saluto ad un amico

[claudio]

Avio Turini per me era la memoria storica del mondo violinistico pisano. Mi raccontava di quando, finita la guerra, andava a suonare per gli americani e di quando andò in Germania a suonare il contrabbasso nei locali notturni. Mi ha raccontato anche delle serate al teatro Verdi e dell'orchestrina che accompagnava le opere. Mica era tutta gente diplomata al conservatorio, allora bastava un tozzo di pane come stipendio e il saper fare due note.
Mi raccontava anche dei violini che aveva suonato e posseduto, tra i quali un De Zorzi con il fondo tarlato, venduto dopo mille passaggi, recentemente, a fior di milioni di lire.
Mi ha raccontato tante di quelle storie che ci sarebbe da scrivere un libro, ma che per motivi di brevità vi posso solo accennare qui. Ha suonato ai matrimoni fino ad un paio d'anni fa, ma si esercitava ancora tutti i giorni, con grande sdegno della vicina del piano di sopra, che gli sputava sulla tenda del terrazzo perchè non sopportava il "rumore". Nel mio laboratorio provava volentieri i violini nuovi e improvvisava alcuni pezzi di liscio che aveva suonato quando era giovane.
Ciao Avio.

[Alfredo]

Certe persone non si scordano mai, mi associo al tuo saluto.

Vorrei salutare Paolo Leonori, un liutaio di Roma morto circa 15 anni fà.
Abitava in una casa di 280mq. vuota, e girava per casa in bicicletta... solo che aveva 90 anni!
Quando ristrutturarono il Teatro Argentina a Roma si fece dare il vecchio portone e ci fece un quartetto completo.
È da lui che ho preso la passione per la liuteria. Conservo ancora una pialletta sua.