tesoretto romano in terra d'Israele

Suonare e costruire i violini
Avatar utente
davidesora
Liutaio
Liutaio
Messaggi: 2224
Iscritto il: lunedì 29 novembre 2010, 0:00
Località: Cremona
Contatta:

Messaggio da davidesora »

astromax ha scritto:Credo che l'unico dato significativo che potrebbe essere tratto da questa spiegazione è che se cambiate l'indice di rifrazione della vernice dovrebbe cambiare lo spessore e quindi anche il numero di mani.
Inoltre se si è bravi a determinare lo spessore finale con grande precisione è possibile determinare quali lunghezze d'onda favorire con la possibilità di modificare a piacere l'effetto.
Per tradurre in pratica, che alla fine è lo scopo del liutaio :

se diminuisce l'indice di rifrazione bisogna aumentare lo spessore dello strato di vernice per ottenere lo stesso effetto?

quali sono le lunghezze d'onda da favorire e a che tipo di luce corrispondono?

Davide
Avatar utente
astromax
Utente Esperto I
Utente Esperto I
Messaggi: 251
Iscritto il: martedì 1 marzo 2011, 0:00
Contatta:

Messaggio da astromax »

Non sono un liutaio, sono solo un fisico e posso risponderti da fisico.
Non so quali siano le lunghezze d'onda da preferire. In genere l'occhio ha una maggiore sensibilità al giallo-verde che corrisponde a 550 nm.
Ma riguardo al fatto che questo possa essere applicato nella pratica è un altro paio di maniche, ho solo fatto una riflessione su quello che potrebbe ( e sottolineo POTREBBE) essere il principio alla base di alcuni effetti visivi nelle vernici.
Avatar utente
davidesora
Liutaio
Liutaio
Messaggi: 2224
Iscritto il: lunedì 29 novembre 2010, 0:00
Località: Cremona
Contatta:

Messaggio da davidesora »

claudio ha scritto:E allora, Astromax, sia detto in modo amichevole ed esortativo, impara e smetti di aiutarci! :lol:
Io direi impara e continuiamo a aiutarci a vicenda.

Non c'è dubbio che la conoscenza poco approfondita della materia che si studia porti spesso a trarre conclusioni poco sensate dal punto di vista pratico, ma credo che sia sempre utile avere uno scambio di idee per un reciproco miglioramento e migliore comprensione dela materia stessa. :D


Davide
Avatar utente
claudio
Liutaio
Liutaio
Messaggi: 12660
Iscritto il: sabato 15 maggio 2004, 0:00
Località: Tivoli
Contatta:

Messaggio da claudio »

Certamente, con chi vuole scambiare ci si confronti pure. Non parlo di Astromax che è persona che mi sembra aperta, ma ho provato in prima persona che il confrontarsi con quelle teste di legno di fisici ed ingegneri è stato quasi sempre di una frustrazione unica. E questo per il merito esclusivo di una cultura sempre più specializzata che trascura gli apporti di discipline diverse. E tutto, si noti bene, in nome della Scienza.

Il problema è che chi si sente depositario della Scienza proviene dalle cosiddette strutture "ufficiali", che ti preparano con tanto di timbri e marche da bollo, ossia secondo le carte tu sei un fisico o un ingegnere laureato/certificato. Questa rappresenta ovviamente una garanzia di preparazione e serietà nel caso si costruiscano case, ponti o strutture medicali, ma nel campo storico ed artistico, e pure umanistico, questi poveri ingegneri furono lasciati completamente in un deserto arido.

In liuteria, come pure in pittura, o nelle altre arti applicate, fortunatamente non c'è niente di tutto questo, anche se ognuno di noi oggi ha ricevuto una educazione scientifica ed umanistica che lo ha preparato in modo più o meno efficace ed approfondito.

Prima ho accennato al positivismo, che rappresenta esso stesso un certo modo di vivere la Scienza, la stessa differenza che corre tra un San Francesco d'Assisi e il Papa Alessandro VI Borgia, perchè in un certo modo di vivere la Scienza, che oggi è il più diffuso, vi è insita l'arroganza del Potere, il quale viene poi interpretato e trasferito in modo capillare fin nelle più etreme propaggini della popolazione spacciandola come "parere della Scienza".

Non si può essere francescani, ma nemmeno in malafede, direi che non ci rimane che una sana via di mezzo che ci porti ad una interpretazione pura del contesto, lontano da ottiche certificate di potere. Si prenda l'esempio di un liutaio diplomato a Cremona e che lavori nella stessa città: per decenni, ancora oggi, questa doppia "certificazione" di cremonese costituisce una patente di liuteria a livello mondiale. E pure Davide, che mi sembra persona ragionevole, preparata ed aperta, quando parla di liuteria, spesso la intende con il suffisso "cremonese".
Ma la liuteria è prima di tutto un fenomeno culturale ed artistico che ha avuto molti risvolti in Italia, c'è chi vuole appropriarsi del concetto tirando la coperta da una parte o dall'altra.

Credo che rendersi conto di un certa componente Positivista del nostro pensiero, permetta anche allo scienziato, e all'individuo dotato di preparazione scientifica, una maggiore obiettività e un migliore approccio nel contesto da studiare e lo prepari in modo migliore all'interdisciplinarietà. Non dico che tutto il male viene dal Positivismo, ma il constatare quanto il pensiero occidentale sia caduto in basso rispetto agli anni di Einstein, Bertrand Russell, Lacan, Levi Strauss, Adorno, Musatti, è quanto meno sconcertante.

Ecco perchè credo che la cosa migliore che possa fare un aspirante liutaio prima di scoprire il segreto di Stradivari, sia quella di capire come pensa e come si sia originato questo modo di pensare.
andante con fuoco
Avatar utente
astromax
Utente Esperto I
Utente Esperto I
Messaggi: 251
Iscritto il: martedì 1 marzo 2011, 0:00
Contatta:

Messaggio da astromax »

Risposta impeccabile e credo che su questo argomento, se ti fa piacere, si possa aprire un 3d a parte, ormai il tesoretto romano è diventato OT!!!
Claudio credimi sono il primo a contestare un certo complesso di DIO in molti miei colleghi.
Ma se ti va di approfondire un discorso su scienza e arte aprendo un 3d sarei molto felice. Capisco anche che quando tu rispondi in un certo modo immagino a vicende passate e ti capisco.
Avatar utente
claudio
Liutaio
Liutaio
Messaggi: 12660
Iscritto il: sabato 15 maggio 2004, 0:00
Località: Tivoli
Contatta:

Messaggio da claudio »

In nome dell'interdisciplinarietà, del principio di indeterminazione e del terzo principio della dinamica, consiglio caldamente di continuare in questa discussione. L'anello romano sullo sfondo aiuta a riflettere. :wink:
andante con fuoco
Avatar utente
astromax
Utente Esperto I
Utente Esperto I
Messaggi: 251
Iscritto il: martedì 1 marzo 2011, 0:00
Contatta:

Messaggio da astromax »

claudio ha scritto:In nome dell'interdisciplinarietà, del principio di indeterminazione e del terzo principio della dinamica, consiglio caldamente di continuare in questa discussione. L'anello romano sullo sfondo aiuta a riflettere. :wink:
Direi che qui si tratta più del principio di conservazione!!!! :)
Avatar utente
astromax
Utente Esperto I
Utente Esperto I
Messaggi: 251
Iscritto il: martedì 1 marzo 2011, 0:00
Contatta:

Sulla ottusaggine, il positivismo e l'interdisciplinarietà.

Messaggio da astromax »

Per riprendere il discorso vorrei farvi alcune esempi e portarvi, inoltre, quello che è l'attuale pensiero scientifico.
Prima di Einstein, ovvero, prima della formulazione della relatività ristretta, il mondo scientifico era dominato dal determinismo. Tutto poteva essere calcolato e definito a priori, che si tratti della traiettoria di una particella oppure del suono che avrà un violino costruito con il legno di una pianta che è ancora un seme. Infatti, si pensava che, se si era bravi a determinare posizione ed energia di una particella era possibile prevedere tutta la sua evoluzione dall'inizio dei tempi fino alla fine dell'universo. Da qui nasce la cosidetta equazione del Tutto o equazione di Dio.
Ad un certo punto, il buon vecchio Einstein (all'epoca aveva ben 25 anni!) se ne esce con una teoria che stravolge tutti i preconcetti del mondo scientifico. Non fu ben accetto, anzi, lo trattavano da ciarlatano. Tuttavia non si scoraggiò e scoprì che un certo Planck aveva definito una nuova costante universale: il quanto d'azione. Einstein la uso per spiegare una anomalia dei calori specifici delle sostanze e a quel punto fu preso sul serio. Apriti cielo! Non è nulla come sembra! Addirittura Heisemberg, un fisico tedesco se ne esce col principio di indeterminazione!!! Nulla è calcolabile a priori!!! Potete immaginare lo stato d'animo della comunità scientifica. Desolazione e sconforto...
Poi un certo Feynmann, (a proposito quasi tutti musicisti) disse il determinismo non è morto! Noi determiniamo probabilità! E qui inizia la risalita del positivismo e del determinismo che ci porta sino ad oggi, o meglio sino a ieri... (seguo in un altro post se no diventa troppo lungo)
Avatar utente
claudio
Liutaio
Liutaio
Messaggi: 12660
Iscritto il: sabato 15 maggio 2004, 0:00
Località: Tivoli
Contatta:

Re: Sulla ottusaggine, il positivismo e l'interdisciplinarie

Messaggio da claudio »

astromax ha scritto: Prima di Einstein, ovvero, prima della formulazione della relatività ristretta, il mondo scientifico era dominato dal determinismo.
Prima, quando? non certo ai tempi di Galileo, De Maryerne, Paracelso o Kircher. Il problema è che ad un certo punto gli scienziati hanno perso la memoria e per uno scellerato senso di modernismo hanno gettato nell'immondizia secoli di antica sapienza. Nota bene, se da una parte l'illuminismo, che pure ha preceduto il positivismo, è servito ad allontanarci da un'ottica teocratica e teocentrica dell'universo e del mondo, dall'altra non è servito granchè ad allontanarci dai ciarlatani e dai contaballe, hanno solo cambiato registro e si sono evoluti: prima parlavano nel nome della Grande Opera, oggi azionano macchinari stupefacenti.
Poi un certo Feynmann, (a proposito quasi tutti musicisti) disse il determinismo non è morto! Noi determiniamo probabilità! E qui inizia la risalita del positivismo e del determinismo che ci porta sino ad oggi, o meglio sino a ieri... (seguo in un altro post se no diventa troppo lungo)
Con il senno del poi posso dire che l'uomo alla ricerca di sicurezza, sacrificando spesso virtù e conoscenza, non è che abbia fatto una bella conquista. Credo però che le conseguenze nefaste del positivismo non siano ancora sufficientemente chiarite, non ci si rende ancora conto di quanto il nostro pensiero sia animato dal determinismo, oggi ancora più di ieri.
Aspettiamo il seguito della tua esposizione, ho solo voluto fare un commento a margine, spero non dia troppo fastidio.
andante con fuoco
Avatar utente
astromax
Utente Esperto I
Utente Esperto I
Messaggi: 251
Iscritto il: martedì 1 marzo 2011, 0:00
Contatta:

Sulla ottusaggine, il positivismo e l'interdisciplinarietà.

Messaggio da astromax »

Sino a ieri perchè attualmente la ricerca vaga in una nebbia fitta fitta dalla quale non riesce ad uscire! Avete sentito di certo la vicenda dei neutrini superluminari. Bene questo ne è un esempio.
Se non si stesse in questa nebbia fitta fitta, quella notizia (poi fasulla) non sarebbe stata presa in così grande considerazione.
Ora ritornando all'argomento, esisto ancora grumi melmosi di personaggi ottusi, rigidi e fossilizzati in teorie che ormai sono più che superate. Queste persone non sono da considerarsi scienziati! Sono persone in genere di mediocre preparazione che si appigliano a quel po' che sanno per sentirsi meglio e manifestano un certo complesso divino.
Per fortuna non siamo tutti così, nel mio gruppo di ricerca siamo 11 persone e posso dire nessuno è ottuso.
Quasi tutti i miei colleghi sono musicisti, la mia fidanzata, anche lei laureata in fisica è diplomata in pianoforte e sta prendendo il diploma in composizione di musica elettronica, io suonicchio il violino...
Questa anomalia statistica di musicisti non si trova nei matematici e neanche negli ingegneri. Non sto difendendo la mia categoria ma è una mera osservazione. Dal nostro punto di vista matematici ed ingegneri sono troppo chiusi nelle loro materie e non riescono a vedere oltre il proverbiale seminato.
Uno dei difetti più grandi di un fisico è appunto credere che il proprio modello sia la verità. La verità è un concetto molto forte e profondo.
Un modello matematico che spiega un fenomeno fisico resta e deve restare un modello. Se un modello funziona bene non è detto descriva la verità dei fatti. Un esempio che feci ad un mio studente è di immaginare una persona chiusa da sempre in una stanza con solo una finestra sull'esterno. ad un certo punto della sua vita vede passare una ferrari, ne osserva il colore, la ripresa, la velocità massima. Cerca di riprodurla arrivando al motore a vapore. Scopre che non è la soluzione migliore, quindi si rimette al lavoro ed arriva al motore diesel. Ancora una volta il modello non soddisfa l'osservazione quindi si inventa il turbo common rail e si ritiene soddisfatto. Ma la verità è un'altra.
Moltio fisici si innamorano delle loro teorie, lo fanno così tanto che arrivano a confondere il modello con la verità. Questo comportamento di chiusura è la causa di tutti i mali del mondo scientifico, oltre che causa di ritardo nell'evoluzione del sapere umano.
Quindi ritornando in tema non tutti sono disposti ad avere un bagaglio culturale che abbracci più discipline e non tutti sono aperti a nuove idee.
I fisici hanno un grande difetto, cercano modelli e leggi per ogni cosa, anche io lo faccio, pero' anche se questo meccanismo quasi ormai automatico è sempre presente, il fisico, in genere, è fondamentalmente un eterno bambino che si meraviglia delle grandi e delle piccole cose, che apprezza la bellezza in ogni sua forma anche quando nessun pensiero razionale puo' spiegare il perchè un po' di colori a olio su una tela possano far scaturire una miriade di emozioni, oppure, la voce di uno stradivari possa addirittura portare alle lacrime! Questo nessuno lo spiegherà mai perchè è impiantato in tutti noi il senso dell'Armonia e della Bellezza.
Concludendo credo che nessuno potrà mai codificare una opera d'arte, che sia un dipinto, una sinfonia oppure uno strumento musicale. La sottile differenza tra una buona esecuzione e l'opera d'arte risiede, a mio avviso, in quella parte impercettibile di tutti noi che chiamiamo anima.
Avatar utente
astromax
Utente Esperto I
Utente Esperto I
Messaggi: 251
Iscritto il: martedì 1 marzo 2011, 0:00
Contatta:

Messaggio da astromax »

Rispondo a Claudio, sono d'accordo con te ma tutto quello che dici è semplicemente un nefando effetto collaterale dal quale non si puo' fare a meno, mi spiego. Il tutto nasce dal metodo scientifico, l'ideatore di questo metodo è stato proprio Galileo Galilei. Il metodo scientifico, per chi non lo sapesse, si basa su un principio fondamentale che è la ripetibilità di un esperimento. Infatti, Galilei fù il primo scienziato moderno, egli progettava i suoi esperimenti in modo che potessero essere riproducibili. Questo tipo di metodo ha un forte vantaggio: tutte le teorie devono essere verificate da esperimenti ripetibili. In questo modo, ad esempio non è scientifico un evento come l'avvistamento di un UFO oppure di un fantasma in quanto non sono riproducibili ( a meno che non si abbiano prove schiaccianti). Questo metodo ha segnato una linea netta fra chimica e alchimia, fra astronimia e astrologia, direi anche fra fisica e filosifia (non me ne voglia mia sorella che è filosofa!).
Ora tutto ha un prezzo, il metodo scientifico ci ha persmesso di arrivare a costruire i computer sui quali scriviamo, ha permesso di realizzare il server che ospita questo forum, ci ha dato cure per molte malattie ma qualcosa abbiamo perso. Molte tradizioni, ricette, conoscenze empiriche sono andate perse, molti fenomeni sono stati ignorati poichè non ripetibili, e molte teorie abbandonate perchè non verificabili. Inoltre, come ha detto Claudio, ha iniettato in molti individui il germe del positivismo e del determinismo. Ha inoltre, portato a quello che è la società moderna. Tutto questo, ha lasciato sempre meno spazio al pensiero, portando al mondo tecnico che ci circonda.
Ora, è da valutare se il gioco è valso la candela ed immaginare un mondo senza il metodo. Tuttavia, credo che questa evoluzione della società sia per forza di cose inevitabile. Se esistesse un mondo abitato nell'universo nel quale si sta sviluppando una società civile sono convito che prima o poi farà gli stessi passi che abbiamo fatto noi.
Avatar utente
violino7
Utente Esperto II
Utente Esperto II
Messaggi: 3403
Iscritto il: martedì 9 gennaio 2007, 0:00
Località: Roma

Messaggio da violino7 »

Astromax, davvero illuminante la tua analisi del pensiero scientifico e degli addetti ai lavori!

Quello che ho pensato dopo aver letto le cose interessanti che hai scritto è che io ho esperienza sufficiente per affermare che l' "ottusità non ha casa", nel senso che può albergare in qualsiasi persona, anche al di là dell'alto livello culturale teoricamente raggiunto, alla stessa stregua dell' "egocentrismo", figlio dell'ottusità. :(
.
Ricercare sopra tutto due cose: la verità e la bellezza.

- Lino Santoro -
Avatar utente
astromax
Utente Esperto I
Utente Esperto I
Messaggi: 251
Iscritto il: martedì 1 marzo 2011, 0:00
Contatta:

Messaggio da astromax »

E si violino7, non puoi neanche immaginare (per dirla con un eufemismo) quante teste di "cavolo" hanno anche due o più lauree!
Anche Einstein, nonostante le cose meravigliose che ha fatto, alla fine della sua carriera si era convinto che il principio di indeterminazione potesse essere "aggirato", infatti, lui che era il padre della relatività e in parte della meccanica quantistica era comunque nato e cresciuto in un mondo deterministico.
Questo gli è rimasto stampato a fuoco nelle viscere tanto da non poter accettare che ci siano cose che l'Uomo non puo' conoscere, non perchè non ne abbia i mezzi per scoprirle ma perchè è proprio impossibile.
Avatar utente
claudio
Liutaio
Liutaio
Messaggi: 12660
Iscritto il: sabato 15 maggio 2004, 0:00
Località: Tivoli
Contatta:

Re: Sulla ottusaggine, il positivismo e l'interdisciplinarie

Messaggio da claudio »

astromax ha scritto: Moltio fisici si innamorano delle loro teorie, lo fanno così tanto che arrivano a confondere il modello con la verità.
Auguro ad ogni fisico di innamorarsi delle proprie teorie, ma di un amore profondo e totalizzante. Perchè credo che solo così arriveranno a scoprire che quel che c'è da mettere in discussione non è tanto la teoria, loro oggetto d'amore, ma l'amore stesso che nutrono. Si tratta infatti di vero amore, oppure di delirio d'onnipotenza, se il fisico arriva a confondere il modello con la vita reale?

Altro aspetto da considerare è ciò che si attribuisce a Galilelo come ideatore del metodo scientifico: ma siamo veramente sicuri che la scienza si debba basare sulla ripetibilità di un'esperienza? Secondo questo canone, una lavatrice è scientifica perchè nell'ambito delle normali tolleranze di produzioni industriali, si è capaci di produrne milioni di esemplari tutti uguali.

Invece l'uomo non è scientifico perchè si riproduce in miliardi di esemplari, e mai fosse capitato una volta che siano nati due uomini perfettamente uguali. Eppure c'è stato qualcuno un paio di millenni fa con una certa autorità che ha detto che gli uomini son tutti uguali.

Si può discutere se ciò che è ripetibile possa anche essere uguale, ma dato che il fatto di essere tutti diversi, ecco che dal punto di vista della Scienza moderna si avverte la necessità di omologare l'uomo. Purtroppo con risultati catastrofici.

Questo non è più Galileo, e nemmeno Kircher, nè tantomeno Lavoisier o Pascal. Spero davvero che il fisico riscopra l'amore per le sue teorie, ma dentro la sua università e nel suo laboratorio, perchè è fin troppo semplice imparare a suonare il pianoforte o a costruire violini, mentre il tuo collega si sta suicidando aprendo la testa di un topo.

Tuttavia nella moderna barbarie culturale non si possono trascurare fenomeni scientifici e tecnologici come il telescopio Hubble e la ricerca sull'universo o sulle particelle elementari, che comunque porta ogni giorni risultati importantissimi, spesso perfettamente in linea con ciò che veniva ipotizzato dai protoscienziati e visionari del passato.
andante con fuoco
Avatar utente
talus
Utente Esperto I
Utente Esperto I
Messaggi: 291
Iscritto il: sabato 26 aprile 2008, 0:00

Re: Sulla ottusaggine, il positivismo e l'interdisciplinarie

Messaggio da talus »

CLAUDIO ha scritto : invece l'uomo non è scientifico perchè si riproduce in miliardi di esemplari, e mai fosse capitato una volta che siano nati due uomini perfettamente uguali. Eppure c'è stato qualcuno un paio di millenni fa con una certa autorità che ha detto che gli uomini son tutti uguali.

Si può discutere se ciò che è ripetibile possa anche essere uguale, ma dato che il fatto di essere tutti diversi, ecco che dal punto di vista della Scienza moderna si avverte la necessità di omologare l'uomo. Purtroppo con risultati catastrofici.






I Rabbini insegnano che siamo tutti molto diversi
Non ci sono due persone una uguale all'altra perche' sarebbe un male se esistessero dei gruppi uguali composti da persone uguali.
Rispondi