domanda sulle posizioni

Suonare e costruire i violini
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donaldshimoda
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domanda sulle posizioni

Messaggio da donaldshimoda »

Buongiorno a tutti, avrei una curiosità per quanto banale...

togliendo quelle situazioni dove si è obbligati a seguire una ditteggiatura ben precisa, sugli spartiti per violino vengono indicate le corde sulle quali eseguire le note? Come si fa in un primo momento di studio, quindi quando non si sa ancora quello che c'è dopo (e di conseguenza fare una scelta consapevole sulle posizioni), a prima vista sapere dove prendere le note? :D

GRAZIE
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LeeVa
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Messaggio da LeeVa »

Dipende da come si svilluppa lo spartito perchè le note sono le stesse, poi quando già sei sul mi e le note vanno sempre più su devi per forza spostarti sulla mi..
Prima o poi farai degli esercizi di cambio di posizione e capirai..
Giovanni16
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Messaggio da Giovanni16 »

Nella mia breve pratica violinistica ho visto sia nella didattica, sia nelle partiture di concerti solistici, l'indicazione delle corde. Si scrivono con numeri romani maiuscoli. Penso anch'io che la scelta della diteggiatura a prima vista dipenda dall'esperienza. Si dice che nella viola conviene posizionarsi sulla terza posizione nella lettura. Con il violino presumo si cominci sempre a provare le posizioni più basse prima di avventurarsi.
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violino7
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Messaggio da violino7 »

donaldshimoda ha scritto:Buongiorno a tutti, avrei una curiosità per quanto banale...

togliendo quelle situazioni dove si è obbligati a seguire una ditteggiatura ben precisa, sugli spartiti per violino vengono indicate le corde sulle quali eseguire le note? Come si fa in un primo momento di studio, quindi quando non si sa ancora quello che c'è dopo (e di conseguenza fare una scelta consapevole sulle posizioni), a prima vista sapere dove prendere le note? :D

GRAZIE
Oltre ad essere indicata la corda (non sempre) con numero romano maiuscolo su cui diteggiare, di norma viene prevalentemente indicato il dito da utilizzare con un numero arabo, di conseguenza in quel caso si capisce su quale corda bisogna andare ed in che posizione stiamo.
Quando viene indicato un certo dito (ad es. il 2, che sta per dito medio) che obbliga ad andare, sempre per esempio, in terza posizione, il passaggio di posizione successiva vincola l'autore poi nuovamente alla indicazione del dito corrispondente (ad esempio, se si ritorna in prima posizione con il Fa# in Sol maggiore sul cantino, su quella nota sarà posto in n. 1). Questo obbligatoriamente, perchè fino a quando non si trova una nota con una indicazione numerica sovrapposta si continua a suonare sulla stessa posizione.


La scelta della diteggiatura è in funzione della praticità di esecuzione (oltre che di un'altra cosa che è l'intensità espressiva del violinista, che pure ha la sua importanza ma che in questa fase non conviene trattare).
Ad esempio, nella stragrande maggioranza dei casi quando possibile viene indicata la terza posizione quando essa permette l'esecuzione della seguenza di note sulla stessa corda evitando il cambio-corda che altrimenti sarebbe stato necessario se avessimo voluto utilizzare la prima posizione, (quindi in questo caso l'utilità consiste nel suonare la sequenza di note su una sola corda invece che su due adiacenti) ....
oppure vengono in partenza indicate altre posizioni quando il cambio-corda sulla corda adiacente permette combinazioni di ottimazione nella diteggiatura, quindi di semplificazione pratica, cosa che costituisce poi un bel vantaggio. Ma in questo caso spesso stiamo su alti livelli di tecnica esecutiva per la quale servono grandi maestri (un grande maestro dei tempi moderni in questo senso in assoluto è Zakhar Bron, che non per niente è stato maestro di Maxim Vengerov e Vadim Repin).

Queste valutazioni dipendono chiaramente da persona a persona in dipendenza delle capacità di ciascuno, per questo motivo spesso si trovano spartiti che sono stati rielaborati da grandi didatti (parliamo di "revisioni" nel senso di "apporto di indicazioni esecutive" in spartiti dove l'autore ne ha magari messe poche o per niente, ovviamente non di modifica del testo). Ad esempio, per il violino un grande revisore di testi musicali, oltre che autore musicale egli stesso, è stato Fritz Kreisler.
In questo momento, sempre per continuare gli esempi, io sto studiando il "Carnevale di Venezia" di Paganini (autore che ha bisogno di essere molto interpretato! :roll: ) e sto utilizzando una revisione molto intensa fatta dal violinista e didatta di fine '800 Ferdinand David che trovo pratica e ben fatta! (la si può scaricare free in internet nei siti specializzati).


Venendo al caso tuo, per quel poco che può essere utile la mia piccola esperienza, ti posso dire che andando avanti nelle posizioni ognuno troverà istintiva la diteggiatura più idonea al suo modo di suonare, ma ovviamente bisogna procedere per gradi e, visto che la finalità della costanza nello studio del violino è quella di arrivare in primis ad acquisire degli "automatismi" di base, di conseguenza il problema che ti poni non esisterà più, di massima. Quindi, penso che tu in questo momento debba soltanto studiare, suonare, studiare, suonare......con il massimo della tua volonta! Studiare vuol dire anche sforzarsi di cercare di volta in volta DA SOLO quale possa essere la tua possibile diteggiatura ottimale. :)
Ultima modifica di violino7 il domenica 7 aprile 2013, 13:49, modificato 1 volta in totale.
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Ricercare sopra tutto due cose: la verità e la bellezza.

- Lino Santoro -
donaldshimoda
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Messaggio da donaldshimoda »

wow!grazie mille per le risposte esaurienti!
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