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Suonare e costruire i violini
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violino7
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Messaggio da violino7 »

ariele ha scritto:non potrebbe essere il valore economico del violino a spingere un musicista a diffidare di uno strumento "diverso" per paura di non riuscire a recuperare l'investimento in un eventuale vendita futura? la domanda comunque resta: perchè per esempio chi fa chitarre o mandolini o altri strumenti crea modelli evidentemente diversi fra loro e nessuno storce il naso ma giudica il suono e con i violini questo non succede?
1) Claudio ti potrebbe dire bene il perchè! :? Lo strumento "violino" ha raggiunto il massimo del suo fulgore nel periodo classico cremonese e mai più sono stati superati quei livelli di perfezione, per questo lui pone un certo accento! :)

2) C'è strumento e strumento! Il violino è "sui generis" con delle caratteristiche intrinseche uniche ed, a quanto sembra, non modificabili senza alterare la natura stessa dello strumento!
Chitarra, mandolino (e ci fermiamo qui, perchè lo stesso ragionamento non lo possiamo proporre per il liuto, ad esempio, perchè è un fatto temporale legato a certe epoche! ) invece ognuno se lo può fabbricare in casa come vuole, naturalmente con il rispetto tecnico delle regole che riguardano il diapason e la corda vibrante in rapporto alla cassa armonica, ...e, se si vuole, a quel modello gli si può dare il proprio nome! :P

Bello vero? Il fatto è che la chitarra ed il mandolino sono strumenti nella sostanza imperfetti dal punto di vista sonoro, cioè dal punto di vista del suono inteso in una certa maniera! :(
La questione è che essi non hanno tecnicamente la possibilità di cogliere gli armonici naturali, cosa che con il violino invece sì, è possibile! Questo perchè la musica fino ad un certo punto era intesa in una certa maniera, poi è successo qualcosa che ha mischiato le carte!....e la liuteria autentica da circa metà del '700 ha incominciato a pagare le conseguenze, naturalmente con le dovute eccezioni che, se vogliamo, si possono riscontrare anche oggi!

Però, sono discussioni già fatte! Se vuoi, già in questo forum puoi trovare le risposte a tutte le tue domande, credo! :)
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Ricercare sopra tutto due cose: la verità e la bellezza.

- Lino Santoro -
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ariele
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Messaggio da ariele »

immagino che tutto sia stato già scritto e detto e sono consapevole che sembro uno che domanda stupito come mai la palla è rotonda, eppure concettualmente non riesco ad accettare che nel percorso evolutivo dell'uomo ad un certo punto si sia arrivati a costruire un oggetto che se modificato lo si debba ritenere difettoso. stabilire per certo che quella cosa là non puo essere fatta meglio di così non mi entra in testa. secondo me si parla molto di migliore o peggiore invece che semplicemente di diverso. per esempio mi sembra abbandonata l'idea di un riccio dalla forma diversa. ( in questo caso gli armonici non ne risentirebbero). la sensazione che ho è che non venga preso in considerazione il fatto di provare altro, lo può fare qualche apprendista di liuteria che inevitabilmente produrrà uno strumento con varie imprecisioni tali da renderlo poco appetibile più per questi problemi che per personalizzazioni varie. se invece liutai affermati, capaci di realizzare strumenti di alto livello osassero apportare dei cambiamenti senza paura fermo restando il riscontro sonoro, a poco a poco l'universo accetterà un riccio, delle punte(o la loro assenza) FF non conformi allo standard. il violino da cui siamo partiti a me piace è slanciato e armonico nelle forme, potrei sceglierlo (al di là del suo autore). quando si parla di suono e di armonici che solo il violino classico sa sprigionare forse è bene dire che molti violini canonici non sono fenomeni basti pensare ai tanti strumenti da studio di fabbrica o realizzati con poca cura o materiali di second'ordine. Allora: accogliamo nella definizione un violino maldestro dal suono ritirato e scadente purchè riconoscibile dalla figura ma non possiamo accoglierne uno "particolare" perchè a priori si è stabilito che non potrà andare bene?
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claudio
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Messaggio da claudio »

il concetto di evoluzione non è stato abolito nel caso della costruzione del violino, ha solo assunto un concetto diverso. Noi siamo abituati a ritmi evolutivi che oggi giorno che sono diventati sinonimo di frenesia, questo con il violino non succede, anche perchè se fai un violino diverso e non si amalgama in un'orchestra, quel violino resterà invenduto. Inoltre le montature e le corde sono cambiate tantissimo nel corso degli ultimi 50 anni, così pure il modo di costruire non è più lo stesso della prima metà del 1900. Questa la possiamo definire evoluzione, va solo saputa osservare.
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ariele
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Messaggio da ariele »

non aspiro a evoluzioni e a certi ritmi, solo non vorrei venisse meno la libertà o il senso di libertà. Attenzione io non ho nulla contro il metodo costruttivo basato sulla tradizione la mia discussione riguarda l'ipotesi che nell'ambito della liuteria nel tempo sia maturata una rigidità psicologica inibente riguardo alla sperimentazione in virtù della filologia che è di per sè valore basta che non impedisca il libero pensiero. un atteggiamento. Chiaramente mi rendo conto che entro le regole costruttive ad ogni passo si compiono scelte che muovono il rapporto fra i parametri che vanno a determinare lo strumento finito e quindi si sperimenta si cambia e si evolve. Non sono convinto che il violino diverso non si amalgami diamo per scontato che produca un altro suono, e non è quello che vogliamo altrimenti avremmo inventato un altro strumento, quello del quale stiamo parlando penso possa suonare ovunque e con merito.
Chiedo a i liutai: i vostri clienti non vi hanno mai fatto richieste particolari di personalizzazione funzionale o estetica?
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davidesora
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Messaggio da davidesora »

ariele ha scritto:
Chiedo a i liutai: i vostri clienti non vi hanno mai fatto richieste particolari di personalizzazione funzionale o estetica?

A parte misure di manico e di montatura diverse o modelli di cassa più o meno grandi, direi di no.
Anche se queste si possono considerare cose funzionali.
Dal punto di vista dell'estetica nulla che vada oltre a modelli di autori diversi ma rientranti nelle forme canoniche.

Il punto è che la musica e i musicisti richiedono un certo tipo di cose, e se le innovazioni non nascono da necessità loro è difficile che poi si affermino.

Seguendo l'evoluzione storica di musica e strumenti credo che a rigor di logica la più probabile "innovazione" richiesta al violino sarebbe nel campo dell'elettronica e quindi del violino elettrico.
La musica classica non mi sembra richiedere nuove sonorità.


Davide
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Piergiuseppe
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Messaggio da Piergiuseppe »

davidesora ha scritto:
Seguendo l'evoluzione storica di musica e strumenti credo che a rigor di logica la più probabile "innovazione" richiesta al violino sarebbe nel campo dell'elettronica e quindi del violino elettrico.
La musica classica non mi sembra richiedere nuove sonorità.


Davide

Fosse così, sarebbe troppo facile. Arnold Schönberg e i suoi quartetti docet. Ma è un po' complicato si potrebbe discuterne...
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