Seminario di Liuteria a Roma.
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mi permetto di dire una cosa molto semplice ma credo anche importante.
mentre leggevo le vostre ''discussioni'' pensavo'' ma cavolo, avranno qualcosa in comune questi strumento, no?? sostanzialmente hanno tutti la stessa forma che richiama un 8, i fori di risonanza si richiamano, quindi secondo me appatengono tutti a una grande famiglia'' no??
e poi mi è venuta in mente un'altra cosa: ho letto nel forum che probabilemente questi strumenti derivano da altri senza punte, perciò ho pensato che magari si è introdotto l'uso delle punte per facilitarne la costruzione. non può essere?? penso che sia più semplice unire due ''lembi'' di legno piuttosto che curvarne uno.
anche se non ho ben capito se per ''senza punte'' intendete con una cassa continua di forma ellittica(tipo liuto) oppure con le punte stondate (tipo i moderni celli di carbonio)...
mentre leggevo le vostre ''discussioni'' pensavo'' ma cavolo, avranno qualcosa in comune questi strumento, no?? sostanzialmente hanno tutti la stessa forma che richiama un 8, i fori di risonanza si richiamano, quindi secondo me appatengono tutti a una grande famiglia'' no??
e poi mi è venuta in mente un'altra cosa: ho letto nel forum che probabilemente questi strumenti derivano da altri senza punte, perciò ho pensato che magari si è introdotto l'uso delle punte per facilitarne la costruzione. non può essere?? penso che sia più semplice unire due ''lembi'' di legno piuttosto che curvarne uno.
anche se non ho ben capito se per ''senza punte'' intendete con una cassa continua di forma ellittica(tipo liuto) oppure con le punte stondate (tipo i moderni celli di carbonio)...
Vivi la vita come un viaggio ma non dire mai:'' Sono arrivato!''
Nella chiesa di S. Rita e S. Margherita in Cremona, anno 1547, ho trovato quest'affresco che a mio parere illustra abbastanza bene il concetto delle punte, derivazione da motivi decorativi vegetali, al corpo di una viola da gamba. Nell'affresco si nota un'ombreggiatura della tavola che fa supporre un abbozzo di una bombatura. Non so chi sia l'autore di quest'opera, ma anche se fosse più tarda rispetto alla chiesa, sicuramente lo strumento richiama un modello molto antico
L'affresco in questione e' stato realizzato da Giulio Campi morto nel 1572.
Ve ne sono altri disseminati nella provincia di Cremona che raffigurano strumenti musicali dell'epoca affrescati dagli altri fratelli Campi.Nei prossimi giorni vi inviero' delle immagini
L'affresco in questione e' stato realizzato da Giulio Campi morto nel 1572.
Ve ne sono altri disseminati nella provincia di Cremona che raffigurano strumenti musicali dell'epoca affrescati dagli altri fratelli Campi.Nei prossimi giorni vi inviero' delle immagini
Ancora due considerazioni sul mio post precedente:
-- riguardo la prima foto: osservate come l'archetto per suonare la viola da gamba non venga impugnato come si fa per il violoncello, cioè d'avanti, ma tenendolo da dietro, sicuramente in maniera più comoda non dovendo articolare il polso.
-- riguardo l'ultima foto: naturalmente sulla viola da gamba non sono mancate considerazioni a carattere tecnico di liuteria. In particolare, si è potuto osservare materialmente che anticamente le ff erano in origine dell cc che poi sono state modificate.
-- riguardo la prima foto: osservate come l'archetto per suonare la viola da gamba non venga impugnato come si fa per il violoncello, cioè d'avanti, ma tenendolo da dietro, sicuramente in maniera più comoda non dovendo articolare il polso.
-- riguardo l'ultima foto: naturalmente sulla viola da gamba non sono mancate considerazioni a carattere tecnico di liuteria. In particolare, si è potuto osservare materialmente che anticamente le ff erano in origine dell cc che poi sono state modificate.
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Ricercare sopra tutto due cose: la verità e la bellezza.
- Lino Santoro -
Ricercare sopra tutto due cose: la verità e la bellezza.
- Lino Santoro -
Non ho nient'altro da dire, se non esprimere la speranza che in futuro sia possibile approfondire specifiche tematiche contenute ne "I segreti di Stradivari" di Simone Sacconi!
Il tempo è stato veramente poco, per così tanto!
Un "grazie" al relatore Claudio Rampini.
Il tempo è stato veramente poco, per così tanto!
Un "grazie" al relatore Claudio Rampini.
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Ricercare sopra tutto due cose: la verità e la bellezza.
- Lino Santoro -
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- Lino Santoro -
Un grazie a chi è intervenuto e ha avuto la pazienza di ascoltare. Mi ero proposto di pubblicare il seminario, ma ho deciso di rinunciarvi per una serie di motivi: troppe sono state le diserzioni e quindi non mi sembra giusto surrogare il seminario attraverso uno scritto, solo chi era presente ha potuto apprezzare. Secondariamente lo scritto mi serve da base per altri seminari che terrò in futuro, è un canovaccio sempre in evoluzione e suscettibile di ampliamenti.
Comunque la discussione non è finita, siamo appena all'inizio, Lino ha fatto solo una panoramica dell'avvenimento, se volete si può continuare in modo più particolareggiato.
Ad esempio, il capitolo della vernice è rimasto quasi completamente non toccato. A questo proposito una cosa deve essere detta preventivamente:
nell'incontro di Roma e anche in questa discussione è stata riproposta l'idea assolutamente infondata che Sacconi "non abbia detto tutto", così da far pensare che sulla base degli indizi lasciati da Sacconi medesimo ci sia stato qualcuno più intelligente degli altri che abbia capito tutto l'arcano.
Io consiglio di mettersi il cuore in pace e di ritornare al senso originario che Sacconi ha voluto dare al suo libro di "segreti", ossia ironia e coscienza nella ricerca, no ciarlatanerie grazie.
Affermare che Sacconi "non abbia avuto il tempo di fare le cose", è molto diverso dal dire "Sacconi non ha detto tutto". Quindi bisogna stare molto attenti a mettere o a non mettere in bocca a Sacconi, parole o pensieri mai espressi.
Le ricerche di Sacconi sulla vernice prendono le dritte dalle ricerche di Condax, ricercatore della Kodak a cui forniva frammenti di strumenti originali avanzati dai lavori di restauro, da cui ha elaborato la sua teoria sul silicato e sulla vernice alla propoli.
Nel seminario mi sono preoccupato principalmente di osservare come, aldilà dell'attendilità dei materiali indicati da Sacconi, i principi esposti siano tutt'oggi validissimi per capire le vernici antiche, e che l'esperienza di un maestro come Sacconi traspare in ogni caso, anche se avesse affermato che Stradivari per fare la sua vernice facesse regolarmente andata e ritorno dalla Luna.
Comunque la discussione non è finita, siamo appena all'inizio, Lino ha fatto solo una panoramica dell'avvenimento, se volete si può continuare in modo più particolareggiato.
Ad esempio, il capitolo della vernice è rimasto quasi completamente non toccato. A questo proposito una cosa deve essere detta preventivamente:
nell'incontro di Roma e anche in questa discussione è stata riproposta l'idea assolutamente infondata che Sacconi "non abbia detto tutto", così da far pensare che sulla base degli indizi lasciati da Sacconi medesimo ci sia stato qualcuno più intelligente degli altri che abbia capito tutto l'arcano.
Io consiglio di mettersi il cuore in pace e di ritornare al senso originario che Sacconi ha voluto dare al suo libro di "segreti", ossia ironia e coscienza nella ricerca, no ciarlatanerie grazie.
Affermare che Sacconi "non abbia avuto il tempo di fare le cose", è molto diverso dal dire "Sacconi non ha detto tutto". Quindi bisogna stare molto attenti a mettere o a non mettere in bocca a Sacconi, parole o pensieri mai espressi.
Le ricerche di Sacconi sulla vernice prendono le dritte dalle ricerche di Condax, ricercatore della Kodak a cui forniva frammenti di strumenti originali avanzati dai lavori di restauro, da cui ha elaborato la sua teoria sul silicato e sulla vernice alla propoli.
Nel seminario mi sono preoccupato principalmente di osservare come, aldilà dell'attendilità dei materiali indicati da Sacconi, i principi esposti siano tutt'oggi validissimi per capire le vernici antiche, e che l'esperienza di un maestro come Sacconi traspare in ogni caso, anche se avesse affermato che Stradivari per fare la sua vernice facesse regolarmente andata e ritorno dalla Luna.
andante con fuoco
- Fabio_Chiari_liutaio
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Bravo Claudio, t'ha fatto proprio bene a non mandare nè filmati nè altro.
Chi era interessato aveva a venire..........(me compreso).
Pensa che nonostante tutto non ce l'ho fatta a finire il violino per Tokio e ho dovuto spedirne uno vecchio.
Comunque alla prossima (impegni permettendo) preparati che arrivo.......
Chi era interessato aveva a venire..........(me compreso).
Pensa che nonostante tutto non ce l'ho fatta a finire il violino per Tokio e ho dovuto spedirne uno vecchio.
Comunque alla prossima (impegni permettendo) preparati che arrivo.......
<div>......chi va dietro altrui mai non gli passa innanzi.....(Michelagnolo Bonarroto fiorentino)</div><br>
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Grande Claudio...!!!!! Sono convintissimo che i tuoi seminari futuri vedranno una partecipazione sempre più crescente.claudio ha scritto:Un grazie a chi è intervenuto e ha avuto la pazienza di ascoltare. Mi ero proposto di pubblicare il seminario, ma ho deciso di rinunciarvi per una serie di motivi: troppe sono state le diserzioni e quindi non mi sembra giusto surrogare il seminario attraverso uno scritto, solo chi era presente ha potuto apprezzare. Secondariamente lo scritto mi serve da base per altri seminari che terrò in futuro, è un canovaccio sempre in evoluzione e suscettibile di ampliamenti.
- edo
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Un aiutino?Piergiuseppe ha scritto:Inoltre l' iconografia, ad esempio a voi questo particolare di un quadro del Breughel(1568-1625) cosa vi dice sugli strumenti musicali?
Scherzi a parte un tuo altro messaggio mi ha fatto tornare in mente questa tua domanda.
Io a parte le F che non sono F ma C non ci vedo altro di interessante, ed evidentemente non sono l'unico visto che nessuno ha risposto
Ma sicuramente qualcosa questo dipinto ha da dirci: aspettiamo qualche risposta o tu, Piergiuseppe, ci puoi dire qualcosa?
ciao
edo
- Piergiuseppe
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Bravo! le ff della lira da braccio sul pavimento. Inoltre la ribeca con quattro corde: sol2 re3 la3 mi4?. Poi le punte nelle viole da gamba e il riccio. Strano... Sembrano di fabbricazione non italiane, tedesche?. Il violone: quattro corde le cc con le tacche. Un' altra lira da braccio?? su un libro con quattro corde e un riccio e le ff!! lo strumento piu' interessante.delyrium ha scritto:forse riferito alle "FF" della lira da braccio posta sul pavimento?
- edo
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Il violone è quello appoggiato al clavicembalo? Sembra che di corde ne abbia almeno 5, ma più probabilmente 6. E la tavola, composta da sette pezzi affiancati.Piergiuseppe ha scritto:Bravo! le ff della lira da braccio sul pavimento. Inoltre la ribeca con quattro corde: sol2 re3 la3 mi4?. Poi le punte nelle viole da gamba e il riccio. Strano... Sembrano di fabbricazione non italiane, tedesche?. Il violone: quattro corde le cc con le tacche. Un' altra lira da braccio?? su un libro con quattro corde e un riccio e le ff!! lo strumento piu' interessante.
Però io sono ignorante, nel senso che ignoro moltissime cose, e non ho capito cosa volevi dirci mostrandoci questo dipinto. Che le ipotesi di Claudio sull'origine delle punte sono infondate? Che il violino è stato inventato in Germania?
Non sono provocatorio, voglio solo capire.
Ciao
edo
claudio ha scritto:
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Ad esempio, il capitolo della vernice è rimasto quasi completamente non toccato. A questo proposito una cosa deve essere detta preventivamente:
nell'incontro di Roma e anche in questa discussione è stata riproposta l'idea assolutamente infondata che Sacconi "non abbia detto tutto", così da far pensare che sulla base degli indizi lasciati da Sacconi medesimo ci sia stato qualcuno più intelligente degli altri che abbia capito tutto l'arcano.
Io consiglio di mettersi il cuore in pace e di ritornare al senso originario che Sacconi ha voluto dare al suo libro di "segreti", ossia ironia e coscienza nella ricerca, no ciarlatanerie grazie.
Affermare che Sacconi "non abbia avuto il tempo di fare le cose", è molto diverso dal dire "Sacconi non ha detto tutto". Quindi bisogna stare molto attenti a mettere o a non mettere in bocca a Sacconi, parole o pensieri mai espressi.
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Anch'io non credo che ci sia chissà quale segreto da scoprire, solo che quelle ricette sono .....forse formulate male .....o incomplete!
Sono come degli appunti buttati là senza tante puntualizzazioni, forse lasciando dei sottintesi scontati, ecc....
C'è, secondo me, da ragionarci sopra partendo dal fatto se così come sono elaborate possano funzionare, perchè ci potrebbero anche essere delle strane incongruenze!
Ma magari va tutto bene, è solo questione di fare chiarezza.
Solo che impostando così la questione ognuno dice la sua....., poi facciamo notte, altro che tre ore.
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Ricercare sopra tutto due cose: la verità e la bellezza.
- Lino Santoro -
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- Piergiuseppe
- Liutaio
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Semplicemente che il violino inventato in Italia hanno sofferto d’influenze non solo italiane. Lo strumento sullo sgabello è un violino, anche se la forma richiama la lira da braccio, ma la larga CC è inconfondibile. Quindi il violino deriva sostanzialmente dalla lira da braccio e la ribeca, gli unici due strumenti dei quali può di più assomigliare in quel dipinto. Quel dipinto sembra una raffigurazione di mutanti.edo ha scritto: Però io sono ignorante, nel senso che ignoro moltissime cose, e non ho capito cosa volevi dirci mostrandoci questo dipinto.