Chi è o fu il migliore?

Dedicato a chi suona gli strumenti ad arco.
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Myskin
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Messaggio da Myskin »

Hai ragione, Oistrakh. Avrei dovuto inserirlo sebbene non lo trovi affine
Mi ero ripromesso che se qualcuno avesse fatto presente la mancanza avrei fatto pubblica ammenda, ma mi risultava impossibile scrivere di mia sponte di qualcuno che non riesce a toccarmi (sia in senso positivo che negativo).

Tuttavia, obiettivamente, Oistrakh è uno dei più grandi (anche se poi la dialettica mi spinge a citare Kogan come suo opposto).
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gewa89
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Messaggio da gewa89 »

Myskin, puoi argomentare maggiormente e spiegare perchè contrapponi Oistrakh a Kogan?
Sono tutti e due di scuola Russa, però...
Grazie,
Gewa
Ultima modifica di gewa89 il mercoledì 3 gennaio 2007, 18:48, modificato 1 volta in totale.
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Myskin
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Messaggio da Myskin »

La contrapposizione è legata alla natura del gesto.

In Oistrakh abbiamo la scomparsa di qualsiasi rimando evidente alla tecnica ed alla difficoltà: tutto avviene come se non ci fosse niente di più naturale dello spingere un pezzo di legno di pernambuco – chiamato archetto – in su ed in giù a contatto con delle corde. Vedere i video di Oistrakh è inquietante per questo motivo. Fortunatamente ci si può imbattere nelle testimonianze di altri musicisti (Neuhaus parla d Oistrakh nel uso celeberrimo testo “L’arte del pianoforte
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claudio
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Messaggio da claudio »

Certamente, Kogan e Oistrakh (David), sono della stessa scuola ma sono anche di generazione e caratteri molto diversi. Osservando attentamente i video del giovane Menuhin, Heifetz e Milstein, ad esempio, mi sembra di notare una certa tendenza alla "naturalezza" del gesto piuttosto che alla ostentazione più o meno spontanea del gesto. Sulla "naturalezza" di Oistrakh che nel video è presentato come "Artista del popolo", trovo un riscontro nei racconti che mi faceva una sua allieva, ora anziana, che studiava violino al Conservatorio di Mosca insieme al figlio Igor. Quest'allieva mi narrava della "impressionante naturalezza" di Oistrakh, il quale passava senza batter ciglio dalle lezioni di conservatorio alle riunioni di partito, cercando di affrettarsi per non fare tardi.
Oistrakh era un artista del popolo e uomo di partito al tempo stesso, ma ebbe il dono di non far mai pesare questa condizione ai suoi allievi. Rimasi impressionato quando mi accadde di assistere per la prima volta ad un concerto della suddetta ex allieva: fu capace di suonare 3 ore di fila, eseguendo brani per violino solo, passando con molta naturalezza dal Volo del Calabrone, alla Ciaccona di Bach, finendo poi sui Capricci di Paganini. Alla fine del concerto questa straordinaria violinista non mostrava segni apparenti di affaticamento e nemmeno una goccia di sudore sulla fronte. Questo per dire che la "naturalezza" di Oistrakh e dei suoi migliori allievi era sì il frutto di uno studio accurato, ma il tutto era finalizzato alla totale eliminazione delle tensioni. La differenza maggiore che noto tra Kogan e David Oistrakh, non è tanto sulla naturalezza del gesto, quanto nella maggior predisposizione al virtuosismo del primo, rispetto alla cantabilità diventata leggendaria del secondo. Caratteri diversi.
Vorrei poi ricordare che uno degli ultimi recital di Milstein fu eseguito alla non più tenera età di 80 anni (mitica Ciaccona), una cosa del genere non sarebbe mai stata possibile se alle spalle non avesse avuto un rapporto con lo strumento fluido, naturale e privo di tensioni. Di norma un violinista inizia ad avere problemi d'arco intorno ai 60 anni.
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andrea69
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Messaggio da andrea69 »

Dora Schwarzberg? :?: :?: :?: :?:
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claudio
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Messaggio da claudio »

andrea69 ha scritto:Dora Schwarzberg? :?: :?: :?: :?:

Se la domanda era diretta a me, stavo parlando di Yvette Grigorian nata a Tbilisi in Georgia, che esordì come enfant prodige per poi incontrare il grande Oistrakh a Mosca. Da molti anni è uscita dallo showbusiness, ma continua a tenere concerti che organizza personalmente. Ebbi occasione di ascoltarla la prima volta negli anni '90 a Firenze, nella chiesa detta di Dante e Beatrice. Suona con un violino costruito dal figlio di Marino Capicchioni, uno strumento un pò duro a dir la verità, per di più montato con corde in acciaio, ma che la Grigorian riesce a far cantare in modo sorprendente.
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andrea69
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Messaggio da andrea69 »

si, grazie, era proprio quello che volevo sapere.
Quanto al violino ed al suo setup, è anche qui questione di gusti.
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Myskin
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Messaggio da Myskin »

Per Claudio:

Concordo sulla diversità dei caratteri. È proprio per tal motivo che percepisco una differenza anche nel gesto. D’altronde il suonare il violino è un insieme di elementi strettamente connessi ed interdipendenti: è per tal motivo che le analisi dei violinisti dovrebbero sempre essere olistiche. Forse sarebbe stato meglio scrivere che Oistrakh è diverso da Kogan perché uno è Oistrakh mentre l’altro è Kogan: truismo difficilmente criticabile ma imbarazzantemente ovvio…

In merito alla longevità milsteiniana ricordo le parole spese da Ricci nella sua ormai leggendaria “Lettera ai giovani violinisti
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salve

Messaggio da doriangray69 »

rilassatezza e violino sono ossimori...
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ena81
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Messaggio da ena81 »

Giva ha scritto:su consiglio della mia maestra ho ascoltato in concerto per violino in mi minore di mendelssohn...
che bello...
l'ho ascoltato con Perlman e con Menuhin... vorrei ora ascoltarlo con la Mutter... e poi vi farò sapere quale dei 3 preferisco... al momento Perlman
Quello della Mutter, a mio avviso, è di gran lunga il migliore. Meditativo, sensualissimo, estremamente passionale. Eseguito da Perlman lo trovo piuttosto "tirato via", frettoloso. Mi piace poco. Personalmente la Mutter mi piace più di Perlman, in generale, e l'esecuzione di questo concerto di Mendelssohn conferma il mio parere. Perlman è grande e con il violino ci gioca. E' bellissimo per questo. La Mutter si esprime attraverso il violino, che diventa un tramite tra la sua anima e l'orecchio dell'ascoltatore.
Sarà banale, ma è tutto quello che riesco a dire.
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andrea69
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Messaggio da andrea69 »

non mi pare che Oistrakh sia rigido nella sinistra, ma diversamente da Milstein tiene il violino alto, a tutto vantaggio del suono...
Anche qui c'entra forse il cuscinetto usato da Oistrakh?
aldeo
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Messaggio da aldeo »

complimenti Alfredo !!! :D :D :D bel suono, bella tecnica e bella anche quella qualità che é come il coraggio: o la si ha o...ciccia!! - Tu ce l'hai
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Giva
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Messaggio da Giva »

Io la butto li... abbiate pietà però :wink:
E Spivakov?
l'ho riascoltato di recente... a me piace...
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Messaggio da doriangray69 »

il migliore fu' senza dubbio alcuno jascha heifetz
chamaeleo
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Messaggio da chamaeleo »

Sono nuovo sul forum e spulcio un po' i threads alla ricerca di quelli cui puo' interessarmi contribuire.
Ho letto con interesse questo argomento e vorrei dare il mio piccolo contributo. Senza togliere nulla a tutti i grandissimi citati fino ad ora, aggiungo qualche nome, tra quelli senz'altro degni di esser messi in lista, e per ora non ancora ricordati:
- Bronislaw Hubermann: memorabile la sua "Kreutzer" con Friedman al piano e il suo concerto di Beethoven con Szell. Grande anche nel concerto di Brahms e nella Ciaccona di Bach. Un violinista di straordinaria liberta' a giudicare da tutto cio' (non pochissimo) che e' rimasto di cio' che ha inciso. Brahms assistette ad un'esecuzione del proprio concerto fatta da Hubermann giovanissimo e ne fu commosso.
- Christian Ferras: a me piace quasi tutto cio' che ha inciso, ma ricordo soprattutto il concerto Brahms con Karajan, e le sonate di Brahms, di Schumann e di Franck con Pierre Barbizet.
- Micheal Rabin: soprattutto famoso per le sue due incisioni dei capricci di Paganini, del primo concerto sempre di Paganini, e dei concerti di Wieniawski
- Wanda Wilkomirska: e' sua la piu' grande incisione di sempre del primo concerto di Szymanowski. Per me la sua incisione della seconda partita di Bach e' bellissima. Degna di appartenere all'affollatissimo gotha dei grandissimi esecutori di Bach. Pare che la Wiloirska faccia miracoli anche slla sonata di Ravel, su quelle di Brahms e sul primo concerto di Shostakovich, ma non ho avuto il privilegio di ascoltarla e quindi non posso esprimermi in merito
- Wolfgang Schneiderhan: per me la sua registrazione del concerto di Beethoven con Jochum resta quella di riferimento. Strepitoso anche nelle sonate di Beethoven (incise due volte: con Kempff e poi con Seeman) e sui concerti di Mozart. Altro superlativo interprete del Bach sia per violino solo che delle sonate per vilino e cembalo.
Spero che il mio contributo offra qualche spunto di ascolto ai lettori del thread.
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