Il violino barocco di Edo Sartori

Suonare e costruire i violini
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claudio
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Messaggio da claudio »

violino7 ha scritto:
In conclusione, da quello che ne deduco io, l'assetto manico-cassa armonica di un violino barocco richiede molta più attenzione e precisione di un violino moderno in quanto non sono ammessi sufficienti margini di correzione in caso di errore.
Pensa che io sono giunto a conclusioni totalmente opposte alle tue (leggi il mio intervento precedente al tuo). Ma credo che ciò dipenda dall'approccio individuale, che non può mai essere uguale da una persona all'altra. Tuttavia se si osserva con attenzione la procedura di fissaggio del manico nel filmato di Edo, si può notare come la procedura non presenti difficoltà eccessive e che sopratutto, una volta che si arriva all'incollaggio del fondo, il sistema di traguardo con il filo, ma anche ad occhio, offrono una precisione a mio modo di vedere, singolare. E margini di correzione piuttosto ampi (considerata l'elasticità del contorno fasce).
andante con fuoco
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violino7
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Messaggio da violino7 »

claudio ha scritto:........................................................................................il sistema di traguardo con il filo, ma anche ad occhio, offrono una precisione a mio modo di vedere, singolare. E margini di correzione piuttosto ampi (considerata l'elasticità del contorno fasce).
Certamente! La mia idea è che siano necessari due fasi di "traguardo" (mi suona male, ha doppio significato!). Già nella prima fase, quella che serve a stabilire quale sia la giusta posizione di "inchiodatura", bisognerebbe fare in modo di sbagliare meno possibile perchè, se fosse necessario riallineare l'assetto, fino a che punto sarebbe possibile forzare il contorno fasce? Credo pochissimo, altrimenti andremmo a modificarlo (il contorno fasce) rendendolo visibilmente asimmetrico.

Questo in teoria, nella pratica forse ci sono maggiori margini di tolleranza, non saprei. Bisognerebbe conoscere l'esperienza di chi abbia già sperimentato questa fase.
.
Ricercare sopra tutto due cose: la verità e la bellezza.

- Lino Santoro -
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violino7
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Messaggio da violino7 »

claudio ha scritto: .....................
Pensa che io sono giunto a conclusioni totalmente opposte alle tue (leggi il mio intervento precedente al tuo).
.....................
Non avevo fatto in tempo a leggerlo, mi hai anticipato per soli 4 minuti! :)
.
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claudio
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Messaggio da claudio »

Sei precipitoso come un adolescente! :lol:
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violino7
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Messaggio da violino7 »

claudio ha scritto:Sei precipitoso come un adolescente! :lol:
Grazie del complimento! :P
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Messaggio da claudio »

violino7 ha scritto:
claudio ha scritto:Sei precipitoso come un adolescente! :lol:
Grazie del complimento! :P
E ti assicuro che lo è!
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Messaggio da edo »

violino7 ha scritto: Certamente! La mia idea è che siano necessari due fasi di "traguardo" (mi suona male, ha doppio significato!). Già nella prima fase, quella che serve a stabilire quale sia la giusta posizione di "inchiodatura", bisognerebbe fare in modo di sbagliare meno possibile perchè, se fosse necessario riallineare l'assetto, fino a che punto sarebbe possibile forzare il contorno fasce? Credo pochissimo, altrimenti andremmo a modificarlo (il contorno fasce) rendendolo visibilmente asimmetrico.
Bisognerebbe aprire un nuovo topic: chi ha paura delle assimmetrie? :D

Nel mio caso non ho trovato particolari difficoltà nell'ottenere una buona centratura del manico. Il lavoro che ha richiesto maggiore attenzione è stato la sagomatura della zona del manico che andrà a contatto con le fasce. Fatta bene quella e forato correttamente i chiodi vanno a posto con naturalezza e ci si trova con un manico già ben centrato. Ho pi incollato il fondo in due distinte fasi, dopo aver bloccato con delle pinze i morsetti di testa e di fondo con il manico ben centrato ho incollato le C, poi lo zocchetto inferiore e il contorno in basso. Il giorno dopo ho incollato lo zocchetto superiore controllando sempre la centratura del manico e finalmente le curve superiori.

ciao

edo
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Messaggio da davidesora »

claudio ha scritto: Ti ho fatto la domanda, Davide, perchè volevo sapere se nel lavoro finora mostrato da Edo tu avessi trovato incongruenze rispetto alle osservazioni di Hargrave. Per me Hargrave è sicuramente uno dei maggiori studiosi, ma ci sono luci e ombre che lo riguardano, come la collaborazione con uno dei maggiori commercianti e restauratori del mondo, che poi è finito in galera, e per una sua certa propensione alla teoria. Il capitolo sulle vernici del libro sul metodo costruttivo di Guarneri del Gesù parla molto di differenze tra uno strumento e l'altro, ma non si capisce mai nulla di quel che è una vernice veramente. Mi sembra che Hargrave, in confronto a Sacconi, regga un pò meno alla prova del tempo.
La differenza che vedo è che Hargrave fa l'allineamento del manico sul fondo solo spianato e cerca di dare una spiegazione all'uso dei "chiodini" che sono sempre presenti negli strumenti cremonesi.
Quindi, con il manico già inchiodato alle fasce, inserisce due perni metallici appuntiti nei fori per i chiodini fatti nei tasselli (sulla mezzeria), li posiziona sulla mezzeria del fondo ed esegue l'allineamento del manico spostandolo a destra o a sinistra facendo perno sui 2 chiodini.
Raggiunto l'allineamento corretto fissa con i morsetti e traccia il contorno delle fasce sul fondo.
La leggera distorsione causata alle fasce porta così ad alzare una C e ad abbassare quella opposta introducendo quella (leggera) asimmetria spesso osservabile negli strumenti cremonesi.
Tolto il tutto procede con la foratura per i chiodini nel fondo utilizzando i segni lasciati dalle punte dei perni metallici, per un corretto riposizionamento dello stesso in fase di incollaggio.
Poi procede con la lavorazione del fondo, lo incolla alle fasce e solo a questo punto procede con la tracciatura della tavola.

Per quanto riguarda l'adattamento del tallone alle fasce prima di inchiodare lo esegue quando le stesse sono ancora sulla forma, quindi ottenere una precisione corretta è abbastanza semplice perchè c'è il riferimento della mezzeria della forma.
Però inchiodando il manico può capitare che si metta un po' storto rendendo necessario il procedimento di cui sopra.

Sul personaggio Hargrave preferisco non esprimermi, mi tengo ben lontano da tutto ciò che è il commercio di strumenti antichi ( :con: ) però lo ritengo sicuramente un acuto osservatore e conoscitore dei classici cremonesi, un esperto insomma.
E' capitato anche a me sentirlo parlare di vernici e ho avuto la tua stessa impressione, non si sbottona, argomento top secret!!!!

Il Sacconi lo ritengo ancora oggi un testo fondamentale anche se alcune cose si sono rivelate col tempo non corrette o quantomeno opinabili, ma resta una pietra miliare.
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claudio
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Messaggio da claudio »

davidesora ha scritto:
La differenza che vedo è che Hargrave fa l'allineamento del manico sul fondo solo spianato e cerca di dare una spiegazione all'uso dei "chiodini" che sono sempre presenti negli strumenti cremonesi.
Quindi, con il manico già inchiodato alle fasce, inserisce due perni metallici appuntiti nei fori per i chiodini fatti nei tasselli (sulla mezzeria), li posiziona sulla mezzeria del fondo ed esegue l'allineamento del manico spostandolo a destra o a sinistra facendo perno sui 2 chiodini.
Raggiunto l'allineamento corretto fissa con i morsetti e traccia il contorno delle fasce sul fondo.
La leggera distorsione causata alle fasce porta così ad alzare una C e ad abbassare quella opposta introducendo quella (leggera) asimmetria spesso osservabile negli strumenti cremonesi.
Sarà anche Edo a darci il suo punto di vista, poichè l'operazione di fissaggio e centraggio del manico l'ha appena compiuta in modo mi sembra più che soddisfacente. Rimango perplesso di fronte alle affermazioni di Hargrave perchè spesso e volentieri va a cercare il difficile laddove il difficile è solo avere un pò di buon senso. Di che deformazioni stiamo parlando? Se non si sono commessi errori marchiani nell'inchiodatura del manico (facilitata dai fori pilota, perchè ti ci voglio ad inchiodare senza!), le eventuali correzioni all'inclinazione orizzontale del manico in modo che risulti in asse con la cassa, sono di un'entità talmente piccola da non provocare distorsioni nel contorno delle fasce. Mi spiego: Edo ha riportato il contorno fasce sul fondo prima di inchiodare il manico, successivamente ha inchiodato, e poi ha proceduto ad incollare il fondo seguendo due fasi. La prima ha provveduto a fissare il fondo dal blocchetto di fondo fino alle punte superiori, la seconda dalle punte superiori al blocchetto di testa, il tutto servendosi di un filo e probabilmente anche aiutandosi traguardando ad occhio l'allineamento asse del manico e asse della cassa. Il tutto senza produrre deformazioni nel contorno fasce, le quali deformazioni per la mia esperienza sono tuttora riscontrabili e perfettamente compatibili con quelle degli strumenti antichi, nel caso in cui si ha una lavorazione degli zocchetti delle punte non perfetta (che si ripercuote anche nella regolarità della posizione delle effe). Ovviamente non considero questa mia ipotesi come provata, però mi sembra molto strano che strumenti originali in cui è visibile uno sfalsamento in verticale delle CC, che ciò sia avvenuto per aggiustare il centraggio del manico. E dato poi che in uno stesso autore è facile notare che gli sfalsamenti delle CC avvengano spesso tutti in una certa direzione (CC destra più alta della sinistra, o viceversa), direi che se ciò fosse dovuto a problemi di centraggio del manico, quel liutaio avrebbe dovuto smettere di bere, oppure nella vita precedente aveva fatto il marinaio! :lol:
Invece la lavorazione irregolare degli zocchetti delle punte produce inaspettatamente caratteristiche di asimettricità singolari e metodiche, che si riflettono sulla cassa armonica in modo tale da permettere addirittura di capire se quell'antico liutaio fosse destro o mancino. In ogni caso do atto ad Hargrave che il metodo da lui indicato è certamente compatibile con la tradizione antica, anche se a mio parere piuttosto slegato dalla pratica.

ps
quanto sopra è dedicato a tutti coloro "che tanto lavorare con la forma esterna o interna è uguale". :roll:
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Messaggio da davidesora »

Direi che sono d'accordo con te, le trovate di questi esperti, pur se plausibili, sono spesso "pilotate" per confermare la loro personale teoria.
E' chiaro che non sapremo mai per certo quale era il metodo costruttivo dei liutai antichi anche perchè secondo me attorno a una stessa tradizione di partenza (forma interna) poi ogni liutaio seguiva procedure diverse in base al suo modo di vedere il lavoro.
Questo succede ancora oggi e mi sembra una cosa naturale e facilmente comprensibile.
La cosa migliore (e più affascinante) della liuteria è usare la propria testa per risolvere questo o quel problema costruttivo usando le idee e i metodi elaborati da altri in senso critico, come spunto da cui trarre le proprie conclusioni.

In effetti le deformazioni delle fasce non sono poi così evidenti nel contorno finale e anche secondo me è più probabile che derivino dalla lavorazione dei tasselli.

Però usare i chiodini per tenere in posizione le fasce durante l'allineamento del manico ha senso, magari senza l'uso dei perni metallici appuntiti che dice Hargrave ma semplicemente con i normali chiodi in ferro posizionati nel fondo con i bordi già sgrossati come quello di Edo.

Io farei così visto che i fori per i chiodini li faccio prima di tracciare il contorno di fondo e tavola e quindi a quel punto mi basterebbe solo inserirli nei fori già presenti su fondo e tasselli.
Questo mi permetterebbe di allineare il manico senza dover tenere in posizione le fasce con i morsetti usandoli solo per fermare la posizione definitiva.
Uso il condizionale perchè anche io non ho mai realizzato un violino barocco anche se spesso ho pensato di farlo.

Sono un po' invidioso nei confronti di Edo che lo sta facendo adesso!!!!
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edo
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Messaggio da edo »

edo ha scritto: dopo aver bloccato con delle pinze i morsetti di testa e di fondo con il manico ben centrato ho incollato le C
Volevo scrivere: dopo aver bloccato con delle pinze gli ZOCCHETTI di testa etc etc.

Non l'ho mai scritto perchè lo faccio sempre e lo ritenevo ovvio, ma i chiodini li metto anch'io. Una delle libertà che mi sono prese rispetto al metodo classico: i chiodini che metto io sono di legno ed entrano per 2 mm nel legno di tavola e fondo e alla fine non saranno visibili dall'esterno. Il fondo è stato tracciato con la forma ancora all'interno delle fasce in modo cha anche il segno lasciato dal graffietto aiuta ad incollare il fondo in modo che il contorno sia il più possibile coerente con la forma utilizzata. In caso contrario con le fasce libere dalla forma ci sarebbe sì il grosso rischio di incollarle al fondo con evidenti deformazioni.

ciao

edo
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Messaggio da violino7 »

edo ha scritto: ..........................
Bisognerebbe aprire un nuovo topic: chi ha paura delle assimmetrie? :D
.........................
Confesso che sono relativamente perplesso su questa storia delle asimmetrie, in generale, a parte questo caso specifico tecnicamente sorto sul violino barocco! :(
Edo, temo che su questo argomento andremmo molto lontano! Io ho un paio di idee, anche a riguardo del metodo di Hargrave, ma non so se la mia personale opinione possa avere qualche valenza.

Io personalmente ho molta paura delle asimmetrie! :(
.
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Messaggio da edo »

violino7 ha scritto:
Io personalmente ho molta paura delle asimmetrie! :(
Anch'io ce l'avevo ma mi sta passando, anzi direi che è scomparsa del tutto.
Prova a pensare a cosa ti fa sembrare così belli alcuni strumenti antichi, oltre al fascino intrinseco, le bombature, il filetto, le vernici, il riccio etc etc
Non trovi emanino un apparente dinamicità anche solo in fotografia? Che esprimano vitalità anche solo guardandoli?

ciao

edo
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Messaggio da violino7 »

edo ha scritto: .......................
Anch'io ce l'avevo ma mi sta passando, anzi direi che è scomparsa del tutto.
Prova a pensare a cosa ti fa sembrare così belli alcuni strumenti antichi, oltre al fascino intrinseco, le bombature, il filetto, le vernici, il riccio etc etc
Non trovi emanino un apparente dinamicità anche solo in fotografia? Che esprimano vitalità anche solo guardandoli?

ciao

edo
Sì, il loro fascino lo percepisco, ma è il fascino procurato dal tempo trascorso o l' "intrinseco" è qualcosa di "originale"?
O tutte e due? :roll:
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Messaggio da violino7 »

Edo, ho paura di non essermi espresso bene!
Il riferimento era sempre in relazione alle asimmetrie, che evidentemente contribuiscono a creare l'originalità ed il fascino dello strumento.

La questione non è di poco conto! :?
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