Gommalacca
Gommalacca
Di recente ho acquistato da Morassi della gommalacca rubino in scaglie e della gommalacca grezza (seedlac). Non avendo mai utilizzato queste varietà mi chiedevo se ci fossero delle accortezze nel loro utilizzo.
In particolare:
- oltre al solito alcool etilico ne potrei utilizzare anche altri? in che percentuale?
- sciolgo a bagnomaria o a temperatura ambiente?
- vivo in un posto piuttosto (e purtroppo) umido, come mi comporto?
- dopo che si è sciolta cosa ne faccio del deposito? filtro o lascio decantare?
Uff...quante domande...spero non mi vogliate crocifiggere in sala mensa (cit.)
In particolare:
- oltre al solito alcool etilico ne potrei utilizzare anche altri? in che percentuale?
- sciolgo a bagnomaria o a temperatura ambiente?
- vivo in un posto piuttosto (e purtroppo) umido, come mi comporto?
- dopo che si è sciolta cosa ne faccio del deposito? filtro o lascio decantare?
Uff...quante domande...spero non mi vogliate crocifiggere in sala mensa (cit.)
Non ho mai usato la seedlac, piuttosto ho usato quella decerata. Nella normale gommalacca e nella seedlac è comunque presente una componente cerosa che è insolubile nell'alcool, alcuni fanno decantare la soluzione e prendono la parte limpida. Io sono per sciogliere a bagno maria e lasciar decantare.
andante con fuoco
- davidesora
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Dipende che uso vuoi fare della gommalacca.
La cera gli conferisce più elasticità ma toglie trasparenza.
Io uso la seedlac per la vernice sciogliendola a 80° sul fornello in alcool etilico e poi la filtro con carta filtro (a freddo) per eliminare la cera che non serve al mio scopo.
La seedlac ha il vantaggio di non essere trattata (grezza) e quindi è migliore, la rubino è trattata industrialmente con sistemi vari non dichiarati che portano a un peggioramento delle caratteristiche fisiche della resina e personalmente evito di usarla, anche perchè ha un colore che non mi piace.
Davide
La cera gli conferisce più elasticità ma toglie trasparenza.
Io uso la seedlac per la vernice sciogliendola a 80° sul fornello in alcool etilico e poi la filtro con carta filtro (a freddo) per eliminare la cera che non serve al mio scopo.
La seedlac ha il vantaggio di non essere trattata (grezza) e quindi è migliore, la rubino è trattata industrialmente con sistemi vari non dichiarati che portano a un peggioramento delle caratteristiche fisiche della resina e personalmente evito di usarla, anche perchè ha un colore che non mi piace.
Davide
Grazie per le risposte!
Per le quantità come mi regolo? Con la gommalacca di ferramenta (quella a scaglie sottili marroncino-dorate) ne mettevo un tot. in un barattolo e poi ricoprivo di alcool il tutto. Successivamente allungavo alla bisogna con altro alcool. Con la seedlac faccio lo stesso?
Io vorrei una vernice di sola gommalacca, appunto per sperimentare durezza, trasparenza e quant'altro. Mi sono reso conto di saperne veramente poco su questa resina
Per le quantità come mi regolo? Con la gommalacca di ferramenta (quella a scaglie sottili marroncino-dorate) ne mettevo un tot. in un barattolo e poi ricoprivo di alcool il tutto. Successivamente allungavo alla bisogna con altro alcool. Con la seedlac faccio lo stesso?
Perchè, che colori mi devo aspettare dalle due qualità?anche perchè [la rubino] ha un colore che non mi piace
Io vorrei una vernice di sola gommalacca, appunto per sperimentare durezza, trasparenza e quant'altro. Mi sono reso conto di saperne veramente poco su questa resina
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Il colore della gommalacca grezza (seedlac) può variare dal giallo oro al rosso arancio a seconda delle zone di raccolta.Tancredi ha scritto:Grazie per le risposte!
Per le quantità come mi regolo? Con la gommalacca di ferramenta (quella a scaglie sottili marroncino-dorate) ne mettevo un tot. in un barattolo e poi ricoprivo di alcool il tutto. Successivamente allungavo alla bisogna con altro alcool. Con la seedlac faccio lo stesso?
Perchè, che colori mi devo aspettare dalle due qualità?anche perchè [la rubino] ha un colore che non mi piace
Io vorrei una vernice di sola gommalacca, appunto per sperimentare durezza, trasparenza e quant'altro. Mi sono reso conto di saperne veramente poco su questa resina
Se fai una vernice di sola gommalacca è consigliabile tenere anche la parte cerosa, altrimenti diventa troppo rigida e "scheggiosa".
Una vernice molto interessante a base di seedlac è la 1704, se cerchi su questo forum e su internet trovi diverse informazioni.
Ma cos'è che devi verniciare, mobili? violini? chitarre?
E' una discriminante piuttosto significativa...........
Davide
PS se sei interessato queste pubblicazioni sono abbastanza esaustive sull'argomento e, cosa non trascurabile, sono in italiano e costano poco :
http://www.iror.it/pubblicazioni/quaderni/quad4.htm
http://www.iror.it/pubblicazioni/quaderni/quad5.htm
http://www.iror.it/pubblicazioni/quaderni/quad6.htm
Questo è il sito :
http://www.iror.it/index.htm
La mia idea era quella di usare la seedlac come ground per un mio violino che sto sverniciando proprio in questi giorni.
Avevo voglia di fare qualche prova ed era da tempo che pensavo a questo mio strumento con troppa vernice sopra.
Alla luce di ciò che mi dici credo che la filtrerò per avere più trasparenza, anche perchè non dovrà fare strato, dunque non credo sarà un problema un'eventuale rigidità.
Della 1704 conosco la ricetta, ma non ne ho mai preparata nè usata.
Ti ringrazio per i link su quelle interessanti pubblicazioni, ci farò un pensierino
Avevo voglia di fare qualche prova ed era da tempo che pensavo a questo mio strumento con troppa vernice sopra.
Alla luce di ciò che mi dici credo che la filtrerò per avere più trasparenza, anche perchè non dovrà fare strato, dunque non credo sarà un problema un'eventuale rigidità.
Della 1704 conosco la ricetta, ma non ne ho mai preparata nè usata.
Ti ringrazio per i link su quelle interessanti pubblicazioni, ci farò un pensierino
Ho messo della gomma lacca (scaglie rubino+alcool) nel mio violino, ma è venuto opaco e non si vedono i rilievi delle venature dell'abete, come se fosse tutto perfettamente liscio (e a me non piace), secondo me è venuto fuori questo effetto perché nell'alcool ho disciolto troppe scaglie, invece secondo voi come mai è venuto così? (quando riesco posto una foto per farvi vedere bene).
La domanda è: è possibile togliere questo strato opaco e piatto, senza togliere la vernice? Se si come?
Se riesco a toglierlo, vorrei rimettere la gomma lacca, sperando che venga meglio.
La domanda è: è possibile togliere questo strato opaco e piatto, senza togliere la vernice? Se si come?
Se riesco a toglierlo, vorrei rimettere la gomma lacca, sperando che venga meglio.
Può darsi che tu abbia usato troppo olio durante il passaggio del tampone, succede quindi che a fronte di un lucido iniziale abbastanza convincente, la superficie si opacizzi in tempi molto brevi.
Quello che puoi fare è riprendere il tampone e ripassare le superfici usando solo pochissime gocce di olio di vasellina, assieme all'alcool, in questo modo dovresti portare via facilmente lo strato opacizzato.
Per far emergere il "corduroy", ossia la venatura in rilievo, bisogna aver lavorato la tavola in abete con opportuni passaggi di rasiera. Mi pare invece che la tavola al momento della verniciatura sia stata piuttosto liscia. E comunque mi pare di vedere sullo strumento uno strato di vernice abbastanza spesso, questo contribuisce ad attenuare la venatura,
Quello che puoi fare è riprendere il tampone e ripassare le superfici usando solo pochissime gocce di olio di vasellina, assieme all'alcool, in questo modo dovresti portare via facilmente lo strato opacizzato.
Per far emergere il "corduroy", ossia la venatura in rilievo, bisogna aver lavorato la tavola in abete con opportuni passaggi di rasiera. Mi pare invece che la tavola al momento della verniciatura sia stata piuttosto liscia. E comunque mi pare di vedere sullo strumento uno strato di vernice abbastanza spesso, questo contribuisce ad attenuare la venatura,
andante con fuoco
Non sono certo che per lucidare un violino sia appropriata la lucidatura a tampone, perchè essa richiede una metodologia particolare: passaggi successivi del tampone, senza mai staccarlo dalla superficie, procedendo a varie figure alternate, tipo procedendo a forma di 8, ed altre..., e andando avanti rendendo sempre più povero di vernice il tampone, arricchendolo al contempo di olio (od alcool), parlo di poche gocce e solo quanto basta per farlo scorrere in maniera adeguata!Lutteria ha scritto:Si, perché?
Questo in grandi linee!
Per questo motivo la lucidatura a tampone a gommalacca può più facilmente essere applicata sulle superfici di una chitarra, molto più ampie e piatte, che non su quella di un violino.
Osservando le foto, a me sembra di vedere nel tuo violino delle striature di opacità che denotano che il tampone non sia stato passato sempre perfettamente aderente, ma a tratti ed in maniera lineare, cosa che ha comportato in quei punti l'anomala aderenza alla vernice precedente, come che abbia iniziato ad asportarla. Probabilmente il tampone era troppo carico e l'alcool in esso contenuto ha lasciato il segno!
Per evitare ciò quando si vernicia a tampone si muove la mano come planando sulla superficie, si continua a tondo o ad 8 e quando si sente il tampone che non scivola più si esce come decollando, il tutto sempre con identico movimento. Se ci si fermasse potrebbe avvenire che l'alcool del tampone vada ad incidere diversamente sulla vernice già presente sul violino. Ma a parole è difficile spiegarlo perchè in ogni fase il dosaggio del tampone, la pressione esercitata ed il grado di scivolamento devono essere strettamente relazionati tra di loro a seconda i casi, a pena di vari inconvenienti che possono insorgere.
Ti ho detto ciò per darti solo un'infarinatura di base di quella che è la verniciatura a tampone! Essa richiede gradualmente una certa esperienza, non è possibile improvvisarla se non a rischio di vari danni.
Se lo desideri in rete troverai innumerevoli siti che approfondiscono la tematica, più specificatamente in relazione alla verniciatura a gommalacca a tampone per chitarra!
Ultima modifica di violino7 il mercoledì 6 agosto 2014, 11:48, modificato 1 volta in totale.
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Ricercare sopra tutto due cose: la verità e la bellezza.
- Lino Santoro -
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- davidesora
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Descrizione molto azzeccata, rende l'idea della sensibilità necessaria nel gestire pressione e velocità del movimento durante la finitura a tampone.violino7 ha scritto:quando si vernicia a tampone si muove la mano come planando sulla superficie, si continua a tondo o ad 8 e quando si sente il tampone che non scivola più si esce come decollando, il tutto sempre con identico movimento. Se ci si fermasse potrebbe avvenire che l'alcool del tampone vada ad incidere diversamente sulla vernice già presente sul violino.
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Lutteria ha scritto:Scusate se vi rispondo in ritardo. Vi ringrazio molto per le risposte e le spiegazioni.
Per curiosità, scusate la mia ignoranza, ma con questa gommalacca, c'è un'altro modo per stenderla oltre al metodo con il tampone?
La gommalacca è molto versatile, si applica anche a pennelo e persino a spruzzo.
Davide