Il violino di Maurizio

Suonare e costruire i violini
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Re: Il violino di Maurizio

Messaggio da davidesora »

Giuseppe45 ha scritto: venerdì 22 giugno 2018, 17:51
piase ha scritto: giovedì 21 giugno 2018, 21:13 Bellissimo articolo Davide. Fatto veramente con il cuore. Come un libro stampato.
Chi si avvicina alla liuteria non può fare a meno degli insegnamenti di Davide! L'ho già detto in altri post " bastano i suoi video che ti prendono per mano e ti accompagnano per tutto l'iter della costruzione dello strumento. Bello il violino riportato nell'articolo e bellissima la sua voce. Piase dice 'libro stampato'. A quando una pubblicazione " Costruire un violino" firmata Davide Sora ?? con incluso un CD video? Prenoto fin da adesso!
Il violino dell'articolo è verniciato ad olio o a spirito??
La serie dei video è ancora mancante di diversi aspetti della costruzione, ma col tempo conto di colmare questa lacuna.
Un CD o DVD che li raccogli tutti non sarebbe possibile (solo quelli della testa sono più di quattro ore e circa 31 GB di roba 8O ) quindi servirebbe un buon numero di dischi per contenerli tutti calcolando che un DVD credo non superi i 4 o 5 GB di capacità, oltre ad altri problemi tecnici e burocratici da risolvere.
Un libro sarebbe un grosso impegno in termini di tempo da dedicare alla sua realizzazione e al momento non saprei come trovarlo.
Ogni tanto ci penso, ma sono ben lontano da concretizzare qualcosa, però mai dire mai..... :wink:

La vernice del violino è la mia solita alla linossina.
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Re: Il violino di Maurizio

Messaggio da mico »

Davide sarebbe una grande cosa. In ogni caso, per chi come me si avvicina a questo mondo senza avere la possibilità di osservare un maestro al lavoro e poterne quindi carpire i "segreti", avere una "bottega" virtuale composta dai tuoi video è qualcosa di incredibile valore.
Ciò detto ho lavorato sul pianetto:
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e fatte delle quinte in cartone (sempre materiali adatti) ho cominciato a ricreare i volumi in modo più consono:
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4eab8657-d5d4-41be-913c-67eb1fdac2c0.jpg
Per il momento il tutto è ancora troppo "gonfio" ma si comincerà presto a rifinire.
Una domanda: ma il pianetto che larghezza dovrebbe avere? Circa 2cm lungo il bordo e 1,5cm nelle CC ci può stare?
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Re: Il violino di Maurizio

Messaggio da davidesora »

mico ha scritto: sabato 23 giugno 2018, 0:26 Una domanda: ma il pianetto che larghezza dovrebbe avere? Circa 2cm lungo il bordo e 1,5cm nelle CC ci può stare?
La larghezza dovrebbe essere circa 1,5 cm nelle parti superiore ed inferiore e meno di 1 cm nelle C, con particolare attenzione alla tavola dove è meglio limitarsi a 7 mm nelle C per non pregiudicare la pienezza della curva centrale della bombatura.
Questo considerando il bordo quasi finito, ossia già portato molto vicino al segno, per me lasciarlo molto abbondante è inutile e dannoso in quanto falsa molto la percezione della curva effettiva della bombatura perchè non dà un riferimento sufficientemente preciso di dove iniziano le curve reali.
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Re: Il violino di Maurizio

Messaggio da mico »

Ricevuto e fatto.
Ho sistemato il bordo portandolo alla dimensione finale. Ho sistemato il pianetto con le dimensioni giuste e sgrossato i segni delle sgorbiate precedenti.
e81f6a9b-f660-406a-8c47-e7ded1e0b48e.jpg
Le punte inferiori sono leggermente diverse ma la causa è dovuta alla diversità degli zocchetti che portano ad un profilo leggermente diverso. Non so se rispettare il profilo della fascia e la conseguente sporgenza o renderle uguali (per quanto possibile).
18ebddde-5ad7-4288-b669-3e9bad8c50f2.jpg
Tutto molto bello se non fosse che su una punta sono sceso un po' troppo, al limite dei 5,1mm... :dho: Tutta colpa di una sgorbiata data un pò troppo a cuor leggero. Diciamo che va bene così, anche perché non posso fare diversamente.

Ora sarei pronto per filettare ma... non ho ancora il filettatore :D :D

Mentre aspetto che arrivi mi dedicherò alla tavola.

Ciao e grazie come sempre.
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Re: Il violino di Maurizio

Messaggio da Arca »

Anche a me è capitato su una punta di una tavola, mi è stato consigliato dal M° vettori di riportare a spessore con un truciolo con la stessa venatura incollato sopra, devo dire che non si nota affatto.
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Re: Il violino di Maurizio

Messaggio da mico »

Alessandro non avevo pensato a spessorare la punta ma l'unico problema che vedo è che riprendere la marezzatura senza far sembrare la punta come il vestito di Arlecchino la vedo dura. Non che sulla tavola sia facile ma almeno lì hai le fibre dritte a fare da riferimento.
Non vorrei fare un disastro peggiore del tenermi la punta leggermente sotto-spessorata... che sul fondo poi non è nemmeno troppo evidente (diciamo così dai.... :D).
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Re: Il violino di Maurizio

Messaggio da mico »

Però c'era qualcosa che non mi tornava:
Nel video sullo spessore del pianetto, Davide da le dimensioni finali di 4,3(contorno)/5,5(punte)mm per il fondo e 4,5/5,5mm per la tavola: https://www.youtube.com/watch?v=hJkWcu1ir5w&t=15s , mentre nel video della sguscia da 4,1mm per tutto, 4,3mm per le CC e 4,5mm per le punte: https://www.youtube.com/watch?v=5O5wpNYJstk&t=23s

A questo punto mi troverei ancora molto alto. Quali sono le dimensioni da seguire?
E per la tavola?
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Re: Il violino di Maurizio

Messaggio da davidesora »

mico ha scritto: domenica 24 giugno 2018, 22:20 Però c'era qualcosa che non mi tornava:
Nel video sullo spessore del pianetto, Davide da le dimensioni finali di 4,3(contorno)/5,5(punte)mm per il fondo e 4,5/5,5mm per la tavola: https://www.youtube.com/watch?v=hJkWcu1ir5w&t=15s , mentre nel video della sguscia da 4,1mm per tutto, 4,3mm per le CC e 4,5mm per le punte: https://www.youtube.com/watch?v=5O5wpNYJstk&t=23s

A questo punto mi troverei ancora molto alto. Quali sono le dimensioni da seguire?
E per la tavola?
C'è da distinguere tra misure finite e misure durante la lavorazione, che tendono ad essere più alte perchè prevedono l'abbassamento conseguente alle fasi successive : di quanto stare abbondanti dipende da quanto si abbasseranno in seguito, che a sua volta dipende da quanto ci "mangeremo" in base al nostro sistema di lavoro e al nostro uso degli attrezzi. Le misure che indico sono quelle che risultano dal mio modo di lavorare.
Inoltre l'altezza del pianetto come la faccio io considera il mio modo di fare la sguscia portandola molto vicina al perimetro del bordo che alla fine subirà un'ulteriore abbassamento durante l'arrotondamento finale dei bordi che con questo sistema "entrerà" nella sguscia causando la diminuzione dell'altezza finale.
Per capire il meccanismo si può leggere questo articolo, che descrive abbastanza bene cosa succede :
https://www.roger-hargrave.de/PDF/Book/ ... ls_PRN.pdf
Il mio sistema non è esattamente quello descritto, ma i disegni a pag. 49 illustrano bene il meccanismo che porta alla misura finale del bordo.
Le misure che indico nel video della sguscia (4,1 - 4,3 C - 4,5 punte) sono quelle finite prima di fare la sguscia, se le fai così da subito devi essere in grado di rispettarle altrimenti finisci per abbassare troppo i bordi.
Ovviamente dipende anche dalla misura finale dei bordi che si vuole ottenere, che è una scelta personale.
Con il bordo arrotondato finito (non ho ancora fatto questo video) le mie misure saranno più o meno 3,7/3,8 mm e 4,2/4,3 mm alle punte.
Ricordo sempre che le misure che indico non sono misure assolute ma solo le mie misure (che anche io a volte cambio), in quanto i miei video mostrano il mio modo di lavorare, non un sistema assoluto.
E' importante capire il sistema di lavoro e le variazioni conseguenti delle misure durante tutto il processo, piuttosto che seguire i numeri alla lettera :)
Sono consapevole che potrebbe sembrare che io segua le misure in modo estremamente preciso ed accurato, ma non è così, l'occhio e la ricerca di effetti particolari e le conseguenti modifiche necessarie sono sempre la "misura" che utilizzo principalmente, ma questo non si può spiegare in un breve video :wink:
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Re: Il violino di Maurizio

Messaggio da claudio »

davidesora ha scritto: domenica 24 giugno 2018, 22:39 Per capire il meccanismo si può leggere questo articolo, che descrive abbastanza bene cosa succede :
https://www.roger-hargrave.de/PDF/Book/ ... ls_PRN.pdf
Capire il "meccanismo" da questi appunti di Hargrave da parte di un principiante è sicuramente cosa ardua, ma soprattutto non si capisce la ragione per cui uno costruisce un violino a forma stradivariana e poi gli vengono dati consigli sullo stile di Guarneri del Gesù. Capisco che in linea di principio i procedimenti si assomiglino un po' tutti perché infine si tratta di rifinire un bordo e praticare una sguscia, ma bordi e sgusce di Guarneri del Gesù sono cosa alquanto incostante ed irregolare in cui è possibile dire di tutto e di più. Ed infatti Hargrave, al pari di un Euro Peluzzi qualunque, elabora raffinate tesi che non sarà mai possibile dimostrare.

Quindi se non si è rimasti ammaliati dall'arte sopraffina (ma spesso inutile e complicata). di Roger Hargrave, direi di tornare un attimo con i piedi per terra perché dalle foto non mi sembra che la bombatura stia venendo fuori in modo esaltante, l'intaglio deve risultare in una scultura, non in lento lavoro di erosione del legno. Questa è già una grande preoccupazione, alla quale si aggiunge il famoso "terrazzino", le cui misure sono standardizzate a 4mm per i polmoni, e poco più per le CC, per poi arrivare ad un picco di circa 4.5mm sulle punte. Questo oltre a dotare le punte di maggiore spessore e resistenza agli urti, conferisce alle tavole slancio ed eleganza ai bordi e ai profili delle tavole.

Magari osservare direttamente i violini originali e leggere il Sacconi può giovare molto.

ps
Chiedo scusa se il mio tono appare polemico, ma trovo veramente incredibile ed insostenibile che a fronte di meravigliosi violini originali che oggi è possibile vedere e fotografare a volontà al museo del violino di Cremona, ci si debba rifare alle considerazioni di uno studioso controverso come Roger Hargrave (che pure qualche merito lo ha). In questo senso Maestronet ha fatto grossi danni alla cultura liutaria italiana perché spesso si danno per buone e scontate teorie che niente o poco hanno a che fare con la nostra tradizione. Davide al mio contrario sembra considerare bene il lavoro di Hargrave, ma credo che sia lui stesso a nobilitare il lavoro di Hargrave e a dargli importanza con la sua indubbia buona manualità.
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Re: Il violino di Maurizio

Messaggio da mico »

Davide, grazie mille per i tuoi interventi.
Sul fatto che le misure non debbano essere considerate dei dogmi assoluti lo sto capendo a poco a poco, ma come al solito ad ogni passetto vengono fuori mille dubbi ed un numero di riferimento fa comodo, soprattutto se non si ha l'esperienza necessaria. Certo che un video sulla finitura del bordo... :roll:

Claudio, quando dici:
...direi di tornare un attimo con i piedi per terra perché dalle foto non mi sembra che la bombatura stia venendo fuori in modo esaltante, l'intaglio deve risultare in una scultura, non in lento lavoro di erosione del legno....
vorrei capire se è un fatto "tecnico-stilistico" o se sto sbagliando qualcosa. Ho visto che tu lavori tanto il fondo con la sgorbia fino alla definizione delle curve. Al contrario, poiché tra me e la sgorbia non c'è ancora del tenero, preferisco lavorare con il pialletto. E' a questo che ti riferisci o invece vedi qualche errore (considerando che le curve sono ancora 1mm più alte del dovuto)?

Al museo ci sono stato l'anno scorso ma purtroppo non è proprio dietro l'angolo. Conto di ritornarci e stavolta spero di avere un occhio più allenato.

Su Hargrave... lascio a voi la disputa!
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Re: Il violino di Maurizio

Messaggio da claudio »

Le sgorbie sono fondamentali nel lavoro di sgrosso di tavola e fondo, permettono di vedere dove la mano sta andando e di correggere gli errori strada facendo. Non consiglierei di sgrossare con i pialletti. Una volta sgrossato il fondo, si procede sempre di sgorbia a correggere con piccoli colpi le curve fino a che il tutto non assuma un'apparenza plausibile.

Ripropongo un video sull'argomento in cui si mostra in timelapse un fondo in lavorazione già avanzata, le quinte sono state lasciate da parte perché sono servite a dare una proporzione di massima e si procede ad occhio (ma niente toglie che si possa ricorrere di nuovo alle quinte per ulteriori controlli). Si vede anche il "terrazzino", o più propriamente bisognerebbe chiamarlo "testimone", che pone la base per una corretta formazione della bombatura.

Per quanto riguarda Hargrave, io non disputo con Davide perché ognuno è libero di scegliere i suoi riferimenti, e poi non tutto quel che Hargrave ha scritto è da buttare, ma il liutaio e il principiante è bene che agiscano con discernimento.

Per quanto riguarda l'osservazione diretta dei violini originali, a Roma abbiamo uno degli esempi più belli della liuteria stradivariana: il Toscano 1690, conservato presso il museo degli strumenti musicali di Santa Cecilia.

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Re: Il violino di Maurizio

Messaggio da piase »

Per raggiungere lo stesso obiettivo si possono percorrere strade diverse (sguscia).
Riporto le mie opinioni ed il mio sentire:

Negli Strad mi pare di ricordare degli spessori un po' più corposi per le punte (4.5-4.7), ma solo per la parte finale.
Tipo: 4.2 al centro delle C, a scendere a 4.0 verso i terzi ed a risalire verso le punte.

Anche io ho iniziato con la sgorbia, ma di recente mi sono trovato meglio con i pialletti.
Con la sgorbia si lavora molto di traverso alla fibra del legno, in particolare nell'acero.
Con il pialletto si riesce a lavorare per lungo sia sull'abete che sull'acero: se la lama è stretta i danni sulle marezzature sono limitati.
Ringrazio il maestro Simeoni per questa dritta.
Col pialletto si rischia meno di rovinare la bombatura nella zona dei polmoni: lavorando lungo le fibre viene naturale a lasciarla più tesa e senza "flessi" o zone concave (stile strumenti tedeschi o di fabbrica).

Il video rende bene l'idea di quanto è difficile e dispendioso in termini di tempo fare una bombatura a sgorbia.
Personalmente non sarei in grado di arrivare a quel livello di finitura con quell'attrezzo.
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Re: Il violino di Maurizio

Messaggio da Giuseppe45 »

Ciao Maurizio, Il lavoro di sgorbia è fondamentale,innanzi tutto l'affilatura, su pietre fino alla 6000! unghia tirata a lucido e testata su un foglio di carta, deve tirare dritta e senza strappi! Il legno va assecondato e preso per il suo verso possibilmente sempre in diagonale, ti accorgerai che in un determinato verso la sgorbia lavora meglio senza strappi! in termini marinari deve lavorare al 'mascone' sottovento ( diagonale nel verso giusto). passare da una sgorbia curva ad una quasi piatta per eliminare e pareggiare i solchi precedenti. Infine intervenire con pialletti. Verificare la continuità della sesta con una riga possibilmente in metallo, meglio se è una Martini per individuare possibili flessi o concavità, come ben dice Piase. Vai avanti e non lasciarti intimidire da qualche errore commesso, vedrai che acquisirai la giusta sensibilità di vedute! "Sbagliando s'impara" è sempre valido. Vai....!
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Re: Il violino di Maurizio

Messaggio da claudio »

piase ha scritto: martedì 26 giugno 2018, 8:49 Anche io ho iniziato con la sgorbia, ma di recente mi sono trovato meglio con i pialletti.
Con la sgorbia si lavora molto di traverso alla fibra del legno, in particolare nell'acero.
Con il pialletto si riesce a lavorare per lungo sia sull'abete che sull'acero: se la lama è stretta i danni sulle marezzature sono limitati.
Ringrazio il maestro Simeoni per questa dritta.
Col pialletto si rischia meno di rovinare la bombatura nella zona dei polmoni: lavorando lungo le fibre viene naturale a lasciarla più tesa e senza "flessi" o zone concave (stile strumenti tedeschi o di fabbrica).

Il video rende bene l'idea di quanto è difficile e dispendioso in termini di tempo fare una bombatura a sgorbia.
Personalmente non sarei in grado di arrivare a quel livello di finitura con quell'attrezzo.
La sgorbia va saputa usare e non si finisce mai di imparare. Io per fare la bombatura di un fondo ho calcolato un tempo di circa 3 ore che per un lavoro di tal maniera non mi sembra affatto male. Ognuno usa i metodi che gli sono congeniali, ma l'uso della sgorbia deve essere nel bagaglio di ogni liutaio. Tu parli di "dispendio di tempo", ma se non ti dai il tempo per imparare, sarà sempre un tempo troppo caro. E comunque il nostro lavoro richiede talento, tempo e sacrificio, se non si investono qui tutte le proprie energie, non vedo perché continuare a far violini.
Nel mio video io mostro la seconda fase di sgorbiatura, ossia dopo lo sgrosso vero e proprio c'è un secondo livello di affinamento delle superfici in modo che successivamente i pialletti abbiano solo il compito di rendere le superfici più omogenee.
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Re: Il violino di Maurizio

Messaggio da piase »

Giuseppe45 ha scritto: martedì 26 giugno 2018, 11:10 in termini marinari deve lavorare al 'mascone' sottovento ( diagonale nel verso giusto)
Bella immagine Giuseppe!

E bello che ognuno scelga lo strumento che preferisce.
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