Il violino di Giacomo

Suonare e costruire i violini
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claudio
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Re: Il violino di Giacomo

Messaggio da claudio »

Giova ripetere e magari tentare di approfondire l'argomento, che la norma della distanza tra gli occhi superiori è considerata tra i 40 e i 42mm, se però andiamo a vedere gli strumenti originali le cose stanno molto diversamente. Dato che gli strumenti originali sono quelli a cui noi facciamo riferimento, non sono da considerare eccezioni, come pure l'affidarsi ad un puro calcolo statistico e stabilire 40mm o 42mm solo perché ciò si adatta meglio alla linea dello strumento è profondamente sbagliato. Sacconi parla di problematiche relative alle distanze tra le effe, ma dobbiamo tenere presente che lui nel libro aveva presente principalmente il modello classico stradivariano (ma forse il Lady Blunt non è da ritenere tale, vista la sua abnorme distanza tra gli occhi?).

Le distanze tra gli occhi superiori variano da un minimo di 37mm ad un massimo di 44mm (ed anche in questo ambito abbiamo eccezioni), quindi dobbiamo considerare che la tavola del Toscano 1690 di Stradivari vibri con troppa facilità dati i suoi circa 37mm? al tempo stesso, prendiamo l'Alard Guarneri 1742, forse la sua tavola vibra con fatica visti i suoi 43.5mm? Non mi sembra che nei centinaia di anni di musica di pregio abbiano dato grosse difficoltà di suono ai violinisti di eccezionale bravura di tutte le epoche.

Il problema non è quello di vibrare più o meno troppo, ma "come" vibrare, e questo lo si può capire solo costruendo e sperimentando le varie larghezze, fermo restando l'esempio degli strumenti originali, che comq offrono importanti indicazioni. Questo unitamente al fatto che si siano realizzate sgusce, bombature e spessori combinati in modo ottimale (magari usando il metodo di costruzione a forma chiusa).

Nel tuo caso se il Guarneri Kreisler reca una misura di 43mm, puoi tranquillamente riferirti ad essa. Considera la voce del Guarneri Kreisler originale abbastanza scura sulla 4 corda, così come è caratterizzato da una timbrica di grande dolcezza, se hai deciso di costruire questo strumento devi fare riferimento alle sue caratteristiche, spessori compresi. Non mi ricordo gli spessori della tavola armonica del Guarneri Kreisler, ma credo che sia a spessore costante o qualcosa di simile, non c'è alcuna ragione per fare diversamente. A suo tempo il mio unico Guarneri Kreisler espresse una bellissima timbrica, tanto che il musicista che lo aveva in affidamento una trentina di fa, superò brillantemente con esso un'audizione presso l'Orchestra Regionale Toscana, e sto parlando di un violino che avevo finito da due mesi scarsi.

Per approfondire ti consiglio di dare una guardata, oltre a meditare sugli spessori originali, anche a questa memoria di Roger Hargrave dedicata a questo violino:https://www.roger-hargrave.de/PDF/Artik ... er_PDF.pdf

Ovviamente raccomando di costruire almeno una decina di violini su questo modello per "spremere al massimo" le ottime qualità consentite da questa forma.
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Re: Il violino di Giacomo

Messaggio da Giacomom »

Claudio veramente sei prezioso...
Una cosa non mi torna
Il diapason tradizionalmente si misura dal bordo superiore della tavola...
Ma non sarebbe più esatto avere il riferimento dal bordo delle fasce visto che il bordo della tavola é variabile...?
Inoltre ho visto che Davide misurando dalla mezzeria il diapason aggiunge un mm...
Sono ancora un po' confuso sul diapason
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claudio
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Re: Il violino di Giacomo

Messaggio da claudio »

Nei violini finiti il diapason si misura necessariamente dal bordo a partire dal fianco del manico. Nel disegno preparatorio delle effe invece c'è la possibilità di misurarlo in modo più esatto, ma "teorico", perché appunto non tiene conto della bombatura e nemmeno del bordo che nel metodo a cassa chiusa non è ancora realizzato. Oltre a ciò bisogna considerare che la misura di 195mm, canonica nel violino moderno, è sempre da considerare con una tolleranza di +/- 0.5mm. Come vedi il discorso sul diapason è tutt'altro che chiaro e definito, quindi tanto vale attenersi alle misure degli antichi che possono variare a seconda dei modelli. Nel tuo caso bisogna capire quanto misura attualmente misurando dal disegno e sulla tavola finita, visto che segui il metodo a cassa aperta hai già finito i bordi. Per definizione nella scuola moderna cremonese i bordi vengono intesi di un'ampiezza di 2.75mm.
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Re: Il violino di Giacomo

Messaggio da Giacomom »

A questo punto devo fare una precisazione che non ho fatto finora per non allungare inutilmente le conversazioni...
La forma che sto facendo adesso non é del kreisler ma é purtroppo la FORMA G di stradivari con misure prese Aimè dal Sacconi...
Quindi come sapete bene sto facendo un violinone...
Ma comunque essendo il primo violino ha principalmente valore didattico quindi pazienza...
Di conseguenza il diapason misurato dal bordo fasce del disegno mi viene 195,5 se aggiungo il bordo verrebbe 198
Che facciamo...?
Considerando che ho tracciato la parallela alla tangente con il bordo delle fasce alle cc a 7,5 mm di distanza posso diminuirà a 7 come dice il Sacconi così andrei a 197,5...
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claudio
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Re: Il violino di Giacomo

Messaggio da claudio »

Hai fatto un bel fritto misto! cmq nei violini con forma PG e G (quest'ultima lunga 350mm), di solito il diapason sugli strumenti originali varia da 196 a 197mm, quindi ci saremmo. Cmq niente vieta che tu possa usare le effe stradivariane, se non le hai già tagliate sulla tavola.
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Re: Il violino di Giacomo

Messaggio da Giacomom »

Ho fatto confusione perché vi ho chiesto delle forme del kreisler ma in realtà in questo violino ho usato il manico del Messiah e la forma g
Le effe non le ho ancora tagliate...
Quindi posso usare le effe di stradivari perché sono più lunghe...? O solo per non mischiare gli autori?
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Re: Il violino di Giacomo

Messaggio da davidesora »

Giacomom ha scritto: martedì 25 giugno 2019, 22:32 Ho fatto confusione perché vi ho chiesto delle forme del kreisler ma in realtà in questo violino ho usato il manico del Messiah e la forma g
Le effe non le ho ancora tagliate...
Quindi posso usare le effe di stradivari perché sono più lunghe...? O solo per non mischiare gli autori?
Le effe che hai disegnato a me sembrano molto stradivariane, quindi se le misure (distanza tra il centro degli occhi suoperiore e inferiore) corrispondono credo no ci saranno problemi particolari. A parte la lunghezza del diapason, che con le misure di forma che hai verrà un po' lunghetto suppongo :)
Ti consiglio di non preoccupartene e guardare il posizionamento corretto delle effe in relazione al contorno, il diapason verrà come viene....
In fondo ci sono dei Maggini con diapason superiore a 200 mm, però non li vuole nessuno oppure spostano il ponticello in avanti in posizioni improbabili :roll:
Se il violino non è da vendere sarà solo un problema tuo, in fondo. Magari non riuscirai a suonarci Paganini :D
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Re: Il violino di Giacomo

Messaggio da Giacomom »

Ok grazie 1000 farò cosi
Magari sposto solo quel mezzo millimetro (da 7,5 a 7 mm)
della parallela dove giacciono i centri degli occhi inferiori
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claudio
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Re: Il violino di Giacomo

Messaggio da claudio »

La parallela può essere spostata abbastanza a piacimento, nelle forme stradivariane io arrivo anche a 6mm, dipende dal disegno della forma. Cmq anche un diapason di 197mm va benissimo e non comporta problemi di suonabilità dello strumento, come già detto è una misura che si riscontra di frequente negli strumenti stradivariani post 1700.
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Re: Il violino di Giacomo

Messaggio da Giacomom »

Ottimo grazie mille
Mentre la distanza dal bordo é bene che rimanga sui 10,5 giusto
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Re: Il violino di Giacomo

Messaggio da Giacomom »

Perdona Claudio mi si era chiuso tutto e ho scritto nella chat per sbaglio
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Re: Il violino di Giacomo

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Nel frattempo ho quasi finito la bombatura mi manca qualche ritocchino qua e la
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Re: Il violino di Giacomo

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Bombatura finita non so se si vede
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Re: Il violino di Giacomo

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Dovresti fotografarla orientando la luce, sempre radente o di taglio, da più direzioni o orientando la tavola in diversi modi.
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Re: Il violino di Giacomo

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