making madder lake/preparando la lacca di robbia

Suonare e costruire i violini
rossano58
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Messaggio da rossano58 »

Causa vacanze mi ero perso l'ultima parte del procedimento, complimenti è stata lunga ma ha funzionato.
Sarei curioso di confrontare il risultato con l'alizarina che si compra.
Quella che ho io mi sembra una via di mezzo fra le tue estrazioni I e II.

Ciao Rossano
Ma tu... da quanto suoni?
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Giuliano
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Messaggio da Giuliano »

rossano58 ha scritto:Causa vacanze mi ero perso l'ultima parte del procedimento, complimenti è stata lunga ma ha funzionato.
Sarei curioso di confrontare il risultato con l'alizarina che si compra.
Quella che ho io mi sembra una via di mezzo fra le tue estrazioni I e II.

Ciao Rossano
sarei curioso anch'io! Molto dipenderà dal procedimento usato per applicarla e su questo forse bisogna aprire un'altra thread. Ho dato finalmente una scorsa alla mia copia del Sacconi, e mi pare che il metodo da lui usato per l'estrazione e l'applicazione sia nettamente diverso da quello usato da Rubio e in parte anche descritto in modo un po' oscuro. Per esempio nel primo paragrafo di p.175 dell'edizione italiana Sacconi dice di aggiungere allume e potassa alla soluzione di trementina, propoli e robbia in alcool. Ma questi due sali sono insolubili in alcool. Come avviene la reazione dunque? Credo che si possa spiegare così, l'allume fonde a 92C nella sue stessa acqua di cristallizzazione (vedi http://en.wikipedia.org/wiki/Alum#Potassium_alum), in quest'acqua può quindi (si spera...) sciogliersi la potassa e reagire coll'allume (tuttavia un sale fuso non è la stessa cosa di un sale idrolizzato, non ho quindi idea se la reazione avverrà). Ma come il risultante idrossido d'alluminio possa adsorbire la robbia mi sfugge... Quindi dice di lavare via i resti di allume e potassa con acqua. Di questo metodo però non viene data una ricetta precisa, anzi, la ricetta data a pp181-182 differisce per l'uso di allume in soluzione e per la mancanza di alcali. Sacconi dice che l'alcali è già presente nel propoli e nella trementina cotta a calce. Mi stupisce che il propoli sia alcalino, quindi propenderei per la seconda sorgente. Tra l'altro la trementina cotta in calce assomiglia molto al rosinato di potassio del Michaelman, la medesima resina trattata con un alcali differente.

Personalmente preparerei una vernice incolore, seguendo la ricetta di Sacconi, e a questa miscelerei con una spatola la lacca di robbia polverizzata preparata con metodi più riproducibili.
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violino7
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Messaggio da violino7 »

Giuliano ha scritto: .......... Ho dato finalmente una scorsa alla mia copia del Sacconi, e mi pare che il metodo da lui usato per l'estrazione e l'applicazione sia nettamente diverso da quello usato da Rubio e in parte anche descritto in modo un po' oscuro. Per esempio nel primo paragrafo di p.175 dell'edizione italiana Sacconi dice di aggiungere allume e potassa alla soluzione di trementina, propoli e robbia in alcool. Ma questi due sali sono insolubili in alcool. Come avviene la reazione dunque? Credo che si possa spiegare così, l'allume fonde a 92C nella sue stessa acqua di cristallizzazione (vedi http://en.wikipedia.org/wiki/Alum#Potassium_alum), in quest'acqua può quindi (si spera...) sciogliersi la potassa e reagire coll'allume (tuttavia un sale fuso non è la stessa cosa di un sale idrolizzato, non ho quindi idea se la reazione avverrà). Ma come il risultante idrossido d'alluminio possa adsorbire la robbia mi sfugge... Quindi dice di lavare via i resti di allume e potassa con acqua. Di questo metodo però non viene data una ricetta precisa, anzi, la ricetta data a pp181-182 differisce per l'uso di allume in soluzione e per la mancanza di alcali. Sacconi dice che l'alcali è già presente nel propoli e nella trementina cotta a calce. Mi stupisce che il propoli sia alcalino, quindi propenderei per la seconda sorgente. Tra l'altro la trementina cotta in calce assomiglia molto al rosinato di potassio del Michaelman, la medesima resina trattata con un alcali differente......
Secondo me le cose stanno così:
Sacconi sul finire della carriera per scrivere quel libro si è servito anche dell'esperienza acquisita in moltissimi anni di collaborazioni con Coldax ( per le radiografie) e Michelman (per le analisi chimiche).
Già ho avuto modo di dire che quando è stato pubblicato "I segreti...." erano già passati 33 anni dall'uscita del libro di Michelman, che quindi era già grandemente conosciuto dall'ambiente liutario per l'approccio innovativo sulle vernici.

Riguardo all'alizarina, Sacconi tramite radiografia ha la certezza che essa è presente nella vernice stradivariana, ma non è assolutamente in grado di dimostrarne il metodo alchemico originario e quindi fa parzialmente proprie le teorie di Michelman che bene o male sono "scientifiche", cioè frutto di laboratorio.
Solo che lui non è un chimico quindi non è in grado di verificare se due elementi stanno bene insieme. Allora cerca di spiegare le vernici classiche legandole con le teorie moderne,.... facendo un po' di pastrocchio. Infatti parla di propoli e robbia in alcool (che non legano) e anche di due elementi tipici delle ricette michelmane, cioè potassa ed allume! Ed altre cose...credo in maniera abbastanza confusa!

Secondo me voleva fare proprie strumentalmente alcune cose di Michelman, senza riuscirci!
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Ricercare sopra tutto due cose: la verità e la bellezza.

- Lino Santoro -
Arca
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Messaggio da Arca »

Riesumo questo interessantissimo post, nella mia zona, colline Livornesi, ne ho trovata parecchia. Ho notato che dopo una ventina di giorni all'aria in penombra è già abbastanza secca, secondo voi è sufficiente una essiccazione di questo genere per procedere con le altre fasi o necessario un tempo più lungo?
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claudio
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Messaggio da claudio »

A distanza di 9 anni da questa discussione non ho ulteriormente approfondito la ricerca sulla radice di robbia, in quanto ho continuato a procurarmene direttamente dalle erboristerie e dai fornitori specializzati come Kremer. Quindi non ti so dare ulteriori consigli su come essiccare la radice di robbia fresca, tuttavia tenderei ad aumentare i tempi onde assicurare le condizioni ottimali di trattamento.

Le ragioni per cui preferisco la robbia già pronta risiedono nel fatto che se ne produce di colori e trasparenze molto diverse e quindi mi piace variare ed adattare il pigmento a seconda dei casi e del momento.

Ciò però non toglie che crearsi una propria esperienza sul campo avendo a disposizione la pianta autoctona sia altamente raccomandabile.
andante con fuoco
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