Branduardi

Dedicato a chi suona gli strumenti ad arco.
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edi
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Messaggio da edi »

Hai notato che il post risale a più di tre anni fa??? :lol: :lol: :lol:
rmk
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Messaggio da rmk »

edi ha scritto:Hai notato che il post risale a più di tre anni fa??? :lol: :lol: :lol:
Ecco, scusatemi se riprendo un post che ora che sono finalmente giunto qui di anni ormai ne ha 4. E soprattutto ora credo che prenderò un sacco di mazzate! :cry:

Quindi premetto che a me Branduardi piace molto e da molto tempo, direi che conosco quasi a memoria almeno 2/3 di quanto ha prodotto.

Però, visto che molti giovanissimi che si stanno avvicinando allo strumento hanno alimentato questo post in passato, e visto che l'autore ha una visibilità inimmaginabile per un esecutore classico presso il pubblico più giovane (oddio, forse il suo non è più un genere molto considerato ormai...cavolo, sto invecchiando! :? ), che sicuramente può affascinare e influenzare aspiranti musicisti, io volevo fare un'annotazione educata ma molto schietta.

Leggo sulle pagine biografiche che si sarebbe diplomato a soli 16 anni al Paganini di Genova: delle due, o i 10 anni di violino da quelle parti sono "molto blandi" in quanto a programma (e ne dubito davvero moltissimo) o in seguito al diploma il nostro ha subito un grave incidente che ne ha mortificato le qualità (solo quelle violinistiche, apparentemente: altri strumenti li suona mediamente bene fin da molto giovane). In tutta franchezza, io sul palco sarei pesantemente a disagio, se suonassi come mediamente l'ho sentito suonare dal vivo o in qualche video che circola per la rete. Ci sta che non è un vero e proprio esecutore, ci sta che - a parte l'età - è del tutto legittimo che a un certo punto un artista affermato decida di togliere il piede dall'acceleratore: ma, seppure da bambino sia stato d'ispirazione anche per me, Branduardi non è un modello di virtù.

Ragazzi: studiate seriamente e con passione per almeno 3-4 anni (e non parlo di Conservatorio!) e quel repertorio lo saprete interpretare forse meglio ancora di lui. E lo dico col massimo rispetto e affetto per il nostro menestrello, con cui ho avuto anche l'onore di fare una chiaccherata in un dopo-concerto.

Quello della musica popolare è un bacino immenso, appassionante ed appagante anche per chi come me ha studiato classica molto prima di scoprire questa vena. Tecnicamente parlando offre una gamma di possibilità pressochè infinita, basta pensare a tutte le culture musicali che hanno impiegato il violino negli ultimi 2 secoli abbondanti. E' inoltre un'esperienza che consiglio a qualsiasi musicista, avvicinarsi a quanto prodotto in seno a tradizioni culturali diverse dalla nostra: è in grado di aprire gli occhi e offrire un punto di vista assolutamente nuovo anche per chi suona da più di 20 anni. Quindi scusate questo appunto che a molti probabilmente suonerà antipatico, ma non vorrei che passasse ai più giovani frequentatori del forum l'idea che suonare in ambiti differenti da quello accademico sia meno impegnativo, o peggio meno dignitoso o meno avvincente per un bravo violinista. E' al contrario una sfida, sia tecnica che intellettuale, che può dare soddisfazioni enormi se accolta con impegno, umiltà, e tanta voglia di migliorarsi come musicisti!

In conclusione: suonate solo e soltanto quello che vi piace suonare, che vi "riempie" dentro; ma puntate su di voi, mirate in alto e dateci sotto. Che vi muovano semplice passione o ambizioni professionistiche, date sempre il meglio e non accontentatevi se avete anche solo il sospetto di poter imparare ancora!

E buon divertimento! :wink:
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