Il Violino Antico

Suonare e costruire i violini
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lele
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Il Violino Antico

Messaggio da lele »

ho ricevuto il volume di Montalbano dalle mani di quello che considero un grande liutaio : Scrollavezza e ne ho discusso anche con Guicciardi. Possiedo un bel Gaetano Gadda del 1941 e provati molti violini moderni e antichi (anche un Guarneri uno Stradivari e un Rogeri) oltre ai violini di questi 3 liutai e letto il libro mi trovo ad essere d'accordo quasi totalmente. Scrollavezza in particolare mi disse una frase che ancora mi lascia di che riflettere: mentre suonavo uno dei suoi 200 strumenti che tiene gelosamente a casa (tutti acusticamente interessanti) mi sembrava che il suono migliorasse e io gli dissi che il violino si era "scaldato" e che suonandolo ancora chissa' come avrebbe reagito....lui si inalbero' dicendo che ero io che stavo comprendendo il violino e non viceversa, e che se un violino è buono lo è dalla prima nota emessa e non dall'essere suonato o meno.... penso che a riguardo la verità stia nel mezzo...pero' qualche dubbio a volte lo ho ancora....
Subito dopo questo incontro con Scrollavezza che , nel caso non l'abbiate conosciuto vi consiglio di andare a trovare (gli fanno molto piacere le visite di liutai e violinisti) ho conosciuto i violini di Collini di Crema: produce violini antichizzati di eccellente sonorità che stanno facendo molta fortuna anche perchè la qualita' rispetto al prezzo è notevole(parlo dal punto di vista sonoro, quello costruttivo lo rimando ai competenti).Appeso al muro ne teneva uno rosso rubino molto affascinante....io chiesi subito se avrebbe fatto un violino cosi' su ordinazione e lui mi rispose che per quello occorreva un anno di attesa....per uno antichizzato 2\3 mesi....tutto questo mi porta a delle considerazioni che spero vi tornino utili visto che io sono un potenziale acquirente: un violino antichizzato a molti sembra falso e se esercita un fascino immediato questo va pian piano spegnendosi (da noi a venezia si dice "vorria ma no posso..."); il violino antichizzato soprattutto per chi è agli inizi puo' essere un metro sbagliato di confronto e di crescita personale, se poi si tiene conto che quello che arriva a noi dei violini antichi è solo in parte originale ....
Beh che pappardella arrogante....ma spero che si capisca che in verità è solo desiderio di confronto di idee :wink:

ciao a tutti
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claudio
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Messaggio da claudio »

Stimo molto Scrollavezza, Guicciardi e Collini, rappresentano quanto di meglio abbiamo nella liuteria italiana. Personalmente ritengo che il suono di Guicciardi sia tra i più interessanti, rispetto alla qualità un pò stereotipata del suono e della liuteria cremonese.
Scrollavezza ha ragione e anche tu hai ragione: il violino si "scalda", ma anche tu impari a conoscerlo meglio e cavarne i suoni migliori. Che il violino abbia capacità di "scaldarsi" è comunque fuori di dubbio, perchè lo osservo ogni volta che qualche mio amico musicista viene a provare qualche strumento nuovo appena finito: dopo una mezz'oretta che è stato suonato, lo strumento suona diversamente da prima, come se avesse affinato le sue capacità, lo senti più facile da suonare.
Infine: antichizzato o no?
Dipende!
Il musicista in genere ha una psicologia abbastanza fragile (nota bene: ho detto psicologia, non personalità), questa fragilità non è certamente aiutata dal compito per certi versi disumano di eseguire brani di musica classica perennemente al massimo della qualità, ossia a quella che si ascolta dai CD. Quindi, un musicista è una persona che è alla costante ricerca della perfezione e di "alleanze" che possano facilitargli il compito.
Tra queste, il violino antichizzato svolge uno dei compiti principali, perchè il violino "antico" o "antichizzato" hanno una grande capacità di rassicurazione. In America gli strumenti antichizzati vanno per la maggiore, ma sebbene io costruisca solo strumenti nuovi in tutto e per tutto, non ho mai avuto problemi. In fondo, il musicista compra fondamentalmente il nostro suono, aldilà delle mode e delle tendenze, basta farlo capire e, soprattutto, farlo "sentire".
lele
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Messaggio da lele »

hai detto benissimo a riguardo della psiche del violinista....molte volte ho discusso con colleghi del fatto che quando andiamo dal liutaio si è nella stessa speranza che si ha col proprio dottore....si spera che risolva tutti i nostri acciacchi.....purtroppo qualche liutaio approfitta di tutto cio'...(non faccio nomi ...)
A riguardo delle "allenaze" spezzo una lancia a riguardo della emissione del suono negli strumenti antichi: danno molta confidenza al violinista poichè l'attacco alla corda oltre a essere gradevole all'orecchio permette un quasi inpercettibile momento di pausa prima del suono che dà un maggior controllo soprattutto per i colpi d'arco saltati, cosa che con i violini moderni richiede una prontezza maggiore in quanto normalmente piu' "nervosi". Guicciardi in merito dice infatti che molti liutai abilissimi nella costruzione defiicitano poi nella messa a punto di uno strumento. Conoscendo bene gli strumenti di Guicciardi e avendo fatto registrare il mio strumento proprio da lui mi è naturale dare credito a questa tesi.
Nelle scuole di liuteria c'è uno studio approfondito di tale argomento?
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claudio
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Messaggio da claudio »

Non so dirti nulla riguardo le scuole di liuteria, ma riguardo il violino antico sono d'accordo con te. Il problema sta in quel piccolo ma non trascurabile "vorria, ma no posso".
Il suono di un buono ed autentico strumento antico è praticamente inarrivabile e non credo che sia tutta una faccenda riducibile all'effetto "placebo". Non sono un violinista provetto, però di violini ne ho provati tanti e devo dire che la capacità di proiezione degli strumenti antichi è spesso impressionante e di grande suggestione. La cosa particolare è che sotto l'orecchio gli strumenti antichi difficilmente li senti "potenti", mentre alla distanza.... Questo mica tutti riescono a capirlo, sai?
Ma a prescindere dallo strumento, io torno a concentrare l'attenzione sul musicista e su ciò di cui ha bisogno. Molti di loro, anche famosi o che ricoprono le prime parti nelle orchestre, suonano indifferentemente su strumenti antichi e moderni, senza accusare grossi problemi.
Una volta, dopo un concerto con il Quartetto Italiano, fu chiesto al violista Farulli: "Maestro, di che anno è la sua viola Stradivari?".
La risposta di Farulli fu pressappoco: "La mia è una viola Stradivari di Iginio Sderci del 1937!".
Insomma sugli strumenti antichi c'è da parlare per un tempo infinito e sarebbe interessante che questo argomento venga sviluppato adeguatamente anche qua.
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Alfredo
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Messaggio da Alfredo »

..."Guicciardi in merito dice infatti che molti liutai abilissimi nella costruzione defiicitano poi nella messa a punto di uno strumento. Conoscendo bene gli strumenti di Guicciardi e avendo fatto registrare il mio strumento proprio da lui mi è naturale dare credito a questa tesi.
Nelle scuole di liuteria c'è uno studio approfondito di tale argomento."...

Senza fare nomi: ho fatto fare un ponticello da Guicciardi pagandolo a suo tempo 960.000 Lire insieme ad una tastiera.
Purtroppo sembrava mi avesse messo una sordina alo violoncello. Quando ho provato a discuterne con lui mi ha detto che dipendeva sicuramente dal violoncello e che dovevo accontentarmi!
(si tratta di un violoncello Giuseppe Rocca)

Tanto per dimostrare che spesso con i liutai è questione di fortuna o di giornata buona. Non è facile essere sempre al massimo livello per anni e anni, un po come per i musicisti, capita sempre la giornata no.
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claudio
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Messaggio da claudio »

Caro Alfredo, purtroppo quello che dici tu non riguarda solo Guicciardi, ma anche me e tutti gli altri colleghi. Chi di noi non ha mai incontrato uno strumento "ribelle" a tutti i nostri trattamenti? Capisco il tuo disappunto per aver pagato una prestazione e di aver ricevuto ben poca soddisfazione.
Ultimamente a me è capitato un violista con uno strumento molto bello e sonoro del figlio di Sderci, modello Doni. Ho avuto occasione di mettere a punto questo strumento senza particolari problemi, più volte. L'ultima volta, sembrava tutto fosse andato liscio, quando ad un certo punto è subentrata una vibrazione che il cliente mi ha fatto notare. Procedo a fare i primi controlli, ma la vibrazione rimane. Approfondisco i controlli e la vibrazione rimane imperterrita al suo posto. Perdo mezza giornata ad indagare lo strumento punto per punto, ma la vibrazione continuava a farsi beffe di me. Ad un certo punto ho desistito: avevo esaurito tutto il repertorio e quindi ho consigliato al cliente di rivolgersi ad un collega da me stimato e specializzato nelle messe a punto degli strumenti. Chiaramente, non ho preteso soldi per una prestazione che non ha risolto il problema. Dopo circa un paio di mesi chiamo il cliente e gli chiedo se è riuscito a risolvere il problema, egli mi risponde che dopo di me visitò in successione altri due colleghi: il primo ne uscì sconfitto come me, il secondo non fece alcun intervento perchè la vibrazione scomparve nel nulla in maniera del tutto autonoma!
Altro punto di importanza primaria è trovare il giusto affiatamento liutaio/musicista, cosa tutt'altro che facile (ma non impossibile).
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Tiziano
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Messaggio da Tiziano »

claudio ha scritto:Caro Alfredo, purtroppo quello che dici tu non riguarda solo Guicciardi, ma anche me e tutti gli altri colleghi. Chi di noi non ha mai incontrato uno strumento "ribelle" a tutti i nostri trattamenti? Capisco il tuo disappunto per aver pagato una prestazione e di aver ricevuto ben poca soddisfazione.
Ultimamente a me è capitato un violista con uno strumento molto bello e sonoro del figlio di Sderci, modello Doni. Ho avuto occasione di mettere a punto questo strumento senza particolari problemi, più volte. L'ultima volta, sembrava tutto fosse andato liscio, quando ad un certo punto è subentrata una vibrazione che il cliente mi ha fatto notare. Procedo a fare i primi controlli, ma la vibrazione rimane. Approfondisco i controlli e la vibrazione rimane imperterrita al suo posto. Perdo mezza giornata ad indagare lo strumento punto per punto, ma la vibrazione continuava a farsi beffe di me. Ad un certo punto ho desistito: avevo esaurito tutto il repertorio e quindi ho consigliato al cliente di rivolgersi ad un collega da me stimato e specializzato nelle messe a punto degli strumenti. Chiaramente, non ho preteso soldi per una prestazione che non ha risolto il problema. Dopo circa un paio di mesi chiamo il cliente e gli chiedo se è riuscito a risolvere il problema, egli mi risponde che dopo di me visitò in successione altri due colleghi: il primo ne uscì sconfitto come me, il secondo non fece alcun intervento perchè la vibrazione scomparve nel nulla in maniera del tutto autonoma!
Altro punto di importanza primaria è trovare il giusto affiatamento liutaio/musicista, cosa tutt'altro che facile (ma non impossibile).
Una considerazione da profano...ma da fisico...
Come ben sapete tutti il legno e' sempre vivo...il violino vive quindi.
Non e' una metafora, e' la realta'...
Vibrazioni che vi erano e poi scompaiono, lo scaldarsi del violino etc sono dovuti credo proprio a questa meravogliosa tendenza del legno....egli vive...
e non solo...come dissi in un altro topic su questo sito, snetire un violino suonare e' come sentire il legno cantare...questa e' la sensazione che ho provato quando la prima volta l'ho sentito...e continuo a provarla anche ora....

a presto :-)
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