caravaggio ha scritto:è inutile che te la prendi con la punteggiatura
ed invece te lo rifaccio notare: non sai scrivere quindi un forum non è un posto per te
caravaggio ha scritto: la forma interna è meno precisa inoltre voglio vedere cosa fai se non fai un blocchetto più che preciso ti esce un violino bislongo?????? hahahhhahha non so di dove sei
vedo che oltre a non saper scrivere non sai nemmeno leggere: sotto al mio nome c'è scritto chiaramente di dove sono, anche se ho il sospetto che tu lo sappia benissimo
caravaggio ha scritto:ma ti assicuro che a CREMONA se la vedono in più di 300 la concorrenza e se è preferita ci sara un motivo senza nulla togliere alla forma interna adatta solo ai professori lascia stare le chiese che non centrano nulla ciao carooo
Scusate, essendo novello e non avendo ancora deciso vorrei avere argomenti più precisi: con la forma interna le fasce risulteranno leggermente bombate.
Con quella esterna le simmetrie saranno più precise? La messa in opera di zocchetti e controfasce più agevole?
gustu ha scritto:Scusate, essendo novello e non avendo ancora deciso vorrei avere argomenti più precisi: con la forma interna le fasce risulteranno leggermente bombate.
Con quella esterna le simmetrie saranno più precise? La messa in opera di zocchetti e controfasce più agevole?
Altro?
Le simmetrie saranno più precise se lo sarà la forma......
Con la forma esterna, se credi, puoi anche astenerti dal montare gli zocchetti delle "C", limitandoti a posizionare quello del manico e del bottone.
Ma credo che senza gli zocchetti delle C lo strumento sarà meno robusto e soggetto a deformazioni.
Invece mi pare di aver sentito che le controfasce possono passare all'interno deggli zocchetti, (non inglobati, ma che fasciano per intero lo zocchetto dalla parte delle EFFE) "non so se mi sono spiegato".
Anche questa soluzione è sconsigliabile?
Mi sembra di tornare nel passato. Queste "polemiche" fra le 2 scuole di pensiero erano famose a Cremona negli anni 80.
Io uso entrambi i metodi per la costruzione degli strumenti, senza prediligere ne l'uno ne l'altro e credo (ma questa e'solo la mia opinione) che un liutaio debba essere in grado di utilizzare sia la forma interna che quella esterna perche' non e' questa scelta che determina il risultato finale...
Senza dubbio è un bene conoscere i vari metodi di costruzione degli strumenti ad arco, ma come si fa a prendere ad esempio gli strumenti antichi italiani e poi usare un metodo di costruzione non italiano? Che senso ha aver studiato tanto la liuteria antica se poi si deve ricorrere a metodi che le sono estranei?
Credo inoltre che il risultato finale, cioè il suono, è determinato dal metodo e dai materiali che si sono scelti. Nota bene che non si tratta di essere solo rigorosi o fondamentalisti, è che comunque il metodo della forma interna è soggetto ad infinite modifiche e variazioni tale che non ci si può dichiarare fino in fondo "padroni dell'arte". Figuriamoci poi se a questo metodo se ne affianca un altro con caratteristiche così diverse.
Questa discussione e' spassosissima. Veramente. Forse perche' non sono liutaio, non vedo la necessita' di toni accesi in merito......
Comunque, una domanda sulla forma esterna: non c'e il pericolo che le fascie col tempo diventino leggermente "concave"? con conseguente influenza sul suono.....
Come musicista/appassionato-di-liuteria, sono sempre stato dalla parte della forma interna, per le sue infinite possibilita' ( anche di errori, perche' no, ma a volte sono le piccole " non simmetrie " che fanno la bellezza di uno strumento......adoro Soffritti) pero'.....
Poco tempo fa ( a Mondo M.) ho conosciuto uno che fa strumenti i quali avrei giurato essere stati fatti con la forma interna. Immaginate la sorpresa quando poi l'ho visto lavorare con quella esterna. A questo punto non so piu' cosa pensare.
Scusate gli accenti che non ci sono, ho tastiera US.
Buon anno a tutti!
Più che spassosa, questa è una discussione che a mio parere rappresenta in piccolo le diverse opinioni del mondo liutario riguardo i vari metodi di costruzione degli strumenti ad arco. Essendo il metodo della forma esterna ormai connaturato nella liuteria italiana dal 1800 in poi, non possiamo ignorare una moltitudine di liutai che con quel metodo si sono espressi, spesso con risultati eccellenti dal punto di vista qualitativo. Ogni liutaio ha il diritto di esprimersi come crede, ma io ne faccio una questione di ricerca puramente personale ispirandomi non solo ai lavori dei liutai classici, ma anche a quelli che da Giuseppe Fiorini, Fernando Sacconi, Ansaldo Poggi ed altri sulla stessa linea, hanno contribuito a perpetuare il metodo originario forma interna. Lo stile degli autori citati non può certo essere accomunato dal metodo della forma interna, in quanto altri particolari costruttivi (vernice inclusa), hanno prodotto differenze significative tali da non poter essere compresi in una stessa scuola. Ad esempio un violino costruito da Poggi è diversissimo da uno costruito da Francesco Bissolotti, eppure entrambe hanno seguito il metodo della forma interna e tratto fondamentali lezioni dallo studio degli attrezzi di lavoro originali di Stradivari. Bissolotti stesso ha scritto, e non mi risulta che abbia cambiato idea, che il metodo della forma interna consente una costruzione originale e particolare, tale che ogni strumento ha una sua precisa ed originale identità. Inoltre questo è un metodo che consente al liutaio un grado estremo di libertà in quanto il suo scopo non è quello di riprodurre in copia gli strumenti antichi, bensì di esprimere caratteristiche inevitabilmente, e giustamente, legate all'epoca in cui vive. Questo non significa garanzia di successo, perchè la liuteria contemporanea, sia che si esprima con la forma interna che con quella esterna, è in un certo qual modo afflitta da una certa rigidezza stilistica che spesso si ripercuote in modo negativo anche sul suono. Per quello che mi riguarda scopro ogni giorno sempre cose nuove sul metodo della forma interna leggendo pubblicazioni, osservando gli strumenti originali e i disegni da essi ricavati, da cui ricavo stimoli pressochè infiniti, figuriamoci se dovessi prendermi la briga di studiare anche altri metodi come quello che della forma esterna, che oltretutto sono estranei alla tradizione antica italiana.
Io le ho sempre usate entrambe, e non mi pare di trovare tutta questa differenza, anzi no, una differenza c'è, mentre una forma interna la posso fare in un'ora di lavoro per la forma esterna è un casino e dovendosi affidere ad altri il costo leviva in maniera esponenziale.
<div>......chi va dietro altrui mai non gli passa innanzi.....(Michelagnolo Bonarroto fiorentino)</div><br>
Che bello!!!!! Era dai tempi della scuola che non sentivo parlare della diatriba forma interna/forma esterna!!!!!!!! mi sembra di essere tornato a 18 anni!!!!!!
Visto che si tirano in ballo i "cremonesi" vorrei dire la mia.
caravaggio ha scritto:ciao a tutti io conosco parecchi liutai di Cremona che usano la forma esterna propio per garantirela perfetta simmetria dello strumento in poco tempo e totale sicurezza con la forma interna la lavorazione è più lenta e inevitabilmente meno precisa
Non è una questione di forma ma di essere capaci a lavorare.....io conosco alcuni liutai cremonesi che, usando la forma interna, riescono a ottenere una precisione estrema, sempre che sia questo l'obbiettivo......
Conosco anche molti liutai cremonesi che utilizzano la forma esterna non certo per garantire la perfetta simmetria ma solo per aumentare la produttività, cosa che va quasi sempre a scapito della qualità finale del prodotto....
Fare buoni strumenti è possibile sia con l'una che con l'altra forma ma il tempo che ci si impiega è uguale, le scorciatoie abbassano sempre la qualità.....se uno è in grado di percepirla.....
caravaggio ha scritto:..... la forma interna è meno precisa inoltre voglio vedere cosa fai se non fai un blocchetto più che preciso ti esce un violino bislongo?????? .......... ti assicuro che a CREMONA se la vedono in più di 300 la concorrenza e se è preferita ci sara un motivo senza nulla togliere alla forma interna adatta solo ai professori......
Se sbagli un tassello (blocchetto) lo cambi e ricominci e la prossima volta stai più attento......quando poi avrai imparato a lavorare non lo sbaglierai più....
Non so in base a quali dati statistici si possa affermare che a Cremona una forma sia preferita all'altra, io conosco più liutai che usano la forma interna ma non so quale sia effettivamente la "preferita" dei cremonesi.
La concorrenza leale non ha mai fatto male a nessuno, purtroppo dei 300 (?) liutai che citi solo 150 o 160 sono regolarmente iscritti alla camera di commercio e anche tra questi ci sono soggetti che sfruttano il lavoro nero degli altri (oltre che al proprio) per abbassare i prezzi danneggiando tutti, in primis l'immagine di Cremona.
Questa si chiama concorrenza sleale, molto diffusa a Cremona.......
gustu ha scritto:....Ma credo che senza gli zocchetti delle C lo strumento sarà meno robusto e soggetto a deformazioni......
Direi di no. Non ho mai impiegato questa tecnica, ma ho avuto modo di vedere un certo numero di violini così costruiti e non mostravano il ben che minimo cedimento.
Stamattina ho cominciato a verniciare un violino costruito con forma esterna poi ho incollato i tasselli ad una forma di violoncello (forma interna).
Ad entrambi gli strumenti garantiro il massimo della mia precisione.
Per la costruzione del violoncello occorrera' piu tempo, ma solo perche' le dimensioni sono maggiori.
Discorso chiuso.