Violino Ausonia

Strumenti, pensieri e confidenze a lume di candela.
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claudio
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Violino Ausonia

Messaggio da claudio »

Violino "Ausonia", modello Guarneri Alard 1742. La vernice è all'ambra e ne abbiamo parlato qualche tempo fa in questo forum, i colori usati sono terra di siena bruciata e alizarina di colore marrone/rosso. Se avete domande o osservazioni sono a vostra disposizione.
Le foto in alta risoluzione potete vederle qua:
http://claudiorampini.com/cpg/displayim ... play_media

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andante con fuoco
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Castiglione
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Messaggio da Castiglione »

Complimenti Claudio è davvero bello, mi piace molto anche la tonalità ottenuta con l'alizarina e la terra di siena bruciata!
Se non ricordo male anche nel Monterey avevi usato gli stessi pigmenti, giusto?

Spero di riuscire un giorno ad arrivare ad usare anch'io la vernice ad olio. Per ora aspetto l'ambra da Cremonatools per iniziare a fare le prove.
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_ale
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Messaggio da _ale »

Caro Claudio, un bel lavoro come sempre. Si riconosce la tua mano, specialmente nel riccio, ormai la tua firma.

Mi permetto di linkare una foto dalla tua galleria:

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un'immagine molto bella. Le pagliuzze dorate si vedono. Complimenti anche per la tua ricerca sulla "luce". Un risultato notevole, non c'è dubbio.

Solo una domanda: non credi che la terra di siena con il tempo (intendo decenni e decenni) possa scurire troppo la vernice ossidandosi?

Buon lavoro e buona "luce" (si dice anche in fotografia no?)
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claudio
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Messaggio da claudio »

Nel Monterey avevo usato un'alizarina rosso scura e anche un pò di bitume, con il tempo ho scoperto i pigmenti a base di ossidi metallici come le terre di siena e mi trovo benone. Il bitume è meglio sempre usarlo con una certa parsimonia. Le "pagliuzze" nella tavola armonica sono sempre stata una brutta bestia da far risaltare in modo congruo, anche con l'aiuto della chiara d'uovo mi sembra che i risultati siano decenti. La terra di siena è già essa una ossido metallico ed è considerato uno dei pigmenti più stabili ed inalterabili che esistano, semmai è la vernice che con il tempo tende ad ingiallire e a scurire progressivamente, ma questo è un risultato che per un violino va benissimo. Per un quadro molto meno.
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masa
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Messaggio da masa »

Complimenti Claudio, come al solito è bellissimo se anche non dico ogni volta.
Ma questa volta avrei una piccola osservazione.
Quei piccoli segni di lavoro lasciati sul riccio non mi sembrano consono con il resto. Tutto il lavoro è fatto con una certa cura e perfezione, allora perché solo il riccio presenta un timido tentativo di essere “brutale
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claudio
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Messaggio da claudio »

Grazie Masa. Il lavoro sul violino è tutt'altro che "perfetto", lo strumento reca molti segni del mio passaggio, guardandolo dal vivo ci si rende conto meglio. La vernice all'olio dà allo strumento un'apparenza "materica", siamo lontani dalle superfici perfettamente levigate che anch'io ho usato fare anni fa. E poi ci sono le irregolarità delle sgusce, del contorno delle fasce e tanti altri piccoli particolari. No, non direi proprio che questo sia un lavoro eseguito ispirandosi alla precisione.

Immagine :)
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Messaggio da davidesora »

claudio ha scritto:Le "pagliuzze" nella tavola armonica sono sempre stata una brutta bestia da far risaltare in modo congruo, anche con l'aiuto della chiara d'uovo mi sembra che i risultati siano decenti.
Scusate, ma cosa sono queste "pagliuzze dorate"??
Un misterioso pigmento aureo o un effetto di brillantezza del legno?

Bel violino!!

Davide
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claudio
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Messaggio da claudio »

Grazie Davide, sappi però che hai il dovere di essere sincero. :lol:
Le famose "pagliuzze dorate" derivano da un'osservazione che feci a suo tempo sul violino Lady Blunt di Stradivari, la cui tavola armonica alla luce del sole rivelava caratteristici riflessi dorati simili ad una filigrana sotto il marrone rossiccio della vernice. Anche Sacconi ne fa cenno nel suo libro e parla di fibre "come se fossero d'oro" o qualcosa di simile. Il tutto ovviamente deriva non tanto da misteriosi pigmenti aurei ma dall'interazione delle fibre del legno, con la preparazione e la vernice vera e propria.
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masa
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Messaggio da masa »

Grazie Claudio della risposta.
Per quanto riguarda "pagliuzze dorate", sarebbe quello che descrive Heron Allen nel suo libro "Violin Making as it was, and is" nelle pagine 171/172?
Lui sostiene che è l'effetto della vernice ad alcool sopra la vernice all' olio, credibile?
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claudio
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Messaggio da claudio »

Masa, ogni vernice è in grado di produrre un effetto dicroico in misura maggiore o minore. Le vernici antiche originali hanno la caratteristica di "accendersi" a seconda dell'incidenza e della qualità della luce, mentre quelle ad alcool tendono ad avere gli stessi riflessi praticamente in ogni condizione. Una vernice ad olio stesa su una ad alcool non produce gli effetti desiderati. Il libro di Heron Allen è stato scritto a fine 1800 e per giunta egli non era nemmeno un professionista della liuteria, in esso sono contenute un gran numero di imprecisioni ed inesattezze, anche se qualcosa rimane da salvare delle sue osservazioni.
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Messaggio da sullacorda »

spassionatamente non mi sono mai piaciuti i violini perfetti, con vernice stesa in modo impeccabile e neanche quelli antichizzati.
Ci sono però vernici e liutai che riescono a fare strumenti moderni, quindi non antichizzati, ma che hanno una vernice meno meccanica-perfetta ma che dà più senso artigianale, come la tua.
A me piace molto e mi ricorda la vernice di un mio violino.
Dalle foto quasi sembra non ci sia il filetto .. forse per la distanza, .. non so.
Vorrei invece chiederti una cosa: dai violini da te proposti sul sito mi sembra che la tua produzione si basi su pochi modelli, o mi sbaglio? E' perché i clienti provano un tuo violino e poi ti chiedono di farne uno uguale o altro?
Di sicuro mostra personalità e un suo carattere .. il suono?
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Messaggio da OldFossil »

Raramente agli occhi è concesso di indugiare su tali bellezze.
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Ananasso
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Messaggio da Ananasso »

E' una creatura bellissima.
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claudio
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Messaggio da claudio »

Grazie per i vostri commenti. Negli ultimi 10 anni ho seguito principalmente due modelli, il Toscano 1690 di Stradivari e l'Alard di Guarneri del 1742, nel tentativo di approfondire esclusivamente la ricerca del suono e di avere due tipi di strumenti in grado di coprire in modo esauriente il repertorio violinistico. Si tenga anche presente che nell'ambito di un solo modello i risultati sonori possono cambiare in modo anche determinante, basta cambiare l'altezza delle bombature, oppure un processo di verniciatura o di preparazione del legno, in questi casi avere un modello di riferimento consente di capire meglio la natura delle variazioni che sono state introdotte.
Il suono dell'Ausonia è generoso e mi sembra che possegga un'ottima dinamica, la cosa importante è che pur essendo uno strumento che "si deve fare" non ha le asperità tipiche degli strumenti nuovi, inoltre l'uso delle vernici ad olio che sto usando da alcuni anni ha consentito un boost prestazionale sorprendente. Questo lo dico soprendendomi ancora oggi, perchè ritenevo che in fondo un tipo di vernice o l'altro non fosse così influente ai fini della sonorità, ma quando su uno strumento applichi 4 o 6 grammi di vernice invece dei soliti 10 o 12 grammi, per giunta elastica e termoplastica, le differenze di suono sono perfettamente avvertibili.
ll filetto che ho usato in questa occasione è più simile a quello usato da Guarneri, solo un poco più sottile, con il bianco di soli 0.4mm, è un pò più delicato da usare ma il risultato mi sembra buono e più personale. Farò qualche foto della filettatura in modo che possiate rendervi conto meglio.
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Messaggio da OldFossil »

Quando & se avrai tempo, magari facendolo suonare al fortunato (& fortunoso immagino :)) che lo acquisterà, potresti farci avere un saggio campione del suo suono, come facesti per il Duca di Wellington & Monterey (ogni tanto me li riascolto con grande piacere)?
Grazie ancora di condividere le tue creazioni anche con noi!
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