caro Claudio, dopo tanto ho suonato con le Infeld blu. A Natale ho suonato ed ho avuto un buon successo. Accordatura perfetta e suono che non ha nulla da invidiare alle corde di budello laminato, che mi facevano penare; ogni tanto dovevo accordare. Con le Infeld , mi è andata molto bene.
Perchè non mi indichi un buon colofonio, di quelli che tengono i crini?
PS. Se un mio amico me lo concede, ti invierò , se me lo permetti, delle foto di un violino che in etichetta è firmato :Francesco Ruggeri detto il Per,
antico lo è, resta da vedere se è originale.
Tanti saluti.
corde infeld blu
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per la colofonia potresti intanto indirizzarti verso il tipo scuro, che in genere spolvera meno, io preferisco quella della Kaplan o Art Rosin.
Sono contento per le Infeld, sono corde davvero eccezionali. Dicono che le Vision, sempre della Thomastik, siano ancora meglio. Ne ho comprata una muta e le proverò sul prossimo violino che sto per finire.
Farotti sapere. Per le foto, ok.
Ciao.
Sono contento per le Infeld, sono corde davvero eccezionali. Dicono che le Vision, sempre della Thomastik, siano ancora meglio. Ne ho comprata una muta e le proverò sul prossimo violino che sto per finire.
Farotti sapere. Per le foto, ok.
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cosa ha di pregiato l'abete della foresta di Paneveggio? Qualcuno asserisce che Stradivari si trovò in un'epoca giusta , vale a dire nella piccola glaciazione, mentre i suoi predecessori la sfiorarono appena, vale per tutti il suo maestro Niccolò Amati.(dico bene?). Che cosa fece al legno la piccola glaciazione? (domanda da c.....dolari!!!) Ciao! Solimano.claudio ha scritto:per la colofonia potresti intanto indirizzarti verso il tipo scuro, che in genere spolvera meno, io preferisco quella della Kaplan o Art Rosin.
Sono contento per le Infeld, sono corde davvero eccezionali. Dicono che le Vision, sempre della Thomastik, siano ancora meglio. Ne ho comprata una muta e le proverò sul prossimo violino che sto per finire.
Farotti sapere. Per le foto, ok.
Ciao.
l'abete di Paneveggio ha il gran pregio di essere stato usato per gli strumenti sin da epoche remote. E' un legno leggero, elastico e molto tenace. Comunque io ho usato anche abete della valle del Latemar, una valle attigua a quella di Fiemme, l'ho trovato buonissimo, se non addirittura migliore.
Ho letto anch'io della vicenda della "glaciazione" che avrebbe caratterizzato gli abeti dell'epoca, ma francamente rimango scettico. Ogni tanto, periodicamente, escono fuori storie del genere che pretendono di aver scoperto il "segreto di Stradivari". In questo caso come si fa a dire che la storia sia attendibile o falsa? Vogliamo mettere i nostri abeti in frigorifero?
Ciao.
Ho letto anch'io della vicenda della "glaciazione" che avrebbe caratterizzato gli abeti dell'epoca, ma francamente rimango scettico. Ogni tanto, periodicamente, escono fuori storie del genere che pretendono di aver scoperto il "segreto di Stradivari". In questo caso come si fa a dire che la storia sia attendibile o falsa? Vogliamo mettere i nostri abeti in frigorifero?
Ciao.
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Buona questa , Claudio, sei troppo forte!claudio ha scritto:l'abete di Paneveggio ha il gran pregio di essere stato usato per gli strumenti sin da epoche remote. E' un legno leggero, elastico e molto tenace. Comunque io ho usato anche abete della valle del Latemar, una valle attigua a quella di Fiemme, l'ho trovato buonissimo, se non addirittura migliore.
Ho letto anch'io della vicenda della "glaciazione" che avrebbe caratterizzato gli abeti dell'epoca, ma francamente rimango scettico. Ogni tanto, periodicamente, escono fuori storie del genere che pretendono di aver scoperto il "segreto di Stradivari". In questo caso come si fa a dire che la storia sia attendibile o falsa? Vogliamo mettere i nostri abeti in frigorifero?
Ciao.
un frigorifero ed il segreto di Antonio è bell'e risolto. Salutoni!!! PS Quell'amico mi ha promesso le foto , ma ancora nisba. Non tutti a volte sono di parola.