Ma se Amati o Stradivari avessero......

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nenoneno
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Ma se Amati o Stradivari avessero......

Messaggio da nenoneno »

Una domanda che mi sono posto la cui risposta sembrava semplice ma ...... non mi pare poi tanto: Se i signori Amati, Stradivari ecc avessero avuto nelle loro botteghe una sega a nastro, una macchina a controllo numerico..... le avrebbero usate o no? Mi rendo conto che potrei sollevare un vespaio, ma tante ne ho sentite che mi piacerebbe far luce sui confini tra: idea pura contro calcolatore, manualità' e maestria nell'operare contro macchine programmate o programmabili, ripetizione di opere già fatte e rifatte contro ricerca di novità' per migliorare il passato ed il presente.
Questi argomenti dovrebbero essere trattati ESCLUDENDO IL FATTORE ECONOMICO perché' questo pone vincoli gravi a tutti.
Buona serata
nenoneno u.r.d.c.
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claudio
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Messaggio da claudio »

L'errore che si fa comunemente in liuteria è quello di attribuire ai liutai antichi pensieri "moderni", invece di cercare di capire noi moderni il pensiero degli antichi. Inoltre la storia non si fa con i "se", perchè bisogna limitarsi ai fatti, che già di loro natura sono particolarmente complessi.

Se però ci si vuol dilettare nel gioco dei "se", allora direi che i liutai antichi non avrebbero amato tali macchinari, anche se come è ben risaputo, quegli artisti si avvalsero della manodopera degli apprendisti per razionalizzare la produzione dei loro capolavori.
andante con fuoco
nenoneno
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Messaggio da nenoneno »

Buon giorno Maestro.
E' plausibile uno scenari del genere? Bottega di Antonio Stradivari, sua era la casa, sua era la bottega, suoi erano gli attrezzi ed i legni utilizzati. In questo habitat convivevano per lo meno una decina di persone tra figli ed"allievi" che poi tanto allievi non potevano essere ma collaboratori a pari livello. Forse qualcuno era più abile di un collega a filettare un altro a sbozzare un manico,e così via. Forse si sarebbero sentite delle frasi tipo "ma se questo spessore fosse più basso" o "perché' non allarghiamo un poco la testa" o "taglia meglio quel fondo" e così' via. Tutto questa tiritera per dire che il lavoro era di equipe forse i disegni dei modelli era il risultato di discussioni, e il disegno finale fatto da mano di Antonio perché' forse più abile e più portato al disegno. Quello che e' importante e' che ogni progetto veniva attuato, questo si vede dalle diverse misure degli strumenti, ma poteva farlo perché' aveva una "FABBRICA" alle spalle, Antonio operava, controllava, acquistava legname, vendeva, preparava vernici (o se le prendeva già' fatte dallo speziale). Se e' vero che sono noti circa 1000 strumenti di sua etichetta e giudicati autentici, tenendo presente il tempo per fare uno strumento con i mezzi di allora, non ce l'avrebbe fatta lavorando 24 ore su 24 per 365 giorni all'anno (366 nei bisestili). Mi corregga se sbaglio, la bottega del liutaio moderno e' composta da una sola persona (qualche allievo, qualche collega, qualche strumentista) che deve vivere del suo lavoro. Sono quasi sicuro che a tutti sarà' passato per la mente: "ma se provassi .." "ma se facessi..." ma poi se sbagli non lo vendi : non si ha la BOTTEGA FABBRICA a meno di inventarsela aiutandosi con macchine dove manca la mano umana MA SOLO PER LA SPERIMENTAZIONE che così' costerebbe poco in termine di costi di materiale e tempo di lavoro. Di questa seconda parte mi piacerebbe parlarne con la dovuta calma e secondo ipotesi ben chiare ma se l'argomento risultasse noioso o irritante o inutile pazienza.... ho provato sentire opinioni diverse.
Salutoni
nenoneno
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claudio
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Messaggio da claudio »

ci sono liutai e botteghe di liuteria che usano macchine a controllo numerico, ma il fare violini d'autore è un'altra cosa. Nessuno farebbe un quadro usando una macchina, bensì ci terrebbe ad usare le proprie mani, con i pennelli e i colori preferiti. Quindi un violino d'autore è per definizione fatto a mano e controllato dal proprio autore dal primo all'ultimo passo della sua costruzione.

Le botteghe degli antichi non erano così "democratiche", in tutte le botteghe liutarie, ma anche di pittura, scultura e arte varia, la parola del capo era legge. I violini di Stradivari pur realizzati con il probabile aiuto dei figli e degli allievi, sono sempre molto ben riconoscibili, segno evidente che il controllo del liutaio era effettuato in modo metodico ed efficace.

Quindi sui violini d'autore noi parliamo sempre volentieri, sui violini fatti con le macchine molto meno.
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Ananasso
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Messaggio da Ananasso »

Dato il carattere di Antonio Stradivari che si può desumere dal Sacconi e in particolare dal rapporto con i figli (sembra un padre-padrone), mi viene da pensare che se avesse beccato Omobono con il Dremel in mano l'avrebbe fatto a pezzi (Omobono, mica il Dremel).
nenoneno
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Messaggio da nenoneno »

Non c'e' da spostare nemmeno una virgola..... perfetto. Coloro che usano CNC Dremmel e gatte a pesca per fare uno strumento che poi SPACCIANO per fatto a mano... non sono degni del titolo di Liutaio. Ma il concetto che intendevo esporre e' il seguente: visto che BOTTEGHE in grado di diversificare la manodopera non ce ne sono e che far ricerca su migliorie sonore magari con lavorazioni diverse, forme diverse, ponticelli diversi e chi più' ne ha più ne metta,richiede tempo e mezzi finanziari, IN QUESTO CASO potrei accettare l'uso di macchinari in grado di abbreviare moltissimo il tempo di lavorazione, con pochissimi sfridi A FINE DI STUDIO E RICERCA, lasciando comunque e sempre l'esecuzione di opere da mettere sul mercato esclusivamente alla maestria dell'autore. Mi viene da pensare ad esempio, ad un amico, che strimpella uno strumento che chiama violino perché' ne ha la forma assomigliante, che ha sfornato una serie di eresie per accordare il catenaccio che teneva in mano, benedicendo la chitarra elettrica che con i suoi accordatori in un attimo otteneva l'accordatura: mi chiedo allora, tutti sanno collocare i piroli alla perfezione, ci sono i taracantini che aiutano ma sarebbe una eresia degna di scomunica usare qualche marchingegno più' moderno? Se ci pensiamo, e non me ne vogliano i Liutai che stimo MOLTISSIMO e li INVIDIO con tutte le mie forze; sono trecento anni che si fanno o si gira attorno alle stesse cose. Non mi si dica che il mercato non chiede cose diverse perché' non saprebbe nemmeno cosa chiedere, sono i Liutai stessi a proporre le novità' MA IN GRUPPO cioè' da un SCUOLA DI PENSIERO. Va be! ho annoiato anche troppo. Buona notte
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claudio
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Messaggio da claudio »

A dire il vero il violino nel tempo ha conosciuto moltissime varianti, anche e soprattutto senza l'ausilio di macchine, ma infine si è confermata sempre la validità del progetto originale. Aggiungerei anche, per fortuna.
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