Ossatura
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Ossatura
Chi di voi pratica ancora l'ossatura sul violino?
Ovvero immergerlo nella cenere per alcuni periodi (della durata di circa un anno l'uno) e tenerlo appeso, alternando i due processi.
Per chi pratica ancora ciò, quale legno da la migliore cenere per questo procedimento?
Ovvero immergerlo nella cenere per alcuni periodi (della durata di circa un anno l'uno) e tenerlo appeso, alternando i due processi.
Per chi pratica ancora ciò, quale legno da la migliore cenere per questo procedimento?
Filippo, il cosiddetto "inossamento" è un termine credo sia stato coniato negli anni 70 dal liutaio romano Sacconi, autore del libro "I segreti di Stradivari" ed era riferito a quella sorta di strato di preparazione tra legno e vernice di natura che sarebbe servito a propagare meglio le vibrazioni e a conferire alla tavola armonica una maggior resistenza alle sollecitazioni.
In quanto alla immersione "nella cenere", si tratta di preparare un composto di acqua e cenere, allo stesso identico modo così come lo facevano le nostre nonne con la cenere del camino e che veniva usato per fare il bucato. Infatti la cenere non è altro che una miscela eterogenea di carbonati di sodio e potassio. Non si tratta di silicato.
Che io sappia, non c'è mai stata la tradizione di immergere il legno nella liscivia (acqua e cenere), qualche liutaio usa questo procedimento, ma non serve a niente in quanto non si avvertono differenze nel suono prima e dopo il trattamento. Invece è peggio per il legno perchè rimane come macchiato e questo non si è mai visto nei violini antichi.
Ciao.
In quanto alla immersione "nella cenere", si tratta di preparare un composto di acqua e cenere, allo stesso identico modo così come lo facevano le nostre nonne con la cenere del camino e che veniva usato per fare il bucato. Infatti la cenere non è altro che una miscela eterogenea di carbonati di sodio e potassio. Non si tratta di silicato.
Che io sappia, non c'è mai stata la tradizione di immergere il legno nella liscivia (acqua e cenere), qualche liutaio usa questo procedimento, ma non serve a niente in quanto non si avvertono differenze nel suono prima e dopo il trattamento. Invece è peggio per il legno perchè rimane come macchiato e questo non si è mai visto nei violini antichi.
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Inossatura
Ciao Claudio,
in fiera a Cremona, hanno tentato di propinare, ad un amico, un prodotto per la preparazione del legno del violino, denominato: 1700 ITALIAN GOLDEN GROUND (visibile al link: http://www.oldwood1700.com/italiano/index_ita.htm)
Cosa ne pensi in proposito?
Grazie,
Rino.
in fiera a Cremona, hanno tentato di propinare, ad un amico, un prodotto per la preparazione del legno del violino, denominato: 1700 ITALIAN GOLDEN GROUND (visibile al link: http://www.oldwood1700.com/italiano/index_ita.htm)
Cosa ne pensi in proposito?
Grazie,
Rino.
personalmente mi sembra che il metodo sia piuttosto lungo e laborioso, ma forse anche un tantino pesante, perchè la preparazione del legno su una tavola di abete sarebbe composta di:
3 strati di colla di pesce
1 strato del componente A
1 strato del componente B
1 strato di vernice isolante
Infine la vernice vera e propria.
Considera che in genere un paio di strati di colla di pesce o di vernice bianca, basta e avanzano.
Altro elemento che mi porta lontano da un simile prodotto, è che non uso mai sostanze di cui non conosco l'origine e l'identità.
Altro fattore "allontanante" è il prezzo: 196 euro per 250ml di prodotto, vale a dire più di 750 euro al litro.
3 strati di colla di pesce
1 strato del componente A
1 strato del componente B
1 strato di vernice isolante
Infine la vernice vera e propria.
Considera che in genere un paio di strati di colla di pesce o di vernice bianca, basta e avanzano.
Altro elemento che mi porta lontano da un simile prodotto, è che non uso mai sostanze di cui non conosco l'origine e l'identità.
Altro fattore "allontanante" è il prezzo: 196 euro per 250ml di prodotto, vale a dire più di 750 euro al litro.
L'argomento della imprimitura, imprimitura minerale, etc. é una questione altamente controversa.
Io ho utilizatto la miscella Sacconi (albumina, miele, zuchero, acqua) per molti anni, ma senza il silicato. La utilizo ancora nel interno dello strumento.
Penso che ogni liutaio faccia qualcosa in maniera diversa della precedente in ogni violino che vernicia... Ho utilizatto nel miei 3 ultimi violini una esposizione al sole per 2 o 3 mese e, in seguito, la vernice ad olio consigliato da Gary Baesel (mastice + "rosin" (ho dimenticato la parola in Italiano, forse sia colofonia) + olio di lino) in una pasta con pomice, che strofino nell strumento. I risultati sono bonissimi, dal punto di vista acustico e visuale.
Io ho utilizatto la miscella Sacconi (albumina, miele, zuchero, acqua) per molti anni, ma senza il silicato. La utilizo ancora nel interno dello strumento.
Penso che ogni liutaio faccia qualcosa in maniera diversa della precedente in ogni violino che vernicia... Ho utilizatto nel miei 3 ultimi violini una esposizione al sole per 2 o 3 mese e, in seguito, la vernice ad olio consigliato da Gary Baesel (mastice + "rosin" (ho dimenticato la parola in Italiano, forse sia colofonia) + olio di lino) in una pasta con pomice, che strofino nell strumento. I risultati sono bonissimi, dal punto di vista acustico e visuale.
VIAGGIO IN URSS NEL 1976
"...Il giorno 24 Marzo iniziano i lavori veri e propri in una grande sala del museo degli strumenti moderni. Erano presenti i maggiori esponenti della liuteria russa venuti per l'occasione da tutte le repubbliche sovietiche: Organi direttivi, critici musicali, esperti di acustica musicale, violinisti ed amatori....
... il giorno 27, mio intervento conclusivo sul tema: Imprimitura - qualità di suono.
Analisi sui vari sistemi di imprimitura in uso ai tempi di Stradivari (colle, gomme, resine, balsami, caseine e tante altre - pure in uso ai pittori dell'epoca), fino ad arrivare a Sacconi con il Silicato di Potassio. Ebbene, tutte queste imprimiture in uso pure tutt'ora nella generalità dei liutai, non hanno ancora portato a raggiungere paragone con il suono Cremonese.
Una delle prove più convincenti di quanto sopra esposto riguardo al rapporto qualità - suono, è dato proprio dal più grande Liutaio e copista francese J.B.Vuillaume il quale, espertissimo copista, riprodusse con fedeltà assoluta sia nel modello che negli spessori strumenti di Amati, Guarneri e Stradivari. Ebbene, per provata conoscenza, nessuna delle copie così fedeli, sia nella costruzione che nell'aspetto della vernice, rispondeva al modello copiato. Tutte le copie, sia di Amati che di Guarneri che di Stradivari avevano una sola voce, quella di Vuillaume; cioè quella della sua imprimitura...."
http://www.sestorocchi.it/Sesto_Rocchi.html
"...Il giorno 24 Marzo iniziano i lavori veri e propri in una grande sala del museo degli strumenti moderni. Erano presenti i maggiori esponenti della liuteria russa venuti per l'occasione da tutte le repubbliche sovietiche: Organi direttivi, critici musicali, esperti di acustica musicale, violinisti ed amatori....
... il giorno 27, mio intervento conclusivo sul tema: Imprimitura - qualità di suono.
Analisi sui vari sistemi di imprimitura in uso ai tempi di Stradivari (colle, gomme, resine, balsami, caseine e tante altre - pure in uso ai pittori dell'epoca), fino ad arrivare a Sacconi con il Silicato di Potassio. Ebbene, tutte queste imprimiture in uso pure tutt'ora nella generalità dei liutai, non hanno ancora portato a raggiungere paragone con il suono Cremonese.
Una delle prove più convincenti di quanto sopra esposto riguardo al rapporto qualità - suono, è dato proprio dal più grande Liutaio e copista francese J.B.Vuillaume il quale, espertissimo copista, riprodusse con fedeltà assoluta sia nel modello che negli spessori strumenti di Amati, Guarneri e Stradivari. Ebbene, per provata conoscenza, nessuna delle copie così fedeli, sia nella costruzione che nell'aspetto della vernice, rispondeva al modello copiato. Tutte le copie, sia di Amati che di Guarneri che di Stradivari avevano una sola voce, quella di Vuillaume; cioè quella della sua imprimitura...."
http://www.sestorocchi.it/Sesto_Rocchi.html
io sono un pò minimalista su questo argomento, mi limito all'acqua di colla anche perchè considerando ciò che dice Manfio e cioè che la questione imprimitura è una faccenda controversa meno si pasticcia e meno si ha la probabilità di sbagliare...poi il legno è vivo e ho sempre la senzazione di ammazzarlo con troppi trattamenti