Viola d'amore

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Gianmaria
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Messaggio da Gianmaria »

un rapido aggiornamento: manico lavorato, bordi arrotondati, strumento pulito e piedini del ponticello adattati...se i dannati piroli arrivassero, potrei dire che è praticamente in attesa di verniciatura, e invece... :dho:

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che ne pensate?
alla prossima, suggerite chiedete confutate criticate apprezzate devastate, che oramai non ho più nulla da fare se non leggere e rispondere in attesa del cremonese fornitor!

saluti a tutti,
Gian
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claudio
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Messaggio da claudio »

Nell'attesa fiduciosa dei piroli, io posso solo esprimere ammirazione per questa viola. Che la testa non mi piace te l'ho già detto e quindi non mi ripeto, ma il resto è fatto veramente a regola d'arte. Magari una stondatina ai bordi della tastiera gliela darei, ma penso che tu questo lo sappia bene e che lo farai al momento di montare lo strumento.
Per la vernice cosa hai deciso?
andante con fuoco
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_ale
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Messaggio da _ale »

Gianmaria, trovo il tuo lavoro veramente raffinato e di buon gusto. Bellissimo l'intaglio delle fiamme, di una morbidezza veramente insolita.
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claudio
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Messaggio da claudio »

Mi capita di soffermarmi di fronte a certi strumenti moderni, è un confronto a tre: il passato, tu e l'altro che ha costruito lo strumento.
Ne nascono spesso conflitti che a mio parere giacciono fin troppo silenziosi negli animi dei liutai, questo è un peccato perchè mai come nella liuteria, il conflitto evolutivo trova la sua ragion d'essere.

Parlando dello strumento di Gianmaria, forse il mio giudizio sulla testa è stato frettosolo, o quantomeno dettato dall'impulsività o dal pregiudizio. Quando si parla di viole da gamba e viole d'amore, inevitabilmente il pensiero va sulle stupende teste scolpite dai maestri del passato. Come già detto l'autore dello strumento e quello della testa erano spesso diversi perchè una cosa è costruire uno strumento, altra cosa invece è l'abilità dell'intagliatore. Nel costruire uno strumento la mano è guidata da punti di riferimento precisi, ma nell'intaglio a tutto tondo di una testa ci deve essere una scuola.

Questo vale per gli strumenti antichi, ma per quelli moderni?
Rimasi un pò deluso quando Gianmaria decise di scolpire da sè la testa della sua viola e quando la vidi realizzata non potetti fare a meno di guardare al passato.

Ma guardando lo strumento finito noto una coerenza nelle linee e quella testa che a me non era piaciuta, sembra bene intonarsi a tutto il resto. Strano, forse questo è uno di quei pochi casi in cui la testa e lo strumento non avrebbero parlato un linguaggio comune se la testa fosse stata "fatta meglio".

Insomma guardando questo strumento riprovo la stessa sensazione che provo qualche volta di fronte ai miei strumenti costruiti parecchi anni fa: non c'è mai stata la pretesa di imitare i grandi, non ho mai fatto copie, parlano il linguaggio dei nostri tempi.
In poche parole, questi strumenti sono figli del loro tempo e questo è per me un valore insostituibile che non vale la mano del migliore intagliatore.

Certamente in futuro si potrà sempre fare meglio, ma credo che non si tratterà di una banale migliorìa delle forme, piuttosto della definizione maggiore di uno stile. Uno strumento come una viola d'amore chiede mesi di lavoro, il fatto che si sia preso il coraggio, ma forse meglio dire la spontaneità di fare tutto da sè, compresa la testa, è sicuramente da ammirare e credo che la coerenza paghi.
andante con fuoco
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Gianmaria
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Messaggio da Gianmaria »

Ale, ti ringrazio per il complimento, certamente gratificante sia per un novellino qual sono, sia soprattutto perché mi aiuta a pensare che la scelta di approcciarmi "professionalmente" alla liuteria possa non rivelarsi sbagliata, cosa che spero davvero.

Per le parole di Claudio un ringraziamento non basta; è una riflessione che, oltre a obbligarmi a delle scuse per la reazione ugualmente impulsiva alle sue critiche sulla testa, conforta e mi rende felice. E' stata proprio la volontà di "fare tutto da me" (e qui, tanto per essere originali, devo ringraziare anche Atomino che con una sola frase è riuscito a rafforzarla) a dominare l'intero strumento, ho scelto la viola d'amore soprattutto per la sua particolarità, per la sua poca standardizzazione, per tentare insomma in qualche modo di vedere come sarei riuscito a cavarmela senza particolari insegnamenti stilistici, alla ricerca di linee e (si spera!!) suoni solamente "miei". Ovvero, l'apprendista contro la sua pressoché totale ignoranza. E avere prova del fatto che ciò è stato notato vale più di qualsiasi apprezzamento.

A tutti voi che avete seguito e seguite il travaglio (ahimé non ancora concluso) va un sonoro GRAZIE.

Gian
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Gianmaria
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Messaggio da Gianmaria »

Dopo lungo silenzio, rieccomi.
Viola colorata con imprimitura dorata, gentile omaggio del liutaio da cui lavoro quando torno a casa da Milano e ottima maniera per fare in fretta e con risultato "assicurato" (---> filosofia opinabile, anzi secondo me proprio sbagliata, ma "quan che el sol tramonta...i asini s'emponta!").
Domattina preparerò una vernice all'ambra, esperimento in corso a scuola e di cui approfitterò per scovarne pregi e difetti, mentre per i piroli ancora tutto tace, quasi quasi opterò per piroli grossi da liuto e chi s'è visto s'è visto. dannazione!

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A presto con gli ultimi aggiornamenti, anche sul topic del contrabbasso.
Notte a tutti,

Gian
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claudio
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Messaggio da claudio »

Il colore è bello, però mi viene il dubbio che si tratti quasi di un trattamento di coloritura del legno. :?:
La vernice all'ambra se è ben preparata è la migliore, risultato garantito.
andante con fuoco
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violino7
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Messaggio da violino7 »

Giammaria, ti seguo costantemente e con grande meraviglia per questo strumento magnifico che stia realizzando!

Complimenti vivissimi. :)
.
Ricercare sopra tutto due cose: la verità e la bellezza.

- Lino Santoro -
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Messaggio da delyrium »

io avrei lasciato bianca la parte non lastronata della tastiera, ma de gustibus non disputandum est :wink:
complimenti ugualmente, è magnifica :love4:
<em>"<strong>QVO VNICO PROPVGNACVLO STAT STABIT(QUE) RELIGIO</strong>"</em><br>Andrea Amati (1560)
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delyrium
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Messaggio da delyrium »

errata corrige con bianca intendo del colore naturale del pero, quindi non senza trattamenti perchè immagino che lo si faccia ugualmente un trattamento tipo gommalacca o mordenti (perdonatemi non sono liutaio quindi posso solo intuirlo :D )
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Messaggio da truciolo »

[quote="Gianmaria"]Dopo lungo silenzio, rieccomi.
Viola colorata con imprimitura dorata, gentile omaggio del liutaio da cui lavoro quando torno a casa da Milano e ottima maniera per fare in fretta e con risultato "assicurato" (---> filosofia opinabile, anzi secondo me proprio sbagliata, ma "quan che el sol tramonta...i asini s'emponta!").
Domattina preparerò una vernice all'ambra, esperimento in corso a scuola e di cui approfitterò per scovarne pregi e difetti, mentre per i piroli ancora tutto tace, quasi quasi opterò per piroli grossi da liuto e chi s'è visto s'è visto. dannazione!

Solo oggi mi sono imbattuto in questa discussione sulla viola d'amore;
devo dire che sono rimasto piacevolmente sorpreso; pensavo di essere
il solo appassionato di questo strumento.
Premetto che non sono musicista ma solo un autodidatta di liuteria,
e non posso insegnare niente a nessuno.
Ho da poco finito la montatura della mia viola d'amore 7/7con testa di
amorino.
Posso confermarti che i piroli da liuto da 110 mm.vanno benissimo.
Per la testina devo dire che apprezzo moltissimo il tuo slancio nel voler
provvedere da solo a scolpirla; ho fatto così anch'io. Però penso che
la prima impressione di Claudio circa il risultato fosse quella giusta.
Ciò non toglie nulla al valore del tuo tentativo ma se posso permettermi,
vorrei farti due appunti; uno filologico e uno tecnico:
-questi strumenti sono figli del barocco; sarebbe impensabile realizzare
una chitarra elettrica con forme,fregi e intagli di stile classico.
La testina bendata era un'allegoria che non si abbina assolutamente
alle sembianze di giovanotto, per di più intagliato in stile moderno;
infatti erano amorini rubicondi o al massimo rigogliose fanciulle.
Chiedo venia ma questa è la mia opinione.
-Il consiglio di Claudio di realizzare varie prove prima di intagliare la testina è sicuramente valido ma secondo me non basta.
Nella scultura a tutto tondo, più che nel bassorilievo, i volumi e le forme
devono prendere corpo nella nostra mente prima di iniziare l'intaglio ed
anche durante le inevitabili variazioni al progetto (che abbiamo in testa)
in corso d'opera.
Io intaglio e scolpisco poco (causa mancanza di tempo) ma ho da sempre
una vera ossessione per disegnare soggetti visti da tante angolazioni.
Spesso mi sorprendo a disegnare nella mia testa anche mentre faccio
altre cose (per esempio guidare).
Se posso darti un consiglio, medita bene i volumi, le forme e l'aspetto
di ciò che vuoi scolpire; anche nei particolari ed anche se poi li modificherai inevitabilmente durante il lavoro, e disegnali in tutti i modi
e da tutti i lati. Alla pratica la tua mano andrà molto più
facilmente a togliere tutto ciò che va tolto e non di più.

Un piccolo "segreto; l'arte è principalmente la ricerca del bello (oggi un pò meno) e buona parte del pensiero femminile è rivolto a questa ricerca.
Dov'è che la donna ha maggiori margini di intervento a portata di mano
per migliorare l'aspetto? I capelli.
Se intagli una testina dai riccioli rigogliosi e ben studiati o con onde
seducenti, avrai un lavoro facilmente apprezzato. Se aggiungi sembianze
azzeccate avrai fatto un capolavoro.
Di contro, un viso perfetto incorniciato da capelli alla Heidi ............!

Se vuoi fare un putto ricorda: fronte tonda, guance paffute, nasino
all'insù e mento piccolo e incassato.

Mi scuso per la lungaggine e spero di non offendere nessuno; queste sono
solo le mie opinioni derivate da un pò di esperienze.
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Gianmaria
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Messaggio da Gianmaria »

Claudio, cosa intendi per coloritura del legno? la vernice, con ambra già cotta (doppio esperimento a scuola, tentare la stessa vernica con ambra cotta da noi ed ambra già pronta, Kremer), è venuta un disastro: densissima nonostante tanto olio e tanta essenza di trementina, ma soprattutto piena di orribili grumi nonostante un doppio filtraggio. Ho scritto a Kremer per avere delucidazioni, ma pare che nel sacchettino magico non ci fosse solo ambra cotta, anzi....

Delyrium hai ragione, appena dopo colorata mi sono pentito di non avere lasciato le pareti di tastiera e cordiera "al naturale", ma oramai è andata così. Vedremo sotto vernice l'effetto che farà!

Truciolo, ti ringrazio molto per il tuo tutt'altro che noioso o offensivo commento e non posso che darti ragione, ma il tempo scarseggiava e la necessità di finire almeno la parte costruttiva era totale. Questo non per giustificarmi, che mi pare inutile e superfluo, quanto per rimarcare il fatto che come già disse Claudio anch'io, potendo, mi sarei messo a studiare a lungo forme volumi teste scolpite, ed avrei fatto un bel po' di prove...
Perciò grazie e a buon rendere, perché nel frattempo non ci mostri la tua (le tue?) opera?! Sarebbe interessante anche avere una panoramica degli attrezzi che usi per scolpire, nonché il procedimento che segui. So di chiedere troppo, ma il tentar nuoce no! ;-)

Ciao a tutti,
G.
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claudio
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Messaggio da claudio »

Si usa dare al legno una preparazione che conferisca una moderata colorazione giallo-cannella che costituisce il fondo giallo-dorato delle vernici. Il funzionamento è semplice: la luce attraversa lo strato colorato di vernice per poi essere riflessa dal fondo. E' per questo motivo che per la finitura delle superfici si usa la rasiera e abrasivi particolari che conferiscano al legno un particolare aspetto di "brunitura" (brunire nel senso usato dai doratori, ossia lisciare la foglia d'oro con appositi attrezzi in agata o dente di cinghiale). E' questa una pratica che deriva dalla pittura antica, ma anche dall'oreficeria, in cui lacche più o meno trasparenti ricoprono le dorature.
Anche le vernici meno colorate, come quelle degli Amati e degli Stradivari del primo periodo, seguono lo stesso principio (vedi fondo dorato).

Oltre un certo grado di intensità non si può più parlare solo di preparazione ma di un vero e proprio processo di coloritura del legno. Esiste a tal proposito una tradizione italiana che applica il colore al legno per poi applicare un leggero velo di vernice (spesso gommalacca), però l'effetto di profondità e di cangiante del legno e della stessa verniciatura ne viene profondamente alterato. Ma questo non significa che la verniciatura se ben condotta, non dia risultati gradevoli, seppur diversi da quelli a cui siamo abituati.

Osservando l'imprimitura dorata della viola d'amore mi sembra che il colore sia piuttosto accentuato al punto che mi fa pensare che basterà un leggero velo di vernice con poco colore per completare la verniciatura.

Le vernici all'olio su fondo dorato, tra cui quelle alla colofonia o all'ambra, per la loro caratteristica di avere una resa eccezionale, offrono la possibilità di conferire una grande profondità con pochi sottilissimi strati.
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OrzO
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Gianmaria ha scritto:la vernice, con ambra già cotta (doppio esperimento a scuola, tentare la stessa vernica con ambra cotta da noi ed ambra già pronta, Kremer), è venuta un disastro: densissima nonostante tanto olio e tanta essenza di trementina, ma soprattutto piena di orribili grumi nonostante un doppio filtraggio. Ho scritto a Kremer per avere delucidazioni, ma pare che nel sacchettino magico non ci fosse solo ambra cotta, anzi....
Come avete fatto a cuocere l'ambra e a discioglirla in olio??? Io ho sembre bruciato tutto per pirogenarla ed il risultato era un mucchietto di cenere, se invece provavo direttamente in olio questa non si scioglieva.... :lol:
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edo
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Messaggio da edo »

OrzO ha scritto: Come avete fatto a cuocere l'ambra e a discioglirla in olio??? Io ho sembre bruciato tutto per pirogenarla ed il risultato era un mucchietto di cenere, se invece provavo direttamente in olio questa non si scioglieva.... :lol:
verso la fine di questo articolo potrebbe esserci un suggerimento

http://www.iror.it/articoli/zahn.htm

ciao

edo
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