Chi è o fu il migliore?
si questo può essere vero claus...dovremo tutti in certe occasioni tenere modi un po' più soft...alla fine siamo qui per comunicare il nostro piacere non a scornarci per chi ha o meno ragione..un po' più di comprensione anche verso chi magari (è la prima volta che vedo nel forum) usa più enfasi per esporre le proprie teorie..anche and29 che tra l'altro saluto e mi riprometto di chiamare a volte usa toni un po' alti per esporre le sue idee...eppure....
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io non ho mai considerato l'educazione come un optionalmaurino21 ha scritto:si questo può essere vero claus...dovremo tutti in certe occasioni tenere modi un po' più soft...alla fine siamo qui per comunicare il nostro piacere non a scornarci per chi ha o meno ragione..un po' più di comprensione anche verso chi magari (è la prima volta che vedo nel forum) usa più enfasi per esporre le proprie teorie..anche and29 che tra l'altro saluto e mi riprometto di chiamare a volte usa toni un po' alti per esporre le sue idee...eppure....
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io non ho fatto il conservatorio, pero' mi sono sentito offeso da uno che:maurino21 ha scritto:neanche io...anzi..però non l'ho vista un'uscita così poco educata.....può essere che hai frainteso
1) scrive maiuscolo (il che equivale ad urlare su internet!)
2) considera gli studenti del conservatorio come "mummie ammuffite" (o qualcosa di simile)
3) considera questa o quell'altra tecnica come "superiore", quasi che ci fosse davvero una verita' unica, e stranamente e' la SUA!
mapperpiacere
dai claus non esagerare...ha usato toni accesi sicuramente..penso che la verità sia di tutti e di nessuno in questi casi....ascolto tutti ma l'unico che seguo ciecamente ora è il mio maestro...e non per sminuire altri ma solo perchè tra allievo e maetro deve instaurarsi un rapporto di fiducia e stima che porta poi a un apprendimento più veloce....per ciò che riguarda paolo non penso voleva offendere nessuno...ha uato sbagliati e poco moderati per dire ciò che pensava...giusto o sbagliato che sia
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bravo, e' importante seguire il maestromaurino21 ha scritto:dai claus non esagerare...ha usato toni accesi sicuramente..penso che la verità sia di tutti e di nessuno in questi casi....ascolto tutti ma l'unico che seguo ciecamente ora è il mio maestro...e non per sminuire altri ma solo perchè tra allievo e maetro deve instaurarsi un rapporto di fiducia e stima che porta poi a un apprendimento più veloce....
mi raccomando, te lo dico dopo 30 anni di studio, studia sempre col cuore e con la testa... tanto ci sara' sempre qualcuno piu' veloce e piu preciso di te... ma nessuno potra' mai toglierti la tua unicita', il tuo tocco, la tua sensibilita' musicale: tienila sempre innanzi come PRIMA COSA, anche quando fai le scale e gli arpeggi
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ciao claus e maurino! mi spiace aver fatto l'impressione del professorino o del maleducato..non era assolutamente mia intenzione..Claus ha scritto:maurino21 ha scritto:dai claus non esagerare...ha usato toni accesi sicuramente..penso che la verità sia di tutti e di nessuno in questi casi....ascolto tutti ma l'unico che seguo ciecamente ora è il mio maestro...e non per sminuire altri ma solo perchè tra allievo e maetro deve instaurarsi un rapporto di fiducia e stima che porta poi a un apprendimento più veloce....
ma in fondo non ho offeso nessuno seppur usando toni un po' provocatori. Quello che voglio dire e' semplicemente che ho l'impressione che alcuni violinisti si intestardiscano a pensare che la classica sia la migliore musica da suonare o ascoltare. Ma secondo me non e' cosi'.
se fosse per me, ad esempio, metterei nei Conservatori un esame di "musica etnica", perche' trovo indegno il fatto che un violinista che si diplomi non riesca a spiaccicare qualche accenno di melodie popolari tzigane, irlandesi, country.. per avere una completezza di conoscenze musicali e delle potenzialita' dello strumento con cui ti diplomi.
Posso pensare questo aspetto?
p.s. tu mi parlavi di jazz, ok, ma il country e l'irlandese sono un altro paio di maniche.
ciao raga
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Io penso che, se alcuni violinisti si intestardiscono a pensare che la musica classica sia la migliore, probabilmente è proprio perché a loro piace di più. Se per te è vero il contrario, suona quello che preferisci.... così siete pari!paoloviol73 ha scritto: ... Quello che voglio dire e' semplicemente che ho l'impressione che alcuni violinisti si intestardiscano a pensare che la classica sia la migliore musica da suonare o ascoltare. Ma secondo me non e' cosi'.
se fosse per me, ad esempio, metterei nei Conservatori un esame di "musica etnica", perche' trovo indegno il fatto che un violinista che si diplomi non riesca a spiaccicare qualche accenno di melodie popolari tzigane, irlandesi, country...
Per quanto riguarda la questione "musica etnica" sono d'accordo che sia un completamento importante della cultura musicale di uno che si diploma al conservatorio. Non mi sembra tuttavia indegno che un violinista non sappia suonare una melodia popolare: se non la conosce, probabilmente è perché non gli interessa. Non trovi?
Saluti
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puo' essere, ma secondo me non interessa perche' non la conosce..o non gliela fanno conoscere..jofal ha scritto:Io penso che, se alcuni violinisti si intestardiscono a pensare che la musica classica sia la migliore, probabilmente è proprio perché a loro piace di più. Se per te è vero il contrario, suona quello che preferisci.... così siete pari!paoloviol73 ha scritto: ... Quello che voglio dire e' semplicemente che ho l'impressione che alcuni violinisti si intestardiscano a pensare che la classica sia la migliore musica da suonare o ascoltare. Ma secondo me non e' cosi'.
se fosse per me, ad esempio, metterei nei Conservatori un esame di "musica etnica", perche' trovo indegno il fatto che un violinista che si diplomi non riesca a spiaccicare qualche accenno di melodie popolari tzigane, irlandesi, country...
Per quanto riguarda la questione "musica etnica" sono d'accordo che sia un completamento importante della cultura musicale di uno che si diploma al conservatorio. Non mi sembra tuttavia indegno che un violinista non sappia suonare una melodia popolare: se non la conosce, probabilmente è perché non gli interessa. Non trovi?
Saluti
rimango dell'idea che se ci fosse piu' cultura musicale popolare (intesa come completamento di ognuno nella sua conoscenza musicale generale) ogni musicista in genere ne trarrebbe piu' vantaggio anche per la classica..in 25 anni che suono il violino sono giunto a questa conclusione. Anche a me piace molto la classica (altrimenti chi me l'avrebbe fatto fare di diplomarmi)..ma dopo il diploma ho voluto spaziare e mi son accorto di quanto mi crogiolavo nella mia nicchia di musicista classico e quanto ho perso fin a quel momento. Comunque la mia e' una semplice raccomandazione, nulla di piu'..
rimango dell'idea che un violinista non puo' diplomarsi senza sapere suonare della musica popolare..oserei dire al pari che un violinista non puo' non conoscere paganini..
Ti faccio un esempio: non tutti noi abbiamo la fortuna di fare i concertisti e molti di noi sanno quanto amici, parenti, conoscenti ci chiedono di suonare ad una festa, ad una cena, ad un compleanno etc.. cosa suoni (da solista..!) davanti a delle persone "medie" che non sanno molto di musica?
un concerto di mozart?
un capriccio di paganini?
una sonatina di clementi?
uno studio?
o magari e' piu' orecchiabile un riff country, per queste occasioni?
Certo che non suoniamo, in questi frangenti, su palchi o in teatri importanti e tu mi puoi dire che non e' poi cosi' fondamentale suonare qualcosa di orecchiabile, ma piuttosto suonare "qualcosa"..
pero' un violinista e' violinista in mezzo ad una cena con gente che non sa' nulla di musica e anche in teatro con 500 persone davanti.
Lo e' sempre.. e deve essere in grado di "emozionare" in qualsiasi situazione.. per me il vero musicista (violinista) e' questo..
E ti dico cosi' perche' ho constatato questo sulla mia pelle, suonando classica in teatri, folk su palchi, in strada, in ristoranti, in pub.. in italia e in europa..
E alle persone medie fuori da un teatro non interessa se fai un balzato perfetto, se tiri l'arco costante, se fai le ottave diteggiate:
interessa che li fai e-m-o-z-i-o-n-a-r-e..
Se poi usi le tecniche sopra descritte meglio per te..ma solitamente non serve questo tipo di tecnica in queste situazioni..
Quindi bella la classica suonata nei grandi teatri con tutta quell'atmosfera nobile, bella la folk suonata dove capita, che anima un' atmosfera festosa, come puo' essere un pub..
ciao!
Re: Chi è o fu il migliore?
Tra i miei preferiti resta Stephane Grappelli...paoloviol73 ha scritto:Penso che Alfredo ed Andrea69, concertisti , potrebbero abbozzare un'idea, sul perchè ed il per come ritengono un loro prescelto il migliore.
(non si accettano risposte tipo , ognuno ha il suo modo di interpretare, di suonare, di cavare il suono etc etc etc . Di questi concertisti esiste una ricca discografia !!! (Tutta da riscoprire ). Saluti a tutti i violinofili , suonatori e costruttori. (concertisti e liutai). Cito la differenza perchè noto diversi volenterosi "costruttori" e suonatori strimpellatori. Di liutaio c'è solo Claudio !! e di violinista pare ci sia solo Andrea69, che ha suonato anche Stradivari
SE PER QUELLO HO SUONATO ANCH'IO SU UN GUARNIERI DEL GESU', CON LE TAVOLE MOLTO PIU' TONDEGGIANTI DEI VIOLINI ODIERNI, CON UN SUONO ECCEZIONALE.
MA PROVATE AD ASCOLTARE DEI VIOLINISTI "EXTRA CLASSICI", CI SONO DEI PERSONAGGI CHE HANNO TALENTO, TECNICA E GUSTO DA VENDERE AI NOSTRI BEN PIU' CITATI E CONOSCIUTI VIOLINISTI CLASSICI..
OPEN YOUR MIND, APRITE LA MENTE, NON FOSSILIZZATEVI SOLO CON LA CLASSICA. CI SONO REGISTRAZIONI DI FIDDLES TEXANI (Ex robertson per esempio) DEGLI ANNI '20 CHE FANNO ACCAPPONARE LA PELLE PER COME ESPRIMONO E TRASUDANO MUSICALITA' ED EMOZIONI. ASCOLTATE UN Tommy People, Frankie Gavin, Jhon Dorthey..violinisti di nicchia ma eccezionali. Posso dire che un bravissimo violinista classico non sarebbe capace di spiaccicare nota come fanno questi personaggi...
Io derivo dalla classica, sono maestro, ma ho impiegato 4-5 anni per riuscire ad appropirarmi della tecnica particolare che hanno questi violinisti irlandesi: suonano tutto in controtempo, sincopati, con doppie note a marcare il tempo..e dico che non c'e' pezza: la tecnica imparata in Conservatorio non conta una mazza, se non per facilitare l'apprendimento.
Hanno una grande perizia nell'usare gli abbellimenti e le legature riuscendo a rendere sciolto e quasi banale il pezzo che suonano, ma badate che non e' cosi'..
Ripeto, ascoltatevi altra musica, tzigana, irlandese, country (che altro non e' che una variante irlandese piu' ritmata) e suonatela, ascoltatela, imparatela. Vi donera' scioltezza articolare ma sopratutto MENTALE, riuscirete a svincolarvi dai lacci dello spartito, della tecnica che deve essere mezzo per l'espressivita', non fine a se stessa..come spesso capita per i musicisti classici: cosa conta saper fare una snocciolata di ottave perfette se poi non si riesce a dare vita a questa snocciolata? NULLA. Sappiamo fare meccanicamente le ottave. Ma se vi capita di improvvisare un pezzo (l'improvvisazione e' una grandissima lacuna del 95% dei violinisti, una situazione indegna) non avete l'elasticita' mentale di prendere la scala cromatica o normale di ottave e piazzarla dentro a seconda di come e cosa si vuol ottenere come espressivita'.
Vi raccomando questo perche' io stesso, appena diplomato, non ero capace di spiaccicare nota senza uno spartito davanti: per me era inconcepibile suonare con altre persone senza una "direttiva".
Ora suono in un gruppo folk-rock per un ora e mezza tutti pezzi nostri in 8 strumenti con tutte le melodie perfettamente incastrate tra loro.
questo ti apre la mente, le orecchie, le mani. Sei capace di fare tutto, con o senza spartito, dai piu' importanza a cio' che suoni e cio' che ti sembra di trasmettere come emozioni piuttosto di fare attenzione ad una diteggiatura, ad un passaggio di posizione, ad un arcata.
Quanti di voi durante un concerto si trovano in contro arco e vanno in panico? Conosco alcuni che hanno fatto macelli in diretta solo per il motivo sopra citato..
meditate gente, non fate i fossili anche se il processo di mummificazione attuato nei Conservatori e' gia' in atto in ognuno di noi..
In ogni caso, come se la caverebbero i tuoi citati violinisti extraclassici in una sonata di Bach o di Ysaye? Viceversa so dirti di un sacco di musicista classici famosi che sono maiuscoli anche nel jazz, nel country o nel klezmer (Perlman, Kremer, Vengerov).
O soggetti incredibili come Gilles Apap che all'interno di un concerto di Mozart mettono una cadenza che passa dallo stile tzigano a quello indiano, passando per il klezmer o l'irish.
Comunque, se vuoi sfidarmi su Orange Blossom Special sono qui...
Quanto al perchè mi piace Oistrakh più di Menuhin, o Kremer più di Accardo, hai già dato tu stesso la risposta: PERFEZIONE ED EMOZIONE!
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ciao a tutti...
non so chi è il piu grande e nemmeno provo a esprimere un giudizio o una classifica..
posso dire che per quello che sono i miei gusti mi piace ascoltare i vecchi violinisti nell'ordine ysaye,kreisler,joachim,adolf busch,enesco,francescatti etc che sono fonte di stupore e infinita ammirazione,in un epoca dove tutto è controllato e confezionato in modo da poter essere un prodotto da banco fa ancora piacere ascoltare il talento la fantasia e la non convenzionalità applicata ad un arte come quella del violino che dovrebbe rifuggire da ogni standarizzazione...ammiro la loro libertà...
mi meraviglia che non si sia stato citato Stern ad esempio...mi fa piacere che il grande aldo ferraresi allievo di ysaye sia stato ricordato...ricorderei anche arrigo serato o gioconda de vito...(e tanti che dimentico)
della scuola ungherese ammiro moltissimo szigeti e prhioda nonchè tibor varga...
heifetz e milstein sono un discorso a parte,credo che heifetz sia in assoluto il piu grande di tutti ma questa è una mia opinione personale ma non mi dilungo troppo...
sui moderni non mi dilungo perchè non li ascolto ..
un ciao a tutti
posso dire che per quello che sono i miei gusti mi piace ascoltare i vecchi violinisti nell'ordine ysaye,kreisler,joachim,adolf busch,enesco,francescatti etc che sono fonte di stupore e infinita ammirazione,in un epoca dove tutto è controllato e confezionato in modo da poter essere un prodotto da banco fa ancora piacere ascoltare il talento la fantasia e la non convenzionalità applicata ad un arte come quella del violino che dovrebbe rifuggire da ogni standarizzazione...ammiro la loro libertà...
mi meraviglia che non si sia stato citato Stern ad esempio...mi fa piacere che il grande aldo ferraresi allievo di ysaye sia stato ricordato...ricorderei anche arrigo serato o gioconda de vito...(e tanti che dimentico)
della scuola ungherese ammiro moltissimo szigeti e prhioda nonchè tibor varga...
heifetz e milstein sono un discorso a parte,credo che heifetz sia in assoluto il piu grande di tutti ma questa è una mia opinione personale ma non mi dilungo troppo...
sui moderni non mi dilungo perchè non li ascolto ..
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ciao
non mi è pervenuto nessun mex puoi se vuoi riscrivere la tua risp.
ciao grazie della segnalazine....
ciao grazie della segnalazine....
- Myskin
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- Iscritto il: domenica 31 dicembre 2006, 0:00
- Località: San Pietroburgo
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Premetto che non credo si possa dare un giudizio assoluto ma solo relativo ad uno specifico autore (Es: di chi è il miglior Bach? Di quella creatura mitologica composta da Enescu/Milstein/Szeryng)
MORTI E SEPOLTI:
Milstein sopra tutti. Musicista completo con un suono vivo e caldo. Quando lo ascolto dimentico che dietro quelle note c’è un qualcosa chiamato tecnica. Emozionante, sempre.
Francescatti e Szeryng subito dopo. Di Zino apprezzo quella lievità prettamente francese mentre di Henryk il romanticismo fuso in un suono cristallino, sebbene non freddo.
Doveroso Heifetz. Inutile ripetersi Jascha è Jascha, nel bene e nel male. Potrei scrivere molte cose, probabilmente già dette, sulla sua freddezza, ma finisco puntualmente per ascoltarlo in continuazione.
Non si può, poi, dimenticare il Bach di Enescu (di cui cerco ansiosamente altre registrazioni)
[una parentesi, in senso stretto, per nomi difficilmente ascoltabili: Eugene Ysaye e Pablo de Sarasate.
Mi è capitato di ascoltare delle loro registrazioni (poche per essere onesto – troppo poche per avvicinarmi vagamente ad un giudizio) ma, se gli standard erano quelli, parliamo di livelli semplicemente mostruosi. Mentre li ascoltavo ho ripensato alle parole di un mio amico pianista che, parlando delle incisioni di Busoni, affermava che i vecchi pianisti erano anni luce avanti rispetto agli attuali – ed il mio amico non è un antiquario/storico]
VIVI E VEGETI:
Vengerov: ho una voglia matta di ascoltarlo dal vivo. L’anno scorso ho conosciuto una violinista coreana che mi ha raccontato di come il suo suono sia fino dal vivo. Ovviamente il tutto ha suscitato curiosità mista a stupore. Sono, comunque, convinto, che se anche mi accorgessi di tale caratteristica mi tapperei le orecchie e continuerei ad immaginare un suono come quello che gli ho sempre attribuito.
Quarta: i suoi capricci di Paganini sono incredibili (ed è un eufemismo).
PS: ho letto che in molti sono interessati al Concerto no.1 di Paganini. A detta del Cantù, e sembra di molti altri (grandi violinisti inclusi), la migliore esecuzione di sempre è da attribuire al Menuhin prodigioso infante del 1934, direttore Pierre Monteux. Non vedo l’ora di sentirla…
MORTI E SEPOLTI:
Milstein sopra tutti. Musicista completo con un suono vivo e caldo. Quando lo ascolto dimentico che dietro quelle note c’è un qualcosa chiamato tecnica. Emozionante, sempre.
Francescatti e Szeryng subito dopo. Di Zino apprezzo quella lievità prettamente francese mentre di Henryk il romanticismo fuso in un suono cristallino, sebbene non freddo.
Doveroso Heifetz. Inutile ripetersi Jascha è Jascha, nel bene e nel male. Potrei scrivere molte cose, probabilmente già dette, sulla sua freddezza, ma finisco puntualmente per ascoltarlo in continuazione.
Non si può, poi, dimenticare il Bach di Enescu (di cui cerco ansiosamente altre registrazioni)
[una parentesi, in senso stretto, per nomi difficilmente ascoltabili: Eugene Ysaye e Pablo de Sarasate.
Mi è capitato di ascoltare delle loro registrazioni (poche per essere onesto – troppo poche per avvicinarmi vagamente ad un giudizio) ma, se gli standard erano quelli, parliamo di livelli semplicemente mostruosi. Mentre li ascoltavo ho ripensato alle parole di un mio amico pianista che, parlando delle incisioni di Busoni, affermava che i vecchi pianisti erano anni luce avanti rispetto agli attuali – ed il mio amico non è un antiquario/storico]
VIVI E VEGETI:
Vengerov: ho una voglia matta di ascoltarlo dal vivo. L’anno scorso ho conosciuto una violinista coreana che mi ha raccontato di come il suo suono sia fino dal vivo. Ovviamente il tutto ha suscitato curiosità mista a stupore. Sono, comunque, convinto, che se anche mi accorgessi di tale caratteristica mi tapperei le orecchie e continuerei ad immaginare un suono come quello che gli ho sempre attribuito.
Quarta: i suoi capricci di Paganini sono incredibili (ed è un eufemismo).
PS: ho letto che in molti sono interessati al Concerto no.1 di Paganini. A detta del Cantù, e sembra di molti altri (grandi violinisti inclusi), la migliore esecuzione di sempre è da attribuire al Menuhin prodigioso infante del 1934, direttore Pierre Monteux. Non vedo l’ora di sentirla…