La Sguscia

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valternahar
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Messaggio da valternahar »

Claudio, ho rifatto lo schemino della sguscia.
Ho riportato, dalle tue indicazioni, la traccia a 2 mm per segnare la cresta e la profondità del solco di 1 mm. La larghezza l'ho rilevata dalla tua fotografia e mi risulta circa 11-11,5 mm di larghezza. Le sgorbie che più corrispondono come curvatura mi sembra che siano quelle che ho indicato (dal cat. Pfeil).
Anche dal disegno il profilo risulta molto più slanciato e aggraziato.
Dimmi se va bene o se devo apportare delle correzioni.

Immagine
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claudio
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Messaggio da claudio »

Petfetto! Si noti anche come ora la sguscia sia libera e consenta alla tavola un movimento libero. Gli armonici ringraziano,
andante con fuoco
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valternahar
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Messaggio da valternahar »

OK :D elimino il disegno precedente!
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valternahar
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Messaggio da valternahar »

Invece di eliminarlo ho aggiunto una scritta che dice che è sbagliato, forse è meglio, così non restano dei buchi vuoti nei post.
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edomarch
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Messaggio da edomarch »

Grazie Valter,

mi piaciono sempre molto questi skemini :D
Era un mondo adulto, si sbagliava da professionisti. [Paolo Conte]
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violino7
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Messaggio da violino7 »

claudio ha scritto: Immagine



Petfetto! Si noti anche come ora la sguscia sia libera e consenta alla tavola un movimento libero. Gli armonici ringraziano,

Claudio, stavo ragionando su questa immagine ottimamente elaborata da Valternahar.

In una precedente discussione mi hai chiarito che, a proposito di agevolazione del movimento libero della tavola, il punto di minore spessore non si trovava sotto il filetto, come io all'epoca pensavo, ma lateralmente ad esso, internamente, per effetto della sguscia!

Ma vedo nel disegno che la zona marrone del legno ha uguale spessore.
Non sarebbe allora il caso di migliorarlo mediante una traccia di sguscia più profonda, tale da apportare una riduzione in quel punto e quindi una reale elasticità?
Altrimenti, così com'è disegnata ora la tavola sarebbe uniforme, quindi tendente ad una certa rigidezza, penso io! Gli armonici ringrazierebbero, ulteriormente?

Quale è il tuo punto di vista?
.
Ricercare sopra tutto due cose: la verità e la bellezza.

- Lino Santoro -
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claudio
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Messaggio da claudio »

La domanda è molto pertinente e rispondo secondo la mia esperienza: la profondità media della sguscia si aggira attorno ai 0.8mm, essa è stata determinata attraverso le osservazioni di Sacconi sugli strumenti originali. Certamente si può fare una sguscia più o meno profonda, tutto dipende dal modello e dal suono che si vuole realizzare. La sguscia racchiude in sè entrambe gli aspetti legati all'estetica e alla funzionalità, nei violini degli Amati e di Stainer si osservano sgusce elaborate e piuttosto profonde, tant'è che di quegli strumenti noi conserviamo un'immagine di maestria di intaglio, oltre che di incommensurabile qualità di suono. La sguscia è sicuramente legata alla qualità del suono, ma bisogna fare attenzione non solo alla profondità, che va determinata in base alla propria esperienza, ma anche alla sua ampiezza. Nel disegno la sguscia è rappresentata come è nella realtà nella maggior parte degli strumenti italiani, non bisogna immaginare uno spessore alla sguscia più sottile che poi va ad ingrossare man mano che ci si avvicina al centro della tavola o del fondo, questo era un modo di intendere la vibrazione molto in voga presso i liutai dell'Est Europa e tedeschi, che in genere avevano (hanno) spessori piuttosto abbondanti nella tavola (fino a 4 mm e oltre). Nel modo di lavorare italiano, si assiste ad una certa uniformità dello spessore, ma è proprio per questo motivo che un decimo di mm in più o in meno nella profondità della sguscia possono determinare la gamma dinamica di uno strumento. Inoltre questo modo di lavorare la sguscia (italiano), garantisce un'ottima tenuta della bombature anche nella zona del manico e non si assiste a quei casi piuttosto pietosi di "scarnificazione" del legno che arriva fino al blocchetto di testa e di fonda che determina inesorabilmente un indebolimento delle tavole alle sollecitazioni del manico.
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Tancredi
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Messaggio da Tancredi »

Buongiorno a tutti! 8)
Riapro il topic sulla sguscia per cercare di chiarire un dubbio.
Premetto che io uso il metodo della filettatura a cassa aperta. Dunque, volendo seguire le indicazioni del Sacconi riguardo allo spessore dei bordi (4mm sugli archi superiore e inferiore; 4.5mm sulle CC, 5mm sulle punte), come ci si comporterà per la sguscia?
Ovvero, si propenderà per una profondità constante rispetto al bordo (dunque seguendone l'andamento) oppure si andrà verso uno spessore costante (circa 0.8mm per tutto il perimetro, e dunque con una sguscia sulle CC più pronunciata)?

Mi spiego meglio con un esempio: se devo aprire una strada in una zona collinare, seguo l'andamento delle colline, o ci passo attraverso ricercando la massima planarità? :wink:

È ovvio che il mio interesse non va verso una ricerca estetica, ma vorrei capirne i diversi effetti riguardo la possibilità di svincolare le tavole.
Chiederei il parere di Claudio e Davide, visti i due differenti approcci alla filettatura.

Grazie :D
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Messaggio da davidesora »

Tancredi ha scritto:Buongiorno a tutti! 8)
Premetto che io uso il metodo della filettatura a cassa aperta. Dunque, volendo seguire le indicazioni del Sacconi riguardo allo spessore dei bordi (4mm sugli archi superiore e inferiore; 4.5mm sulle CC, 5mm sulle punte), come ci si comporterà per la sguscia?
Ovvero, si propenderà per una profondità constante rispetto al bordo (dunque seguendone l'andamento) oppure si andrà verso uno spessore costante (circa 0.8mm per tutto il perimetro, e dunque con una sguscia sulle CC più pronunciata)?
Mmm....spessore 0.8 su tutto il perimetro?? mi sembra un tantino basso. 8O

Lavorando a cassa aperta uno dei vantaggi è di poter misurare lo spessore delle tavole nel punto più profondo della sguscia lasciandolo all'incirca 3.2/3.3 mm sopra e sotto e qualcosa in più nelle CC (3.7/3.8 fondo, 3.4/3.5 tavola) ma sono misure medie indicative che possono variare a seconda della qualità dei legni impiegati (se no sarebbe troppo facile.....:D).
Cosa non trascurabile è a che punto della lavorazione prendi queste misure, fatto che rende abbastanza aleatorio questo tipo di indicazioni, che anche nel caso del Sacconi ha sempre creato incomprensioni e interpretazioni errate.
Le misure che ho indicato sono intese all'atto di scavare il canale della sguscia e prima di scavare l'interno per fare gli spessori : in base a come lavori potranno o meno subire delle variazioni nello strumento finito.

Come dicevo prima, sono misure piuttosto personali e aleatorie....8)

Davide
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Messaggio da Tancredi »

Mmm....spessore 0.8 su tutto il perimetro?? mi sembra un tantino basso. Shocked
Ciao Davide, ti ringrazio per la risposta. 0.8 è comunque riferito allo scavo effettuato, al punto più profondo della sguscia.... :oops: effettivamente, per come l'ho scritta, quella frase si presta a fraintendimenti.
Comunque, seguendo l'esempio che ho fatto per cercare di chiarirmi, mi sembra di aver capito che tu "segui l'andamento delle colline"; dunque profondità dello scavo costante, con conseguente spessore (rispetto alla tavola ancora non scavata) variabile.
Lavorando a cassa aperta uno dei vantaggi è di poter misurare lo spessore delle tavole nel punto più profondo della sguscia lasciandolo all'incirca 3.2/3.3 mm sopra e sotto e qualcosa in più nelle CC (3.7/3.8 fondo, 3.4/3.5 tavola) ma sono misure medie indicative che possono variare a seconda della qualità dei legni impiegati (se no sarebbe troppo facile.....Very Happy).
In pratica è quello che faccio anch'io (misuro lo spessore all'atto di sgusciare), ero solo curioso di sapere - e imparare - se da parte di qualcuno ci fosse stato un approccio differente. :)
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davidesora
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Messaggio da davidesora »

Tancredi ha scritto: Comunque, seguendo l'esempio che ho fatto per cercare di chiarirmi, mi sembra di aver capito che tu "segui l'andamento delle colline"; dunque profondità dello scavo costante, con conseguente spessore (rispetto alla tavola ancora non scavata) variabile.
In realtà io faccio la sguscia nelle CC un po' meno profonda e decisamente più stretta (o meno larga) che nelle parti superiore e inferiore, ma più o meno il concetto è quello.
Ah, poi lo spessore dei bordi lo faccio uguale sia nelle CC che nelle parti sup e inf, solo alle punte più alto.
Poi a violino finito e bordi arrotondati i bordi delle CC assumeranno uno spessore maggiore dovuto al mio sistema di lavoro (sguscia a filo con il contorno e non rientrata dei 2 mm classici).
Come vedi è difficile canonizzare le cose.......

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Messaggio da davidesora »

Grosso modo il mio sistema è questo, personalizzato e adattato al mio modo di lavorare e messo a punto negli anni.

http://www.vsa.to/index.php?option=com_ ... Itemid=140


Davide
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Messaggio da Tancredi »

Grosso modo il mio sistema è questo, personalizzato e adattato al mio modo di lavorare e messo a punto negli anni.

http://www.vsa.to/index.php?option=com_ ... Itemid=140
Articolo che non conoscevo, ti ringrazio per la segnalazione :wink:
Senza saperlo, con la mia domanda, sto scoprendo un mo(n)do nuovo di intendere la sguscia e lo stondamento dei bordi.
Sono sempre contento quando posso imparare qualcosa di nuovo :D
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claudio
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Messaggio da claudio »

Per la mia esperienza posso confermare che dopo aver fatto l'abitudine a filettare e a sgusciare a cassa chiusa, il livello di controllo degli spessori non è minore rispetto a chi opera a cassa aperta. Te lo dico perchè mi è capitato di aprire qualche mio strumento nel passato e ho verificato che tutto era perfettamente a posto come progettato. In più ci sono alcuni elementi oggettivi che danno qualche indizio sul reale spessore sulla sguscia, quando si taglia la mortasa del manico, la tavola rivela il suo spessore in quel punto.

Oppure in corrispondenza delle effe e della loro sguscia, di solito questi sono punti molto affidabili. Sul fondo ovviamente è più difficile verificare, ma si è anche aiutati dal fatto che generalmente le sgusce dei fondi sono meno profonde o evidenti, e per certi versi anche meno critiche rispetto a quelle delle tavole.

Riguardo la questione della precisione e su quale superficie affidarsi per la sguscia, ritengo che sia una questione difficile da dirimere perchè con il lavoro fatto a mano, di solito piuttosto preciso, le tolleranze dei decimi sulle bombature e le sgusce non sono mai rispettate, a meno di trasformarsi in una fresa umana.
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Tancredi
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Messaggio da Tancredi »

io faccio la sguscia nelle CC un po' meno profonda e decisamente più stretta (o meno larga) che nelle parti superiore e inferiore
È da un po' che ci penso su, ma ancora non mi è del tutto chiaro per quale motivo la sguscia nelle CC dovrebbe essere meno profonda. Lancio tre ipotesi:

1. Esigenza strutturale: per resistere di più alle tensioni date da ponticello e anima, prevenendo future deformazioni.
2. Esigenze acustiche: per dare maggior prontezza sonora irrigidendo la porzione centrale della tavola.
3. Esigenze timbriche: la maggior rigidezza porta ad un'esaltazione delle frequenze medio-alte (contribuendo a quella lieve nasalità, spesso ricercata).

Ultima ipotesi (fuori concorso :lol:): tutte e tre le ipotesi insieme 8)

Non è mia intenzione categorizzare la liuteria, so bene che se agisco in un modo poi non è detto che le mie previsioni siano giuste (ah... il bello dell'artigianato :o )

Mi chiedo solo per quale ragione fare uno scavo a profondità differenziata nelle diverse zone delle tavole; un motivo ci sarà?!

Merci :D
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