claudio ha scritto: Se si vuole illustrare per sommi capi la questione da dirimere magari riassumento le tesi di Zanier, potremmo discuterne
Cerco di riportare gli elementi fondamentali che ci interessano, condensando quanto più è possibile.
L'autore riporta passo-passo tutti gli esperimenti effettuati per dimostrare che il dorema-ammonicum è la resina base usata dagli antichi liutai ed è anche la storia di una polemica tra due liutai, uno italiano e l'altro ceco, su questa ricetta sfociata poi in una battaglia a suon di carte bollate, vicenda che ebbe ampio eco sulla stampa.
E' importante puntualizzare il contesto storico.
Il libro è del 1939. Tutto è avvenuto negli anni precedenti e le date non sono ben precisate.
Contrariamente da come avviene oggi, verso la fine dell'800 e l'inizio '900 l'interesse per quella vernice antica era notevole.
Sostanzialmente è avvenuto questo.
Il liutaio italiano aveva scoperto il segreto della vernice di Stradivari molti anni prima (sembra che io stia raccontando una favola, ma la vicenda è reale!), aveva partecipato anche con grande successo all'Esposizione delle Invenzioni di Torino del 1923. Naturalmente si era ben guardato dal rivelare la cosa. Il colpo di scena avviene quando il Secolo XIX di Genova pubblica la notizia della scoperta del segreto di Stradivari fatta in Cecoslovacchia. La notizia sarebbe passata inosservata se il giornalista, certo Giuseppe Terzi, non avesse avuto la malaugurata idea di entrare in argomento e rivendicare, contro le rivelazioni del neo scopritore ceco, quelle fatte un decennio prima da un liutaio italiano. Alla fine il liutaio è dovuto venire allo scoperto e rivelare che la resina base era il dorema-ammonicum. La causa si concluse con il ritiro delle querele, e la vernice venne dimenticata se non fosse stata poi ripresa dallo Zanier nel suo libro.
Non si capisce bene se il liutaio in questione sia proprio Ferruccio Zanier. Segue...
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Ricercare sopra tutto due cose: la verità e la bellezza.
- Lino Santoro -