Sulla Musica Antica
Sulla Musica Antica
Con il contributo di Blandine, mia amica e musicista clabicembalista, vorrei riaprire il discorso sulla musica antica, non solo per una questione di cultura personale, ma anche per una ben precisa necessità che fa molto comodo al liutaio e al suo orecchio. Infatti la musica antica suonata su strumenti originali apre un mondo di sonorità e sfumature veramente inaspettato, sulle prime si rimane stupiti perchè sembra che quegli strumenti suonino con poco volume, ma al tempo stesso si rimane stupiti dalla profondità e della varietà di quei suoni. Il nostro orecchio di contemporanei, ci rendiamo conto, è viziato da un costante rumore di fondo la cui soglia tende sempre di più ad alzarsi, ciò è dovuto alle attività umane sempre più mediate dalle macchine e dall'elettroniche. Probabilmente l'evoluzione dell'uomo prevede un futuro di sordità e di esseri che hanno dimenticato l'importanza di saper cogliere le sfumature.
andante con fuoco
- andreavezzoli
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il liuto per esempio è molto esile di suono, ma ha una sonorità veramente delicata, gli strumenti antichi richiedono secondo me di essere suonati nei luoghi con l'acustica appropiata, una piccola chiesa può essere l'ideale per strumenti come liuti, viole da gamba.... tiorbe....
Per anni la musica antica è stata suonata troppo spesso con strumenti moderni privandola di certe sfumature
Per anni la musica antica è stata suonata troppo spesso con strumenti moderni privandola di certe sfumature
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Re: Sulla Musica Antica
Ciao, Claudio.claudio ha scritto:Con il contributo di Blandine, mia amica e musicista clabicembalista, vorrei riaprire il discorso sulla musica antica, non solo per una questione di cultura personale, ma anche per una ben precisa necessità che fa molto comodo al liutaio e al suo orecchio. Infatti la musica antica suonata su strumenti originali apre un mondo di sonorità e sfumature veramente inaspettato, sulle prime si rimane stupiti perchè sembra che quegli strumenti suonino con poco volume, ma al tempo stesso si rimane stupiti dalla profondità e della varietà di quei suoni. Il nostro orecchio di contemporanei, ci rendiamo conto, è viziato da un costante rumore di fondo la cui soglia tende sempre di più ad alzarsi, ciò è dovuto alle attività umane sempre più mediate dalle macchine e dall'elettroniche. Probabilmente l'evoluzione dell'uomo prevede un futuro di sordità e di esseri che hanno dimenticato l'importanza di saper cogliere le sfumature.
grazie per avere aperto questa discussione: sarò felice di partecipare!
musica mare nectaris
- delyrium
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a tal proposito mi vengono in mente il maestro Lucchi, che mi disse di non essere d'accordo riguardo l'utilizzo di archi barocchi da parte di grosse orchestre nei nostri moderni teatri sinfonici perchè sviluppano appunto meno potenza nel suono favorendo sfumature più delicate, e poi mi viene in mente l'esecuzione di Kirkpatrick della Fantasia e Fuga in la minore di J.S.Bach BWV 904 su di un clavicembalo novecentesco distantissimo dalle sonorità del sei-settecento (di quelli con 7 pedali, come se tutti nel seicento avessero a disposizione caterve di registri di liuto e i registri 16'8'8'4'2')
<em>"<strong>QVO VNICO PROPVGNACVLO STAT STABIT(QUE) RELIGIO</strong>"</em><br>Andrea Amati (1560)
- Dav67
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Il mio riferimento indiscusso per l'utilizzo di strumenti antichi originali e ricostruiti rimane il grande Jordi Savall; nell'Orfeo di Monteverdi di cui trovate il link, sono presenti una gran quantità di strumenti antichi e il suono lo conferma!
http://www.youtube.com/watch?v=yxBT1pfVAKQ
http://www.youtube.com/watch?v=yxBT1pfVAKQ