Legno del violino Messia

Suonare e costruire i violini
Pigi
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Legno del violino Messia

Messaggio da Pigi »

Ciao tutti,

Volevo annunciare che durante un studio dendrocronologico fatto un paio di settimane fa', ( violino Stradivari 1724 "Ex-Wilhelmj") si sono rivelati fatti molto interressanti.
La tavola di questo violino che e' fatta da due pezzi di alberi differenti, come molti, a una meta' di legno ricavato dallo stesso albero che quello del Messia del 1716, e l'altra meta' fatta dallo stesso albero che 5 altri violini del Stradivari, che includono il Alard e il Tiziano.

Anche se questo fatto, da lui stesso, non autentifica il Messia come un Stradivari come fatto assoluto, pianta proprio il legno di questi due alberi nella bottega Stradivari, che non penso sia una coincidenza.

Buon Anno a tutti

P (Pierluigi) Ratciff
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claudio
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Messaggio da claudio »

Carissimo Peter Pierluigi, diciamo innanzitutto, per chi non ti conosce, che tu sei un esperto liutaio e uno studioso di dendrocronologia che ha avuto l'opportunità di saggiare molti strumenti classici dandoci l'opportunità di ricavare preziose informazioni. Grazie per questo tuo intervento che ci dà occasione di poter parlare ancora del "Messia".

Sul Messia 1716 attribuito a Stradivari molto si è detto e molto si è scritto e resta uno dei violini più discussi e controversi della storia della liuteria. Ma i casi controversi di strumenti di incerta paternità, quando non si possa addirittura parlare di falsificazioni vere e proprie, sono anche questi all'ordine del giorno.

Sinceramente io sono molto preoccupato per come oggi vengono certificati ed auntentificati gli strumenti, poichè come sempre succede si fa un gran clamore su uno strumento considerato perduto e poi ritrovato, oppure su uno di incerta attribuzione e che poi viene certificato come autentico, mentre il silenzio regna assoluto su quegli strumenti le cui attribuzioni dovrebbero essere riconsiderate.

C'è una grande confusione in questo settore poichè gli esperti di oggi smentiscono spesso con nuovi certificati gli esperti di ieri, laddove l'esperto è spesso in un conflitto di interesse che guarda caso finchè è in vita non smentisce mai sè stesso.

Sulla Viola Amati di Parma, su cui tu mi sembra abbia fatto l'analisi dendrocronologica, ad esempio si potrebbe dire molto, invece non si è detto nulla sulle ragioni per cui fino a poco tempo fa, prima di proclamare il miracoloso ritrovamento, tanti esperti hanno ritenuto di non porla tra gli strumenti sicuramente attribuiti al duo Antonio e Girolamo Amati.

Come ad esempio non si dice mai niente sul tipo di lavorazione del "Cannone" di Paganini, così diversa da altri Guarneri del Gesù dello stesso periodo.

In questo contesto io credo che la dendrocronologia non basti di per sè a rendere sicura un'attribuzione, ma può fornire importanti informazioni e conferme laddove l'attribuzione ha superato ogni ragionevole dubbio.

Ad esempio in archeologia la dendrocronologia permette di integrare le informazioni ottenute attraverso lo scavo e di solito il dendrocronologo e l'archeologo hanno molto da imparare dall'uno e dall'altro, e questo permette di studiare un contesto storico in modo sempre più preciso ed accurato.

Nel caso degli strumenti ad arco invece l'anello debole della catena oggi sembra essere costituito proprio da colui che da sempre è deputato a fare certificazioni: l'esperto.

Sulla figura dell'esperto rimando a ciò che il controverso pittore Eric Hebborn ha scritto nella sua autobiografia, cioè a dire che degli esperti non bisogna fidarsi troppo, ma è anche vero che esiste ancora qualche persona seria in questo campo. E' comunque curioso come Hebborn nel suo manuale del falsario d'arte sia riuscito ad "imbrogliare" un numero impressionante di esperti, al punto tale da dubitare se questi esperti abbiano voluto forse essere scientemente "imbrogliati".

Tuttavia Hebborn dice anche che con i manufatti in legno è quasi impossibile fare copie e falsi perchè se si usa un legno giovane questo verrebbe sicuramente scoperto ad un saggio al radiocarbonio. Tuttavia fare ricerche al radiocarbonio, notoriamente un metodo di analisi distruttivo, è cosa impossibile da condurre su preziosi strumenti antichi, quindi la porta al copista e al falsificatore per produrre nuovi "originali" rimane sostanzialmente aperta.

Nel caso del Messia 1716 le incertezze dal punto di vista stilistico, formale e costruttivo sono molteplici, e nel passato anche un'analisi dendrocronologica ( mi sembra pubblicata su The Strad), sembrò confermare che il legno dello strumento fosse ottocentesco o comunque sicuramente più recente dell'epoca stradivariana.

Io sono propenso al dubbio e quindi per me il Messia è uno strumento su cui studiare soprattutto riguardo alla sua storia e alle certificazioni che sono state effettuate nelle varie epoche, poichè da un punto di vista stilistico (riccio, punte, filetti, analisi della forma, ecc ecc), si è portati a pensare ad altri autori e non a Stradivari.
https://www.dropbox.com/s/0vq035aekedwt ... w.jpg?dl=0

Se proprio vogliamo fare un paragone possiamo chiamare in causa un altro celebre strumento di Stradivari: il "Medici" 1716, altro strumento discusso che sembra avere con il "Messia" lo stesso legno del fondo e molte delle caratteristiche di lavorazione e di stile.
http://tarisio.com/cozio-archive/property/?ID=41407

In conclusione, credo che se all'origine non vengano ragionevolmente affrontati, non dico risolti, i dubbi che affliggono questi strumenti tanto chiacchierati come il Messia, tu puoi fare tutte le analisi dendrocronologiche possibili ed immaginabili, ma non si arriverà mai ad una certezza, poichè gli elementi scaturiti in un'analisi se fuori di un contesto servono a poco o niente.

Buon Anno anche a te e alla tua famiglia.
andante con fuoco
Pigi
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Messaggio da Pigi »

Ciao Claudio,
Io mi preoccupo adesso delle relazioni dendrocronologiche del Messiah, che, con le varie ricerche, confermono che il legno era presente nella bottega Stradivari certamente dal 1715 in poi.

Si, hai anche raggione, e il legno puo' esser stato utilizzato dopo la morte di Stradivari. Ma pensa anche che il Messia e stato attribuito a Stradivari molto tempo prima di alcune ricerche dendrocronologiche, da esperti come Hill's e Charles Beare.

Nessuno ha pottuto seriamente e scientificamente confirmare una data del legno post Stradivari. Se il legno fosse stato da un periodo posteriore alla morte di Stradivari, anche il "Ex Wilhelmj" sarebbe un falso...e da associazione, magari anche il Tiziano e il Alard...

Ci sono anche altri violini, tre di Stradivari e uno di P.G.Rogeri del 1710 il cui legno e' quasi sicuramente dello stesso albero.

A presto!
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davidesora
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Messaggio da davidesora »

Ciao Peter,
mi fa piacere leggerti anche su questo forum.
Seguo con molto interesse il topic sul legno del Messia che hai iniziato su Maestronet, ma credo che la lingua inglese sia ancora un ostacolo per molti qui in Italia e apprezzo la tua disponibilità a venirci incontro scrivendo nella nostra lingua.
Chissa, forse qualche liutaio italiano in più sarà stimolato a fare uno sforzo per ampliare i suoi orizzonti......
Come ho già affermato anche su Maestronet, io sono abbastanza convinto dell'originalità del Messia, nonostante non sia uno dei miei Stradivari preferiti ritengo che le caratteristiche del lavoro stradivariano ci siano tutte.
Purtroppo l'ho potuto vedere solo una volta alla mostra di Oxford, ma non mancherò l'occasione della sua venuta a Cremona alla fine del 2016 per tornare a studiarlo dal vivo.
Anche sul Medici 1716 non ho mai avuto dubbi, nel complesso lo preferisco al Messia al punto che ha molto influenzato il mio stile di lavoro soprattutto agli inizi.
Sembra inevitabile che questi strumenti saranno sempre oggetto di dibattito e discussione, ma questo non fa che rafforzare la mia convinzione che si tratti di esemplari autentici :wink:
Credo che il problema risieda nel fatto che la bottega di Stradivari, fatta eccezione per il primo periodo decisamente più caratterizzato dal punto di vista stilistico, era fatta di mani diverse con inevitabili deviazioni nello stile del lavoro, che rende ancora più difficile una attribuzione certa dal punto di vista stilistico e della qualità del lavoro che si riscontra.

Buon anno nuovo a tutti!
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talus
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Messaggio da talus »

La vera soluzione del dilemma secondo me non sta nell' esame scientifico del legno, difatti molti studi hanno stabilito che il legno del " Messia" sia lo stesso ( addirittura lo stesso tronco di abete) da cui derivano altri Stradivari riconosciuti da tutti come autentici .Il problema è che si tratta di uno Stradivari questo non è il Messia visto che il conte Cozio nella sua meticolosa descrizione e più avanti in un preciso inventario descrive un violino con parecchie discordanze rispetto a quello sotto teca ed a cui è proibito cantare del museo Ashmolean di Oxford.
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claudio
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Messaggio da claudio »

Alla luce degli interventi fatti finora, non credo che il dilemma sull'autenticità del Messia potrà essere risolto in questa sede, e penso nemmeno in altre! :lol:

Dico solo che una tesi non può essere considerata attendibile solo perchè considerata tale da molte persone, certamente l'opinione espressa dagli esperti è da tenere di gran conto, ma personalmente vorrei che ci si soffermasse di più sul lato artistico in primo luogo, e poi anche su quello scientifico. Per questo spero che le tesi sostenute dall'amico Peter Ratcliff siano supportate da indagini stilistico-formali e storiche più precise di quanto fatto finora.

Ricordo, a titolo d'esempio, che in un convegno sul "Cannone" tenutosi nel 2004 a Genova, tra i relatori vi era anche John Dilworth che ai dubbi più o meno leciti sollevati da un liutaio, venne tentato di reagire con "violenza fisica", ma fortunatamente si limitò affermando che un tempo tutti gli altri Guarneri del Gesù assomigliassero al "Cannone", quindi secondo Dilworth il "Cannone" sembra essere considerato a buon diritto il "Messia" tra i violini di Guarneri del Gesù.
In questo link la testimonianza di Dilworth, peraltro pregevole e anche corredata di opinioni e giudizi bene articolati:
http://www.premiopaganini.it/archivio/p ... 04_can.pdf

Certamente il Messia è un bellissimo violino e assieme al suo "gemello", il Medici 1716, fanno una coppia di strumenti di straordinaria bellezza entrati ormai di diritto nella storia della liuteria e nel nostro immaginario collettivo. Quindi non vedo niente di strano che il Messia venga preso a modello e ad esso ci si ispiri per la costruzione di nuovi strumenti.
andante con fuoco
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Messaggio da Arca »

A me gli esperti che non hanno dubbi mi spaventano, da livornese ricordo molto bene e ho vissuto in prima persona la beffa delle teste di Modigliani, forse il maestro Rampini che ha vissuto la storia fisicamente più vicino la ricorda meglio di altri. Tre burloni (adesso uno di loro è un affermato oncologo nell'istituto di veronesi) fecero con un trapano e pochi altri arnesi tre teste scolpite nell'arenaria, le gettarono nel canale reale di Livorno, in qualche modo fecero recuperare in seguito le teste, i maggiori esperti d'arte tra cui la massima esperta, Vera Durbè, (ma anche Sgarbi e molti altri) affermarono con estrema certezza l'originalità delle teste a tal punto che quando i tre ragazzi svelarono la loro burla gli esperti provarono a smentirli in tutti modi, e se non fosse stato per la documentazione fotografica che i ragazzi fornirono questi esperti avrebbero continuato a dire che queste testa con certezza erano originali.
Che dire..
Pigi
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Messaggio da Pigi »

Claudio,
Visto che parli anche del Medici del 1716, per informazioni, la tavola di questo violino e' dallo stesso albero che due Stradivari del 1712, uno del 1714, uno del 1711, uno del 1708, uno del 1710, uno del 1717, un altro de 1716 (che non e'il Messia), e finalmemte uno del 1718.

Dunque anche lui, trova associazioni concrete con altri Stradivari fatti piu' o meno allo stesso periodo che finora non trova con strumenti da altri autori, Italiani o stranieri.

Dovrei anche dire che io non ho ancora trovato un solo violino di J.B.Vuillaume riconosciuto come tale, con legno che si potrebbe associare in alcun modo alla bottega Stradivari. Inoltre, la maggior parte della sua produzione che finora ho misurato, non e' fatta da legno "vecchio", anche se succede di tanto in tanto. Quando e' vecchio, purtroppo, e lo puo essere anche del 16esimo secolo, non reagisce (in termini di correlazioni statistiche) dallo stesso modo che legno abitualmente utilizzato in Italia nel Settecento.
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claudio
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Messaggio da claudio »

Pierluigi, studierei volentieri i risultati a cui sei pervenuto, così potrei farmi un'idea più completa del tuo lavoro, poichè non so di quali altri violini di Stradivari stai parlando da mettere in relazione al "Medici" 1716.

Comunque io considero il Medici 1716 un "gemello" del Messia perchè qualcuno ha affermato che il fondo in acero e forse anche le fasce, sono dello stesso legno del Messia. Inoltre il suono del Medici non sembra così attrattivo, ma può essere che anche il grande Stradivari non sempre riuscisse ad ottenere il risultato sperato.

Al momento non ho elementi per discutere con te di questi tuoi risultati. Mi farebbe però piacere sapere se queste tue osservazioni sono state confermate da altri dendrocronologi, se non altro per confermare la ripetibilità dei risultati e delle osservazioni stesse.

Interessante quel che dici su Villaume, ma come ben sai egli non è stato l'unico "falsario" o copista di violini antichi, a mio modesto parere l'unico che aveva una competenza e una grande affidabilità sul lavoro stradivariano era Sacconi, che ha riempito un gran numero di volumi sulle osservazioni fatte sugli strumenti che passarono dalle sue mani per restauri, riparazioni e manutenzioni, ma purtroppo questi lavori non sono mai stati pubblicati.

Oggi purtroppo tale affidabilità è venuta meno, e quando si parla di strumenti non ben documentati *così come lo sono il "Cremonese" 1715 o il "Soil" 1714, o anche la viola tenore del 1690, siamo costretti ad affidarci al semplice parere di un esperto il quale spesso con poche parole di sentenza attesta l'autenticità di uno strumento.

Tuttavia un liutaio esperto nel proprio lavoro sa bene quali strumenti è bene prendere come riferimento per ispirarsi nella costruzione dei propri strumenti, lasciandosi alle spalle polemiche e dubbi.

*così come lo sono, invece, il "Cremonese" 1715 ecc ecc.
Ultima modifica di claudio il domenica 3 gennaio 2016, 13:53, modificato 2 volte in totale.
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Messaggio da davidesora »

claudio ha scritto: Oggi purtroppo tale affidabilità è venuta meno, e quando si parla di strumenti non ben documentati così come lo sono il "Cremonese" 1715 o il "Soil" 1714, o anche la viola tenore del 1690, siamo costretti ad affidarci al semplice parere di un esperto il quale spesso con poche parole di sentenza attesta l'autenticità di uno strumento.
Non sapevo che gli strumenti che citi potessero sollevare dei dubbi di autenticità, soprattutto la viola tenore e mi sembra sia abbastanza documentata dagli archivi medicei, ma non mi sono mai interessato troppo di questo tipo di cose e quindi non lo affermo con certezza.
Però così a istinto non ho mai dubitato di questi tre strumenti, il Cremonese è anche stato sottoposto ad analisi dendrocronologiche e il legno è risultato del 1696 (anello più recente, Elio Corona) e credo che anche la viola medicea sia stata analizzata dallo stesso Corona ma non ricordo con precisione.
Però penso che di questo passo tutti gli strumenti antichi possono essere messi in dubbio perchè la certezza non è possibile documentarla in nessun caso.
Almeno il Toscano lo ritieni originale?
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Messaggio da claudio »

*così come lo sono, ben documentati, il Cremonese ecc ecc.
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Messaggio da Pigi »

Rivelo tutti e miei segreti!

Il legno del 1715 Cremonese e' ancora di un altro albero, du cui e' stato fatto il 1714 "Juif errant", il Vieuxtemps del 1710, il 1718 Szekely e altri del periodo 1712 a 1718 circa.
Sempre coincidenze.
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claudio ha scritto:*così come lo sono, ben documentati, il Cremonese ecc ecc.
Oops, scusami, dovevo leggere con più attenzione, faccio ammenda.... :(
Ultima modifica di davidesora il domenica 3 gennaio 2016, 23:06, modificato 2 volte in totale.
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Pigi ha scritto:Rivelo tutti e miei segreti!

Il legno del 1715 Cremonese e' ancora di un altro albero, du cui e' stato fatto il 1714 "Juif errant", il Vieuxtemps del 1710, il 1718 Szekely e altri del periodo 1712 a 1718 circa.
Sempre coincidenze.
Pierluigi, sono un pò perplesso da queste tue affermazioni buttate così alla rinfusa. Purtroppo non dai modo di proseguire in modo serio la discussione.
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Pigi ha scritto:Rivelo tutti e miei segreti!

Il legno del 1715 Cremonese e' ancora di un altro albero, du cui e' stato fatto il 1714 "Juif errant", il Vieuxtemps del 1710, il 1718 Szekely e altri del periodo 1712 a 1718 circa.
Sempre coincidenze.
Grazie per queste informazioni.
I dati di Elio Corona li ho presi dal libro "Strumenti di Antonio Stradivari" pubblicato a cura dell'Ente Triennale nell'anno 1991.
I tuoi studi confermano quelli di Corona oppure hai trovato delle differenze sostanziali?
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