Lo abbiamo scritto tante volte riportando le fonti antiche, comprese le lettere autografe di Stradivari e di Galileo, in cui si accenna sul ruolo del sole per l'essiccazione delle vernici, procedimento che deriva dal mondo della pittura (vedi Cennini e Vasari).
In particolare da Galileo e Stradivari si apprende che il sole fosse importante per l'essiccazione della vernice dei violini, e che "senza il sole lo strumento non avrebbe potuto essere portato a perfezione".
Questo uso del sole sulle vernici ci porta direttamente alla considerazione del fatto che preparando il legno prima della verniciatura vera e propria, l'effetto collaterale è proprio quello di una colorazione aggiuntiva tipica dei raggi UV. Ma il sole rispetto alle nostre lampade moderne ha un'azione più profonda e comunque diversa.
Il fatto è che non bisogna chiedersi se gli antichi usassero il sole in quel modo, è che usando le vernici ad olio, che hanno bisogno del sole per essiccare, si nota facilmente che il legno ne viene influenzato.
E' proprio usando le vernici ad olio che ho notato questa azione dei raggi UV sul legno, e che quindi mi sono sentito di valorizzare, avessi usato altre vernici che non hanno bisogno degli UV per essiccare, non l'avrei mai capito.
Le fonti riportano anche che i violini venivano verniciati durante la buona stagione, diciamo da marzo a ottobre, ma sarebbe sbagliato pensare che gli strumenti venissero esposti ai raggi diretti del sole, infatti i raggi UV naturali sono prodotti anche con il cielo nuvoloso, il fattore discriminante semmai è la temperatura, con il freddo anche oggi non è per niente consigliabile usare qualsiasi vernice naturale.
Quindi mai esporre uno strumento al sole d'agosto (vedi lettera autografa di Stradivari sulle "gran crepate"), piuttosto è bene usare una specie di altana come se ne trovano ancora sulle abitazioni di Cremona, e un pò in tutta Italia, e lasciare lo strumento all'aria, ma all'ombra (nel caso di temperature esterne molto alte).
Esempio di cassa esposta agli UV: