L'alchimia dello Stradivari (articolo su Repubblica)

Suonare e costruire i violini
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claudio
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L'alchimia dello Stradivari (articolo su Repubblica)

Messaggio da claudio »

Ad un tratto ho creduto che qualcuno fosse stato illuminato sulla via alchemica nello studio dei violini antichi, ma leggendo l'articolo mi sembra che non si corra il rischio di nessun approfondimento di questo tipo. :lol:

Non so se il pensiero del presidente Bodini sia stato correttamente riportato, ma affermare un primato fantasmatico del violino moderno su quello antico non fa onore alla tradizione, soprattutto perchè dal punto di vista stilistico e sonoro, le cose stanno molto diversamente. Certo ci sono anche violini antichi che suonano male, ecc ecc ecc 8)

http://www.repubblica.it/cultura/2016/1 ... ef=HRERO-1
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gianlucacoratza
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Messaggio da gianlucacoratza »

Ho letto la notizia anch'io e volevo cercare l'articolo originale. La caineria è che qui neanche gli scienziati approfondiscono...

http://m.pnas.org/content/early/2016/12 ... e3e23051fd
Mezza paginetta...
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davidesora
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Messaggio da davidesora »

Qui c'è il lavoro completo originale, gentilmente messo a disposizione dall'autore Bruce Tai e dalla Chimei foundation che lo ha finanziato.
Il post è apparso su Maestronet per chi non lo avesse ancora visto e volesse approfondire.

"In another thread, someone mentioned a news article in The Times about our new research.
The reporter from The Times did a phone interview with me, but it would be more accurate if you simply read our paper directly.
Here is the link to our new paper:

http://www.pnas.org/content/early/2016/ ... 53114.full

Chimei Museum paid the extra fee for open access option ($1100) to make sure that our friends in the violin community can read the full paper right away.
You can download the PDF+SI to see all our quantitative data on Cremonese woods."
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claudio
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Messaggio da claudio »

Ancora un altro articolo sull'argomento, mi sembra un pò più completo:
http://www.nytimes.com/2016/12/20/scien ... front&_r=2

Ovviamente da questo genere di letture non è possibile ricavare indicazioni pratiche sulla preparazione del legno e vernici varie, anche se qualche indicazione su ciò che è stato fatto in precedenza e su come agire in futuro la si può avere.

Altro fatto importantissimo è considerare la semplice evidenza per cui non si può ricostruire un processo direi "individuale", originale ed unico come quello di una preparazione studiata e sperimentata presumibilmente per anni da un buon artigiano e pretendere che sia un'analisi chimica e fisica, per quanto sofisticata a rivelarne composizione e modalità di applicazione.

E' ben noto, infatti, che le preparazioni degli Amati furono ben diverse da quelle stradivariane, e che queste ultime sono diverse dalle altre usate dai suoi contemporanei. Anzi, vi è da aggiungere che le differenze tra i liutai all'epoca più apprezzati e gli altri considerati "minori" risiede anche in fattori peculiari estetici non strettamente legati al suono.

Per queste ragioni da alcuni anni, studiando l'opera del gesuita Kircher e il suo cammino nei processi alchemici, mi sono convinto che vi sia un legame stretto tra la produzione artigiana ed artistica e l'alchimia. Così come c'è stato un legame stretto tra il compositore cremonese Claudio Monteverdi e Nicolò Amati, considerando anche il fatto non così privo di importanza, che fosse un provetto e dichiarato alchimista e figlio di medico ed alchimista egli stesso, e che l'alchimia fosse cosa molto praticata in circoli ristretti come documentato presso le varie corti italiane. E Monteverdi faceva parte anche di un cenacolo alchemico presso il ducato di Mantova allora retto da Vincenzo Gonzaga.
Ultima modifica di claudio il venerdì 23 dicembre 2016, 11:24, modificato 2 volte in totale.
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Messaggio da claudio »

Qui il pdf dell'articolo intero, per chi volesse scaricarlo:
http://m.pnas.org/content/early/2016/12 ... 4.full.pdf
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