Chi è o fu il migliore?
Eppure, caro Jofal, il tuo scetticismo è persino fin troppo rigoroso in questa occasione, siamo quasi all'iconoclastia.
Le differenze ci sono eccome e non è affatto vero che quel che conta sia il violinista al 95%, come anche al 75%, o al 35%.
Chi le misura le percentuali?
Sono d'accordo sul fatto che il suono di un violino non sia riconoscibile allo stesso modo come la voce di Pavarotti, Domingo o Carreras, ma non è che si viaggi sempre nell'oscurità totale.
A parte le prove periodiche a cui sottopongo i miei strumenti, in cui vengono apprezzati i parametri di qualità del suono, mi è capitato spesso di poter assistere a prove comparative tra gli strumenti. Una di queste occasioni fu alcuni anni fa, in occasione del Premio Paganini, in cui vidi cimentarsi alcuni eccellenti violinisti di varia provenienza e con strumenti assolutamente eterogenei. Ricordo di aver apprezzato specialmente le differenze prodotte da un violino moderno di scuola romena ed un Bergonzi del periodo classico cremonese: le differenze erano così evidenti, che le avrebbe sentite anche un sordo. Il violino moderno aveva un suono spigoloso, limitato e poco "vibrante". Al contrario, il Bergonzi possedeva un distinto timbro ampio, morbido ed al tempo stesso energico e che si proiettava senza difficoltà nella sala.
Queste le differenze tra i violini, parlando invece delle differenze tra i musicisti mi pare di ricordare che colui che suonasse il Bergonzi avesse capacità espressive minori rispetto a colui che possedeva il violino moderno.
Per poter apprezzare appieno un violino, bisogna per forza di cose avere un termine di paragone, altrimenti si rischia veramente che ogni violino valga l'altro.
Quanto sopra, senza contare l'esigenza specifica del violinista che desidera uno strumento che possa essere in grado di seguire la propria capacità espressiva. E' straordinario constatare come alcuni violini, antichi e moderni, siano in grado addirittura di "anticipare" le richieste del violinista, consentendo di poter vibrare intensamente, ma senza sforzo; di poter variare agevolmente la dinamica, ma senza dover ammattire per trovare il giusto punto d'appoggio.
D'altra parte, facendo un paragone sportivo, nessuno si sognerebbe di dire che una Ferrari sia uguale ad una McLaren, eppure i tempi prodotti alla fine di ogni giro hanno differenze che si misurano in centesimi e millesimi di secondo. All'atto pratico le formula 1 sono tutte molto potenti, ma è sul filo di lana che si misurano le differenze. E questo vale per i violini (e anche per chi li suona).
Le differenze ci sono eccome e non è affatto vero che quel che conta sia il violinista al 95%, come anche al 75%, o al 35%.
Chi le misura le percentuali?
Sono d'accordo sul fatto che il suono di un violino non sia riconoscibile allo stesso modo come la voce di Pavarotti, Domingo o Carreras, ma non è che si viaggi sempre nell'oscurità totale.
A parte le prove periodiche a cui sottopongo i miei strumenti, in cui vengono apprezzati i parametri di qualità del suono, mi è capitato spesso di poter assistere a prove comparative tra gli strumenti. Una di queste occasioni fu alcuni anni fa, in occasione del Premio Paganini, in cui vidi cimentarsi alcuni eccellenti violinisti di varia provenienza e con strumenti assolutamente eterogenei. Ricordo di aver apprezzato specialmente le differenze prodotte da un violino moderno di scuola romena ed un Bergonzi del periodo classico cremonese: le differenze erano così evidenti, che le avrebbe sentite anche un sordo. Il violino moderno aveva un suono spigoloso, limitato e poco "vibrante". Al contrario, il Bergonzi possedeva un distinto timbro ampio, morbido ed al tempo stesso energico e che si proiettava senza difficoltà nella sala.
Queste le differenze tra i violini, parlando invece delle differenze tra i musicisti mi pare di ricordare che colui che suonasse il Bergonzi avesse capacità espressive minori rispetto a colui che possedeva il violino moderno.
Per poter apprezzare appieno un violino, bisogna per forza di cose avere un termine di paragone, altrimenti si rischia veramente che ogni violino valga l'altro.
Quanto sopra, senza contare l'esigenza specifica del violinista che desidera uno strumento che possa essere in grado di seguire la propria capacità espressiva. E' straordinario constatare come alcuni violini, antichi e moderni, siano in grado addirittura di "anticipare" le richieste del violinista, consentendo di poter vibrare intensamente, ma senza sforzo; di poter variare agevolmente la dinamica, ma senza dover ammattire per trovare il giusto punto d'appoggio.
D'altra parte, facendo un paragone sportivo, nessuno si sognerebbe di dire che una Ferrari sia uguale ad una McLaren, eppure i tempi prodotti alla fine di ogni giro hanno differenze che si misurano in centesimi e millesimi di secondo. All'atto pratico le formula 1 sono tutte molto potenti, ma è sul filo di lana che si misurano le differenze. E questo vale per i violini (e anche per chi li suona).
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Non ti preoccupare, Claudio: quando il legno è lavorato, io non lo considero più una fonte energetica!
Anzi, quando è ben lavorato mi piace ancora di più e apprezzo chi gli ha dato la forma.
Quello che tu chiami "scetticismo", per me è soltanto il rifiuto di una mentalità che porta a idolatrare gli oggetti facendone perdere di vista il vero significato: per me sono un mezzo e non condivido il farli diventare un fine.
Esempi ce ne sono tanti: gli obiettivi Leitz, i violini del settecento cremonese, gli amplificatori McIntosh, etc etc etc.....
E' giusto che ognuno abbia le proprie passioni, ma io preferisco vedere una bella foto, godermi un grande violinista, rilassarmi a casa ascoltando un po' di musica; piuttosto che ammattire dietro al contributo dello sfocato, (credere di) emozionarmi per un liutaio antico o inseguire una gamma dinamica che neanche in una sala da concerto mi sognerei.
Per quanto riguarda i confronti, piace anche a me farli, ma alla fine, sempre che si tratti di buoni strumenti, l'emozione secondo me la da (o la nega) il violinista.
Anzi, quando è ben lavorato mi piace ancora di più e apprezzo chi gli ha dato la forma.
Quello che tu chiami "scetticismo", per me è soltanto il rifiuto di una mentalità che porta a idolatrare gli oggetti facendone perdere di vista il vero significato: per me sono un mezzo e non condivido il farli diventare un fine.
Esempi ce ne sono tanti: gli obiettivi Leitz, i violini del settecento cremonese, gli amplificatori McIntosh, etc etc etc.....
E' giusto che ognuno abbia le proprie passioni, ma io preferisco vedere una bella foto, godermi un grande violinista, rilassarmi a casa ascoltando un po' di musica; piuttosto che ammattire dietro al contributo dello sfocato, (credere di) emozionarmi per un liutaio antico o inseguire una gamma dinamica che neanche in una sala da concerto mi sognerei.
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- licuti
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Sante parole... Certo che una cuffia Stax...jofal ha scritto: E' giusto che ognuno abbia le proprie passioni, ma io preferisco vedere una bella foto, godermi un grande violinista, rilassarmi a casa ascoltando un po' di musica; piuttosto che ammattire dietro al contributo dello sfocato, (credere di) emozionarmi per un liutaio antico o inseguire una gamma dinamica che neanche in una sala da concerto mi sognerei.
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In dvd? Dimmi dove trovarlo, io ho solo la audiocassetta, e ci terrei molto ad avere anche il video.andrea69 ha scritto:Kogan ha il triplo del suono di Heifetz, ed è un suono molto più bello.Ascoltati il suo Primo Concerto di Paganini e poi mi dici...ilsolimano ha scritto:Su Oistrac mi trovi d'accordo. Avrei dei dubbi su Kogan. Io gli preferisco Heifetz. Dove rinvenire quel video ????? Troppo forte !!!!
A me l'hanno prestato in DVD.
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Ci siamo conosciuti da Corrado Romano? Probabile. Come ti chiami esattamente?andrea69 ha scritto:mi riferivo a "L'art du violon" in dvd.
Non mi pare che esista video del concerto di Paganini eseguito da Kogan...MAGARI!!!
Sbaglio o ci siamo già conosciuti da qualche parte (da Corrado Romano per esempio...)?
ci sentiamo in pmligrestowsky ha scritto:Ci siamo conosciuti da Corrado Romano? Probabile. Come ti chiami esattamente?andrea69 ha scritto:mi riferivo a "L'art du violon" in dvd.
Non mi pare che esista video del concerto di Paganini eseguito da Kogan...MAGARI!!!
Sbaglio o ci siamo già conosciuti da qualche parte (da Corrado Romano per esempio...)?
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Per la cronaca, sono stato al concerto del 20/10 al Ponchielli di Cremona, Uto Ughi e Alessandro Specchi. E' stato veramente emozionante.
Il programma era ricco e vario (Kreisler, Franck, Saint Saens, Stravinsky, Sarasate, Massenet), i due interpreti mi sono sembrati in gran forma, l'acustica del teatro è deliziosa.
Vi segnalo questo concerto che dovrebbe ripetersi il 18 gennaio a Milano al Conservatorio (per le Serate Musicali): se potete andateci perché ne vale la pena. Io a Cremona ho sentito un'interpretazione così calda e coinvolgente che rimarrà nella mia memoria a lungo.
Da ultimo, il violino aveva un "vocione".... veramente notevole!
Il programma era ricco e vario (Kreisler, Franck, Saint Saens, Stravinsky, Sarasate, Massenet), i due interpreti mi sono sembrati in gran forma, l'acustica del teatro è deliziosa.
Vi segnalo questo concerto che dovrebbe ripetersi il 18 gennaio a Milano al Conservatorio (per le Serate Musicali): se potete andateci perché ne vale la pena. Io a Cremona ho sentito un'interpretazione così calda e coinvolgente che rimarrà nella mia memoria a lungo.
Da ultimo, il violino aveva un "vocione".... veramente notevole!
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Re: Chi è o fu il migliore?
Penso che Alfredo ed Andrea69, concertisti , potrebbero abbozzare un'idea, sul perchè ed il per come ritengono un loro prescelto il migliore.
(non si accettano risposte tipo , ognuno ha il suo modo di interpretare, di suonare, di cavare il suono etc etc etc . Di questi concertisti esiste una ricca discografia !!! (Tutta da riscoprire ). Saluti a tutti i violinofili , suonatori e costruttori. (concertisti e liutai). Cito la differenza perchè noto diversi volenterosi "costruttori" e suonatori strimpellatori. Di liutaio c'è solo Claudio !! e di violinista pare ci sia solo Andrea69, che ha suonato anche Stradivari
SE PER QUELLO HO SUONATO ANCH'IO SU UN GUARNIERI DEL GESU', CON LE TAVOLE MOLTO PIU' TONDEGGIANTI DEI VIOLINI ODIERNI, CON UN SUONO ECCEZIONALE.
MA PROVATE AD ASCOLTARE DEI VIOLINISTI "EXTRA CLASSICI", CI SONO DEI PERSONAGGI CHE HANNO TALENTO, TECNICA E GUSTO DA VENDERE AI NOSTRI BEN PIU' CITATI E CONOSCIUTI VIOLINISTI CLASSICI..
OPEN YOUR MIND, APRITE LA MENTE, NON FOSSILIZZATEVI SOLO CON LA CLASSICA. CI SONO REGISTRAZIONI DI FIDDLES TEXANI (Ex robertson per esempio) DEGLI ANNI '20 CHE FANNO ACCAPPONARE LA PELLE PER COME ESPRIMONO E TRASUDANO MUSICALITA' ED EMOZIONI. ASCOLTATE UN Tommy People, Frankie Gavin, Jhon Dorthey..violinisti di nicchia ma eccezionali. Posso dire che un bravissimo violinista classico non sarebbe capace di spiaccicare nota come fanno questi personaggi...
Io derivo dalla classica, sono maestro, ma ho impiegato 4-5 anni per riuscire ad appropirarmi della tecnica particolare che hanno questi violinisti irlandesi: suonano tutto in controtempo, sincopati, con doppie note a marcare il tempo..e dico che non c'e' pezza: la tecnica imparata in Conservatorio non conta una mazza, se non per facilitare l'apprendimento.
Hanno una grande perizia nell'usare gli abbellimenti e le legature riuscendo a rendere sciolto e quasi banale il pezzo che suonano, ma badate che non e' cosi'..
Ripeto, ascoltatevi altra musica, tzigana, irlandese, country (che altro non e' che una variante irlandese piu' ritmata) e suonatela, ascoltatela, imparatela. Vi donera' scioltezza articolare ma sopratutto MENTALE, riuscirete a svincolarvi dai lacci dello spartito, della tecnica che deve essere mezzo per l'espressivita', non fine a se stessa..come spesso capita per i musicisti classici: cosa conta saper fare una snocciolata di ottave perfette se poi non si riesce a dare vita a questa snocciolata? NULLA. Sappiamo fare meccanicamente le ottave. Ma se vi capita di improvvisare un pezzo (l'improvvisazione e' una grandissima lacuna del 95% dei violinisti, una situazione indegna) non avete l'elasticita' mentale di prendere la scala cromatica o normale di ottave e piazzarla dentro a seconda di come e cosa si vuol ottenere come espressivita'.
Vi raccomando questo perche' io stesso, appena diplomato, non ero capace di spiaccicare nota senza uno spartito davanti: per me era inconcepibile suonare con altre persone senza una "direttiva".
Ora suono in un gruppo folk-rock per un ora e mezza tutti pezzi nostri in 8 strumenti con tutte le melodie perfettamente incastrate tra loro.
questo ti apre la mente, le orecchie, le mani. Sei capace di fare tutto, con o senza spartito, dai piu' importanza a cio' che suoni e cio' che ti sembra di trasmettere come emozioni piuttosto di fare attenzione ad una diteggiatura, ad un passaggio di posizione, ad un arcata.
Quanti di voi durante un concerto si trovano in contro arco e vanno in panico? Conosco alcuni che hanno fatto macelli in diretta solo per il motivo sopra citato..
meditate gente, non fate i fossili anche se il processo di mummificazione attuato nei Conservatori e' gia' in atto in ognuno di noi..
(non si accettano risposte tipo , ognuno ha il suo modo di interpretare, di suonare, di cavare il suono etc etc etc . Di questi concertisti esiste una ricca discografia !!! (Tutta da riscoprire ). Saluti a tutti i violinofili , suonatori e costruttori. (concertisti e liutai). Cito la differenza perchè noto diversi volenterosi "costruttori" e suonatori strimpellatori. Di liutaio c'è solo Claudio !! e di violinista pare ci sia solo Andrea69, che ha suonato anche Stradivari
SE PER QUELLO HO SUONATO ANCH'IO SU UN GUARNIERI DEL GESU', CON LE TAVOLE MOLTO PIU' TONDEGGIANTI DEI VIOLINI ODIERNI, CON UN SUONO ECCEZIONALE.
MA PROVATE AD ASCOLTARE DEI VIOLINISTI "EXTRA CLASSICI", CI SONO DEI PERSONAGGI CHE HANNO TALENTO, TECNICA E GUSTO DA VENDERE AI NOSTRI BEN PIU' CITATI E CONOSCIUTI VIOLINISTI CLASSICI..
OPEN YOUR MIND, APRITE LA MENTE, NON FOSSILIZZATEVI SOLO CON LA CLASSICA. CI SONO REGISTRAZIONI DI FIDDLES TEXANI (Ex robertson per esempio) DEGLI ANNI '20 CHE FANNO ACCAPPONARE LA PELLE PER COME ESPRIMONO E TRASUDANO MUSICALITA' ED EMOZIONI. ASCOLTATE UN Tommy People, Frankie Gavin, Jhon Dorthey..violinisti di nicchia ma eccezionali. Posso dire che un bravissimo violinista classico non sarebbe capace di spiaccicare nota come fanno questi personaggi...
Io derivo dalla classica, sono maestro, ma ho impiegato 4-5 anni per riuscire ad appropirarmi della tecnica particolare che hanno questi violinisti irlandesi: suonano tutto in controtempo, sincopati, con doppie note a marcare il tempo..e dico che non c'e' pezza: la tecnica imparata in Conservatorio non conta una mazza, se non per facilitare l'apprendimento.
Hanno una grande perizia nell'usare gli abbellimenti e le legature riuscendo a rendere sciolto e quasi banale il pezzo che suonano, ma badate che non e' cosi'..
Ripeto, ascoltatevi altra musica, tzigana, irlandese, country (che altro non e' che una variante irlandese piu' ritmata) e suonatela, ascoltatela, imparatela. Vi donera' scioltezza articolare ma sopratutto MENTALE, riuscirete a svincolarvi dai lacci dello spartito, della tecnica che deve essere mezzo per l'espressivita', non fine a se stessa..come spesso capita per i musicisti classici: cosa conta saper fare una snocciolata di ottave perfette se poi non si riesce a dare vita a questa snocciolata? NULLA. Sappiamo fare meccanicamente le ottave. Ma se vi capita di improvvisare un pezzo (l'improvvisazione e' una grandissima lacuna del 95% dei violinisti, una situazione indegna) non avete l'elasticita' mentale di prendere la scala cromatica o normale di ottave e piazzarla dentro a seconda di come e cosa si vuol ottenere come espressivita'.
Vi raccomando questo perche' io stesso, appena diplomato, non ero capace di spiaccicare nota senza uno spartito davanti: per me era inconcepibile suonare con altre persone senza una "direttiva".
Ora suono in un gruppo folk-rock per un ora e mezza tutti pezzi nostri in 8 strumenti con tutte le melodie perfettamente incastrate tra loro.
questo ti apre la mente, le orecchie, le mani. Sei capace di fare tutto, con o senza spartito, dai piu' importanza a cio' che suoni e cio' che ti sembra di trasmettere come emozioni piuttosto di fare attenzione ad una diteggiatura, ad un passaggio di posizione, ad un arcata.
Quanti di voi durante un concerto si trovano in contro arco e vanno in panico? Conosco alcuni che hanno fatto macelli in diretta solo per il motivo sopra citato..
meditate gente, non fate i fossili anche se il processo di mummificazione attuato nei Conservatori e' gia' in atto in ognuno di noi..
- Claus
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Re: Chi è o fu il migliore?
non e' una grandissima scoperta questa tecnica: si chiama "jazz" ed esiste da piu o meno 100 anni... benvenuto sul pianeta terrapaoloviol73 ha scritto: Io derivo dalla classica, sono maestro, ma ho impiegato 4-5 anni per riuscire ad appropirarmi della tecnica particolare che hanno questi violinisti irlandesi: suonano tutto in controtempo, sincopati, con doppie note a marcare il tempo..
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Re: Chi è o fu il migliore?
questo e' cio' che succede quando si suona o si studia senza criterio: non e' colpa del conservatorio, ma di noi stessi. Il conservatorio o comunque lo studio di qualsiasi cosa va fatto "con la testa" e non ripetendo a mo' di scimmia (senza offesa) quello che c'e' scritto sul pentagramma. Lo studio prevede cultura, analisi, deduzione... il conservatorio e' un mezzo per raggiungere un fine, quello ALTO della musica appunto. Se il mezzo viene scambiato per il fine, si ha un problema. Tecnica significa "come fare". Per il "cosa fare" ci devi pensare tu, non il conservatorio!paoloviol73 ha scritto:Vi raccomando questo perche' io stesso, appena diplomato, non ero capace di spiaccicare nota senza uno spartito davanti: per me era inconcepibile suonare con altre persone senza una "direttiva".
[SNIP]
meditate gente, non fate i fossili anche se il processo di mummificazione attuato nei Conservatori e' gia' in atto in ognuno di noi..
claus non vorrei contraddirti però penso che paolo abbia ragione...il jazz come le altre tecniche sopraelencate tra cui il folk irlandese, eseistono da centinaia di anni, però il problema o la questione posta era un'altra..e mi è sembrata esposta in maniera più che ragionevole da paoloviol73, anzi....non penso lui abbia scoperto ieri queste tecniche, penso voleva metterne in evidenza i pregi e le difficoltà per non correre il rischio di sminuirne la tecnica rispetto alla classica..tutto qui
- Claus
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hai senz 'altro ragione: mi da' solo fastidio la "spocchia" di qualcuno che entra in un bar e si mette a gridare ovvieta' e snocciola inutili raccomandazioni a mo' di professorino...maurino21 ha scritto:claus non vorrei contraddirti però penso che paolo abbia ragione...il jazz come le altre tecniche sopraelencate tra cui il folk irlandese, eseistono da centinaia di anni, però il problema o la questione posta era un'altra..e mi è sembrata esposta in maniera più che ragionevole da paoloviol73, anzi....non penso lui abbia scoperto ieri queste tecniche, penso voleva metterne in evidenza i pregi e le difficoltà per non correre il rischio di sminuirne la tecnica rispetto alla classica..tutto qui
tutti qui, davvero.