Francesco Bissolotti.

I liutai: i loro strumenti e le loro biografie.
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claudio
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Francesco Bissolotti.

Messaggio da claudio »

Inauguro questa nuova sezione del forum con uno strumento di Francesco Bissolotti, liutaio cremonese di fama internazionale e allievo di uno dei liutai più famosi del '900: Simone F. Sacconi.
Si noti la cura meticolosa dei particolari, alcuni esperti attribuiscono alla liuteria di Bissolotti una certa "freddezza" di esecuzione, ma a guardare bene (e ascoltando bene!), si scorge una delle caratteristiche della personalità di Bissolotti: un calore che sta aldisotto di una superficie apparentemente rigida. Lo strumento possiede una facilità di emissione straordinaria e l'equilibrio tra le quattro corde è gestito in modo sicuro ed affidabile, il colore del suono e la generosa produzione di armonici sono sicuramente una delle attrattive principali di questo magnifico strumento.


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licuti
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Messaggio da licuti »

Beh, che dire, effettivamente la accuratezza di esecuzione e la vernice lo rendono molto particolare e forse un po' asettico, ma anche molto molto bello.
Caratteristica la differenza di colore tra il bordo (a 45°) ed il resto della tavola: è merito della vernice?

Quanti anni ha oggi Bissolotti?
Ultima modifica di licuti il lunedì 16 gennaio 2006, 9:53, modificato 1 volta in totale.
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bach76
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Messaggio da bach76 »

Complimenti Claudio per la qualita' fotografica..............il violino del M° Bissolotti rasenta la perfezione anche se esteticamente mi attirano maggiormente gli strumenti con "difettucci estetici"che rendono lo strumento particolare e' unico......................Sono curioso di come potra' suonare ... e' sempre affascinante suonare strumenti di grandi maestri!!!Ciao. :wink: :P
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Susanna
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Messaggio da Susanna »

Claudio, oltre che dalla bellezza dello strumento e delle tue foto, sono rimasta colpita da quello che tu scrivi sulla "freddezza" di esecuzione attribuita a Bissolotti. Anche alcuni grandi musicisti sono definiti "troppo freddi", eppure sono in grado di emozionare il pubblico. Mi chiedo per quale motivo una grande tecnica non possa convivere con altrettanta grandezza di sentimenti. :D
PS: ricordo di essere rimasta sconvolta dall'emozione nell'ascoltare Keith Jarrett dal vivo, così come dalla sua freddezza nel salutare il pubblico.
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claudio
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Messaggio da claudio »

Se guardiamo gli antichi strumenti, tipo il Messia o il Lady Blunt, famosi per essere pervenuti fino a noi in condizioni pressoche di perfezione, ci possiamo rendere conto della estrema precisione e rigore dello stile stradivariano. Oserei dire "impressionante", irraggiungibile. Un violino nuovo ha sempre un'apparenza rigida, come può essere una recluta con l'uniforme nuova, oppure una qualsiasi persona con i capelli appena fatti. E' che siamo troppo abituati al look del violino antico, le cui naturali imperfezioni, sono come cicatrici ognuna delle quali ci riporta una storia ed un passato misterioso. Come resistere a questo fascino? Ma un violino nasce nuovo, non già vecchio.
Ritornando al violino Bissolotti, è sicuro che il suo autore sia sempre stato un fedele interprete dello stile stradivariano ed ogni volta abbia espresso una eccezionale abilità di intagliatore. Ma a guardare bene lo strumento, è come quando ti trovi di fronte ad una persona che ti mette soggezione, salvo poi rompere il ghiaccio con una battuta spiritosa che provoca l'istantanea caduta della tensione. Con i violini di Bissolotti è così: prima ti intimidisci e poi quando li suoni o li senti suonare, ti sciogli completamente.
Susanna, la tua osservazione è molto interessante e sulle prime mi ha ricordato una osservazione di Arrigo Quattrocchi, circa "l'emozione scaturita dal rigore" percepita nelle esecuzioni del Quartetto Italiano. Insomma, io credo che bisogna distinguere tra sentimento e sentimentalismo.
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Susanna
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Messaggio da Susanna »

E' vero, mi ricordo l'intervento di Arrigo Quattrocchi!
Riguardo al fascino del tempo che passa sulle cose... è la stessa sensazione che proviamo di fronte alle opere d'arte del passato, pur se rovinate e sommerse da polveri varie; forse per questo motivo rimaniamo perplessi sui restauri?
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claudio
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Messaggio da claudio »

Il fascino delle cose antiche sarebbe minore se fossero perfettamente conservate? (un bassorilievo fotografato ad Ostia Antica nei pressi del Capitolium).

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Susanna
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Messaggio da Susanna »

:D
Non è facile rispondere... a me la Cappella Sistina piaceva moltissimo anche prima del restauro, così come altre opere d'arte che si sono trasformate in sfarzo esagerato di colori...
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bach76
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Messaggio da bach76 »

:D Claudio bellissima foto ........ ma l'hai fatta tu?Straordinario il bianco e nero ...............semplicemente fantastico!!! :wink: :wink:
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claudio
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Messaggio da claudio »

bach76 ha scritto::D Claudio bellissima foto ........ ma l'hai fatta tu?Straordinario il bianco e nero ...............semplicemente fantastico!!! :wink: :wink:

sì l'ho fatta nei giorni scorsi, il B/N è una elaborazione digitale che mi sembra convincente, la fotocamera è una D70 Nikon. Grazie per l'apprezzamento.
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Susanna
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Messaggio da Susanna »

... a prescindere dal tempo che passa... le foto di Claudio sono molto, molto emozionanti
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licuti
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Messaggio da licuti »

claudio ha scritto: Susanna, la tua osservazione è molto interessante e sulle prime mi ha ricordato una osservazione di Arrigo Quattrocchi, circa "l'emozione scaturita dal rigore" percepita nelle esecuzioni del Quartetto Italiano. Insomma, io credo che bisogna distinguere tra sentimento e sentimentalismo.
Concordo: ci si può emozionare per un tango lento di Piazzolla o per un virtuosismo hard rock chitarristico.
Dipende forse dal momento?
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Messaggio da Celibidache »

:) devo dire che ciò che mi ha colpito (benché si tratta sempre di una foto) è la bellezza della vernice, molto raffinata... hai idea di cosa possa aver usato?

P.S. questa sezione è dedicata solo ai liutai di archi? :)
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bach76
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Messaggio da bach76 »

Celibidache ha scritto::)

P.S. questa sezione è dedicata solo ai liutai di archi? :)
Celibidache, cosa vuoi dire ................non capisco...............
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claudio
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Messaggio da claudio »

Celibidache, qui si può parlare anche di liutai che fanno chitarre, purchè non ci si metta a fare una mera opera pubblicitaria e si abbia lo spirito di accettare eventuali critiche ed osservazioni.
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