Violino bianco

Suonare e costruire i violini
Corial
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Messaggio da Corial »

Grazie mi hai aperto la mente facendomi riflettere.
Ma è proprio questo che mi attanaglia la vita, trovare lo strumento giusto,
ne possiedo diversi, ma dopo un pò i loro suoni mi sembrano scontati, voglio sempre qualcosa di più........Quando provo altri strumenti di colleghi, mi sembrano così diversi da desiderarli.
Ieri sera ho provato un Gasparo da Salò della maestra di mia figlia, aveva un suono molto bello e potente, mi sembrava più bello del mio violino (Stefano Scarampella), ma dopo ho suonato con un Vernè (scuola Piemontese) e mi piaceva ancor di più. Forse ho la necessità di capire cosa mi piace di più o meglio...... a me piacciono tutti i violini che suonano bene...... anche se sono diversi?
Mi spaventa l'idea di acquistare un violino ........e se poi ne trovo uno che mi piace di più? Il violino è come la moglie se te la sposi dopo è difficile cambiare. Questo essere continuamente alla ricerca del mio suono mi sta consumendo e forse la passione liutaria mi sta venendo (oltre perchè tu sei bravissimo a contagiare) forse perchè spero applicandomi di costruire il violino che sia il meglio per me. In realtà più studio la liuteria più mi rendo conto che l'arte liutaria è un mistero come quei misteri scentifici che ancor oggi sono inspiegabili. Tutto ciò mi porta a restare con i piedi per terra ed a rinunciare all'arte liutaria per rimanere nel limbo dei violinisti che hanno voglia sempre più di entrare nell'anima del liutaio per comunicargli ciò che da loro desiderano; lo strumento per loro perfetto!!!
Nicola
jofal
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Messaggio da jofal »

claudio ha scritto: I principianti autodidatti spesso sbagliano perchè vogliono trovare subito vie alternative nella costruzione dello strumento, ma non sanno che l'alternativa è rappresentata da essi stessi e che le regole della costruzione del violino classico non ammettono troppe deroghe. A meno che non si voglia costruire un violino che abbia un suono diverso da quello del violino classico.
Può darsi che io te lo abbia già chiesto in passato, ma non riesco a ricordare la risposta, quindi scusami se te lo richiedo: non ti è mai venuta voglia di provare a fare un violino diverso dallo standard (in uno qualunque dei parametri fissati dalla tradizione) per vedere che cosa si può ottenere?
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claudio
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Messaggio da claudio »

@Corial: Ti sei mai chiesto come faccia un grande solista di fama internazionale a scegliere lo strumento giusto? In questo caso entra in gioco anche un imponente fattore economico, e ben si sa che non basta dire "Guarneri" o "Stradivari" per essersi assicurati automaticamente lo strumento giusto per la vita. L'ottica dello strumento giusto vale sia che si tratti di un violino da studio, sia che si tratti di preziosi e rari violini antichi, cambiano solo gli zeri da mettere all'assegno da emettere per pagare lo strumento.
Nel tuo caso, oltre ad un problema specificamente caratteriale che ti porta a restare sempre in sospeso con le decisione, bisogna aggiungervi anche quello della cosiddetta "assuefazione". Perchè non è più tanto un problema di "erba del vicino più verde", è che il suono di un violino diverso ad un orecchio non assuefatto a quel violino medesimo può sembrare migliore del "solito" violino che si è sempre posseduto. Dico "può sembrare" perchè c'è l'emozione del momento molto simile a quella che si prova in un'avventura extraconiugale. Il provare emozioni diverse a volte è dato solo dal bisogno di uscire dalla routine, provare o suonare strumenti diversi permette di valutare meglio quello che si ha. Ma se è solo la ricerca dell'avventura quel che prevale, si corre il serio rischio di svalutare ciò che già si possiede a favore di un emozione facile e di breve durata. Quindi a volte si fa presto a dire "questo suona meglio del mio", salvo poi pentirsene amaramente al prossimo strumento che sarà capace di suscitare un'emozione tanto grande, quanto fugace.
Con i violini bisogna pensare in termini di convivenza, non in termini di avventura.

@Jofal: grazie al cielo non ci sono standard in liuteria, ci sono tanti di quei modelli che veramente non si sa più dove guardare. I parametri di costruzione della liuteria cremonese antica non costituiscono uno standard rigido, è certo però che non si può costruire un violino lungo 40cm . Quando si è dedicato un paio di decenni alla ricerca del suono, non si desidera molto uscire dai modelli classici, anche nel caso si sia elaborato un modello personale, perchè la ricerca sul suono coinvolge a tal punto che quasi si tralasciano gli altri aspetti.
andante con fuoco
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klazy
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Messaggio da klazy »

se permettete, questa discussione è veramente interessante!
tempo fa andai ad ascoltare un pò di musica rom, al solito a fine concerto andai a salutare il violinista che oltre ad essere bravo possedeva un violino senza vernice
chiesi perchè il suo violino fosse senza vernice, mi aspettavo una risposta del tipo "è senza vernice dato che non è stato verniciato..." con mio grande stupore appresi che quel violino era senza vernice perchè il musicista in questione la vernice l'aveva tolta. chiesi il perchè, piuttosto stupito, di questa azione. in pratica la vernice era stata tolta perchè il padre di suo padre faceva così, e solo così si poteva raggiungere il suono che quella musica richiedeva per essere suonata.
lo so che sto parlando di musica non classica, ma in effetti la musica è musica! è un linguaggio e il violino è uno strumento per comunicare tramite questo linguaggio e nessuno, penso, potrebbe convincere quel musicista a verniciare il vuo violino
tant'è vario il mondo quanto è bello!
Corial
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Messaggio da Corial »

Klazy, ti dico di più .....ho trovato una bottega di Salerno che vende i violini bianchi, poi tu fai quello che vuoi
Nicola
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violino7
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Messaggio da violino7 »

claudio ha scritto:Dal momento che sai bene che quando acquisti un violino tu acquisti un suono, non ci sono altri problemi da porsi, bisogna solo trovare lo strumento che risponda ai tuoi requisiti. Perchè è il caso di ricordare che quando si parla di violini, la soggettività la fa completamente da padrona: ciò che è buono per me è cattivo per te, e viceversa. Non ci sono parametri unici di riferimento, io ho trovato musicisti che non hanno mai amato gli Stradivari e altri che invece ci sono letteralmente impazziti.
Per quello che riguarda il liutaio, questi devi principalmente sviluppare un proprio suono e una propria identità, senza pensare troppo ai problemi di potenza e qualità. E' fondamentale che dopo aver appreso i rudimenti dell'arte, un liutaio agisca senza troppo pensare, altrimenti i troppi concetti freneranno lo sviluppo del suono. Il che non vuol dire agire d'impulso o andare a casaccio, la formazione di base è una cosa da cui non si deve mai prescindere, ma è bene far lavorare subito il proprio intuito. I principianti autodidatti spesso sbagliano perchè vogliono trovare subito vie alternative nella costruzione dello strumento, ma non sanno che l'alternativa è rappresentata da essi stessi e che le regole della costruzione del violino classico non ammettono troppe deroghe. A meno che non si voglia costruire un violino che abbia un suono diverso da quello del violino classico.
L'abilità liutaria non è quella di "avere il sopravvento" sulla natura, ma è quella di assecondare la natura capendo i materiali che si hanno sottomano. Il vero segreto è quello di capire come vuole essere costruito e verniciato il violino che si ha in mette di realizzare.
Claudio, complimenti per questa analisi.
Io me la trascrivo e la metto nella "Bibbia" della Liuteria.

In particolare:
"Il vero segreto è quello di capire come vuole essere costruito e verniciato il violino che si ha in mente di realizzare."

In particolare quel "vuole" che ti è venuto spontaneo e che io sottolineo, la dice lunga! :)
.
Ricercare sopra tutto due cose: la verità e la bellezza.

- Lino Santoro -
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Messaggio da Corial »

Il modo come dici quel vuole è antipatico........
Io credo che sia il violinista che il liutaio hanno lo stesso obiettivo; mettere al mondo un strumento con un anima pura che abbia una vità il più possibile piena di succecco.
Nicola
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Messaggio da jofal »

Claudio, grazie per la risposta, mi chiarisce la visione del liutaio professionista. Probabilmente la mia curiosità (ma se si provasse a fare uno strumento diverso, a che cosa si potrebbe arrivare?) nasce dal fatto che, non conoscendo i dettagli e le problematiche del tuo lavoro, mi pongo in modo un po' superficiale... eppure la curiosità è tanta...
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claudio
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Messaggio da claudio »

jofal ha scritto:Claudio, grazie per la risposta, mi chiarisce la visione del liutaio professionista. Probabilmente la mia curiosità (ma se si provasse a fare uno strumento diverso, a che cosa si potrebbe arrivare?) nasce dal fatto che, non conoscendo i dettagli e le problematiche del tuo lavoro, mi pongo in modo un po' superficiale... eppure la curiosità è tanta...
Voglio solo dire che al principio si è tentati di percorrere strade alternative a quelle classiche, ma inevitabilmente ci si accorge di aver costruito strumenti che si distaccano dal suono classico, che a tutt'oggi rimane un imperativo da seguire. Nel tempo abbiamo visto succedersi un gran numero di tentativi di dare un'alternativa al violino, dal violino di Chanot a quello in carbonio, i risultati sono stati anche abbastanza buoni, ma il fatto è che il fascino del violino classico è intramontabile e il risultato sonoro lo si può ottenere solo seguendo la via tracciata dai liutai classici. Dato che ancora oggi esistono molte incertezze e interrogativi sul lavoro degli antichi, direi che non c'è il tempo di annoiarsi. Dal manoscritto liutario del bolognese Marchi, fine settecento, si evince che anche all'epoca ci si ponevano interrogativi sulle forme alternative, ma quando si è visto che all'aumentare delle dimensioni dello strumento, non aumentava il volume di suono ma solo il timbro che si scuriva, è stato quasi automatico l'aderire agli schemi prefissati dagli antichi.
In origine Andrea Amati aveva concepito un tipo di violino piuttosto piccolo, i famosi violini del re della seconda metà del 1500, furono i suoi figli e nipoti che fissarono le proporzioni dello strumento "giusto": questo ha garantito fin da subito un violino che potesse essere suonato senza difficoltà e con il giusto compromesso tra altezza degli acuti e profondità dei bassi. Fu un processo che durò circa un centinaio di anni, credo che anche allora di prove e riprove ne abbiano fatte a bizzeffe.
In un certo senso, noi ci siamo trova la pappa già pronta (si fa per dire).
andante con fuoco
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Messaggio da violino7 »

Corial ha scritto:Il modo come dici quel vuole è antipatico........
Io credo che sia il violinista che il liutaio hanno lo stesso obiettivo; mettere al mondo un strumento con un anima pura che abbia una vita il più possibile piena di successo.
"...capire come il violino vuole essere costruito e verniciato..."

la filosofia di questa frase è direttamente collegabile al processo artistico che permette all'artigiano-liutaio di attivare un procedimento di trasformazione di materiali fornitigli dalla natura, fino ad arrivare alla "creazione" di una nuova entità.
Accennando alla mia esperienza diretta, questa frase mi ha particolarmente colpito perchè ritengo sia strettamente attinente all'elemento "spiritualità" presente nella liuteria.
Parlavo di filosofia perchè la "creazione" richiama condizioni ben diverse da quelle umane. Tutto è stato creato da Colui che ci sovrasta e ci guida.
Eppure sulla terra è consentito talvolta anche a noi di "creare".
E' una condizione spirituale meravigliosa in forza della quale per il tramite dell'arte, come seguendo una linea già perfettamente delineata, sembra agevole arrivare tranquillamente al traguardo.
Quando ciò si verifica il connubio tra artista e "creazione-violino" è perfetto.
E' praticamente tutto scritto ed è come se sia quella "creatura" quasi formatasi ad esigere molti particolari di sè stessa compresa le caratteristiche della migliore vernice. Quando la "bellezza" acquista una certa forma, il resto è una esigenza, non può essere diversamente.....

In questo senso....il violino vuole

Sicuramente non tutti sono d'accordo sulla mia analisi di relazione tra
arte - creazione - spiritualità

Su "arte" e "creazione" credo non ci siano problemi, ma intendersi sulla "spiritualità" è forse abbastanza difficile essendo elemento estremamente soggettivo.
Se posso generalizzare, sempre filosoficamente parlando, si tratta anche di spiegarla come un qualcosa di indefinito che dà bellezza e fascino a questa materia,

ma vi assicuro che io personalmente avverto nella nascita di un violino sicuramente qualcosa, a dir poco, di magico!! :lol:
.
Ricercare sopra tutto due cose: la verità e la bellezza.

- Lino Santoro -
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Messaggio da jofal »

Claudio, grazie ancora per la precisazione.
Ciao
Giovanni
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