Un violino d'epoca interessante
Un violino d'epoca interessante
Propongo a tutti voi, a scopo di ricerca, di identificare l'origine e l'età di un violino le cui foto sono nel mio album "effe lunghe" (link: http://claudiorampini.com/cpg/thumbnails.php?album=378 )
Beh, allora? ...scatenatevi ...anche tu Claudio
Un abbraccio a tutti!
Paolo
Beh, allora? ...scatenatevi ...anche tu Claudio
Un abbraccio a tutti!
Paolo
...nessuno ha voglia di cimentarsi in quest'impresa? Secondo voi a che scuola di liuteria appartiene? Io ho un'idea ma, chiaramente, il confronto di opinioni fa nascere approfondimenti interessanti a chiunque, come me, studi la liuteria senza censura alcuna...nel tentativo di comprendere l'estetica che sta in ogni scelta di scuola anche poco conosciuto.
- davidesora
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Tedesco o area est europa di fabbrica ottocentesca, per bombature, vernice, testa, effe e modello.
Però se tu mi richiedessi una expertise ti manderei solo la foto del certificato!!!
Anche io sarei curioso di sapere perchè lo ritieni interessante, solo per restaurarlo a dovere occorrerebbe fare un mutuo!!!
Davide
Però se tu mi richiedessi una expertise ti manderei solo la foto del certificato!!!
Anche io sarei curioso di sapere perchè lo ritieni interessante, solo per restaurarlo a dovere occorrerebbe fare un mutuo!!!
Davide
Caspita, la provocazione si è ritorta contro!
Dunque, lo ritengo interessante perchè, pur essendo un violino belga, di vaghissima ispirazione steineriana (non è di fabbrica!!!) rappresenta la spontaneità del lavoro piccolo artigianale. Non mi piace parlare di violino di cattivo artigianato ma, appunto, di artigianato di "montagna". Allo stesso modo con il quale guardo con interesse alla liuteria contadina del centro Italia, a quella marchigiana, a quella italiana minore insomma, così guardo a quella "germanica" (termine che si usa, ma a mio avviso non corretto: anche nell'800, un tedesco di Bohn non aveva niente in comune con un tirolese, con un bavarese, con un ceco, ecc..). L'interesse stà nella creatività spontanea che, alle volte, è unica ed originale; offre il genio del dilettante...in fondo molti degli iscritti a questo sito non sono dilettanti? E tutto ciò è bellissimo! Arricchisce il mondo della liuteria a livello storico-sociale. Trovo che lo studio per linee di massima, di una liuteria "border line" sia un terreno utile per sapersi muovere bene nell'identificazione della liuteria di autori importanti ma che, nella prima riuscita, si era affermata goffamente (sono belli i primi amati? ... i primi Scarampella? ecc...). Mi sono spiegato. Liuteria, arte od artigianato? ...tutte e due!
La scelta di questo violino, poi, non è fatta a caso ... in realtà (è belga e non ci dovrebbe piovere!)ma ha molto in comune con quella liuteria di cui parlavo prima ...spontanea-locale del centro-nord Italia. Il riccio, pur realizzato da un "germanico" non è di "scuola" tedesca ...è poi "arlecchino" (cioè, con linee orizzontali all'in su) ... non ovale...spontaneo, certo diverso. Le effe sono troppo lunghe per rientrare nel modello steiner. Le dimensioni della cassa sono maggiori di mezzo centimetro di quelle del modello Steiner. La bombatura...sì, ci potrebbe esser di mezzo il Tirolo ma, se vogliamo esser dissacranti al massimo, tolta Cremona e Brescia (e zone limitrofissime) la liuteria italiana è tutta di ispirazione tedesca ...quindi, difficile fare equazioni in base a questi parametri, soprattutto se a lavorare è un principiante.
Allora, è interessante?
Dunque, lo ritengo interessante perchè, pur essendo un violino belga, di vaghissima ispirazione steineriana (non è di fabbrica!!!) rappresenta la spontaneità del lavoro piccolo artigianale. Non mi piace parlare di violino di cattivo artigianato ma, appunto, di artigianato di "montagna". Allo stesso modo con il quale guardo con interesse alla liuteria contadina del centro Italia, a quella marchigiana, a quella italiana minore insomma, così guardo a quella "germanica" (termine che si usa, ma a mio avviso non corretto: anche nell'800, un tedesco di Bohn non aveva niente in comune con un tirolese, con un bavarese, con un ceco, ecc..). L'interesse stà nella creatività spontanea che, alle volte, è unica ed originale; offre il genio del dilettante...in fondo molti degli iscritti a questo sito non sono dilettanti? E tutto ciò è bellissimo! Arricchisce il mondo della liuteria a livello storico-sociale. Trovo che lo studio per linee di massima, di una liuteria "border line" sia un terreno utile per sapersi muovere bene nell'identificazione della liuteria di autori importanti ma che, nella prima riuscita, si era affermata goffamente (sono belli i primi amati? ... i primi Scarampella? ecc...). Mi sono spiegato. Liuteria, arte od artigianato? ...tutte e due!
La scelta di questo violino, poi, non è fatta a caso ... in realtà (è belga e non ci dovrebbe piovere!)ma ha molto in comune con quella liuteria di cui parlavo prima ...spontanea-locale del centro-nord Italia. Il riccio, pur realizzato da un "germanico" non è di "scuola" tedesca ...è poi "arlecchino" (cioè, con linee orizzontali all'in su) ... non ovale...spontaneo, certo diverso. Le effe sono troppo lunghe per rientrare nel modello steiner. Le dimensioni della cassa sono maggiori di mezzo centimetro di quelle del modello Steiner. La bombatura...sì, ci potrebbe esser di mezzo il Tirolo ma, se vogliamo esser dissacranti al massimo, tolta Cremona e Brescia (e zone limitrofissime) la liuteria italiana è tutta di ispirazione tedesca ...quindi, difficile fare equazioni in base a questi parametri, soprattutto se a lavorare è un principiante.
Allora, è interessante?
Ops, forse ho capito perchè Davide ha detto che si tratterebbe di un violino di fabbrica. Per le sgusce non completate sotto la chioccia? Sicuramente, è un particolare di tutti gli stumenti di vecchia fabbrica, ma non è vero il contrario. Non tutti i liutai, dilettanti e non, hanno finito sempre il lavoro lì sotto. Non dite che sono troppo dissacrante ... spesso, neanche Stradivari
Avrei detto area germanica anch'io ma si vedeva che era un violino uscito dalle mani di qualcuno che faceva anche altri mestieri. Magari faceva il contadino o il falegname. Voleva fare un regalo a un amico che suonava nelle feste paesane, o magari voleva farlo per se o il proprio figlio. Vai a sapere quante storie si porta dietro uno strumento. A saper scrivere si potrebbe fare un romanzo.
Mi sembra che il manico sia stato sostituito quindi o è di prima dell'800 o furono errate le misure. Inoltre il fondo non mi sembra in acero, ma è solo una sensazione.
Pensi di restaurarlo?
Mi sembra che il manico sia stato sostituito quindi o è di prima dell'800 o furono errate le misure. Inoltre il fondo non mi sembra in acero, ma è solo una sensazione.
Pensi di restaurarlo?