Viola da gamba

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neuma
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Dipende a quale viola da gamba ti riferisci: esiste quella soprano, contralto, tenore e basso, con le rispettive varianti a cinque, sei e sette corde. Esattamente come nella famiglia degli archi moderni.
In linea di massima l'accordatura è per quarte con una terza in mezzo (quella che sto costruendo è a sei corde, accordate re - sol - do - mi - la - re). Nulla quindi a che fare col violoncello che invece, come derivato dalle viole da braccio, è per quinte.
In realtà il più diretto discendente delle viole da gamba non è il cello ma il contrabbasso, stante la comune accordatura per quarte e alcuni dettagli costruttivi.
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neuma
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Così è più chiaro:

Immagine


"The viola da gamba is not a predecessor of the violin, but is a completely different family altogether. It first appeared in Valencia, ca. 1470 - 1480 and was in vogue until about the French Revolution, although some still played the viol until 1800. Unlike the violin, whose form was already firmly standardized by the middle of the 16th C., the viola da gamba was built in a wide variety of shapes and forms: no standard model was ever attained nor striven for. Indeed the divergences in construction principles during the period from 1480 to 1780 yielded remarkably different acoustical results, so that one cannot really speak of "the" viola da gamba. An Italian viol of the Renaissance has literally very few things in common with, say, an English Tudor viol or a French viol serving His Majesty in Versailles. Each instrument has thus to be examined individually. But this is the exciting thing about this multifaceted "family" of instruments which you are about to get to know…

The viol was an outspokenly aristocratic instrument; as it formed an integral part of the education of a gentleman, like lute, harpsichord, singing. It was used principally for serious music in cultured surroundings, as opposed to the violin, which in the beginning was used by professional musicians and minstrels for accompanying dancing and entertainment and thus was not considered suitable for persons of gentle breeding.

The Viola da gamba in Consort Music: in the Renaissance, all instruments were built in families, representing the ranges of the human voice: Soprano, Alto, Tenor, Bass. The viol consort was made up of instruments of different sizes: treble, tenor and bass being the most common. Two trebles, two tenors and two basses constituted a "chest of viols", which would ideally have been built by the same maker, although the literature for consort counts works of from two to up to seven players. Due to its delicate, rich and finely nuanced tone, the viol was employed preferentially in polyphony, either in combination with voices (motets, madrigals, chansons) or in the instrumental forms derived from these vocal models (ricercare, canzona, tiento, fantasia). It is principally in the Fantasia - the polyphonic form par excellence - that the greatest English masters - Byrd, Ferrabosco, Coperario, Lawes, Gibbons, Purcell - excelled: the most erudite thoughts, the most sublime poetry found expression here. In quality, these works cannot only be favourably compared with the very best in the poetical and theatrical genres of their English contemporaries, but also with the best of chamber music of all periods.
When therefore Mersenne wished to demonstrate the style of music suitable for the viola da gamba, he chose to print a six-part fantasia by Alfonso Ferrabosco."
_Ale_
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la viola da gamba quindi ha l'accordatura simile alla chitarra MI la re sol si mi ovvero per quarte ma con una terza in mezzo(tra sol e si), e quindi la chitarra è simile al contrabbasso la cui accordatura è come tu sai benissimo Mi la re sol.
mi piace confrontare gli strumenti in base all'accordatura. ho imparato qualcosa di nuovo. grazie neuma
scusa per la battuta, ma tu hai una memory card da 800000000 giga per ricordarti tutte quelle cose??? :D :D scherzo!!
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neuma
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Nessuna espansione di memoria... è solo che quando ci stai dentro da più di vent'anni, qualcosa in mente ti resta.

...e poi c'è sempre Google...
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neuma
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Dimenticavo di aggiungere che non c'è nessuna "combinazione strana" per questo tipo di accordatura: dal Rinascimento in avanti, le accordature per gli strumenti a corda non libera (quindi gli archi e, in questo caso, anche la chitarra) si sono stabilizzate su quella per quinte o per quarte, per tutta una serie di ragioni armoniche. Le note che trovi sulla viola da gamba sono presenti nell'accordatura di tutti gli archi moderni (il do, che manca nel violino e nel contrabbasso - ma è presente nel contrabbasso a 5 corde - c'è però nella viola e nel violoncello).
Semmai è atipica la presenza del si nell'accordatura della chitarra...
Diverso è il discorso per le accordature degli strumenti medioevali, che è erano variabilissime (e oltretutto lo strumento veniva spesso riaccordato a seconda dell'ambito modale in cui si svolgeva il brano da eseguire) e presentava spesso successioni irregolari come terze-quarte-terze, o a volte due corde contigue all'unisono
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neuma
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In questa pagina è visibile una ex-viola da gamba di Stradivari, risalente al 1730 circa (quindi già piuttosto 'tarda' come viola da gamba) e successivamente trasformata in violoncello, necessariamente a fondo piatto, nella prima metà dell'Ottocento.

Immagine

A parte la discutibile operazione di modifica - purtroppo le modifiche che noi oggi giudichiamo assassine agli strumenti di pregio, non erano viste così riprovevoli all'epoca, e non sono infrequenti, vedi lo scempio operato da Vincente Ascenzio ai danni di un violoncello di Stradivari che aveva ritenuto di dover ridurre di dimensioni :cry: - è interessante notare come è stato adattato il materiale dello strumento preesistente, modificando il punto d'innesto del manico, le spalle superiori e il fondo, la cui caratteristica piega è stata raddrizzata ed appiattita.
_Ale_
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Messaggio da _Ale_ »

mi hai rassicurato (riguardo all'espansione di memoria) altrimenti avrei pensato che fossi un cyborg :D ri-scherzo!!!!!!!!!! :D :D
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@Claudio:

tu nelle viole da gamba porti la tavola a filo delle fascie, come il fondo, o la lasci sporgente di un paio di mm.?
Ne ho viste costruite in entrambi i modi, ma mi chiedo cosa può avvenire nel caso di fondo e tavola a filo, se si rendesse necessario riaprire lo strumento... non si rischierebbe qualche problema al momento di chiuderlo nuovamente?
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claudio
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Innanzitutto le tavole armoniche vanno incollate con una colla molto "lenta", ossia diluita, per permettere un'agevole apertura in futuro nel caso di riparazioni o sostituzioni catena.

In questo caso non ha molta importanza avere le tavole con bordo sporgente o a filo delle fasce. Comunemente il bordo delle tavole e del fondo è a filo.
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In caso di tavola a filo, è corretto rientrare di un paio di mm. con il filetto, oppure questo deve venire posizionato più interno rispetto a fascie e controfascie?
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claudio
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dipende dal modello, francamente ignoro se nelle viole da gamba c'è una costante nelle dimensioni dei filetti e delle loro distanze dai bordi. Cmq il mantenere una distanza di circa 5 mm dal bordo, sia esso a filo o sporgente, mi sembra una buona regola. Se trovi qualche notizia in più in proposito ti sarei grato se la divulgassi.
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Ancora una cosa: la pratica, descritta nel solito Sacconi, di trattare con acqua di colla il bordo della tavola (e successiva lisciatura) prima di procedere all'incisione del solco del filetto, è rimpiazzabile con il trattamento all'albumina sull'intera superficie della tavola oppure va eseguito in ogni caso parallelamente a questo? E se si, meglio procedere prima con la colla, poi la filettaura e indi l'albumina, o come?
Trattando ad acqua di colla i soli bordi, non avrò poi discrepanze di colore all'atto della verniciatura?
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claudio
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parliamo di sostanze perfettamente miscibili tra di loro, anche se rimangono tracce di acqua di colla ciò non pregiudicherà le applicazioni di chiara d'uovo che intendi fare in seguito. Del resto un trattamento di acqua di colla che uniformi le fibre dell'abete è cosa che aiuta abbastanza a fare un taglio uniforme nell'abete per la filettatura. Bisogna anche considerare che la tavola dopo la filettatura medesima viene sottoposta ad un minimo di sgusciatura, quindi di colla ne rimane veramente poca. In ogni caso non ho mai avuto problemi di colori incoerenti con l'uso contemporaneo di acqua di colla e albumina. A scanso di equivoci fai un prova su legni di scarto per accertartene.
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Beh... finito poco fa lo scavo del filetto e la tavola per ora non si è sfondata... per cui va già meglio del previsto :P
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Fatto anche lo scavo che alloggia il reggicordiera (l'ultimo lavoro che mi faceva temere di vedere la viola aprirsi in due come una noce).
Ora, via con la gommalacca...
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