I Segreti di Stradivari, edizione italiana?

Suonare e costruire i violini
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claudio
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Messaggio da claudio »

Esatto Edi. Quel che non riesco ad accettare è che un'opera di Sacconi sia costretta alla clandestinità nel suo paese.
andante con fuoco
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Alfredo
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Messaggio da Alfredo »

Mi piacerebbe sapere più o meno quante copie del libro dovrebbero essere vendute per rendere possibile una ristampa?
Potremmo fare una lista di acquisto sul forum, magari vincolante per non correre rischi, per vedere se siamoo abbastanza per far ristampare il libro.
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claudio
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Messaggio da claudio »

Alfredo, non vorrei che si ingenerasse l'equivoco per cui l'editore si debba vedere costretto in qualche modo a stampare il libro per la gente del forum. In quanto forum ovviamente non possiamo garantire nulla, ma posso affermare con una certa sicurezza che fino al momento in cui i diritti erano in possesso dell'editore originario Libreria del Convegno "I Segreti di Stradivari" si vendeva piuttosto bene in tutte le edizioni delle varie lingue. Parlo della metà degli anni '80, il libro di Sacconi lo si poteva trovare a circa lire 60.000, una cifra accessibile per un'opera a suo modo di grande pregio ed insostituibile. Una nuova edizione del libro potrebbe essere corredata da quegli aggiornamenti e correzioni che a suo tempo Sacconi non ebbe modo di fare, e questo significherebbe mantenere in vita la memoria del più importante liutaio del '900, e permettere alle giovani generazioni di avere una conoscenza più approfondita dell'opera stradivariana. Invece oggi sembra di assistere ad un graduale affossamento della memoria di Sacconi, a partire dalle certificazioni degli strumenti storici, spesso "rivedute e corrette", fino ad arrivare ad ignorare le sue osservazioni e i suoi precetti riguardo la costruzione degli strumenti moderni, salvo far propria l'opera sacconiana senza poi avere l'onestà intellettuale di dichiararlo. Su questo forum tempo fa si dichiarò che Sacconi ha rovinato la liuteria cremonese, un'affermazione che probabilmente circola nell'ambiente liutario cremonese ed italiano, si preferisce in questo modo scaricarsi di dosso la memoria di Sacconi e del suo lavoro. E' in questo stesso modo che è stata distrutta la memoria stradivariana, mentre oggi avremmo potuto ancora ammirare il laboratorio in cui operava il grande liutaio cremonese e i suoi colleghi; avremmo ancora le sue ossa, che oggi ci avrebbero dato l'occasione di poter ricostituire la sua figura non già a mezzo di congetture più o meno fantasiose, ma con l'aiuto dell'indagine scientifica. Se chiedi ad un liutaio italiano chi sia stato Sacconi, credo pochi scriteriati ne metterebbero in dubbio il valore, ma nessuno finora si è sentito in dovere di difenderne e conservarne la memoria (a parte Francesco Bissolotti ed altri allievi di Sacconi).
andante con fuoco
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Atomino
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Messaggio da Atomino »

Ciao Claudio.
A tuo parere quali sono i benefici che alcuni trarrebbero dall'affossamento della memoria di Sacconi, dei suoi scritti e delle sue (pur non sempre azzeccate) intuizioni?
- Alberto Soccini -
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claudio
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Messaggio da claudio »

Ti rispondo con una domanda: quali sono stati i benefici nell'aver distrutto a suo tempo il quartiere antico dove abitavano i liutai classici cremonesi? Se ne potrebbe dedurre che non c'è stato nessun beneficio, ma che al contrario, è stata un'autentica zappa sui piedi. A ciò oggi si aggiunge la volontà di una scuola liutaria di prevalere sulle altre, e vediamo spesso che le non sempre azzeccate "intuizioni" di Sacconi, confutazioni provenienti dai liutai a cui Sacconi non è mai andato a genio, non sono altro che il frutto di un metodo costruttivo e d'indagine che niente ha a che fare con il lavoro della tradizione italiana.
All'epoca in cui Sacconi era vivo, tra gli anni '60 e '70, a Cremona il numero dei liutai si contava sulle dita di una mano (o forse due), il suo libro fu all'epoca un'autentica rivelazione anche rispetto ad opere allora ritenute "vangelo" (come quelle degli Hill, ad esempio). Le sue osservazioni sulla vernice erano quanto di più avanzato poteva esserci e si fondavano sulla sua esperienza di restauratore di strumenti originali e su quella di alcuni studiosi americani, anch'essi all'avanguardia riguardo gli studi sulle vernici antiche. Quindi nel caso di Sacconi, non si può parlare di "intuizioni" ma di osservazioni fondate sulla realtà degli strumenti, e questo è dimostrato dal fatto che sebbene le sue elaborazioni sul silicato di potassio e sulla vernice alla propoli non trovino riscontro nell'opera dei cremonesi antichi, è assolutamente certo che le osservazioni di Sacconi sulla vernice antica siano ancora oggi da tenere in assoluta considerazione. Quindi, anche nel caso in cui la traduzione sacconiana del lavoro degli antichi liutai mostri delle falle, la sua opera resta in ogni caso un valido principio da cui non si può prescindere, semplicemente perchè nessuno conosceva e sapeva riparare gli strumenti meglio di Sacconi.
Inoltre Sacconi era una persona estremamente generosa, che ha contribuito alla formazione di tanti giovani liutai (molti dei quali sembrano avere scarsa memoria) e che ha riportato a Cremona uno dei violini più belli di Stradivari, il Cremonese 1715 ex Joachim, negoziando un prezzo bassissimo. Ovviamente Sacconi che aveva su di sè la tradizione di liutai del calibro di Fiorini e per cui la liuteria classica cremonese aveva ben pochi segreti, non era molto bene accetto presso coloro che si erano formati presso scuole diverse e che spesso avevano niente o poco a che fare con la tradizione italiana. Al tempo stesso Sacconi non era bene accetto nemmeno da parte di quei colleghi ai quali era all'epoca impossibile primeggiare con lui in fatto di competenza sugli strumenti antichi, semplicemente perchè più di lui era impossibile saperne. Ma non appena Sacconi iniziò a risentire del passare degli anni, lo stormo dei falchi rappresentati da quei restauratori e commercianti desiderosi di farsi strada nel campo degli strumenti antichi, ne fece strazio. Gli ultimi anni di vita di Sacconi furono un autentico calvario, e di questo possiamo ringraziare molti di coloro che oggi non solo dimenticano la sua opera, ma continuano ad affossarne la memoria attribuendogli ogni sorta di infamie.
Ovviamente l'editore attuale de "I segreti di Stradivari" non è da confondersi con lo stuolo degli "affossatori" della memoria di Sacconi, in quanto la mancata pubblicazione dell'opera in italiano sarebbe dovuta a motivi di natura squisitamente finanziaria.
andante con fuoco
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Atomino
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Messaggio da Atomino »

Grazie per la risposta Claudio. Esauriente e in gran parte condivisibile. Il mio definire intuizioni quelle di Sacconi non vuol essere diminutivo o dispregiativo della sua opera ma, al contrario, il riconoscimento di quella capacità superiore che nel "rinascimento" della liuteria Cremonese e Italiana ha fatto le differenza. E' questa genialità, che abbinata alla sua indiscutibile preparazione, gli ha permesso di supplire alla scarsa disponibilità di mezzi scientifici, ben miseri se paragonati a quelli dei giorni nostri.
Ho una copia del Sacconi in "prestito continuato" dalla Biblioteca di zona, ma non disdegnerei averne una personale.
Sono nato a Botticino dove Via Maggini è via Maggini e basta (senza neppure Gio Paolo o liutaio), mentre il neo canonizzato Arcangelo Tadini (santo dal 29 Aprile 2009), avrà la sua statua e presto un Museo.
- Alberto Soccini -
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claudio
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Copia e incolla da Wikipedia in inglese alla voce "Simone F. Sacconi":
Sacconi has directly influenced several generations of makers/restorers (Sacconi ha influenzato direttamente generazioni di liutai e restauratori): Charles Beare, Max Moller,Pierre Vidoudez, Dario D'Attili, Hans Weisshaar, Anthony Wrona, Jacques Francais, Frank Passa, Bernard Millant, Mario F. D'Alessandro, Harry Duffy, Renè Morel, William Salchow, Hans Nebel, Vahakn Nigogosian, Carlos Arcieri, David Segal, Carleen M. Hutchins, Francesco Bissolotti, William J. Huggler, Ronald J. Huggler.
Si noti che la maggior parte dei nomi succitati, protagonisti della liuteria mondiale contemporanea, non è stata semplicemente "influenzata" da Sacconi, ma sono stati alle sue dipendenze, collaboratori ed allievi.
Questo era Sacconi (e molto altro).
andante con fuoco
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claudio
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Messaggio da claudio »

Si badi bene, questa discussione non vuole rappresentare in alcun modo il tentativo di far pressione sull'editore, il M° Eric Blot, in quanto egli ha già dichiarato che il problema della mancata pubblicazione del libro di Sacconi in lingua italiana è dovuta ad un mero problema economico. Anche se le motivazioni addotte dal M° Blot lasciano aperto qualche interrogativo, quello che mi preme più notare è il silenzio assordante delle varie istituzioni liutarie e delle persone che le compongono e che tanto potrebbero fare per mantenere viva la memoria di Simone Fernando Sacconi. Per quello che mi riguarda, farò di tutto per tentare di sensibilizzare chi di dovere su questo problema.
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klazy
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Messaggio da klazy »

sarò esagerato ma il mio modesto parere è che se ne dovrebbe occupare in primo luogo il ministero dei beni culturali..
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claudio
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Klazy, un ministero può benissimo occuparsi di onorare degnamente la memoria di un liutaio come Sacconi, ma è la periferia che deve muoversi e sensibilizzarsi sull'argomento.
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Messaggio da MarcoSpain »

klazy ha scritto:sarò esagerato ma il mio modesto parere è che se ne dovrebbe occupare in primo luogo il ministero dei beni culturali..
Nel nostro paese se si aspetta che sia il ministero ad occuparsi della cultura, possiamo tranquillamente dormire sonni tranquilli... 8)
In 20 anni ha chiuso 3 orchestre e 2 cori RAI, semi-privatizzato gli enti lirici, lasciandoli alla mercé di sovrintendenti molto creativi che hanno fatto impennare i debiti, e da 8 anni sappiamo tutti che fine ha fatto il FUS...
Quindi lasciamo stare il ministero e cerchiamo di fare del nostro meglio per mantenere viva la nostra tradizione e la nostra cultura!
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klazy
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Messaggio da klazy »

be' per quanto mi riguarda il ministero al pari del nostro patrimonio culturale è COSA NOSTRA, il ministero con lo Stato a cui fa capo dovrebbe essere al nostro servizio. cavolo, le istutuzioni sono state ideate a posta per fare con efficienza le cose per l'iteresse comune. mi dispiace ma non condivido chi dice di lasciar stare il ministero... vogliamo lasciarlo stare? bene allora disattiviamo il ministero...
al di là di tutto, quello che noi possiamo fare sarebbe anche sollecitare con motivazione e convinzione le istituzioni affinché promuovano una campagna di recupero dell'opera sacconiana
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Messaggio da Argio972 »

Salve a tutti, forum meraviglioso. Mi permetto di intervenire proponendo la soluzione di http://www.lulu.com/

In pratica è un sistema con 0 costi. Stampano e spediscono a volume comprato.
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Messaggio da Atomino »

Argio972 ha scritto:Salve a tutti, forum meraviglioso. Mi permetto di intervenire proponendo la soluzione di http://www.lulu.com/

In pratica è un sistema con 0 costi. Stampano e spediscono a volume comprato.
Sembra siano volumi messi a disposizione per la vendita dagli autori stessi quindi non violano il copyright. Nel caso del libro in questione l'editore non manifesta alcun interesse a pubblicare (o cedere i diritti per) l'edizione italiana della quale mantiene comunque il diritto di pubblicazione.
- Alberto Soccini -
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edi
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Messaggio da edi »

Mi pare che Argio si riferisse al fatto che, da parte del detentore dei diritti, è possibile la pubblicazione anche di un numero limitatissimo (volendo anche 1) di copie a costo zero, perché stamperebbe solo le copie già vendute... E' chiao che sarebbe possibile, ma il fatto che non si faccia dimostra che non è quello dei costi il motivo principale, probabilmente è solo disinteresse da parte del detentore dei diritti. Mi pare che la legge italiana preveda una scappatoia in questi casi limite, in cui prevede una limitazione dei diritti se questi non vengono utilizzati nonostante l'interesse comune, non mi ricordo però e potrei anche confondermi...
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