mandolino non identificato

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beasoriani
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mandolino non identificato

Messaggio da beasoriani »

salve a tutti, ho appena trovato questo forum e mi sembra molto interessante. Vi scrivo perchè avrei bisogno di una consulenza: ho trovato di recente (in soffitta!) un mandolino che sembra parecchio antico, forse appartenente a un bisnonno. Me ne sono innamorata (suona ancora discretamente, considerando che l'ho provato con le corde vecchie, che ora però ho tolto per pulirlo) e vorrei sapere se secondo voi è possibile risalire alla fabbricazione o a una data.
Sull'interno c'è un'etichetta che riporta il nome del rivenditore "Fratelli Borsari" di Bologna, ma nulla sul fabbricante. Sembra sia stato ridipinto in modo artigianale in un secondo tempo (c'è della vernice piuttosto brutta che sto pensando di togliere).
Ecco qualche foto:

ImmagineImmagineImmagineImmagine



qualcuno mi sa aiutare?
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violino7
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Messaggio da violino7 »

Ciao Beasoriani,

ti dico quel poco che so interpretare io da quello che vedo nelle foto.

Riguardo al fabbricante, è indicato nell'etichetta. Ma può essere benissimo (mi risulta che all'epoca queste cose succedessero) che quel tale di Bologna, che vedo faceva un sacco di strumenti, un po' di tutto, si beneficiava della paternità di mandolini prodotti in serie da qualche altra parte (in sostanza più che fabbricante era un commerciante).
In particolare, mi sembra di vedere che la carta-fodera interna sia di colore blu-violaceo, cosa che certamente ci porterebbe teoricamente ad una produzione napoletana (sempre seriale!)

Sulla tavola armonica:

-- tre cose bruttissime:
la vernice è orrenda e credo che neanche sia mai stata in uso in liuteria;
stranamente manca la rosetta per cui sulla bocca il legno è completamente non protetto;
quella specie di cerotto scuro messo sulla mezzeria è proprio impresentabile.
Questi 3 elementi lasciano immaginare che su questo mandolino ci abbia messo le mani qualcuno che non sia di mestiere! :?

-- una cosa bella:

il battipenna in tartaruga, che, se è veramente tartaruga ed è originale, mi sembra molto ben conservata. Insomma, credo che sia la cosa più di pregio dello strumento.



Sulla cordiera metallica: quelle tre viti sono "vitacce", troppo grosse e non appropriate allo strumento. Secondo me sono state messe in sostituizione delle originali per rinforzo. Esse non dovevano essere piatte e con l'invito della ceca a cono (infatti sporgono leggermente perchè la ceca sul metallo non c'è, queste sono da falegname e vengono usate per fissare le cerniere delle ante girevoli, per intenderci!), Quelle originali dell'epoca, dicevo, dovrebbero avere la testa tonda con lo spacco centrale e piatta la parte sotto la testa, che va a combaciare con il metallo della cordiera quando sono strette, come quelle che si vedono in questa foto:

Immagine

I particolari sono molto importanti!

Questo che ti ho detto è secondo la mia piccola esperienza, quindi prendilo con il beneficio di inventario! Io non sono certamente un esperto.

Ciao.
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- Lino Santoro -
beasoriani
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Messaggio da beasoriani »

grazie della risposta!
Questi 3 elementi lasciano immaginare che su questo mandolino ci abbia messo le mani qualcuno che non sia di mestiere!
in effetti di questo mi ero accorta! ;)
comunque ora che so che non è niente di prezioso ho iniziato a grattare via la vernice, almeno sarà carino da suonare!
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violino7
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Messaggio da violino7 »

violino7 ha scritto: ...................... Ma può essere benissimo (mi risulta che all'epoca queste cose succedessero) che quel tale di Bologna, che vedo faceva un sacco di strumenti, un po' di tutto, si beneficiava della paternità di mandolini prodotti in serie da qualche altra parte (in sostanza più che fabbricante era un commerciante).
...............................
Nel pomeriggio, mentre facevo altre cose, ci ho pensato su e mi sono reso conto di aver commesso una inessattezza, quindi ci tengo a puntualizzare! :(


Nella sostanza questi commercianti di un tempo (inizio '900!) compravano gli strumenti semilavorati e completavano la lavorazione con un tocco di personalizzazione. E' inesatto dire che li acquistavano e li mettevano in commercio come propri.

Commettevano comunque una irregolarità nei confronti dell'acquirente finale perchè da quello che indicavano nell'etichetta si poteva pensare che la lavorazione fosse completamente opera loro.



Beasoriani, il tuo mandolino è un esempio emblematico di questa situazione: probabilmente, da come l'ho spiegata io, questi strumenti potevano benissimo arrivare al commerciante destinatario finale senza la rosetta, per permettere poi una lavorazione finale multiforme sotto questo aspetto, ed il tuo strumento sarebbe configurabile con questo caso, dove però non ci sarebbe stato il completamento dell'opera.

Lavoro troppo di fantasia? Forse, ma queste situazioni sono convinto siano veramente esistite (sulla base delle notizie che mi sono giunte) ed in ogni caso la "rosetta inesistente" proprio è una cosa che non mi quadra, comunque io cerchi di giustificarla! :roll:
In liuteria penso sia inammissibile lasciare sguarnito dagli eventi esterni una parte terminale della cassa armonica, altrimenti si corre il rischio di enormi danni: sui bordi c'è il filetto oppure una bordura solida, e sulla bocca ci deve essere la rosetta a guarnire le linee anellari dell'abete!


....segue.....
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- Lino Santoro -
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violino7
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Messaggio da violino7 »

Vorrei concretizzare il concetto sopra espresso, portando ad esempio questo mandolino che io ho già presentato in un altro post:

Immagine

Appartiene ad una mia vicina di casa e lo tiene in grande considerazione come ricordo del nonno.
Come vedi la "zona rosetta" è stata personalizzata con una bella fotografia d'epoca (pregevole e, secondo il mio punto di vista, bellissima!) integrata all'interno di una lastra di celluloide che svolge contemporaneamente la funzione di rosetta e battipenna.
Ebbene, c'è un'etichetta generica! Ed è quella del commerciante di Siena che ha venduto lo strumento: in essa non è detto "costruttore" (anzi, è specificato solo "pianoforti", inteso come "vendita di pianoforti"). Quindi è stato "onesto" nel senso massimo della parola ed, in mancanza di una chiara specifica, nello stesso tempo noi possiamo dedurne l'origine sicuramente "seriale" dello strumento, quindi prodotto in un'altra sede.

Io l'ho dovuto aprire per riparare una catena fondamentale che aveva ceduto ed ecco l'interno:

Immagine


Mi sembra di riconoscere all'interno della cassa la stessa carta bluastra che si trova sul tuo mandolino.
Quindi anche questo mandolino, come il tuo, è di provenienza napoletana:
Quel tipo di carta ha una storia ben curiosa: è la carta con la quale a Napoli veniva un tempo incartata la pasta secca che veniva venduta sfusa (principalemente i maccheroni filiformi) . Quella carta era di una certa robustezza ed i fabbricanti di mandolini hanno pensato di utilizzarla (riciclandola) per foderarne l'interno della cassa.

Se andiamo a guardare il guscio in palissandro:

Immagine

mi sembra che la struttura delle doghe sia similare al tuo.


Questo ci porta ad identificare meglio il tuo strumento ed a capirne la sua origine dinamica!
Io credo che il tuo mandolino sia partito da Napoli e sia arrivato a Bologna insieme a tanti altri suoi fratelli, solo che non ha poi avuto il completamente strutturale di cui aveva bisogno.

Alla fine è capitato nelle mani di un "falegname"! :( Mi si permetta di dirlo, chiarendo che di sè e per sè il termine non è dispregiativo! Nessuno se ne abbia a male! :)
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Messaggio da violino7 »

beasoriani ha scritto:
.................
comunque ora che so che non è niente di prezioso ho iniziato a grattare via la vernice, almeno sarà carino da suonare!
Beasoriani, veniamo al dato attuale.

hai stabilito un "piano di lavoro" di come procedere sul tuo mandolino?

e,....come stai a "pratica di liuteria"?

Te lo chiedo perchè non vorrei che tu voglia procedere senza molta dimistichezza nella materia del restauro e con il rischio latente di peggiorare la situazione! :( (anche se poi "peggio di così", tu staresti pensando! :roll: Ma io credo tu ti stia sbagliando a pensare con questa logica, dando come scontato che il danno non sia recuperabile).

Ma quanto meno dovresti cercare di salvare e salvaguardare al meglio la tavola armonica!

Questo è il mio consiglio, come idea basilare dell'intervento.
Con una tavola armonica decente ed il ponticello nuovo, più un minimo di rosetta (che risalta anche sotto l'aspetto ornamentale), ed il tutto ripulito ed adeguatamente ricoperto dalla giusta vernice,........
se permetti credo che quel mandolino lo si possa immaginare ben diversamente da come si presenta ora.
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Messaggio da beasoriani »

grazie della dritta, in effetti è più o meno la stessa "diagnosi" che mi hanno dato anche su un forum straniero...
Per quanto riguarda la rosetta mancante, forse la risposta sta nel fatto che il buco è stato allargato in un secondo tempo per riparare una crepa sulla tavola (occultata dalla riga nera). Non saprei però come fare una nuova rosetta, e a dire il vero mi piace parecchio senza...c'è modo di proteggere il legno senza metterne una nuova?
Per la rimozione della vernice ho chiesto consiglio a un amico che sistema chitarre e mi ha consigliato di grattarla con carta abrasiva a grana fine, sembra che funzioni piuttosto bene, dato che la vernice è molto vecchia, viene via facilmente. Non voglio usare prodotti chimici per non intaccare il legno.
Per quanto riguarda la vernice nuova devo ancora informarmi, che cosa mi consigli?
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Messaggio da violino7 »

beasoriani ha scritto:grazie della dritta, in effetti è più o meno la stessa "diagnosi" che mi hanno dato anche su un forum straniero...
Per quanto riguarda la rosetta mancante, forse la risposta sta nel fatto che il buco è stato allargato in un secondo tempo per riparare una crepa sulla tavola (occultata dalla riga nera). Non saprei però come fare una nuova rosetta, e a dire il vero mi piace parecchio senza...c'è modo di proteggere il legno senza metterne una nuova?
Io un giro intorno alla bocca di minimo un paio di mm. di acero lo metterei, come ho fatto io per il mio mandolino, già esso da solo avrebbe un senso. Lasciare la venatura dell'abete così sguarnita, ripeto, non la vedo bene! :?

Penserei anche a coprire e rinforzare l'apertura della bocca sia sul bordo superiore oltre che verticalmente, anche per nascondere il finale delle linee anellari che ora sono praticamente messe a nudo.

Se la bocca della rosetta è stata allargata perchè c'era un danno, la soluzione non doveva essere "eliminare la rosetta".


beasoriani ha scritto:Per la rimozione della vernice ho chiesto consiglio a un amico che sistema chitarre e mi ha consigliato di grattarla con carta abrasiva a grana fine, sembra che funzioni piuttosto bene, dato che la vernice è molto vecchia, viene via facilmente. Non voglio usare prodotti chimici per non intaccare il legno.
Per quanto riguarda la vernice nuova devo ancora informarmi, che cosa mi consigli?
Bisogna vedere quale è il risultato dopo la sverniciatura, cioè come si presenta la tavola armonica, e...... naturalmente, prima della riverniciatura, provvedere a sanare gli eventuali danni che risultassero su di essa, prima di procedere alla riverniciatura!
Cosa pensi di trovare sotto quella specie di cerotto? :roll:

Io per l'operazione di sverniciatura non adopererei assolutamente la carta vetrata, ma adopererei soltanto ed esclusivamente la rasiera.

Tieni presente che i metodi che vengono usati per le chitarre, dove esistono vernici moderne di vario tipo e durezza, non sempre sono ottimali per i mandolini.
In questo caso la metodologia di sverniciatura utilizzata per i mandolini è più assimilabile a quella usata per i violini.

Come non ho nulla da dire nei confronti dei falegnami, altrettanto non ho da ridire nei confronti dei costruttori di chitarre!
(testimonianza ne è che anch'io mi sto accingendo a costruirne una).
Ma sia chiaro, io direi semplicemente: a ciascuno il suo!.
Tanto di cappello alla professionalità di ciascuno, tenendo presente che ciascuno è incontestabile nel suo specifico ambito, e solo in quello. Dobbiamo però avere cognizione, questo vale per ogni mestiere, che i debordi alcune volte possono essere al buio, quando si procede con la logica della sola similitudine.
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Messaggio da beasoriani »

mmm credevo di avere risposto ma evidentemente non è andato a buon fine!
Comunque dicevo che la tavola è bella, liscia (a parte il "rammendo") e guardando un po' in giro ho pensato che la gommalacca potrebbe essere una buona soluzione...che ne pensi?

Se la bocca della rosetta è stata allargata perchè c'era un danno, la soluzione non doveva essere "eliminare la rosetta".
Questo dovresti dirlo a chi l'ha fatto...io l'ho trovato già così!

Come posso fare ad applicare una rosetta? Devo rivolgermi a un liutaio o è una cosa che si può fare anche autonomamente?
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Messaggio da violino7 »

beasoriani ha scritto:mmm credevo di avere risposto ma evidentemente non è andato a buon fine!
Comunque dicevo che la tavola è bella, liscia (a parte il "rammendo") e guardando un po' in giro ho pensato che la gommalacca potrebbe essere una buona soluzione...che ne pensi?
Certo, la gommalacca è la sua vernice più congeniale, ma io tenevo a spiegarti che prima di verniciarla la tavola conviene che sia rimessa a posto, quella è la cosa più importante! A meno che tu non ti voglia tenere il danno così com'è, ma poi bisogna vedere se è strutturale o no.
beasoriani ha scritto:
Se la bocca della rosetta è stata allargata perchè c'era un danno, la soluzione non doveva essere "eliminare la rosetta".
Questo dovresti dirlo a chi l'ha fatto...io l'ho trovato già così!
E' fuor di dubbio! Ma lo dicevo a te in quanto, a parte che in questo momento sei tu il mio interlocutore, facendo un'analisi della situazione, tu ne tragga le conseguenze: in questo caso il legno tolto non può essere più aggiunto, secondo me e fino a prova contraria!
Conseguenza ne è che con una bocca più larga il suono è stato alterato.

beasoriani ha scritto:Come posso fare ad applicare una rosetta? Devo rivolgermi a un liutaio o è una cosa che si può fare anche autonomamente?
Certamente, devi andare da un liutaio! La rosetta si applica sul legno che c'è scavandolo leggermente e la bocca rimane la stessa.
Ma con il giro di cui ho parlato intorno al bordo interno si possono guadagnare quei 2 o 3 mm. che comunque contribiscono a riequilibrare di poco l'apertura.
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