Il violino di Maurizio

Suonare e costruire i violini
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mico
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Re: Il violino di Maurizio

Messaggio da mico »

Grazie Giuseppe. In effetti ora ricominciano le cose "serie", quelle in cui basta poco per fare danni. Finora era solo estetica.
Per la tastiera vorrei fare queste misure:

- Larghezza capotasto: 24mm (contro i 25mm del Sacconi)
- Margine inferiore: 42mm
- Lunghezza totale: 270 mm
- Spessore costante ai bordi: 5mm
- Raggio di curvatura: 42mm

Se non ho capito male, a metà della tastiera, quindi circa all'incastro manico/cassa, devo dare una leggera convessità di 0,75mm.

Sono misure corrette?

Poi resta che devo stare attento a quello che mi indicava Alessandro (Arca).

Ciao
Maurizio Basile
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claudio
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Re: Il violino di Maurizio

Messaggio da claudio »

Le misure vanno bene, per i bordi starei anche qualcosa meno di 5mm, una tastiera con i bordi grossi non è mai un bene. Per la larghezza al capotasto, non è che i 24mm da te scelti (e spesso adottati anche da me sui miei strumenti), siano "contro" i 25mm di Sacconi, poiché ci sono musicisti a cui vanno bene i 24mm ed altri i 25mm, cioè a dire che queste sono dimensioni variano a seconda di come viene "tagliato" lo strumento. Nel caso della larghezza del capotasto e della spaziatura delle corde (a proposito, quanto è lo spazio tra le corde sul tuo capotasto?), bisogna dire che nella variazione delle misure il musicista riesce a percepire dimensioni dell'ordine del decimo di millimetro e anche meno, per cui tra le misure estreme (attorno ai 23mm fino a 25mm circa), c'è un'infinità di misure a cui è bene prestare molta attenzione, senza poi contare la foggia del manico, del capotasto medesimo e via dicendo. Il manico è sicuramente una delle parti più difficili da costruire nel violino, la cui difficoltà viene spesso sottovalutata. Per il margine inferiore della tastiera starei anche sui 42.5mm.
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mico
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Re: Il violino di Maurizio

Messaggio da mico »

Ok grazie Claudio come sempre.
Per lo spazio tra le corde non ho ancora pensato alle corde da montare. Ho capito che la misura, esterno corde, deve essere 17,5mm e che la spaziatura tra le corde, misurata tra corda e corda deve essere costante. Per calcolarla ho perciò bisogno di sapere che corde monterà lo strumento ed a breve dovrò sceglierle.
Invece è successo che, lavorando la tastiera, l'ebano ha "strappato" (è veramente strano da lavorare) proprio nei pressi del capotasto: per riprenderlo sono dovuto scendere a 23,6mm. E' ancora accettabile secondo voi se riesco a non modificarlo più o devo lavorare una nuova tastiera?
Maurizio Basile
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Re: Il violino di Maurizio

Messaggio da claudio »

La spaziatura delle corde al capotasto si intende normalmente di 16mm ed è presa tenendo a riferimento l'asse centrale delle corde, in questo caso lo spessore delle corde c'entra poco o niente. I 16mm sono una misura ottimale per prendere le quinte correttamente, purché il ponticello sia lavorato in modo corretto e abbia una spaziatura anche essa corretta, che di norma si aggira sui 33mm.

I 23.6mm di larghezza del capotasto sono ancora accettabili, a patto che chi suonerà lo strumento non abbia una mano molto grande, altrimenti la larghezza ridotta del manico al capotasto può favorire una innaturale contrazione della mano stessa. Lo strumento sarà sicuramente suonabile, ma se sarà più o meno comodo saranno i musicisti a deciderlo.
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Re: Il violino di Maurizio

Messaggio da mico »

Rieccomi dopo le ferie a riprendere il lavoro sul manico. Ho incollato la tastiera con poche gocce di colla per poterla poi staccare ed incollato i riferimenti come indicato da Davide nei suoi video:
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Ho poi disegnato il tallone prendendo una dimensione della nocetta di 21,5mm:
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e cominciato a lavorare il manico:
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Le dimensioni sono ancora abbondanti: 21mm al capotasto e 23mm nella parte più spessa.

Devo inoltre lavorare il riscontro del pollice che come dice il Sacconi: La curva di arresto del pollice va fatta piuttosto sentita, per evitare incertezza di posizione, quando si suona lo strumento. Infine la linea dell'asta del manico tra questa curva e la gola del riccio non va tenuta perfettamente retta, perché in tal caso l'effetto ottico la farebbe apparire gonfia al centro, ma leggermente concava di quel tanto necessario perché all'occhio appaia diritta.
Da come capisco il termine "sentita" va inteso come decisa e quindi senza fare una curva di raccordo troppo ampia.... o sbaglio?

Ultima cosa: vorrei cominciare a fare dei provini di colore ed ho deciso per l'uso della 1704, visto anche un post abbastanza recente in merito. Mi domandavo però se è necessario l'olio di spigo/lavanda che se non ho capito male dovrebbe rallentare l'essiccazione della vernice. In teoria il solo uso di gommalacca (quella NON decerata in modo da aiutare la elemi), sandracca (per migliorare la durezza) e la elemi (per l'elasticità) dovrebbero bastare. Dovendo comprare le resine volevo sapere se sto facendo un errore o se devo trovare anche l'olio di lavanda.

Ciao e grazie
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Re: Il violino di Maurizio

Messaggio da mico »

Visto che nessuno risponde vado avanti col silenzio assenso....
Ho praticamente terminato il manico (temo che Alessandro avesse ragione sul fatto che alla fine sarei arrivato proprio al limite, leggermente scarso :roll: ), i bordi e sgorbiato intorno alle effe.
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Ormai sono pronto per il "matrimonio" manico-cassa.

Ciao

PS: Stavo ripensando alla vernice e volevo chiedere: secondo voi si può partire direttamente con le vernici ad olio (olio+colofonia)? Mi ero un pò impaurito per la preparazione ma informandomi meglio, leggendo nel forum ed in rete credo si possa partire anche se più laborioso. Che dite?
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Re: Il violino di Maurizio

Messaggio da claudio »

Le essenze di spigo e di lavanda non sono equivalenti, in pittura e in liuteria si usa quella di spigo perché è un solvente più energico rispetto a quello della lavanda. Da usare con molta parsimonia perché rende le vernici appiccicose per anni, l'odore anche è molto persistente, il suo scopo è quello di rendere i vari componenti ancora più omogenei. Sacconi la cita nel suo libro al fine di rendere la propoli il più possibile miscibile con le altre resine, ma come abbiamo osservato più volte la ricetta della vernice alla propoli non è la strada giusta per ricreare una vernice antica filologicamente attendibile.

Per le vernici all'olio conviene acquistare un buon prodotto già pronto e filologicamente attendibile, si trovano in rete alcuni produttori che ne realizzano di buona qualità. Una volta imparato l'uso si potrà affrontare il tema complicato della loro realizzazione. Niente impedisce che ci si possa accingere alla preparazione della vernice ad olio fin da subito, ma preparare una vernice ad olio presumibilmente imperfetta e poi cercare di imparare ad applicarla può portare a risultati estremamente frustranti. Tuttavia anche usare una vernice ad olio già pronta senza avere ben studiato l'argomento delle vernici, la loro storia, le ricette usate nella tradizione pittorica, compresa anche una buona esperienza sulle vernici ad alcool, può portare a risultati incerti.
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Re: Il violino di Maurizio

Messaggio da Giuseppe45 »

Ciao Maurizio, cerca di alleggerire la tastiera! come dice Claudio assottiglia i bordi e soprattutto lo scavo sottostante portalo fino al bordo del manico. una tastiera pesante ammutolisce lo strumento! Pensa la tastiera del mio violoncello era di 454g. l'ho portata a 280. non trascurare il solco mediano che servirà per una eventuale sostituzione! buon lavoro. Per le vernici guarda un pò sul sito di "Kremer pigmente" c'è una nuova vernice. E una ditta professionale e attendibile! Ciao Peppe.
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Re: Il violino di Maurizio

Messaggio da claudio »

La tastiera ha dimensioni specifiche che ne consentono un uso corretto sul violino, meglio evitare soluzioni improvvisate di alleggerimenti veri o presunti.
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Re: Il violino di Maurizio

Messaggio da mico »

Giuseppe,
ormai l'insieme tastiera/manico in acero l'ho portato alle dimensioni finali. Assottigliarlo ora, come giustamente dice Claudio, significherebbe alleggerire tutta la struttura e francamente non me la sento.
Sull'improvvisazione in liuteria, ho capito che va lasciata stare in generale.
Per la vernice: a quale nuova vernice Kremer ti riferisci? Conoscevo già il loro sito ma non capisco se hanno vernici specifiche.
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Re: Il violino di Maurizio

Messaggio da Giuseppe45 »

mico ha scritto: giovedì 17 gennaio 2019, 10:31 Giuseppe,
ormai l'insieme tastiera/manico in acero l'ho portato alle dimensioni finali. Assottigliarlo ora, come giustamente dice Claudio, significherebbe alleggerire tutta la struttura e francamente non me la sento.
Sull'improvvisazione in liuteria, ho capito che va lasciata stare in generale.
Per la vernice: a quale nuova vernice Kremer ti riferisci? Conoscevo già il loro sito ma non capisco se hanno vernici specifiche.
Ciao Maurizio,la nuova vernice di Kremer è " Primer GD =79720" per indurimento lapideo, potrebbe sostituire la "bianca " di sacconi o semplicemente l'acqua di colla animale. Per le vernici, se non si vuole sperimentare, da quel che ho letto sul forum, ci sono varie soluzioni: - Old Wood,-Nunzio Dimunno (Vernici Liuteria) e tanti altri. Penso che Claudio o Davide potranno esserti di aiuto. Buon lavoro e complimenti per nil tuo primo strumento!
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Re: Il violino di Maurizio

Messaggio da claudio »

Diffido di quei prodotti di cui non si conosce nè origine, nè composizione. La caseina, l'acqua di colla e l'albume d'uovo non sono materiali datati, sono stati da secoli usati nelle arti e ancora oggi hanno grandissime proprietà che nessun prodotto miracoloso quanto sconosciuto possono dare. Ci sarebbe la preparazione di David Rubio, ma è un prodotto commerciale basato sulle proprietà di un intonaco, forse andrebbe meglio per sculture policrome in legno. Per le vernici si può ricorrere a prodotti già pronti, a patto che se ne conosca almeno la composizione e che non vi siano inclusi prodotti di sintesi.

Notare la sottigliezza semantica del prodotto indicato sopra da Giuseppe, il Primer art. 79720 :roll:
Necessario mescolare con molta cura! Evitare però di scuotere!
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Re: Il violino di Maurizio

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Per il momento sto lavorando sull'incastro: in particolare sto continuando a fare prove su pezzi di scarto e finché non sarò soddisfatto non eseguirò nessuno scavo sulla cassa. Per il momento ancora non ci siamo ma a breve dovrei riuscirci:
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Capitolo vernice.
Nessun dubbio sull'uso di materiali consueti per la preparazione del legno. Sulla preparazione di Rubio, la cui ricetta si trova in rete... la escluderei.
Per quanto riguarda invece la vernice vera e propria, capisco tutto quanto è stato detto sul fatto di usare vernici già preparate e di concentrarsi sull'applicazione della stessa ma sarà che "sono di coccio", sarà che non ho fretta e posso fare tutte le prove che voglio, sarà che essendo un ingegnere chimico .... insomma sono troppo attirato dal prepararmela da me. E se non dovessi riuscirci avrò buttato qualche euro ma fatto sicuramente esperienza.
D'altronde Se volevo semplificarmi la vita mi compravo un violino già fatto.
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Re: Il violino di Maurizio

Messaggio da claudio »

Non si tratta di essere ingegnere chimico o aeronautico, è che proprio è necessario fare un "apprendistato" per capire con cosa bisogna avere a che fare. Niente però vieta che in parallelo si possano condurre tutte le prove che si vuole con resine e olii.

Come mai la fibra dell'abete di prova è disposta in orizzontale?
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Re: Il violino di Maurizio

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Claudio, quel pezzo di legno, avendo una sezione trapezoidale, aveva uno spessore accettabile solo se messo con quel verso. Non c'è altro motivo.
Ne sto facendo un altro proprio adesso in cui la fibra è in verticale, così da avere la stessa resistenza al taglio dello zocchetto.

Per il resto vada per l'apprendistato e per entrambe le strade... in parallelo.

Grazie come sempre.
Maurizio Basile
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