perche il bemole fa diventare la muisca piu "triste''

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violinarossa
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perche il bemole fa diventare la muisca piu "triste''

Messaggio da violinarossa »

Ciao a tutti, studio il violino in Argentina e da alcuni giorni mi sto chiedendo il perche del sentimento e l'emozione che producono le spartiti composti com i bemoli, cioe vorre sapere che efetto ocorre nel "anima" perche questa vibrazione tonale faccia sto efetto animico.
grazie 8)
turi52
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bemolle

Messaggio da turi52 »

Violinarossa, è la tonalità minore che da un senso di tristezza,mentre quella maggiore da un senso di allegria.Saluti Turi
  L'UOMO PUO'ESSERE UCCISO MA NO SCONFITTO
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Esteban86
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Re: bemolle

Messaggio da Esteban86 »

turi52 ha scritto:Violinarossa, è la tonalità minore che da un senso di tristezza,mentre quella maggiore da un senso di allegria.Saluti Turi
abbiam scoperto l'acqua calda.... :lol:
"ha solo quattro misere corde, per tutte le meraviglie del suono!! anche l'uomo ha un cuore solo.............eppure gli basta per tutto!!!!"
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Alfredo
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Re: perche il bemole fa diventare la muisca piu "triste

Messaggio da Alfredo »

Ogni suono ha degli armonici, il primo armonico è un ottava da quello principale, poi una quinta, di nuovo un'ottava e quindi una terza maggiore.
Questo vuol dire che la tonalità maggiore è nella natura del suono stesso, una terza minore crea delle tensioni come le crea una settima.

Quando si studia composizione, si impara che un accordo finale maggiore, in certi casi può anche essere lasciato senza la terza, proprio perchè bastano l'ottava e la quinta a fare l'accordo maggiore perchè la terza è già come armonico nell'accordo.
Nel caso dell'accordo minore, la terza minore crea una tensione perchè si scontra con le vibrazioni della terza maggiore che sono presenti comunque, anche nell'accordo minore.

ps. ragazzi, sono tre giorni che dormo pochino... mi rendo conto che è un po'complicato... caso mai lo riscrivo.
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Porthos
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Re: perche il bemole fa diventare la muisca piu "triste

Messaggio da Porthos »

Alfredo ha scritto:ps. ragazzi, sono tre giorni che dormo pochino... mi rendo conto che è un po'complicato... caso mai lo riscrivo.
coraggio...una ventina di mesi e si risolve da solo, il tempo di passare alle pappine.

Non avevo mai pensato al maggiore-minore in questi termini. Nella polifonia vocale quei finali capitano spesso, e non avevo capito da dove venisse il senso di compiutezza, al di là del rallentato etc, anche con l'accordo "aperto". Molto interessante.
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violinarossa
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minore

Messaggio da violinarossa »

Grazie Alfredo...ho capito tecnicamente , pero il "Senso" de la mia domanda e quasi metafisico..e non vorrei essere pesante ma ci sara altra spieghazione?

Grazie :)
orecchiofino
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Messaggio da orecchiofino »

Ciao.
Pergolesi , nel suo Stabat Mater (primo movimento"Stabat Mater dolorosa")usa molto le dissonanze per creare una forte sensazione del dolore. Infondo si sta parlando del pianto di Maria.( Non c'è dolore più grande di una madre che sopravvive al proprio figlio).
La tonalità è in fa minore.
Ovviamente il periodo è quello barocco e la tonalità(grande scoperta dell'epoca) ha bisogno delle dissonanze che si risolvono nelle consonanze.
Propongo l'ascolto dello stabat mater (per soprano, contralto e archi) interpretato da Maria Zadori e Derek Lee Ragin- Capella Savaria diretta da Pal Nemeth. A me piace molto.

Già gli antichi greci avevano capito come la musica influisse sulla psicologia umana.
A questo proposito nacque L'Ethos.
L'Ethos era una dottrina psicologica che affiancava le melodie, i ritmi e gli strumenti.
Per quanto riguarda le melodie antiche greche, il tetracordo del genere ENARMONICO composto da una terza maggiore e 2 quarti di tono veniva impiegato per i riti orgiastici (dionisiaci) :oops: :alc: e l'aulos(antenato dell'oboe) era usato per gli stessi riti, perchè era uno strumento difficile da intonare (e quindi ....potete immaginare da voi :roll: ).
La spiegazione sull'ethos si trova sui trattati di grandi filosofi come Platone, Damone, Aristotele e Aristosseno.
Damone divideva i ritmi "buoni" e le melodie "buone" da quelle "cattive" (cioè ritenute devianti per la formazione dell'individuo) ,ritenendo solo quelle buone idonee all'educazione e all'insegnamento.
Bando alle ciance,
credo che la spiegazione molto azzeccata sia quella di Alfredo quando spiega il fatto degli armonici.
il singolo suono col bemolle in sé non credo che riesca a suscitare sentimenti particolari. Ossia, una nota tipo si bemolle presa singolarmente non credo che riesca a provocare sensazioni psiocologiche,bisogna sentirla in un contesto armonico(ma forse mi posso anche sbagliare) .
Ad esempio LA- DO è una terza minore e bemolli non ce ne sono, mi bemolle maggiore è composta da si bemolle, mi bemolle , la bemolle.
Ho notato nel concerto di Vivaldi Rv 295 in Fa maggiore per violino archi e basso continuo che Vivaldi,nel secondo movivento ,usa la tonalità di re minore. Bene, personalmente questo movimento è la rappresentazione di un pianto struggente e lamentoso.Ovviamente è una mia sensazione , poichè in questo caso Vivaldi non dice nulla in proposito e non è un pezzo concepito come musica descrittiva.(però tutte le volte che lo sento mi commuovo :( ).
:ciao2:
C'è da dire però che in generale, quando suonavo qualsiasi pezzo facevo sempre calare il si bemolle quando questo si presentava...e allora sì che mi rattristavo parecchio :cry: .
:ciao2:
Violinarossa, se i bemolli ti rattristano tanto....evitali :lol:
Forse non sono stata tanto di aiuto per violinarossa. :lol:
Ultima modifica di orecchiofino il mercoledì 11 giugno 2008, 20:56, modificato 2 volte in totale.
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Messaggio da gewa89 »

Grazie Alfredo per la tua spiegazione! Ti chiedo se secondo te questo sia legato alla nostra cultura musicale occidentale o se si possa considerare una caratteristica innata della percezione musicale.

Orecchiofino, favolosa!
Mi piacerebbe se tu volessi approfondire il discorso sull'idea di "musica e umore" dei greci antichi che hai introdotto nel tuo intervento. Sarebbe gentile da parte tua ed estremamente interessante (almeno per me).
Nei giorni passati mi sono imbattuta in un ricordo di Achille suonatore di cetra e curiosando qui e là pare che "all'epoca" si dicesse che lui suonasse per placare la sua ira...



P.S. Alfredo, auguri per il tuo nuovo ruolo di padre!
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Esteban86
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Messaggio da Esteban86 »

si racconta anche che finchè il re Davide suonava la cetra l'angelo della morte non poteva avvicinarsi....
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Re: minore

Messaggio da stradevarie »

violinarossa ha scritto:Grazie Alfredo...ho capito tecnicamente , pero il "Senso" de la mia domanda e quasi metafisico..e non vorrei essere pesante ma ci sara altra spieghazione?

Grazie :)
Se non ho capito male la spiegazione di Alfredo, il sentimento e l'emozione prodotto dagli accordi minori verrebbe da uno "sconcerto neuronico" determinato dalla convivenza di armonici di terza minore e maggiore?
Violinarossa tutto ciò mi sembra magnifico!!! E foriero di considerazioni neuro filosofiche
:skiz:
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claudio
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Messaggio da claudio »

Tonalità minore e tonalità maggiore, fatte salve le spiegazioni di Orecchiofino e Alfredo, io vorrei concentrarmi sulla parte che mi compete di più: il suono. Generalmente parlando una tonalità maggiore produce un suono più "aperto", una tonalità minore produce un suono più "chiuso", ma è ovvio pensare che ogni suono della stessa altezza può essere riprodotto in modo più aperto o chiuso. Si pensi ad esempio alla corda LA del violino suonata a vuoto con e senza sordina, questo è in effetti un esempio semplice di un suono rispettivamente più chiuso e più aperto. Per questo motivo non è necessariamente vero che un "bemolle" sia più triste, in questo caso si potrebbe dire che siccome nelle tonalità minori abbondano i bemolli, ciò contribuisce ad un suono più scuro o chiuso rispetto ad una tonalità maggiore dal suono più aperto in accordi ove abbondino "diesis".
Un suono o un rumore influiscono moltissimo sulla psicologia umana e animale, si pensi ad esempio al suono di carattere chiuso come quello prodotto da un cane ringhiante o dal lamento a bocca semichiusa di una persona inferma o sofferente. Si pensi invece al suono aperto di una macchina da corsa o alle grida di gioia dei bambini. Da questi semplici esempi si può capire come la musica descrive in realtà il nostro mondo ed ha il potere di evocare o rievocare stati d'animo del tutto particolari, in fondo questo è il mestiere del compositore, ma anche quello del musicista, cioè a dire la possibilità di favorire nell'ascoltatore sentimenti (nel più puro significato della parola "sentire"), estroversi, introversi e controversi.
Dato l'argomento consiglierei l'ascolto del coro a bocca chiusa dalla Butterfly di Puccini, in cui viene espressa un'atmosfera di grande intensità e potenza, nonostante il suono chiuso. I musicisti e gli appassionati sapranno poi dire se il coro pucciniano sia in tonalità maggiore o minor
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violinarossa
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bello graxie

Messaggio da violinarossa »

Orecchiofino e tutti cio che mi hanno risposto vui ringrazio enormemente perche volevo aproffondire di piu in questo argomento, e ora mi scarichero lo Stabat Mater, ecc ecc... e poi adoro i bemolli e la misca triste che posso suonare col violino, pemso ci sara qualcosa che riposa sul nostro incosncio colettivo... ci sara sicuramente qualcosa che si porta dal ventre materno,,,chi lo sa?

GRAZIEEEEEEEEEEEEE VI VOGLIO BENE :wink:
orecchiofino
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Messaggio da orecchiofino »


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edi
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Messaggio da edi »

I meccanismi non si conoscono, ma si sa che la musica provoca reazioni sia nel corpo che nella mente. I cinesi già nell'ètà del ferro usavano la musica (in quel caso prodotta da una specie di campane) per sottomettere e governare un'intero popolo. Sembrerebbe quasi incredibile... :) Ma esistono infinite storie, leggende e miti in cui la musica obbliga o permette determinate azioni. Sarebbe un'interessante studio da fare: "la musica come strumento di potere" :) Ma oramai abbiamo perduto la conoscenza di questo particolare uso della musica e la usiamo solo per provocare emozioni (che non è poco) :)
enzuccio
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Messaggio da enzuccio »

In molte credenze, miti e religioni, da quelle a noi più note alle più esotiche e remote, c'è spesso un dio che crea il mondo con la voce, col suono.E' come se nel nostro inconscio collettivo il suono fosse preesistente rispetto alla materia, il suono quindi non è creato, esiste in quanto esiste Dio, esiste come manifestazione divina, tant'è che la musica dai primordi ad oggi, è sempre stata il linguaggio prediletto nel rapporto col divino anche perchè di natura eterea. La cosa interessante però, sta nel fatto che la musica non è solo "spirito" ma influenza la materia: le figure sonore di Chladni che di certo molti liutai conosceranno o la Kimatica di Jenny ne sono degli esempi così come lo sono le pratiche curative degli aborigeni per mezzo dei didgeridou (o di altri strumenti a seconda delle culture prese in esame). In effetti in fisica, tutti i corpi hanno una propria frequenza, dagli atomi ai pianeti ai nostri organi all'acqua, tale frequenza, detta "di risonanza", può essere condizionante ( come nel bicchiere di cristallo che si rompe quando la voce raggiunge appunto la sua frequenza di risonanza), questo concetto, se non erro, è anche alla base della musicoterapia. A tal proposito più volte mi è successo di essere soggetto a colpi di sonno suonando un SIb :roll: , oltre che all'ilarità del tutto giustificata delle persone a cui l'ho raccontato compresi voi. Quindi attenti ai SIb quando siete alla guida!
D'altro canto mi è più facile pensare che il condizionamento psicologico sia più facilmente conseguenza di un particolare accostamento armonico o melodico di suoni che non di un suono preso a sè, un po' come succede per gli accostamenti cromatici e tonali in pittura.
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