Il violino di Maurizio

Suonare e costruire i violini
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mico
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Il violino di Maurizio

Messaggio da mico »

E' arrivato!
Finalmente il legno è arrivato...
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La forma è pronta...
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Si può partire.

Ciao
Maurizio
Maurizio Basile
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Giuseppe45
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Re: Il violino di Maurizio

Messaggio da Giuseppe45 »

Bella forma e bellissimo legno. Buon lavoro!
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piase
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Re: Il violino di Maurizio

Messaggio da piase »

Meraviglia!
Già che ci sei dai una misurata alla densità di tavola e fondo prima di tagiarli.
Giuseppe45
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Re: Il violino di Maurizio

Messaggio da Giuseppe45 »

piase ha scritto: venerdì 18 maggio 2018, 8:41 Meraviglia!
Già che ci sei dai una misurata alla densità di tavola e fondo prima di tagiarli.
Mi dite come si misura la densità? Grazie ( Volume peso)?
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piase
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Re: Il violino di Maurizio

Messaggio da piase »

-peso con bilancia da cucina (1-2 grammi di precisione)
-volume come prodotto tra lunghezza e l'area del "quadrilatero" che corrisponde alla sezione dello spicchio.
Io stimo l'area come: larghezza blocco media x (spessore minore medio+spessore maggiore medio)/2. Senza diventare matto: se il blocco è tagliato bene, basta una misura per ciascuna grandezza.
-Metti tutte le misure in m, il peso in kg, dividi il peso per il volume e ti verrà fuori una densità in kg/m3, senza dover fare conversioni.

>>Oppure immergi il blocco in acqua, tenendolo verticale.
La proporzione tra quanto si immerge e la sua lunghezza ti indica il peso relativo (che in questo caso equivale alla densità):
Se affonda 4/10 della lunghezza la sua densità è 400 kg/m3.
se il blocco è irregolare, lo capovolgi, ripeti la misura e fai una media.
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claudio
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IiRe: Il violino di Maurizio

Messaggio da claudio »

Io direi di rimanere nel contingente, ai primi violini il fattore densità abete non è determinante, e non lo è mai se non costruisci bene. Ci si concentri sulle fasi della costruzione, che poi se lo strumento suona bene, potrenmo anche dire: merito della densità del legno! In effetti a vederla così la forma sembra la bocca della verità, mi sembra anche troppo spessa.
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piase
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Re: Il violino di Maurizio

Messaggio da piase »

Vista la cura che Maurizio ha messo nel disegnare la forma, trovo che sia bello che un neofita inizi subito ad impratichirsi sulle proprietà del materiale.

La mia opinione è che è estremamente difficile far suonare bene il legno sbagliato.
E non è così semplice far suonare male il legno giusto, se si usano bombature e spessori normali.
In questo penso che mico sarà da subito aiutato da tanti nel forum.

Trovo che il modello sia molto meno influente sul suono del materiale, delle bombature, degli spessori.
Questa è la mia opinione.
Non costa nulla misurare la densità prima di aver fatto il violino.
Dopo è tutto molto più complicato.

Se desidera, ci sono metodi low-cost (un microfono ed audacity) anche per misurare i moduli elastici.
Il mio consiglio è: misura tutto quello che riesci con i tuoi mezzi. Un domani può esserti molto utile.
Spessori, bombature, modi, step della verniciatura, ec...

Buon lavoro! (Le giunte ti aspettano, e mi raccomando niente Titebond per quelle! :mrgreen:)
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piase
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Re: Il violino di Maurizio

Messaggio da piase »

P.S.
Per la densità di pezzi irregolari si può fare una scansione 3D e calcolare il volume, ma questo è argomento per altro forum.. per il momento!
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claudio
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Re: Il violino di Maurizio

Messaggio da claudio »

Io credo che ci siano priorità da rispettare: non è possibile per un neofita che non ha nessuna esperienza di costruzione di strumenti il volersi subito "impratichire" di un aspetto di cui nella migliore delle ipotesi può averne contezza solo in 5, 10, o anche 30 anni di lavoro costante e di qualità (semmai riesca a sviluppare un talento che gli permetta di costruire strumenti che suonino in modo decente).

La mia esperienza, e non è un'opinione, per di più condivisa da moltissimi colleghi, è che non esiste il legno sbagliato, ma solo un modo sbagliato di capirlo. Come ho già avuto occasione di affermare, il legno suona tutto, il liutaio deve avere libertà di e padronanza di usare tutto il legno che vuole, ovviamente seguendo il proprio gusto e il proprio orientamento artistico.

Io ho usato legni densi e legni meno densi, non ho mai avuto problemi a far suonare gli strumenti, e se problemi ci sono stati non era certo da attribuirli al legno.

Ovviamente si può cercare di capire subito un legno leggero e uno pesante, ma da qui a determinarne l'influenza sul suono ce ne corre, considerando anche che i buoni fornitori di legname difficilmente vendono legno con cattive proprietà acustiche (dovrebbe essere piombo, anziché abete).

Altra opinione che differisce dalla mia esperienza: come sarebbe a dire che il modello sia molto meno influente sul suono rispetto al materiale? il modello è importantissimo, si provi a fare con lo stesso legno un violino modello Amati della prima metà del 1600 e un Guarneri del Gesù degli anni '40 del 1700, e si provi a dimostrare che tutto dipende dalla densità del legno! :lol: se il modello non influisce sul suono e si vuol ricondurre tutto, o quasi, alla densità del legno, padronissimi di farlo, ma vi è proprio un errore di impostazione.

Fortunatamente la liuteria non è una scienza esatta, anzi, non è affatto una scienza, per ogni liutaio, anche il più "scientifico", sviluppa i suoi riti e le sue pratiche magiche, ed alla fine, in un modo o nell'altro, gli strumenti suonano.

Quindi il mio consiglio, si evitino impostazioni tecnologiche a tutto favore di uno sviluppo di una sensibilità personale, cosa che in una pratica artistica come la liuteria è d'obbligo. Ricordo anche che questo è un forum dove si divulga e si pratica una liuteria che salvaguardi i valori tradizionali, in cui si auspica lo sviluppo di una manualità e di un talento artistico per cui l'Italia è giustamente famosa nel mondo.

Nel forum è presente anche una sezione dedicata alla tecnologia e ai cosidetti "patagarri" (congegni non bene identificati utili in liuteria), che comunque deve essere inteso di supporto alla liuteria tradizionale.
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Re: Il violino di Maurizio

Messaggio da mico »

Rieccomi.
X Piase: Avevo già pensato di misurare la densità dei legni ma lo avrei fatto più per cominciare a mettere lì delle informazione che magari un giorno... forse... potrei capire. Ad oggi sono stato impegnato più che altro a squadrare gli zocchetti :D
Per le giunte: avrei potuto prendere un fondo interno ed invece ho preferito complicarmi la vita da subito. Chiaramente solo colla animale. Ho cominciato ad usarla facendo delle prove e ti dirò.... mi piace.

X Claudio: concordo pienamente sul fatto che il modello è fondamentale. A parità di legno chitarre con "forme" diverse suonano profondamente diverse anche con stessi legni. Tuttavia vale anche il discorso inverso: stessa forma ma legni molto diversi suonano molto diverse. Basti pensare ad alcune Martin con tavola in mogano 8O

In ogni caso sono andato un po' avanti. Ho incollato gli zocchetti e portati allo stesso livello. Per ora sono leggermente più alti del dovuto (un po' meno ii 33mm) e verranno portati a livello una volta messe le fasce. Anche per questo la faccia superiore degli zocchetti non è rifinita a dovere.

Qui la forma sul marmo che uso come base di lavoro.
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A poco a poco si avanza.

PS: i prossimi zocchetti RIGOROSAMENTE in salice :cry:

Ciao
M.
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Re: Il violino di Maurizio

Messaggio da Ananasso »

Tratta bene il fondo, è un acero molto bello. Già che ci sei dai un'occhiata alla direzione delle venature: di solito io piallo un po' i bordi per togliere i segni della sega, altrimenti non si capisce nulla. Per la giunta come pensi di procedere? Ce l'hai una pialla grande?
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Re: Il violino di Maurizio

Messaggio da mico »

Per la giunta so di essermi volontariamente complicato la vita ma visto che prima o poi bisognava affrontarla ...
Normalmente uso una pialla d'annata in legno, (credo fosse di mio nonno), che ha un bel ferro.
Per il momento, in parallelo, sto facendo delle prove di "giunta" su un pezzo di acero liscio da 1 cm di spessore proprio per vedere se può andare bene (così provo anche la colla). Mi sembra che ci siamo ed i pezzi giuntati tengano bene.
Se poi con il fondo avrò problemi.... ci penseremo :wink:

Un passo alla volta.

PS: Ma qualcuno invece usa le pialle giapponesi? Mi intrigano molto
Maurizio Basile
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claudio
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Re: Il violino di Maurizio

Messaggio da claudio »

Le pialle giapponesi non le ho mai usate, ma sembrano essere il non plus ultra della precisione pur nella loro semplicità. Non è facile affilarle e anche usarle non deve essere banale, l'importante è partire da una di buona qualità.
andante con fuoco
mico
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Re: Il violino di Maurizio

Messaggio da mico »

Piccolo avanzamento. Ho cominciato a lavorare sugli zocchetti ed ho fatto la curvatura interna delle C, stando sempre attento alla perpendicolarità.
Non ho lo squadretto di Davide, ma con un piccolo spessore e la squadra ad L si sopperisce bene:
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Ora si inizia a studiare la lavorazione delle fasce, poi i soliti esperimenti per prendere la mano e poi si va.
Per fortuna che per lo studio c'è il forum...
Maurizio Basile
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Re: Il violino di Maurizio

Messaggio da piase »

https://www.dictum.com/en/dictum-planes ... ade-703331

Questa per me è il miglior rapporto qualità prezzo ed una pialla molto versatile: giunte vo-va-cello, spianare fondi e tavole.
Chiaro che una 5 o una 6 sono più adatte per il cello, ma la lama da 50 (ed il peso) la rendono versatile.

La uso anche per piallare le tastiere (!) dove il filo regge con tranquillità una tastiera dall'inizio alla fine.
A livello di qualità la trovo molto superiore alle varie stanley-bailey che ho avuto modo di provare.

(Non ho compensi dalla dictum... :-) )
Le pialle giapponesi sono a me ignote..
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