Seminario di Liuteria a Roma.

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talus
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Messaggio da talus »

Piergiuseppe ha scritto:
talus ha scritto:la re sol do fa si
Come vedi da te questo strumento non ha niente a che fare con il violino. La ribeca e' accordata per quinte.
la rubeca che lei fa riferimento accordata per quinte o anche all'ottava e' gia' quella europea medioevale e si pensa simile al rebab arabo.Comunque ritengo superfluo affannarsi intorno a queste lontani origini. L'invenzione del Violino nasce secondo me dal bisogno di imitare la voce umana.
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Piergiuseppe
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Messaggio da Piergiuseppe »

talus ha scritto:Comunque ritengo superfluo affannarsi intorno a queste lontani origini.
Certo hai ragione. Bene, ascoltiamoci l' Orfeo di Claudio Monteverdi (altro cremonese doc al pari di Stradivari)Il suono "antico" dei violini obbligatori in questa opera senzaltro non restera' insensibile al tuo bel gusto.
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claudio
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Messaggio da claudio »

In un mio articolo sostengo che la forma del violino moderno è una rielaborazione in chiave barocca di strumenti preesistenti di forma ovaleggiante e senza punte. Lo stile barocco si caratterizza spesso per una sovrapposizione che riguardava gli oggetti di uso quotidiano e le strutture architettoniche.

Nella chiesa di S. Rita e S. Margherita in Cremona, anno 1547, ho trovato quest'affresco che a mio parere illustra abbastanza bene il concetto delle punte, derivazione da motivi decorativi vegetali, al corpo di una viola da gamba. Nell'affresco si nota un'ombreggiatura della tavola che fa supporre un abbozzo di una bombatura. Non so chi sia l'autore di quest'opera, ma anche se fosse più tarda rispetto alla chiesa, sicuramente lo strumento richiama un modello molto antico:

Immagine
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claudio
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Messaggio da claudio »

nella pagina precedente ho aggiunto il capitello corinzio citato nel messaggio di Violino7.
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violino7
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Messaggio da violino7 »

claudio ha scritto:nella pagina precedente ho aggiunto il capitello corinzio citato nel messaggio di Violino7.
Grazie, Claudio, anche per le integrazioni sull'estetica del violino.

Purtroppo non posso ricordarmi tutto, specialmente quando si devono puntualizzare i particolari, e non ci vedo niente di male se il "relatore della conferenza" integri la mia relazione! :roll: :lol:
.
Ricercare sopra tutto due cose: la verità e la bellezza.

- Lino Santoro -
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Piergiuseppe
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Messaggio da Piergiuseppe »

claudio ha scritto: Nella chiesa di S. Rita e S. Margherita in Cremona, anno 1547, ho trovato quest'affresco che a mio parere illustra abbastanza bene il concetto delle punte, derivazione da motivi decorativi vegetali, al corpo di una viola da gamba
Quello strumento non e' una viola da gamba ma un lirone.
ImmagineLa famiglia dei violini non ha niente a che fare con la famiglia delle viole da gamba. C. Monteverdi nel 1607 indicando gli strumenti da usare nella sua opera Orfeo chiaramente distingue la famiglia dei violini dalle altre.
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claudio
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Messaggio da claudio »

Piergiuseppe, credevo che un gambista di professione che ho consultato fosse competente abbastanza da distinguere una viola da gamba da un lirone. Non so che differenza possa esserci tra i due, ma anche una viola da gamba degli Amati conservata all'Ashmolean museum ha gli stessi connotati. Penso sia il caso di approfondire.

Se la ribeca può essere considerata l'antenato del violino perchè è accordata per quinte allora si può dire che se tutte le automobili hanno quattro ruote, sono quindi tutte uguali e hanno le stesse destinazioni d'uso? io includerei a buon diritto anche gli strumenti ad arco di origine celtica nella grande famiglia, anche perchè in tempi assai remoti le varie culture si sono sicuramente toccate e frequentate abbastanza durante le varie migrazioni.

Credo infine che Monteverdi faccia una distinzione dal punto di vista musicale più che formale-organologico. Parlando quindi solo per l'aspetto formale, si può affermare con sufficiente certezza che il violino prenda lo stile delle viole. E d'altra parte come potrebbe essere diversamente se da un punto di vista prettamente linguistico sulla parola "violino" dovessimo ignorare che è un diminutivo di viola? (al pari di violone).

Ribadisco che qui si parla da un punto di vista formale e rintracciando le punte (ma anche i riccioli), caratterizzanti il violino in forme di strumenti più antiche del violino stesso. Il tutto si origina da forme e stili ornamentali di carattere vegetale dettati dalla classicità.
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delyrium
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Messaggio da delyrium »

è vero che il violino è della famiglia delle viole, ma precisiamo, delle VIOLE DA BRACCIO... il violino corrispondente delle viole da gamba è il PARDESSUS DE VIOL... tutto questo viene confermato se non erro anche nel libro di Principe e di un altro autore famoso che non ricordo
<em>"<strong>QVO VNICO PROPVGNACVLO STAT STABIT(QUE) RELIGIO</strong>"</em><br>Andrea Amati (1560)
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claudio
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Messaggio da claudio »

Riguardo al Principe, meglio non approfondire troppo, penso che manchi a tutt'oggi un'opera in italiano che tracci in modo organico e corretto la storia degli strumenti ad arco. Siamo spesso costretti a dover sintetizzare ciò che si legge in libri di autori diversi.
In quanto alla viola da braccio, anch'essa come come la viola da gamba, il violone, il violino, ecc ecc, deriva da un non meglio definito capostipite detto "viola". In principio era la viola, o se si vuole, la fidula, da cui poi sono derivate le varianti che conosciamo. (fidula, fiddle, viella, ecc.)

Citazione da: http://www.mauriziopistone.it/testi/str ... cio01.html
Vivuola e stampita

Era in que’ tempi Minuccio tenuto un finissimo cantatore e sonatore, e volentieri dal re Pietro veduto, il quale Bernardo avvisò che la Lisa volesse per udirlo alquanto e sonare e cantare; per che, fattogliele dire, egli, che piacevole uomo era, incontanente a lei venne; e poi che alquanto con amorevoli parole confortata l’ebbe, con una sua vivuola dolcemente sonò alcuna stampita e cantò appresso alcuna canzone; le quali allo amor della giovane erano fuoco e fiamma, là dove egli la credea consolare.

Giovanni Boccaccio
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Piergiuseppe
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Messaggio da Piergiuseppe »

riporto qui un periodo di un accreditato organologo da un libro sui strumenti del rinascimento edito da Oxford University. Se siete interessati lo posto completo (con tempo).

"The violins' s true pedigree was rather mixed since it
represented a fusion of the noble lira da braccio
with the renaissance fiddle and the much less elevated rebec."
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claudio
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Messaggio da claudio »

traduco per coloro che hanno meno dimestichezza dell'inglese:
Il vero pedigree del violino è piuttosto misto, per cui esso si presenta come una fusione tra la nobile lira da braccio con il fiddle rinascimentale e la molto meno elevata ribeca.
Un pò come dire, facciamo un minestrone, mettiamo dentro tutti gli ingredienti, magari un pò a caso e poi facciamo la famosa "zuppa del casale". Non sono d'accordo, i nomi hanno una loro importanza e una loro storia, anche se gli strumenti possono aver preso come nel caso del violino elementi stilistici di altri strumenti (vedi viola da gamba, lirone, ecc.). E comunque può essere addirittura che sia lo strumento "fidula" ad essere il frutto della mescolanza di cui sopra. Chi può dirlo? a dire che il violino sia una mescolanza siamo forse capaci di arrivarci un pò tutti, senza tenere conto del fatto che "violino" è linguisticamente il diminutivo di "viola".

Cmq non c'è nessuna certezza in proposito perchè semplicemente mancano le evidenze certe per stabilire se tizio è figlio di caio, quel che a me preme ribadire è che sullo strumento violino, strumento antico ad arco vagamente a forma di otto, l'estetica barocca sovrappone il suo stile con ornamenti di origine vegetale. Altri strumenti, invece, conservano il l'aspetto tipico della Rinascenza, vedi le viole da gamba, viole d'amore, caratterizzate dal fondo piatto e in cui sono assenti le punte prominenti e il riccio, (anche se con eccezioni).
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Messaggio da Piergiuseppe »

Quando non ci sono documenti precisi bisogna fare delle ricerche: Nel nostro caso IMHO e' molto importante la musicologia, quando e perche' sono scritte alcune indicazioni nei manoscritti (partiture) musicali. Inoltre l' iconografia, ad esempio a voi questo particolare di un quadro del Breughel(1568-1625) cosa vi dice sugli strumenti musicali?

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Messaggio da claudio »

Documenti iconografici ne esistono una marea, e anche di spartiti, ma la nascita del violino resta incerta. Vedi, il discorso sulla ricerca stilistica barocca può dirci molto di più di quanto le fonti già conosciute possano dirci. Ad esempio gli organologi o i musicologi sono abituati a studiare rimanendo nel loro ambito, non sanno quasi niente di ciò che succede ed è successo in altri campi dell'arte. Ad esempio un organologo in genere conosce molto poco dell'ebanisteria, così come anche un critico d'arte conosce poco o niente della scuola d'intaglio. Pensa che a livello artistico, la nostra scuola d'intaglio antica, artisti che sapevano eccellere nel disegno, nell'intaglio, nell'architettura, ecc., avrebbe lo stesso identico valore di altri campi artistici molto celebrati quali la scultura e la pittura, ma pochi conoscono gli artisti e le opere dell'intaglio in legno.
Ad esempio mi trovai casualmente presso un santuario della Valtellina e mi trovai di fronte ad una altare in legno policromo dedicato a Santa Cecilia e un organo con decorazioni ricchissime in rilievo e a tutto tondo, il tutto stracolmo di strumenti musicali, compresi pochette, violini e violoncelli. Erano quegli artisti, Scalvini e Del Piaz, contemporanei di Stradivari. Tu li hai mai sentiti nominare? Ho chiesto notizie più dettagliate al conservatore delle opere una decina di anni fa, ma sono ancora qui che sto aspettando.
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Messaggio da delyrium »

aahh ok chiedo scusa a Claudio, credevo che ti riferissi alle viole da gamba col termine "viola", non alla fidula o alla viella
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violino7
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Messaggio da violino7 »

E' il momento giusto per parlare del Maestro Maurizio Lopa che era presente in conferenza con una viola da gamba e che avete già visto di scorcio nella prima foto che ho postato.
Egli è direttore di orchestra e valente solista di questo strumento.
All'interno delle tre ore è stato possibile anche ritagliare alcuni minuti per fargli qualche domanda. Lui ci ha ricambiato con una interessante dissertazione su questo bellissimo strumento del seicento oltre che intrattenerci brevemente per farcene ascoltare il suono.

Immagine

Vi riferisco gli elementi che ho perfettamente recepito.


----Il suono innanzitutto: le note vengono tirate con l'arco in maniera da modificarne l'intensità durante la stessa arcata e questo conferisce alla viola da gamba una espressività sui-generis derivata dalla sua timbrica caratteristica (non saprei come descrivere questa cosa, avreste dovuta sentirla per valutare meglio quello che sto dicendo); il prolungarsi del suono sembra riferibile all'accompagnamento di un altro strumento.


----"la viola da gamba non ha niente a che fare con il violoncello! Questo deve essere chiaro!" Il maestro ha tenuto a specificare che c'è in giro l'errata convinzione che il violoncello derivi dalla viola da gamba alla quale è stato applicato il puntale per comodità di tenuta. Questo non è vero, storicamente. Per dimostrarcelo, egli ci ha immersi nel mondo musicale del seicento francese nel quale la viola da gamba era uno strumento diffusissimo e con un suo ampio repertorio. Anzi la Francia musicalmente si poneva in contrapposizione alla cultura musicale italiana che in quel periodo andava affermandosi sempre di più!
Fu in quel periodo che allora in Italia si affermò il violoncello, semplicemente come derivazione dal violino, e comunque appartenente alla sua famiglia.

"Il violoncello si suona per diletto, la viola da gamba per noia"
.

Mi è rimasta impressa questa frase citata dal maestro Lopa. Non mi ricordo da chi sia stata pronunciata, sicuramente da un francese, e voleva sottintendere la facilità del suo utilizzo rispetto al violoncello e la sua grande diffusione presso l'agiata nobiltà francese dell'epoca. (Stiamo nel secolo che precede la rivoluzione!)

Quindi: "La viola da gamba si suona alla francese ed il violoncello all'italiana!"


----La viola da gamba non è uno strumento temperato.
Questo significa che questo strumento permette di concretizzare la differenza tra una nota con diesis e quella successiva con il bemolle.
Il bello è che ha le tacche sulla tastiera, che però non sono fisse ma mobili anche se saldamente fissate, sono di budello come le sue sette corde, e per realizzare la differenza sopraddetta vengono utilizzate due tacche una accanto all'altra.

Immagine

Insomma è uno strumento affascinante del passato.
In un'altra occasione ho avuto modo di raccontavi che quando qualche anno fa ho visitato il Museo della Musica di Parigi ho assistito per due ore (praticamente unico spettatore!) ad un concerto tenuto da una ragazza con la sua viola da gamba e musiche del seicento francese, restando affascinato dalla bellezza del suono. :)

Immagine

Un grazie anche al Maestro Maurizio Lopa!
.
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- Lino Santoro -
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