Nicolò Paganini

Dedicato a chi suona gli strumenti ad arco.
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claudio
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Messaggio da claudio »

Mi fa molto piacere che si citino episodi e fatti sulla vita e la musica di Paganini. Solo alcune precisazioni, perchè altrimenti potrebbe sembrare che Paganini sia il "deus ex machina" comparso dal nulla e che niente abbia da spartire con i suoi colleghi contemporanei e del passato. Innanzitutto i capricci paganiniani molto devono ai capricci di Locatelli (allievo di Corelli), da cui si capisce che questi non nacquero come pezzi a se stanti ma come cadenze dei vari concerti, per cui la loro musicalità "incerta" o "cerebrale" acquista un significato se li si immagina originariamente inseriti in un tessuto musicale più vasto. Ai tempi di Corelli il virtuosismo violinistico italiano spopolava in Europa, oltre Corelli e Locatelli, vanno ricordati Veracini, Albinoni, Vivaldi, Viotti, ecc ecc.
Paganini ha rappresentato il coagulo di tutte queste energie, ma non bisogna dimenticare il suo contemporaneo Antonio Bazzini che ha dato un grosso contributo alla scuola violinistica italiana.
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Diapason79
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Messaggio da Diapason79 »

claudio ha scritto:Mi fa molto piacere che si citino episodi e fatti sulla vita e la musica di Paganini. Solo alcune precisazioni, perchè altrimenti potrebbe sembrare che Paganini sia il "deus ex machina" comparso dal nulla e che niente abbia da spartire con i suoi colleghi contemporanei e del passato. Innanzitutto i capricci paganiniani molto devono ai capricci di Locatelli (allievo di Corelli), da cui si capisce che questi non nacquero come pezzi a se stanti ma come cadenze dei vari concerti, per cui la loro musicalità "incerta" o "cerebrale" acquista un significato se li si immagina originariamente inseriti in un tessuto musicale più vasto. Ai tempi di Corelli il virtuosismo violinistico italiano spopolava in Europa, oltre Corelli e Locatelli, vanno ricordati Veracini, Albinoni, Vivaldi, Viotti, ecc ecc.
Paganini ha rappresentato il coagulo di tutte queste energie, ma non bisogna dimenticare il suo contemporaneo Antonio Bazzini che ha dato un grosso contributo alla scuola violinistica italiana.
Permettimi di quotarti in pieno caro Claudio :wink:
Anche perché amo veramente tanto sia Vivaldi che Corelli :wink:
D'altronde si sa che sono stati i "geni" della musica che hanno saputo sintetizzare il passato e presente con le nuove tendenze innovando e creando il futuro, uno per tutti la mia grande passione: J.S. Bach 8)
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clausci
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Messaggio da clausci »

claudio ha scritto:Mi fa molto piacere che si citino episodi e fatti sulla vita e la musica di Paganini. Solo alcune precisazioni, perchè altrimenti potrebbe sembrare che Paganini sia il "deus ex machina" comparso dal nulla e che niente abbia da spartire con i suoi colleghi contemporanei e del passato. Innanzitutto i capricci paganiniani molto devono ai capricci di Locatelli (allievo di Corelli), da cui si capisce che questi non nacquero come pezzi a se stanti ma come cadenze dei vari concerti, per cui la loro musicalità "incerta" o "cerebrale" acquista un significato se li si immagina originariamente inseriti in un tessuto musicale più vasto. Ai tempi di Corelli il virtuosismo violinistico italiano spopolava in Europa, oltre Corelli e Locatelli, vanno ricordati Veracini, Albinoni, Vivaldi, Viotti, ecc ecc.
Paganini ha rappresentato il coagulo di tutte queste energie, ma non bisogna dimenticare il suo contemporaneo Antonio Bazzini che ha dato un grosso contributo alla scuola violinistica italiana.
giusto ma...
ti sei dimenticato Tartini ... :evil: ...che è stato veramente un grande didatta non solo per la scuola italiana.

cmnq su Bazzini e il suo contributo didattico specificatamente per violino non saprei dirti, sicuramente non c è paragone con paganini visto che non lascia alcuna opera didattica, a parte i pezzi virtuosistici ha scritto dei quartetti e un opera e qualche concerto, da me mai ascoltati fra l altro sarei curioso...
cmnq non era proprio molto contemporaneo di paganini dai...giusto nei primi tempi ha avuto contatti ...e infatti si sente è decisamente piu romantico e usa uno stile figlio del romanticismo francese, mi ricorda piu Wienawski a sto punto...ha poco di italiano in confronto a Paganini.
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claudio
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Di Bazzini (come anche di Viotti), si parla poco, ma fu un valentissimo violinista e didatta. Qui alcune note biografiche tratte da karadar.com :
Allievo a Brescia di Faustino Camisani, iniziò prestissimo, come violinista, una carriera internazionale che lo portò in Germania, Danimarca, Polonia, Spagna e Francia.

Dal 1864 fu di nuovo a Brescia, con l'intenzione di dedicarsi definitivamente alla composizione.

Nel 1873 ebbe la nomina di insegnante di composizione al Conservatorio di Milano, dove, dal 1882, fu direttore.

Fu elogiato da Paganini, Schumann e Mendelssohn.

Compose un'Opera, 2 ouvertures e un poema sinfonico, musica sacra, 4 Concerti per violino e orchestra.

Il catalogo di musica da camera comprende 6 Quartetti per archi, 1 Quintetto, 1 Sonata per violino e pianoforte, 1 per violoncello e pianoforte, altri pezzi per violino e pianoforte, tra cui Fantasie e Variazioni su temi d'opera.
Tra le altre cose fu uno degli insegnati di Giacomo Puccini.
Cmq questo non è da intendere assolutamente in competizione alla fama e alla bravura di Paganini, al quale questa discussione è dedicata.
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clausci
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Messaggio da clausci »

claudio ha scritto:Di Bazzini (come anche di Viotti), si parla poco, ma fu un valentissimo violinista e didatta. Qui alcune note biografiche tratte da karadar.com :
Allievo a Brescia di Faustino Camisani, iniziò prestissimo, come violinista, una carriera internazionale che lo portò in Germania, Danimarca, Polonia, Spagna e Francia.

Dal 1864 fu di nuovo a Brescia, con l'intenzione di dedicarsi definitivamente alla composizione.

Nel 1873 ebbe la nomina di insegnante di composizione al Conservatorio di Milano, dove, dal 1882, fu direttore.

Fu elogiato da Paganini, Schumann e Mendelssohn.

Compose un'Opera, 2 ouvertures e un poema sinfonico, musica sacra, 4 Concerti per violino e orchestra.

Il catalogo di musica da camera comprende 6 Quartetti per archi, 1 Quintetto, 1 Sonata per violino e pianoforte, 1 per violoncello e pianoforte, altri pezzi per violino e pianoforte, tra cui Fantasie e Variazioni su temi d'opera.
Tra le altre cose fu uno degli insegnati di Giacomo Puccini.
Cmq questo non è da intendere assolutamente in competizione alla fama e alla bravura di Paganini, al quale questa discussione è dedicata.
no ma quale competizione è solo che non se ne sa molto...
si avevo letto anch io la wiki, ma li dice appunto che lui si mise poi a insegnare composizione non violino, sinceramente non mi fido ciecamente della wiki, ma se mi dici che Puccini è stato suo allievo allora torna il discorso.
Viotti pero merita un capitolo a parte c è da dire che a quel che so io ha influenzato tutta la scuola violinistica francese e quella italiana appunto fino a paganini, e fino a non molto tempo fa erano nel programma di tutti i conservatori i suoi concerti...quello che intendevo io era ristretto al solo campo violinistico, non sto dando addosso a Bazzini :D.
vorrei solo sapere in quale fonte hai appreso che è stato un grande didatta, cosa che non metto in dubbio assolutamente, ma non ha lasciato nulla di scritto ad ogni modo. ( che neanche c entra pensa ai vari Dancla o altri che han fatto metodi spiccicati al Kreutzer piu o meno...non è che siano proprio dei rivoluzionari ma probabilmente erano ottimi insegnanti, allora troppi ne dovremmo citare a sto punto).

ad ogni modo in un post sperduto avevo chiesto e nessuno mi aveva risposto

ma secondo voi se oggi voi potreste ascoltare paganini suonare che effetto vi farebbe?
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claudio
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Il problema non è sul fatto che su Bazzini "non se ne sa molto", è che bisogna avere un pò la capacità di andare aldifuori dei percorsi culturali ufficiali. In questo modo si apprende la grandezza non solo di Bazzini, ma si capisce anche che Paganini non era affatto un caso isolato ai suoi tempi.
Eppure anche Paganini non ha lasciato niente di didattico, al contrario di Alard, Dancla, Kreutzer, Spohr, ecc, ma per questo non lo consideriamo "minore". Eppure Bazzini, che ha insegnato composizione (dopo la carriera violinistica), ed è stato per numerosi anni direttore del Conservatorio di Milano, non ha lasciato nessun metodo, ma analogamente a Paganini ci ha lasciato molta bella musica. Questo semplicemente perchè oltre le Alpi si aveva più a cuore la prassi esecutiva, dalle nostri parti invece prevaleva da sempre una tendenza al virtuosismo.
Cmq per saperne di più su Bazzini si legga il libro di Claudio Sartori "l'avventura del violino", in cui viene tratteggiato un bell'affresco della vita musicale italiana dell'800 attraverso la biografia e le lettere di Bazzini.
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claudio ha scritto:Il problema non è sul fatto che su Bazzini "non se ne sa molto", è che bisogna avere un pò la capacità di andare aldifuori dei percorsi culturali ufficiali. In questo modo si apprende la grandezza non solo di Bazzini, ma si capisce anche che Paganini non era affatto un caso isolato ai suoi tempi.
Eppure anche Paganini non ha lasciato niente di didattico, al contrario di Alard, Dancla, Kreutzer, Spohr, ecc, ma per questo non lo consideriamo "minore". Eppure Bazzini, che ha insegnato composizione (dopo la carriera violinistica), ed è stato per numerosi anni direttore del Conservatorio di Milano, non ha lasciato nessun metodo, ma analogamente a Paganini ci ha lasciato molta bella musica. Questo semplicemente perchè oltre le Alpi si aveva più a cuore la prassi esecutiva, dalle nostri parti invece prevaleva da sempre una tendenza al virtuosismo.
Cmq per saperne di più su Bazzini si legga il libro di Claudio Sartori "l'avventura del violino", in cui viene tratteggiato un bell'affresco della vita musicale italiana dell'800 attraverso la biografia e le lettere di Bazzini.
grazie claudio, pero paganini ci ha lasciato i capricci, che come studi "se magnano" tutti gli alard e gli spohr :D vabe sono piu avanzati insomma.
io sono il primo che pensa che paganini non fosse un caso isolato, e che bisogna andare fuori dai percorsi culturali ufficiali, apposta dicevo di bazzini perche pure bazzini bene o male è conosciuto (anche se solo per una composizione nella maggiorparte dei casi).
per quanto riguarda il mito di paganini penso che mitizzare porta a fatti di dubbia veridicità e cmnq esagerazioni , senza voler dire nulla sul topic che è interessante e pertinente a suo modo, ti ho risposto solo perche il tuo mi sembrava un intervento sensato.
scusa ma io do del tu a tutti e scusa l off topic
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claudio
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nessun offtopic, almeno mi sembra, e penso che sia una buona cosa cercare di rispondere anche a quella tua domanda di prima che chiedeva che effetto ci farebbe se Paganini fosse vivo oggi. Io penso che Paganini ci farebbe l'identico effetto che fece ai suoi contemporanei, rimarremmo ugualmente stupefatti ed affascinati dalla sua personalità, faremmo lunghe code nei teatri per andarlo ad ascoltare, ci sarebbero ugualmente folte schiere di critici che condannerebbero il suo funambolismo musicale. Insomma, secondo me non cambierebbe niente, ma forse avremmo avuto qualche speranza in più di continuare la tradizione violinistica italiana e di vedere meno mummie nei teatri che si esibiscono in concerto.
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clausci ha scritto: ma secondo voi se oggi voi potreste ascoltare Paganini suonare che effetto vi farebbe?
E' un'ipotesi molto fantasiosa!

Anch'io credo che l'effetto sarebbe lo stesso che è stato all'inizio dell'800.
Solo che se fosse vivo oggi probabilmente forse la musica sarebbe diversa da quella che oggi è, in quanto sarebbe venuta a mancare l'effetto evolutivo e dinamico provocato dalla sua opera, penso!

Avevo cercato di mettere in evidenza l'influenza che Nicolò Paganini ha determinato nella musica, dal momento della sua venuta, in poi!
.
Ricercare sopra tutto due cose: la verità e la bellezza.

- Lino Santoro -
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Messaggio da violino7 »

Esprimo un mio giudizio personalissimo, se vogliamo dirla più semplicemente, una impressione netta che mi sono fatta, dicendo che Nicolò Paganini sia difficilmente paragonabile o raffrontabile ad altri personaggi della musica.

Sto leggendo in questi giorni il Manuale Hoepli "Storia del Violino, dei violinisti e della musica per violino" scritto da Arnaldo Bonaventura ed edito nel 1933.

Il Bonaventura elenca tutte le correnti violinistiche dal '600 in poi. Esse hanno tutte la caratteristica di avere un capostipite i cui allievi hanno poi reso fiorente quella scuola moltiplicando e diffondendo l'arte e la musica del violino.
Ad esempio:
"....Nè dimentichiamo come il piemontese Somis, allievo del Corelli, sia stato il maestro del francese Leclair e del nostro Pugnani, alla sua volta maestro del Viotti, da cui derivarono, tra altri francesi, l'Alday ed il Rode; il quale ultimo fu poi maestro al tedesco Boehm, da cui il Dont, l'Ernst, lo Ioachim, alla scuola del quale si addestrarono il Nachez e l'Hubay.
Onde si vede come le scuole inglese, tedesca, francese, ungherese, facciano tutte capo al nostro grande Corelli......"



Ma, quando arriva a parlare di Nicolò Paganini, dice:

" .....l'imprevedibile e straordinario sviluppo ch'egli dette alla tecnica del violino non potè derivare altro che da lui stesso e fu cosa tutta sua personale.
Così fu pure tutta personale l'arte sua; la quale (a parte il fatto che Camillo Sivori ebbe qualche lezione dal sommo suo concittadino) non ebbe successive ripercussioni e non dette origine ad alcuna scuola; onde la tradizione della grande arte sua rimase interrotta.
Perciò la sua figura si disegna solitaria e appartata nella storia dell'arte violinistica, sulla quale domina come il vertice supremo di una montagna inaccessibile."
.
Ricercare sopra tutto due cose: la verità e la bellezza.

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Messaggio da violino7 »

Sempre in tema di "Aneddoti" o "cose curiose", che mi sembra interessino sempre, vorrei citare questa cosa al riguardo di Camillo Sivori, sempre dal libro di A. Bonaventura:

"Dopo Nicolò Paganini emerse, grande concertista di violino, il concittadino suo ed in parte suo allievo Camillo Sivori.
La nascita di lui avvenne anzi tempo, il 25 ottobre 1815, perchè la madre fu sorpresa dai dolori del parto mentre assisteva ad un concerto di Paganini; e appunto in grazia di tale avventura il grande Nicolò accolse più tardi con eccezionale benevolenza il ragazzino che aveva cominciato a studiare col Costa, lo incoraggiò, gli dette qualche lezione e compose per lui, oltre a quell' "Andantino" e "Valzer" che abbiamo già ricordato, un "Concertino" ed alcune "Sonate" per violino con accompagnamento di chitarra, viola e violoncello, una delle quali il Sivori eseguì poi in concerto, accompagnandolo colla chitarra il Paganini medesimo."
.
Ricercare sopra tutto due cose: la verità e la bellezza.

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Messaggio da corelli »

Consiglio a tutti di vedere il documentario L'arte del Violino, andato in onda su SKY Classica e che io (mi perdoni Herr Claudio) ho dovuto scaricare dal web perchè non l'ho più rivisto, non ho potuto registrarlo e non saprei dove trovarlo...

Il grande Ivry Giltis dice a proposito di Paganini: "C'è un "prima di Paganini" e un "dopo Paganini"; la musica, il modo di scriverla è stato rivoluzionato da Paganini. Paganini non ha rappresentato solo uno sviluppo, non ci sono stati Viotti, Corelli, Paganini e via dicendo, ci sono stati tutti gli altri e poi c'è stato Paganini.
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Messaggio da clausci »

corelli ha scritto:Consiglio a tutti di vedere il documentario L'arte del Violino, andato in onda su SKY Classica e che io (mi perdoni Herr Claudio) ho dovuto scaricare dal web perchè non l'ho più rivisto, non ho potuto registrarlo e non saprei dove trovarlo...

Il grande Ivry Giltis dice a proposito di Paganini: "C'è un "prima di Paganini" e un "dopo Paganini"; la musica, il modo di scriverla è stato rivoluzionato da Paganini. Paganini non ha rappresentato solo uno sviluppo, non ci sono stati Viotti, Corelli, Paganini e via dicendo, ci sono stati tutti gli altri e poi c'è stato Paganini.
si l ho visto anch io per vie illecite ashuahsa ma che ci giustifichiamo...

per quanto riguarda l effetto che ci farebbe Paganini oggi non la vedo cosi semplicemente io, nel senso che se lo trasportiamo a lui nel nostro secolo farebbe jazz! :D no scherzo insomma non si puo sapere magari sarebbe un violinista cmnq non so che suonerebbe.

Ma io intendevo se ci trasportiamo noi a quell epoca... io sinceramente che non sono uno che guarda alla tecnica come unico aspetto dell arte , anzi...devo pero dire che probabilmente era moolto piu impreciso delle esecuzioni delle sue stesse opere a cui siamo abituati oggi cioè...non aspettatevi un heifetz o un perlman ...assolutamente...
era stupefacente per l epoca la sua tecnica ma la pulizia e tutto il resto non ci metterei la mano sul fuoco ... in un libro sfilio ci dice che nei passaggi piu impetuosi gli fischiavano pure le corde...incredibile ma vero...se ci pensate se oggi a un ragazzo che fa un concorso fischiano le corde è squalificato anche se suona paganini quindi...ma del resto è normale provate ad ascoltare sul tubo le incisioni di Sarasate che suona le sue composizioni e capirete di che sto parlando.
gia nel 1900 la tecnica non era cosi perfetta ( ma forse c era qualcosa in piu ...)nell 800 non ho idea.
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Clausci: le corde che usava Paganini fischiano anche senza toccarle!!!! (esagero, ma non troppo!!!) chi non ha provato i "mi" di budello nudo non può farsene un'idea!!! :lol: :lol:
dice che l'età porta saggezza; la mia deve averla dimenticata da qualche parte!
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Messaggio da corelli »

Quoto clausci :D
Anche io credo che sia mooolto discutibile la qualità delle esecuzioni nell'800

Io comunque nel mio intervento mi riferivo piuttosto alla "musica, il modo di scriverla"
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