Violino Dilshad 2014 (C. Rampini)

Suonare e costruire i violini
Mastromimmo
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Messaggio da Mastromimmo »

certamente.
sono tutte piccole cose, ad esempio sul riccio riconosco la parte del "bottone" finale che potrebbe sembrare anche un po grosso,io lo trovo bellissimo, e ti esce sempre cosi..poi la effe è quella,costruisci sul modello guarneri ma la tua effe è decisamente molto piu elegante ma meno "scontata" di quella classica stradivariana che gira in questo modo cosi prevedibile..ecco il termine è prevedibile ed è piazzata con un inclinazione che gli da uno slancio dinamico bellissimo. altra cosa è la nocetta, ammetto che provo a rifarla come te ma non mi viene..una nocetta poco bella compromette secondo me il risultato finale di un fondo che magari è stato lavorato benissimo, anche qui, la tua nocetta decentrata (mi pare) un pochino di piu rispetto la norma da un carattere allo strumento bellissimo.
poi posso parlare di come con la lima lavori la cuspite delle punte,si riconosce..
mi astengo sulla vernice, in quanto di vernici ad olio ne so ancora molto poco ..anche se stò facendo molte prove e studi su violinacci di prova
posso solo dire che è veramente molto bella..ma non saprei dirti cosa mi piace ..non metto a fuoco bene la cosa..
questo è quanto...
io credo che tutto questo sia dovuto al fatto che non sei stato "indottrinato" dentro una scuola ed hai fatto tutta la tua strada quasi da solo. è un po quello che sto vivendo io..facendo da solo sto imparando tutto quello che non si deve fare..ma chissà magari un giorno qualcuno dirà a me "lo sai che riconosco il tuo strumento?" per me sarebbe una delle piu grandi vittorie..la perfezione zen dei violini cremonesi ad esempio devo dire che i primi anni mi rapiva..ora è cambiato molto in me..gli stumenti punto primo devono suonare (anche per questo mi sono fatto sei anni di violino perchè è il liutaio che deve capire se un violino suona o no e non affidarsi sempre al violinista di passaggio che può avere anche impressioni sbagliate) e poi devono rispecchiare quello che sono..con totale onestà ..cercando sempre di fare le cose fatte bene ispirandosi ai grandi maestri senza avere la pretesa di "inventare" qualche cosa di nuovo.
be..secondo me tu sei riuscito in questo..
fix62
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Messaggio da fix62 »

Claudio, bellissimo violino !!!!! Da assoluto profano posso apprezzare il colore che mi piace molto (non amo per esempio i rossi accesi) e come la venatura della tavola sia in risalto. Il fondo ha poi una marezzatura veramente bellissima ( e qui hai scelto un bel pezzo) orizzontale come piace a me, letteralmente esaltata dalla verniciatura, che non è ne troppo lucida ne troppo opaca. Sul suono in bianco non ho la cultura sufficiente per giudicare, ma niente male!!!! Complimenti davvero. Ma abbandonerai del tutto le vernici ad alcool? :) :) :)
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claudio
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Messaggio da claudio »

@Matromimmo: grazie per le tue impressioni, condivido l'essere riconoscibile come frutto di una strada autonoma che nel bene e nel male portano ad uno stile distaccato dalle scuole più in voga. Nel mio caso non c'è stata molta coscienza di creare uno stile personale e non so se ancora nel mio caso si possa parlare di vero e proprio stile, quel che ho fatto è stato principalmente concentrarmi sull'aspetto sonoro degli strumenti e poi perfezionare i particolari seguendo maestri e strumenti che mi hanno colpito di più. Per le punte trovo che lo stile di Morassi sia ottimale per un violino contemporaneo, inizialmente le facevo più squadrate ma con il tempo mi sono apparse un pò troppo rigide, quindi ho imparato ad ammorbidirle e a dargli un poco di grazia, come hai notato tu, è essenzialmente un lavoro di lima, ma anche di carte abrasive fini e molto consumate.

La nocetta non mi è apparsa decentrata, credo che questa sia un'impressione derivata dal fatto che lavorando lo strumento a cassa chiusa le irregolarità spesso notevoli del contorno delle fasce vengono riprodotte sul contorno dei bordi, quindi accade abbastanza spesso di vedere spalle o CC in vario modo asimmetriche, e questo vale anche per le FF. In questo senso si può ben dire che lavorando lo strumento a cassa chiusa è lo strumento stesso ad acquisire un carattere tutto suo, e come già evidenziato a suo tempo dai "seguaci" di Sacconi, questa è anche una delle caratteristiche di maggior spicco dei violini classici. Va da sè che è sempre stato difficile stabilire se un liutaio classico abbia o meno seguito il metodo di lavorazione a cassa chiusa, ma avendolo perfezionato nel tempo trovo che questo più di ogni altro serva a creare strumenti unici e mai uno uguale all'altro.

Se però da una parte il contorno e la forma si prendono una certa libertà durante la lavorazione della cassa, c'è da aggiungere che gli assi della cassa medesima sono tracciati e seguiti con grande scrupolo, poichè avere un'asse della cassa non in linea con il manico e viceversa è uno degli errori più gravi che si possano commettere durante la costruzione di uno strumento ad arco. Anche le effe, malgrado le occasionali irregolarità nella simmetria e nell'altezza, non dovrebbero mai essere asimmetriche rispetto all'asse principale. Per la mia esperienza posso dire che solo ponendo una grande attenzione all'asse longitudinale della cassa e del manico, si possono ottenere strumenti facili e comodi da suonare. Talvolta accade di suonare strumenti anche di buona fattura, ma le cui quinte costringono talvolta a manovre un poco strane della mano sinistra, non se ne capisce il motivo ma verificando gli assi spesso si trova qualche sorpresa.

@fix62: grazie per le tue osservazioni sulla vernice, in questo caso si tratta di un colore cuoio con una tonalità che vira sull'arancione ottenuto con ossidi e alizarine naturali. Riguardo alle vernici ad alcool: le ho abbandonate da anni senza alcun rimpianto, attualmente ne uso una a base di olio di lino crudo e ambra, ma sto avendo buoni risultati anche con la sandracca, grazie ai suggerimenti e alle esperienze condotte assieme a Edo e Giovanni (Pianoman). La libertà esecutiva acquisita con questo genere di vernici è pressochè assoluta ed impossibile da standardizzare garantendo un risultato sempre ottimale ed unico. Resta pur sempre una curva di apprendimento che nelle vernici ad olio corre molto in salita, ma per me ne vale tutta la pena.
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Messaggio da Mastromimmo »

una cosa..sulla nocetta credo di essermi espresso male, non intendevo decentrata nel senso laterale adx o sx ma verticale e quindi assume una forma che slancia molto lo strumento, non volevo intendere che era asimmetrico, con la forma interna come tutti sanno introduce tutti qui piccoli errori che alla fine "fanno la differenza" in positivo ovviamente.

grazie per le risposta.

buona domenica
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claudio
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Messaggio da claudio »

Grazie per la precisazione, ma a volte può succedere di avere nocette che davvero danno l'impressione di essere fuori centro e questo è dovuto proprio al tipo di lavorazione della cassa. Tra le nocette più interessanti vedrei quelle di Morassi, formate nel senso che dici tu, sono state riprese un po' da tutti a Cremona e non solo, credo che egli sia tra i migliori per quanto riguarda l'insieme del manico.
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Messaggio da Mastromimmo »

Andrò a vedere..
grazie
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Messaggio da davidesora »

claudio ha scritto:....... Tra le nocette più interessanti vedrei quelle di Morassi, formate nel senso che dici tu, sono state riprese un po' da tutti a Cremona e non solo, credo che egli sia tra i migliori per quanto riguarda l'insieme del manico.
Veramente? Dai miei ricordi (ero suo allievo a scuola, se parli del padre) ho in mente manici eccessivamente corposi sia in spessore che in larghezza, e nocette un po' troppo grandi e arrotondate per i miei gusti.

Ma si sa, i gusti sono gusti......personalmente preferisco uno stile più stradivariano della nocetta, magari appena più grandi ma non di molto :wink:
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claudio
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Messaggio da claudio »

È questione anche di gusti, le nocette a "castagna" sono una caratteristica piuttosto distintiva nel mondo liutario cremonese contemporaneo. I manici non li ricordo così abbondanti, tuttavia il riccio morassiano mi è sempre piaciuto per la sua armonia e personalità.
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Messaggio da alessandromuzell »

:D BRAVO, BELLO VIOLINO....BELLO COLORE! :D
Arca
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Messaggio da Arca »

Proprio ieri sera ero a casa del maestro Giovannini per una riparazione su un'infisso, mi parlava di questo violino e di questo video.
Sarà dalla descrizione che mi aveva fatto del violino il maestro, sarà perché sentir suonare un violino ancora in bianco mi ha dato l'idea della nuova vita che ha preso il legno.. non so, ma mi ha dato una bella e forte emozione, i brividi sulla pelle. Complimenti!
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claudio
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Messaggio da claudio »

Grazie Arca, un saluto anche al M° Giovannini.
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ZioGiuseppe
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Messaggio da ZioGiuseppe »

bellissimo, come sempre. Claudio, non ti viene mai voglia di usare un po di antiquing style nella vernice?
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claudio
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Messaggio da claudio »

Grazie ZioGiuseppe, lascio che i violini diventino antichi da soli. :lol:
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Messaggio da claudio »

La domanda merita comunque una risposta più articolata: non amo le antichizzazioni perchè non amo il falso nelle cose che realizzo e "antichizzare" è di per sè il falso per antonomasia, ossia dell'artificio prestato all'arte. Non che ciò non possa avere qualche pregio, ma per quel che mi riguarda antichizzare in modo credibile è cosa da veri e propri copisti ed io non appartengo a questa categoria.

C'è tuttavia un ragionevole compromesso tra il nuovo violino tirato a specchio e la sterile copia fotografica di un violino antico, sto parlando di "organic look", che in italiano potremmo definire "materico", ossia conferire all'oggetto un qualcosa che ne riveli l'intima essenza.

In questo senso sono di grande aiuto le vernici ad olio che per definizione è quasi impossibile tirare a lucido a mo' di uno specchio, e che spesso rilasciano superfici piuttosto irregolari e lasciano emergere la fibra del legno seguendola in modo armonico. Questo con le vernici ad alcool non è mai possibile. Quindi con l'aiuto dei pigmenti naturali, sfruttando le vernici ad olio, osservando uno dei miei strumenti dal vivo non si ha esattamente l'impressione del nuovo, ma di un'apparenza materica che a mio parere aiuta a dare allo strumento maggiore personalità.
andante con fuoco
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