Nicolò Paganini

Dedicato a chi suona gli strumenti ad arco.
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aldeo
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Messaggio da aldeo »

anch'io!! :D :D
dice che l'età porta saggezza; la mia deve averla dimenticata da qualche parte!
hsj
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Messaggio da hsj »

violino7 ha scritto:
Di queste citazioni, se volete, ve ne posso riferire ancora.
Oppure vi posso riportare che cosa dice Paganini in persona del suo metodo di studio del violino, già sperimentato da qualche tempo sul suo promettente allievo Camillo Sivori!


.....ma.....ho bisogno di sapere se........

....siete tutti in attesa che io continui.......(interessati!)
....oppure, complice l'ora tarda, vi siete tutti addormentati.......(annoiati!)

Continua , continua! sarebbe interessantissimo sapere del metodo di studi di Paganini!
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violino7
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Messaggio da violino7 »

hsj ha scritto:
Continua , continua! sarebbe interessantissimo sapere del metodo di studi di Paganini!
Volentieri, hsj! Ma prima vorrei finire con gli straordinari concerti dati a Parigi.

Paganini si dirigeva a grandi passi verso Parigi attraverso Carlsruhe, Francoforte, Strasburgo, dando concerti dove passava. Ignorava tutto dei parigini ma dedicava loro un "Concerto", il Concerto in re minore (il n° 4), tenuto gelosamente segreto.

Le cose da dire sulla sua visita a Parigi sarebbero tante, ma cerco di condensare il più possibile.

Apro una piccola premessa per far capire l'atmosfera che regnava nella capitale francese alla fine di febbraio del 1831 quando vi arriva Paganini.
L'anno precedente c'era stata la rivoluzione di luglio, c'erano state le barricate per le strade ed era stato versato molto sangue. In quel momento tutto era finito ma la città tardava a riprendere la sua vitalità di un tempo. La "Reale Accademia di musica", detta "Opera", la più importante istituzione musicale, un tempo largamente sovvenzionata da Napoleone I, stava morendo. Il pubblico aveva perduto il gusto degli spettacoli che erano i preferiti prima della rivoluzione.
Con il compito di riportare l'Opera agli antichi splendori era stato nominato direttore un certo Veron, giovane medico rampante nel mondo degli spettacoli. Egli aveva un compito arduo e fino a quel momento non era riuscito a trovare nessuna attrazione che potesse attirare il pubblico sviato, e riempire le poltrone, vuote come la cassa dell'Accademia Reale!
Ogni giorno che passava il deficit aumentava ed il tempo stringeva.

Paganini a Parigi aveva due amici italiani: il suo vecchio maestro F. Paer, già direttore del Conservatorio di Parma ed ora maestro di cappella di Luigi Filippo, e Gioacchino Rossini che aveva lasciato a Roma 10 anni prima e che ammirava molto. Paganini puntava ad esibirsi direttamente all'Opera e fu per incercessione di quest'ultimo che fu messo in contatto con Veron, il quale non si fece scappare l'occasione. Paganini era il personaggio giunto al momento giusto! La sua fama era cresciuta velocemente in quegli anni e l'eco naturalmente era arrivato anche a Parigi. Veron seppe gestire l'affare nel migliore dei modi e Paganini firmò un contratto eccellente per i suoi concerti.
Sebbene il prezzo delle poltrone fosse stato fortemente aumentato, tutti i biglietti furono venduti in un baleno, come per miracolo! I cassieri non credevano ai loro occhi!
Ultima modifica di violino7 il venerdì 4 gennaio 2008, 21:03, modificato 5 volte in totale.
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violino7
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Messaggio da violino7 »

Il primo concerto ebbe luogo la sera del 9 marzo 1831.

Ecco quello che scrisse Castil-Blaze nel Journal des Dèbats:

" E' la cosa più sorprendente, più meravigliosa, più miracolosa, più trionfante, più sbalorditiva, più inaudita, più incredibile, più imprevista....

....Tartini vide in sogno il diavolo che eseguiva una diabolica sonata: costui era certamente Paganini. Questo spirito folleto di Tartini, con i suoi doppi trilli, le sue modulazioni bizzarre, i suoi rapidi arpeggi, non era che uno scolaruccio se lo si paragona al virtuoso che abbiamo. Era un diavoletto timido quello. Come vedete io ricorro al diavolo per farvi capire quel che è Paganini, per esprimere quel che ho sentito ascoltandolo, che ho provato dopo averlo udito, l'agitazione che mi ha tolto il sonno durante tutta la notte e m'ha fatto ballare il ballo di San Vito, e, tuttavia, sento che non vi riuscirò.....
( l'autrice del libro qui aggiunge: "E le parole infatti esitano e rimbalzano, incapaci ad esprimere...Devono passare dallo choc all'analisi e dall'analisi alla traduzione letteraria")......

.....cinque piedi e sei pollici (Castil-Blaze entra nei particolari come se decifrasse un messaggio spiritico), corpo da dragone, volto lungo e pallido, fortemente caratteristico, naso imperioso, occhi d'aquila, capelli neri, lunghi, inanellati, fluttuanti sul colletto, magrezza estrema; si potrebbe dire che due rughe gli abbiano inciso le sue gesta sulle guance tanto assomigliano alle ff del violino. Le pupille scintillanti del genio vagano nell'orbita dei suoi occhi...

....Il suo polso ubbidisce al braccio grazie ad articolazioni tanto elastiche che non saprei paragonarle che ad un fazzoletto fluttuante al vento e fissato alla cima di un bastone....."


La Revue de Paris scrisse:

" Il pezzo Non più andrai è una parafrasi della musica di Mozart; ma una "mano forsennata" la prende per la gola dettandole spaventevoli variazioni tutte "balzi e getti" prodigiosi. Quando gli ascoltatori si riprendono dal loro smarrimento, si accorgono che tutta la scala di sensazioni che li scuote per quasi un'ora è prodotta da una corda sola: il sol divenuto un intero violino!

In Nel cor più non mi sento, l'ultimo numero del programma, l'orchestra è scomparsa! Solo, gigante della ribalta, Paganini "canta" con l'archetto, accompagnandosi contemporaneamente con un pizzicato della mano sinistra. "
Ultima modifica di violino7 il lunedì 17 dicembre 2007, 0:01, modificato 4 volte in totale.
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violino7
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Messaggio da violino7 »

Ed alla fine c'è anche il delirio!

Il critico dei Dèbats, come quello della Revue de Paris, riassume il delirio della sala consigliando agli assenti di "vendere tutto", di "impegnare tutto" pur di andare ad ascoltare Paganini.

"Guai a chi lo avrà lasciato partire senza udirlo!"

scrive l'inviato del secondo giornale.
Mentre l'altro risponde:

"Le madri che hanno appena partorito vi conducano il loro neonato.... affinchè tra sessant'anni possa vantarsi di averlo ascoltato!......"
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Esteban86
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Messaggio da Esteban86 »

un piccolo aneddoto su di lui:

Paganini fu a dar concerti a Parigi, una sera avvicinadosi a una carrozzela di piazza domandò al cocchiere che cosa costrava una corsa per recarsi alla sala dove era il concerto:
"venti franchi" rispose questi...
"Sono così care le carrozze di Parigi""chiese Paganini
"caro signore (rispose il vetturino che l'aveva riconosciuto) quando si guadagna 4.000 franchi per suonare sopra una corda sola, si puo pagare 20 franchi al cocchiere"
Paganini taque, salì in carrozza e si fece condurre alla sala,quando scese guardò la tariffa, secondo la quale al vetturini spettavano 2 franchi;glieli diede e gli disse:"gli altri diciotto te li darò quando saprai portarmi in carrozza con una ruota sola"
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violino7
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Messaggio da violino7 »

Esteban86 ha scritto:un piccolo aneddoto su di lui:

Paganini fu a dar concerti a Parigi, una sera avvicinadosi a una carrozzela di piazza domandò al cocchiere che cosa costrava una corsa per recarsi alla sala dove era il concerto:
"venti franchi" rispose questi...
"Sono così care le carrozze di Parigi""chiese Paganini
"caro signore (rispose il vetturino che l'aveva riconosciuto) quando si guadagna 4.000 franchi per suonare sopra una corda sola, si puo pagare 20 franchi al cocchiere"
Paganini taque, salì in carrozza e si fece condurre alla sala,quando scese guardò la tariffa, secondo la quale al vetturini spettavano 2 franchi;glieli diede e gli disse:"gli altri diciotto te li darò quando saprai portarmi in carrozza con una ruota sola"
Questa è bella! Chi ne sa ancora?
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violino7
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Messaggio da violino7 »

Questo aneddoto è veramente in chiave di "economia paganiniana"!

E' da aggiungere agli altri della serie!
Ultima modifica di violino7 il martedì 18 dicembre 2007, 23:32, modificato 2 volte in totale.
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Messaggio da violino7 »

Sempre nell'ottica di far capire pienamente l'importanza del momento storico-musicale e la ventata di novità tecnico-stilistica sul violino, riporto altre annotazioni del libro, riassumendo a tratti ed aggiungendo alcune volte miei commenti esemplificativi.
Lo scopo è quello di calarci il più possibile in quella realtà per non rischiare di valutare con parametri di giudizio attuali, dei tempi moderni (cosa che sarebbe errata!) :

- ....questa esplosione di romanticismo (il redattore si riferisce sempre ai primi concerti) sconvolge perfino il pubblico immusonito che all'Hotel de Ville frequenta i quartetti del "nobile" Baillot (il più anziano e affermato violinista, nonchè accademico, allora vivente a Parigi). Il virtuoso italiano è, senza dubbio, un creatore! Ai critici tocca avvicinarsi alla incandescenza della sua tecnica, una volta che sia raffreddata.....


- Paganini non raccoglierà lo scettro di Viotti, artista dal tocco morbido e puro, morto sette anni prima a Londra. "Archetto di cotone - dicevano - guidato dal braccio di Ercole". Viotti era inoltre il preferito al Conservatorio, ed i suoi "Concerti" servivano immancabilmente da "pezzi d'esame" ogni anno per le scuole di violino. I suoi colleghi e discepoli continuano l'insegnamento seguendo il medesimo stile pacato. Frase melodica, elegante: archetto largo e sostenuto, senza complicazioni, forse senza varietà estreme (quanta diversità da Paganini!). Tra essi Pietro Rode è morto l'anno innanzi, precedendo di poco Kreutzer, al quale Beethoven dedicò la sua penultima sonata, la IX per pianoforte e violino.


- L'esclusiva per le opere di Nicolò Paganini a Parigi è data al signor M. Pacini, Boulevard des Italiens n. 11, che, in un annuncio pubblicitario del 1830.....
..."nel momento in cui la Germania stupefatta ammira il talento di Paganini e la Francia spera di ospitare presto il celebre violinista, ricorda ai signori amatori e professori di quello strumento, di aver pubblicato diverse opere dell'insigne artista e cioè: 12 Sonate, 3 Arie varie, 24 Capricci o Studi nei quali si trova un'infinità di tratti, di passaggi, di colpi d'arco assolutamente nuovi....."

....Oggi (siamo passati a marzo 1831, dopo i primi successi), nell'ambiente dei virtuosi, molti violinisti hanno comprato da Pacini i famosi Ventiquattro Studi-Capricci di Paganini. Ma si tratta di roba che alla prima occhiata appare come un assieme di rebus, di enigmi ineseguibili.


- Paganini scrive all'amico Germi:
"Mi è impossibile darti un'idea dei miei inauditi trionfi a Parigi"...
...."Se fossi venuto l'anno scorso avrei potuto incassare un milione. E' sorprendente vedere il successo di tanti concerti dati uno dopo l'altro!"

Alla fine di aprile (1831) l'amministratore dell'Opera gli rimette una lista di cifre eloquenti, "netto per il Signor Paganini". In un mese e mezzo il Mago aveva incassato centoventicinquemila franchi, ben più di quindici milioni di oggi (la redattrice del libro scrive nel 1958, presumibilmente, se non prima!)
L'amministratore aveva pagato volentieri perchè Paganini in così poco tempo aveva anche risanato le casse dell'Opera!
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Messaggio da violino7 »

hsj ha scritto: Continua , continua! sarebbe interessantissimo sapere del metodo di studi di Paganini!
Ecco cosa scrive Nicolò Paganini in merito al suo metodo di studio del violino.


A proposito del figlio di un negoziante genovese, chiamato Camillo Sivori:
" Egli aveva appena sette anni quando gli insegnai gli elementi della musica. Dopo tre giorni, sonava perfettamente alcuni pezzi e tutti dicevano: Paganini ha fatto un miracolo! In capo a quindici giorni si fece ascoltare in pubblico......
Del resto, quando il mio segreto sarà conosciuto, gli artisti giungeranno a studiare più profondamente la natura del violino, strumento cento volte più ricco di quanto generalmente si crede.

La mia scoperta non è nata da un caso fortuito, ma da ricerche severe.

Un giorno si arriverà al mio metodo di studio; quello attuale, in cui ci si adopera a confondere gli allievi piuttosto che ad affrettare i loro progressi, cadrà dinanzi al mio, che esige soltanto un esercizio costante di cinque o sei ore al giorno.

E' un errore grossolano cercare il segreto del mio metodo nel modo di accordare il violino, o nel mio colpo d'arco.
Occorre intelligenza per avvantaggiarsi del mio segreto. "
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hsj
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Messaggio da hsj »

:-) :-) :-)
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Elena_85
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Messaggio da Elena_85 »

Sìììììì!! Questo topic è bellissimoooooooo!! :D
Avanti, avanti! :lol:
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Messaggio da violino7 »

Credo a questo punto che valga la pena di continuare con un nuovo capitolo: quello dedicato al segreto di Paganini ed alla sua tecnica particolarissima di esecuzione violinistica!


Ma prima ritengo sia opportuno "fotografare" meglio il personaggio (visto che è certo che l'unica sua foto sia un falso! Anzi dimentichiamo quell'immagine falsante!) e vi riporto per questo fine delle note di cronaca che lo descrivono sicuramente bene, perchè, come già ho detto, credo che conoscere il più possibile un musicista sotto ogni aspetto, sia importante per capire meglio la sua musica (non avendo di lui immagini in movimento, oggi noi lo dobbiamo immaginare dagli scritti che si sono pervenuti):

- "...Sulla magrezza ormai famosa fluttuava il celebre frac, già fuori moda, con le spalle spioventi, con i lunghi pantaloni afflosciati sopra le scarpe. Noncuranza? Avarizia? Orgoglio? Nessuno lo poteva dire.
Quanto al suo atteggiamento, all'inizio quasi servile verso il pubblico, lo mutava in seguito con quel gesto d'un'enfasi simbolica: egli "abbassava l'archetto fino a terra come un generale che saluta un sovrano durante una rivista".

- ".....E' tanto magro che è impossibile esserlo di più. Pallidissimo, con un naso aquilino molto prominente e dita ossute..... Quando si inchina per rispondere agli applausi, sembra che non possa reggere il peso degli abiti che lo coprono, e il suo corpo si muove in un modo tanto singolare da far temere che, da un momento all'altro, i piedi gli si distacchino dal corpo, e l'uomo, tutto intero, crolli in un ammasso di ossa.
Quando suona tiene il piede destro spinto in avanti, e, durante gli "accelerati", segna il tempo con una vivacità comica, senza che, tuttavia, il viso perda la sua impassibilità di morte, salvo quando si illumina di un vago sorriso all'udire il tuono degli applausi; allora le sue labbra sporgono, gli sguardi errano in tutte le direzioni, ma senza benevolenza. Nei momenti più difficili, il suo corpo forma una specie di triangolo, curvandosi in modo inaudito, mentre la testa e il piede destro si protendono in avanti."
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Messaggio da violino7 »

Ora che abbiamo di Nicolò Paganini ben scolpita nella mente la sua immagine di uomo e violinista, dobbiamo percepire il suo "spirito musicale".

Credo che la sua opera prima, i "24 capricci per violino solo", sia un condensato della sua inventiva e del suo brio e possa essere preso da buon esempio.

Io personalmente ritengo la migliore interpretazione dei Capricci, nello "spirito" e nel "carattere" del Maestro, quella di Alexander Markov, perchè ci mette qualcosa in più nel brio e nell'inventiva rispetto, ad esempio, a quella che avevo ritenuto la migliore prima, ed ora colloco al secondo posto, cioè l'esecuzione di Isaac Perlman.

L'integrale dei "24 Capricci" di Paganini interpretati da Alexander Markov si possono visionare in un DVD sotto la regia di Bruno Monsangeon (lo stesso regista di "The art of violin"):
Immagine

Fa con il violino delle cose incredibili!

Sentite cosa dice nell'intervista:
"Questi capricci hanno moltissime difficoltà tecniche.
La prima cosa da fare è gestire tutte le difficoltà, ma cerco anche di portare l'immagine di Paganini....e tutto quanto accade intorno a loro perchè.....sì è una questione tecnica, ma c'è anche un certo misticismo.
E' come una fiaba, una fantasia....e la musica che c'è ....e l'intero isterismo dei capricci.
La mia idea è:
- propormi alla gente come interprete dei capricci di Paganini,..... che non mi limito a cercare di rendere la parte tecnica ma che musicalmente cerco di andare più in fondo ed esprimere l'immagine di ogni singolo capriccio, il suo colore, la sua idea.... Andare oltre la dimensione musicale!
"
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Messaggio da Diapason79 »

Mi inserisco un po' in ritardo Violino 7 ma...complimenti per il topic! :wink:
veramente molto interessante e ricco :wink:
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