Ciao a tutti!
Riapro la discussione perché dopo aver letto questo topic mi sono venute spontanee due domande riguardo la costruzione di copie filologicamente corrette di strumenti storici. La prima è: la lunghezza della tastiera nel 600 era standard o variava da strumento a strumento? E poi: ho letto che alcuni liutai sono contrari a fissare il manico con i chiodi oggi giorno poiché incollando il manico il suono risulta notevolmente migliorato, ma se si deve fare una copia storica fedele il più possibile non è necessario inchiodarlo (con tutti gli effetti collaterali che si potrebbero generare)? Oppure sarebbe auspicabile utilizzare una tecnica mista di incollaggio e chiodi?
Grazie a chi risponderà
Il violino barocco di Edo Sartori
- davidesora
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Re: Il violino barocco di Edo Sartori
Nel '600 dubito esistesse uno standard, ma visto la scarsità di tastiere originale è difficile stabilirlo con sicurezza. Alcune misure storicamente attendibili si possono ricavare dai modelli di tastiera presenti nella collezione dei reperti stradivariani, ma siamo già verso la fine della seconda metà del '600.
Se desideri ricostruire un suono filologicamente corretto credo che il manico incollato e inchiodato senza incastro sia doveroso, i chiodi sono stati eliminati principalmente per poter assottigliare il manico e agevolare l'esecuzione nelle posizioni avanzate più che per un miglioramento del suono (che è solo un effetto collaterale ipotetico).
Un tipo di violino costruito in questo modo limita parecchio il repertorio eseguibile e per questo motivo tanti "barocchisti" usano solo violini moderni con montatura baroccha.
C'è da dire che usando solamente corde, ponticello, cordiera e arco barocco ci si avvicina già molto al suono originale anche con un violino moderno, ma ovviamente qualche piccola differenza potrebbe esserci per i più esigenti e sensibili, nonchè disposti a investire soldi in un violino dedicato.
Se desideri ricostruire un suono filologicamente corretto credo che il manico incollato e inchiodato senza incastro sia doveroso, i chiodi sono stati eliminati principalmente per poter assottigliare il manico e agevolare l'esecuzione nelle posizioni avanzate più che per un miglioramento del suono (che è solo un effetto collaterale ipotetico).
Un tipo di violino costruito in questo modo limita parecchio il repertorio eseguibile e per questo motivo tanti "barocchisti" usano solo violini moderni con montatura baroccha.
C'è da dire che usando solamente corde, ponticello, cordiera e arco barocco ci si avvicina già molto al suono originale anche con un violino moderno, ma ovviamente qualche piccola differenza potrebbe esserci per i più esigenti e sensibili, nonchè disposti a investire soldi in un violino dedicato.
Re: Il violino barocco di Edo Sartori
Grazie Davide,
io sarei più per l'esecuzione storicamente informata, un violino moderno montato barocco sarebbe comunque un ibrido, ed essendo più pesante sarebbe difficile riuscire a suonare con l'impostazione barocca e la relativa tecnica, preferirei avere uno strumento dedicato, magari con due ponticelli da montare a seconda del repertorio da eseguire (uno per il 600 e l'altro per il 700) e due o tre archi con cui iniziare.
io sarei più per l'esecuzione storicamente informata, un violino moderno montato barocco sarebbe comunque un ibrido, ed essendo più pesante sarebbe difficile riuscire a suonare con l'impostazione barocca e la relativa tecnica, preferirei avere uno strumento dedicato, magari con due ponticelli da montare a seconda del repertorio da eseguire (uno per il 600 e l'altro per il 700) e due o tre archi con cui iniziare.
- davidesora
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Re: Il violino barocco di Edo Sartori
In effetti la tastiera barocca più corta e non in ebano solido fa una bella differenza sul peso che il violinista percepisce. Il problema principale del manico barocco inchiodato è che sarà necessariamente piuttosto grosso specialmente al tallone e tanti violinisti non sono disposti ad accettare i cambiamenti tecnici della mano sinistra che questo impone, anche se questa è proprio una delle differenze principali della tecnica di esecuzione "storicamente informata". Sostituire solo il ponticello è un po' delicato perchè porta a problemi di altezza delle corde sulla tastiera nel caso si passi da una curva più piatta a una più accentuata (le due corde centrali diventano più distanti delle altre) e una tastiera corta potrebbe rivelarsi troppo corta in certi passaggi.
In quel periodo la montatura del violino era in rapida evoluzione seguendo le nuove necessità esecutive (si potrebbe quasi parlare di un lungo periodo di transizione) e questo rende difficile individuare misure standard da applicare e crea parecchia confusione tra metodi costruttivi filologici e aspettative dei musicisti.
In quel periodo la montatura del violino era in rapida evoluzione seguendo le nuove necessità esecutive (si potrebbe quasi parlare di un lungo periodo di transizione) e questo rende difficile individuare misure standard da applicare e crea parecchia confusione tra metodi costruttivi filologici e aspettative dei musicisti.
Re: Il violino barocco di Edo Sartori
E quali sarebbero i passaggi? Esmpio sia scritto che multimediale...davidesora ha scritto: ↑domenica 11 febbraio 2018, 12:17 una tastiera corta potrebbe rivelarsi troppo corta in certi passaggi.
Giuseppe Tartini componeva per tastiera corta o lunga?
Re: Il violino barocco di Edo Sartori
Non avendo attualmente la possibilità di avere due (o più) strumenti barocchi, uno su modello seicentesco e uno su modello settecentesco, pensavo di ampliare le possibilità del repertorio avendo due ponticelli, di modo che con un ponticello in stile 700 possa essere anche possibile eventualmente montare una quarta corda rivestita.davidesora ha scritto: ↑domenica 11 febbraio 2018, 12:17 Sostituire solo il ponticello è un po' delicato perchè porta a problemi di altezza delle corde sulla tastiera nel caso si passi da una curva più piatta a una più accentuata (le due corde centrali diventano più distanti delle altre) e una tastiera corta potrebbe rivelarsi troppo corta in certi passaggi.
Re: Il violino barocco di Edo Sartori
Buongiorno a tutti!
Ho letto con molto interesse tutto il thread e mi sono reso conto di quanto variabile possa essere l'interpretazione della "baroccosità" di un violino.
A tal proposito mi viene da chiedere come si possano ricavare delle misure che non hanno uno standard?
Ad esempio:
-Il tallone quanto deve essere grosso? Mi viene da rispondere "quanto basta per non far uscire i chiodi", ma quanto lunghi devono essere questi ultimi?
-La proiezione come si ricava? c'è un angolo delle corde al ponte da rispettare?
-Gli spessori delle tavole sono come quelli moderni o più spessi?
Un'altra curiosità, ho un ricordo dei tempi di scuola dove ci era stato detto che i chiodi erano arroventati prima di essere picchiati all'interno, ma non ho trovato da nessuna parte questa cosa, che ne pensate?
Grazie a tutti in anticipo!
Ho letto con molto interesse tutto il thread e mi sono reso conto di quanto variabile possa essere l'interpretazione della "baroccosità" di un violino.
A tal proposito mi viene da chiedere come si possano ricavare delle misure che non hanno uno standard?
Ad esempio:
-Il tallone quanto deve essere grosso? Mi viene da rispondere "quanto basta per non far uscire i chiodi", ma quanto lunghi devono essere questi ultimi?
-La proiezione come si ricava? c'è un angolo delle corde al ponte da rispettare?
-Gli spessori delle tavole sono come quelli moderni o più spessi?
Un'altra curiosità, ho un ricordo dei tempi di scuola dove ci era stato detto che i chiodi erano arroventati prima di essere picchiati all'interno, ma non ho trovato da nessuna parte questa cosa, che ne pensate?
Grazie a tutti in anticipo!
SoundinProgress
Re: Il violino barocco di Edo Sartori
Ciao Lorenzo, alle tue domande si può rispondere in modo adeguato solo prendendo spunto da uno strumento originale ben documentato. Nel caso di Edo Sartori, egli usò un disegno che si fece inviare dall'Ashmolean Museum di Oxford raffigurante un violino di Andrea Amati.
Gli spessori degli strumenti originali, anche quelli montati "alla moderna", sono quelli "originali", cioè a dire che non sono stati cambiati nella maggior parte dei casi, ed è a quelli a cui bisogna riferirsi.
Per la tecnica di fissaggio del manico per mezzo dei chiodi, ci si aiuta con fori guida.
Gli spessori degli strumenti originali, anche quelli montati "alla moderna", sono quelli "originali", cioè a dire che non sono stati cambiati nella maggior parte dei casi, ed è a quelli a cui bisogna riferirsi.
Per la tecnica di fissaggio del manico per mezzo dei chiodi, ci si aiuta con fori guida.
andante con fuoco