Stefan-Peter Greiner
Stefan-Peter Greiner
Liutaio tedesco, diplomato in violino e residente a Bonn.
Attualmente è tra i liutai che vanno per la maggiore in campo internazionale, e ha tra i suoi clienti solisti come Christian Tetzlaff, Baiba Skride, Isabelle von Keulen, Leonidas Kavakos, Isabel Faust ed altri grandi in lista d'attesa come Vadim Repin, Heinrich Schiff e Anne-Sophie Mutter.
http://www.greinergeigen.de/htm/pers_e.htm
http://www.greinergeigen.de/inst/2004vl/va.htm
http://www.greinergeigen.de/pic/2002_03_the_strad.htm
Ho ascoltato Christian Tetzlaff suonare Bach Prima Partita e Sibelius Concerto per Violino con un suo strumento modello Guarneri del Gesù e sono rimasto veramente strabiliato dalla potenza e dalla qualità caldissima ed avvolgente del suono. Per la cronaca Tetzlaff suona solo su strumenti di questo liutaio, pur avendo usato tempo fa uno Stradivari, ritenedoli migliori di molti strumenti antichi.
http://www.greinergeigen.de/pic/2005_06_the_strad.htm
http://www.telegraph.co.uk/arts/main.jh ... right.html
La cosa che mi stupisce di questo liutaio è che egli ritiene che il "tuning"ovvero la messa a punto dello strumento porti via molto più tempo della costruzione stessa. La procedura è rigorosamente segreta ma forse ho un'idea di come potrebbe fare.
http://www.greinergeigen.de/pic/2000_07 ... dschau.htm
Attualmente è tra i liutai che vanno per la maggiore in campo internazionale, e ha tra i suoi clienti solisti come Christian Tetzlaff, Baiba Skride, Isabelle von Keulen, Leonidas Kavakos, Isabel Faust ed altri grandi in lista d'attesa come Vadim Repin, Heinrich Schiff e Anne-Sophie Mutter.
http://www.greinergeigen.de/htm/pers_e.htm
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http://www.greinergeigen.de/pic/2002_03_the_strad.htm
Ho ascoltato Christian Tetzlaff suonare Bach Prima Partita e Sibelius Concerto per Violino con un suo strumento modello Guarneri del Gesù e sono rimasto veramente strabiliato dalla potenza e dalla qualità caldissima ed avvolgente del suono. Per la cronaca Tetzlaff suona solo su strumenti di questo liutaio, pur avendo usato tempo fa uno Stradivari, ritenedoli migliori di molti strumenti antichi.
http://www.greinergeigen.de/pic/2005_06_the_strad.htm
http://www.telegraph.co.uk/arts/main.jh ... right.html
La cosa che mi stupisce di questo liutaio è che egli ritiene che il "tuning"ovvero la messa a punto dello strumento porti via molto più tempo della costruzione stessa. La procedura è rigorosamente segreta ma forse ho un'idea di come potrebbe fare.
http://www.greinergeigen.de/pic/2000_07 ... dschau.htm
- Alfredo
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Re: Stefan-Peter Greiner
Ma possibile che basta che un liutaio dichiari di aver studiato il suono degli Stradivari per anni con un Professore esperto e di essere riuscito a ricostruire il suono degli Stradiveri, che tutti abbocchino come pesci lessi?
E poi ti pare che Vadim Repin, Heinrich Schiff e Anne-Sophie Mutter possano essere in lista di attesa per un suo violino?
E poi ti pare che Vadim Repin, Heinrich Schiff e Anne-Sophie Mutter possano essere in lista di attesa per un suo violino?
di sicuro Kavakos ne ha 2, di cui uno lo aveva di scorta al suo Stradivari quando venne a suonare a Vicenza nel marzo del 2002 (concerto strepitoso!).
Mariana Sirbu possiede anche lei un suo strumento costruito l'anno scorso (me lo ha detto una mia ex allieva che è andata nel settembre dell'anno scorso a studiare con lei) che suona molto bene.
Se il tipo poi dichiara che la sua lista di attesa termina nel 2013, evidentemente di commissioni ne ha. E naturalmente a caro prezzo...
Può anche darsi che a questi solisti illustri regali gli strumenti per farsi pubblicità.
In ogni caso, ne parlavo ieri a Mondomusica con più di un liutaio e tutti lo reputano piuttosto bravo e famoso come copista, ma incapace di fare qualcosa di assolutamente personale.
Mariana Sirbu possiede anche lei un suo strumento costruito l'anno scorso (me lo ha detto una mia ex allieva che è andata nel settembre dell'anno scorso a studiare con lei) che suona molto bene.
Se il tipo poi dichiara che la sua lista di attesa termina nel 2013, evidentemente di commissioni ne ha. E naturalmente a caro prezzo...
Può anche darsi che a questi solisti illustri regali gli strumenti per farsi pubblicità.
In ogni caso, ne parlavo ieri a Mondomusica con più di un liutaio e tutti lo reputano piuttosto bravo e famoso come copista, ma incapace di fare qualcosa di assolutamente personale.
- edo
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Re: Stefan-Peter Greiner
Parliamoneandrea69 ha scritto:La cosa che mi stupisce di questo liutaio è che egli ritiene che il "tuning"ovvero la messa a punto dello strumento porti via molto più tempo della costruzione stessa. La procedura è rigorosamente segreta ma forse ho un'idea di come potrebbe fare.
su una delle foto riportate avrete notato che i violini sono montati in bianco.
Quanti liutai lo fanno oggi giorno?
Secondo me, Greiner registra il loro suono secondo il suo metodo, a circa 2 metri di distanza, ed in base al grafico ottenuto rettifica gli spessori all'esterno della cassa armonica, per poi riprendere la registrazione del loro suono, e così via, fino ad ottenere il risultato desiderato. Che ne dite?
Quanti liutai lo fanno oggi giorno?
Secondo me, Greiner registra il loro suono secondo il suo metodo, a circa 2 metri di distanza, ed in base al grafico ottenuto rettifica gli spessori all'esterno della cassa armonica, per poi riprendere la registrazione del loro suono, e così via, fino ad ottenere il risultato desiderato. Che ne dite?
a parte l'uso di strumentazioni scientifiche varie che nella mia opinione lasciano il tempo che trovano perchè nessuna strumentazione è in grado di determinare il gusto personale del liutaio, che tra le altre cose è soggetto a continua evoluzione ed ulteriori approndimenti, la pratica di montare gli strumenti in bianco è cosa che rientra nella comune pratica dei liutai. Io perlomeno ho sempre usato montare gli strumenti in bianco, tanto che non vedo quale sia la meraviglia nel constatare che Greiner usi questo "speciale" metodo. Anche la pratica di modificare gli spessori dall'esterno sullo strumento in bianco è molto comune.
Preciso inoltre che io non ce l'ho in particolare con i copisti, tra di essi ho alcuni colleghi che conosco bene e che svolgono ottimamente questa speciale branca della liuteria. Riguardo a Greiner non so dire niente perchè non ho mai provato un suo strumento, il tono dell'articolo su The Strad che lo riguarda mi sembra invero un pò trionfalistico, molto teso ad un marketing commerciale. Cmq nella liuteria assistiamo periodicamente e regolarmente a "fenomeni" più o meno giustificati, io invito sempre alla cautela e qualora si contatti un liutaio per acquistare uno dei suoi strumenti, si abbia sempre l'accortezza si venga supportati da un'adeguata garanzia che copra ogni problema costruttivo e sonoro dello strumento medesimo, possibilmente a vita.
Preciso inoltre che io non ce l'ho in particolare con i copisti, tra di essi ho alcuni colleghi che conosco bene e che svolgono ottimamente questa speciale branca della liuteria. Riguardo a Greiner non so dire niente perchè non ho mai provato un suo strumento, il tono dell'articolo su The Strad che lo riguarda mi sembra invero un pò trionfalistico, molto teso ad un marketing commerciale. Cmq nella liuteria assistiamo periodicamente e regolarmente a "fenomeni" più o meno giustificati, io invito sempre alla cautela e qualora si contatti un liutaio per acquistare uno dei suoi strumenti, si abbia sempre l'accortezza si venga supportati da un'adeguata garanzia che copra ogni problema costruttivo e sonoro dello strumento medesimo, possibilmente a vita.
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E' vero, come si può pensare di apprezzare timbro, armonici, prontezza con un'oscilloscopio?claudio ha scritto:a parte l'uso di strumentazioni scientifiche varie che nella mia opinione lasciano il tempo che trovano
Vita dello strumento o vita del liutaio?claudio ha scritto:un'adeguata garanzia che copra ogni problema costruttivo e sonoro dello strumento medesimo, possibilmente a vita
Facendo il confronto con un grafico di riferimento di uno strumento ritenuto buono, penso io, e modificando lo strumento in modo che produca un suono che da un grafico il più simile possibile.jofal ha scritto:E' vero, come si può pensare di apprezzare timbro, armonici, prontezza con un'oscilloscopio?claudio ha scritto:a parte l'uso di strumentazioni scientifiche varie che nella mia opinione lasciano il tempo che trovano
Molti notavano come tutti i grafici ricavati da vari Stradivari, Guarneri del Gesù, Guadagnini, Gagliano ed altri ancora (Greiner sostiene di aver analizzato lo spettro sonoro e di aver fatto la tomografia computerizzata a più di mille strumenti) hanno una sorta di "buco" di armonici tra i 1000 e i 2000 hertz. Secondo costoro, questo taglio di frequenze concorrerebbe a dare il bel suono di uno strumento.
- edo
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Avevo fatto le tue stesse considerazioni, ma oltre al fatto che in qualche malaugurato caso potrebbe succedere che assottigliando le prestazioni diminuiscano e magari lo strumento non sia più recuperabile, mi piacerebbe sapere come vengono fatte queste misurazioni: in pratica nei grafici risultanti dalle misure cosa si legge?andrea69 ha scritto:su una delle foto riportate avrete notato che i violini sono montati in bianco.
Quanti liutai lo fanno oggi giorno?
Secondo me, Greiner registra il loro suono secondo il suo metodo, a circa 2 metri di distanza, ed in base al grafico ottenuto rettifica gli spessori all'esterno della cassa armonica, per poi riprendere la registrazione del loro suono, e così via, fino ad ottenere il risultato desiderato. Che ne dite?
Poi mille tomografie a parte l'investimento economico per una simile impresa, dove trova il tempo per analizzarle ed interpretarle e trarre le dovute conclusioni, mi sembra un impresa impossibile da parte di una sola persona.
Ciao
edo
infatti sono in tre, greiner, un fisico e un operatore al computer. Inoltre il loro lavoro in questa direzione va avanti da più di dieci anni a questa parte.
Sulle rettifiche all'esterno dello strumento bisogna procedere naturalmente con un pò di buonsenso, non credo però che la prestazioni di uno strumento dipendano principalmente dai suoi spessori, quanto piuttosto il loro rendimento nell'arco del tempo....
da quanto ho dedotto, nei grafici si legge il volume di ogni singola armonica di un suono di una determinata frequenza in ordinata, ed in ascissa la frequenza relativa ad ogni armonica.
Il grafico non è fatto naturalmente da da una serie di "colonnette", per intenderci, ma è un grafico "seghettato" in quanto, come in ogni strumento musicale, la composizione degli armonici varia in un determinato arco di tempo per un dato suono, cosa che concorre a determinare il timbro caratteristico di uno strumento e lo fa distinguere da qualinque altro. Ricordo che questa variazione avviene in modo del tutto casuale.
Poi, per le tomografie e le analisi armoniche, producendo dai 12 ai 15 strumenti all'anno a 20000 euro più le tasse, senza parlare delle viole e dei violoncelli proporzionalmente più cari, credi che non possa saltargli fuori qualche eurozzo per farle?
Sulle rettifiche all'esterno dello strumento bisogna procedere naturalmente con un pò di buonsenso, non credo però che la prestazioni di uno strumento dipendano principalmente dai suoi spessori, quanto piuttosto il loro rendimento nell'arco del tempo....
da quanto ho dedotto, nei grafici si legge il volume di ogni singola armonica di un suono di una determinata frequenza in ordinata, ed in ascissa la frequenza relativa ad ogni armonica.
Il grafico non è fatto naturalmente da da una serie di "colonnette", per intenderci, ma è un grafico "seghettato" in quanto, come in ogni strumento musicale, la composizione degli armonici varia in un determinato arco di tempo per un dato suono, cosa che concorre a determinare il timbro caratteristico di uno strumento e lo fa distinguere da qualinque altro. Ricordo che questa variazione avviene in modo del tutto casuale.
Poi, per le tomografie e le analisi armoniche, producendo dai 12 ai 15 strumenti all'anno a 20000 euro più le tasse, senza parlare delle viole e dei violoncelli proporzionalmente più cari, credi che non possa saltargli fuori qualche eurozzo per farle?
Vedi, Jofal, l'ascolto è sempre qualcosa di strettamente individuale e che si basa sulle qualità dell'ascoltatore. Ciononostante io non definirei l'ascolto come un processo empirico, perchè l'orecchio è uno strumento di precisione enormemente più affidabile rispetto a qualsiasi altro marchingegno costruito da mani umane. Il problema è che lo strumento "orecchio" è collegato direttamente al nostro cervello e quindi alla nostra sensibilità, infatti quando si dice che "non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire", si allude ad una sordità che non riguarda il nostro orecchio, quindi per sentire meglio bisogna prima tentare di aprire il nostro orizzonte intellettuale. Questo non significa trasformarsi in un San Francesco da Assisi, ma nemmeno in un Albert Einstein, in quanto la nostra qualità d'ascolto dovrebbe essere prima di tutto libera da ogni morale. Si potrà affermare che costruire un violino perfezionandone il suono con l'ausilio di apparecchiature elettroniche porta dritti dritti alla tanto agognata obiettività, ma io credo che invece porti direttamente all'appiattimento del suono, ossia ad una stereotipicità del prodotto "violino".jofal ha scritto:Scusa Andrea, ma se l'analisi strumentale è fatta a posteriori su un proprio strumento mi sembra che serva a poco (eccetto l'eventuale interesse scientifico).
Non vale di più l'ascolto, che in modo empirico ma più efficace, ti dice se hai fatto un buon lavoro oppure no?
Nei giorni scorsi ero nel laboratorio di un famoso maestro che ormai conta sulle spalle qualcosa come più di 50 anni di esperienza nella costruzione degli strumenti, ad un certo punto ha fatto la comparsa un suo collega altrettanto famoso ed esperto e i due si sono messi a discutere sull'autenticità di uno strumento italiano. E' stato interessante e per certi versi commovente vedere come queste due vecchie volpi si lanciassero reciprocamente occhiate e commenti che rivelavano tutta la loro consumata esperienza. Si trattava di uno strumento italiano del '700 a cui erano stati sostituiti la tavola ed il riccio, questo intervento secondo i due anziani liutai era riconducibile direttamente alla mano di Sgarabotto. E non avevano il minimo dubbio!
Laddove oggi è sempre più necessario ricorrere alla dendrocronologia e alle analisi fisico chimiche per oggettivare l'autenticità di uno strumento musicale, ecco dimostrato che non si può prescindere dall'esperienza di colui o coloro che sono chiamati a giudicare lo strumento medesimo.
Quindi prendiamo con il beneficio dell'inventario le esperienze dei liutai che ricorrono ad apparecchiature elettroniche per migliorare il suono dei loro strumenti, noi in proposito ce ne riserviamo il giudizio ed aspettiamo che sia il tempo a farne giustizia, sia in caso di insuccesso od insuccesso, tentando di tutelarci dalle insidie di quei casi in cui il successo è costruito artificialmente.
Mai come in questo caso vale il detto "carta canta": se canta, deve cantare bene e sempre.
- edo
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Se quello che viene detto qui
http://www.maestronet.com/forums/messag ... erthread=y
nel primo messaggio è vero allora le cose rientrano nella normalità.
Attenzione, non voglio assolutamente mettere in dubbio le capacità di questo liutaio, dei suoi collaboratori e dei metodi scientifici di cui si avvalgono.
Però qualche dubbio sull'infallibilità del metodo per il momento permettetemi di averlo.
Ciao
edo
http://www.maestronet.com/forums/messag ... erthread=y
nel primo messaggio è vero allora le cose rientrano nella normalità.
Attenzione, non voglio assolutamente mettere in dubbio le capacità di questo liutaio, dei suoi collaboratori e dei metodi scientifici di cui si avvalgono.
Però qualche dubbio sull'infallibilità del metodo per il momento permettetemi di averlo.
Ciao
edo
Concordo in pieno, uno strumento deve cantare bene e sempre, il mio dubbio su questi strumenti è appunto la durata: se uno strumento di 3 anni suona incredibilmente bene, come suonerà tra 50? Suonerà ancora così o sara già "sfinito"?claudio ha scritto: Mai come in questo caso vale il detto "carta canta": se canta, deve cantare bene e sempre.
Chi ha avuto la fortuna di poter suonare il Messia di Stradivari, l'unico Stradivari a noi giunto praticamente nuovo, tra i vari violinisti Joachim in testa, ha sempre riferito di uno strumento bellissimo, potente ma "crudo", privo della maturità di suono tipica di uno Stradivari già "rodato".
Quindi se anche gli Stradivari hanno dovuto fare un certo rodaggio prima di diventare eccellenti, non credo che anche strumenti appena costruiti possano sottrarsi da tale percorso. Perciò se suonano già bene da subito c'è qualcosa sotto IMHO. Spessori sottili?
- edo
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Il fatto che Tetzlaff abbia scartato molti violini avvalora la tua tesiandrea69 ha scritto:Quindi se anche gli Stradivari hanno dovuto fare un certo rodaggio prima di diventare eccellenti, non credo che anche strumenti appena costruiti possano sottrarsi da tale percorso. Perciò se suonano già bene da subito c'è qualcosa sotto IMHO. Spessori sottili?
Ciao
edo