Ho aperto un nuovo topic per non ingigantire questo
https://www.claudiorampini.com/modules.p ... pic&t=2507 dove ho letto la seguente affermazione di "apocrifo":
Chiunque abbia una discreta manualità ed una grande smania creativa può costruire, restaurare o suonare uno strumento,ma appena lo ha costruito se non è un presuntuoso si rende subito conto che deve andare da un maestro per imparare a farlo il meglio possibile.
Quanto è vero quello che dici!
Ma la mia domanda è un'altra:
Ti posso dire di aver visto con i miei occhi diventare un violino 3/4 un violino 4/4, e per vedere che era stata operata tale magia bisognava che qualcuno te la svelasse!
che senso ha fare una modifica di questo tipo?
ciao
edo
Da 3/4 a 4/4
Ma non sarebbe comunque un delitto mettere le mani in questo modo in un violino d'autore?
Credo che c'è una vita unica, che ho sentito così forte seduto sui contrafforti dell'himalaya. La vedevo dovunque e quella vita che circolava li era anche la mia. Così quando la vita di questo corpo finirà , continua la vita. Continua la vita..
Tutti avete toccato un punto diverso del grande problema del restauro. La mia notizia è assolutamente vera, si trattava di un tre quarti del 700 di buona qualità e ne è stato fatto un 4/4. Io avevo riportato tale fatto per specificare le capacità tecniche del restauratore, e ovviamente nascono i dubbi: Perchè? Con che fine? Le risposte possono esser infinite discutiamone......
- edo
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Devo dire che la prima ipotesi che mi è venuta in mente coincide con quella di violino7, anche se per giustificare un lavoro di tre anni il valore dello strumento dovrebbe essere elevatissimo e quindi escluderei questa ipotesi. E poi dopo un intervento così invasivo che valore potrebbe avere lo strumento? Aumentato o diminuito? Per me varrebbe meno, intendo dire se lo dovessi comprare io.apocrifo ha scritto:Tutti avete toccato un punto diverso del grande problema del restauro. La mia notizia è assolutamente vera, si trattava di un tre quarti del 700 di buona qualità e ne è stato fatto un 4/4. Io avevo riportato tale fatto per specificare le capacità tecniche del restauratore, e ovviamente nascono i dubbi: Perchè? Con che fine? Le risposte possono esser infinite discutiamone......
Forse un restauratore che voleva dimostrare a se stesso e agli altri la propria perizia? Una specie di sfida insomma.
Oppure un cliente "originale" che si è trovato tanto bene con il suo 3/4 che voleva continuare ad usarlo anche da grande
Ma dopo la trasformazione la qualità dello strumento, parlo del suono, com'era?
E' valsa la pena di avere fatto un lavoro quasi impossibile?
Ciao
edo
Ragazzi, tre anni è il tempo che il restauratore se l'è tenuto in bottega, è ovvio che non vi si è dedicato esclusivamente. I tempi si allungano a causa della ricerca dei legni le cui venature e giri annuali siano perfettamente sovrapponibili all'otiginale sia per l'acero che per l'abete.
Per quanto riguarda il suono bisogna che una volta per tutte vi arrendiate al fatto che quando si parla di restauro, e quindi di strumenti d'antiquariato, quello delle qualità sonore è l'ultimo dei problemi. Se mi chiedete se sono d'accordo vi dico in tutta onestà che no, non sono d'accordo ma così è e non ci si può fare niente se non educare ma i tempi si allungano.
Per quanto riguarda il suono bisogna che una volta per tutte vi arrendiate al fatto che quando si parla di restauro, e quindi di strumenti d'antiquariato, quello delle qualità sonore è l'ultimo dei problemi. Se mi chiedete se sono d'accordo vi dico in tutta onestà che no, non sono d'accordo ma così è e non ci si può fare niente se non educare ma i tempi si allungano.
- edo
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Sì questo l'avevo capito e l'ho considerato sottinteso quando ho parlato di tre anni. Ho una certa idea di come si svolgono certi lavori.apocrifo ha scritto:Ragazzi, tre anni è il tempo che il restauratore se l'è tenuto in bottega, è ovvio che non vi si è dedicato esclusivamente.
Meno male, nemmeno io condivido questo tipo di interventi.apocrifo ha scritto:Per quanto riguarda il suono bisogna che una volta per tutte vi arrendiate al fatto che quando si parla di restauro, e quindi di strumenti d'antiquariato, quello delle qualità sonore è l'ultimo dei problemi. Se mi chiedete se sono d'accordo vi dico in tutta onestà che no, non sono d'accordo ma così è e non ci si può fare niente se non educare ma i tempi si allungano.
Ciao
edo