fondo durissimo

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Arca
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fondo durissimo

Messaggio da Arca »

Sto scavando il mio primo fondo, essendo il primo, e certo della non eccellente riuscita ho acquistato un acero mediocre (errore che non rifarò più in quanto si complicano di molto le lavorazioni, non ne vale la pena).
Bene o male la bombatura esterna è andata a buon fine, lo scavo interno mi sta dando molti problemi, ho già impiegato il doppio del tempo che per bombare, e non sono ancora a buon punto, le sgorbie scaldano tantissimo e riesco a togliere "microtrucioli" per volta, le sgorbie mi sembrano affilate bene, i pialletti me li sono costruiti da solo usando come lama un ferro della pialla combinata che uso in negozio, non è il massimo ma vedo che su altro legno, e sull'esterno stresso del fondo hanno funzionato bene, sull'interno neanche a parlarne.

le mie due domande sono: esiste qualche metodo per lavorare meglio il legno in questione? ho letto che acqua e colla compatta ancora di più, esiste qualcos'altro?

seconda domanda: visto che il legno è così rigido come si vede anche dalla foto, sarà il caso di abbassare leggermente lo spessore del fondo visto che questa rigidità capita proprio nella zona dove andrà posta l'anima?

allego alcune foto, grazie

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questi sono gli arnesi
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questo è l'interno del fondo
si dovrebbe vedere la parte "ossea"
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davidesora
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Messaggio da davidesora »

Non ho mai lavorato un fondo con legno di quel tipo, credo che la difficoltà di lavorazione dipenda anche dalla "strana" venatura e suo orientamento.
L'unico sistema che conosco per ammorbidirlo e tagliarlo meglio è di bagnare con acqua, ma con la giunta nel mezzo occorre fare molta attenzione altrimanti si scolla.
L'ho fatto qualche volta sui violoncelli dove si può bagnare senza toccare la giunta.
Con quella venatura non saprei che dire riguardo agli spessori, se è molto duro e pesante puoi abbassare ma devi vedere come evolve la rigidità e il peso del fondo.
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claudio
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Messaggio da claudio »

Premesso che anche un legno "anomalo" come quello presentato nelle tue foto sarebbe in grado di suonare senza alcun tipo di problema, se lavorato secondo scienza e coscienza, la difficoltà è rappresentata principalmente dalla "onda lunga" del legno che nell'acero si distingue dal fatto che la marezzatura è costituita da legno che si presenta alternativamente di testa, seguendo appunto una logica ad "onda" (basta osservare il legno in sezione longitudinale per rendersene conto).

Nel caso in specie l'onda è anomala è lunga, cioè a dire che le zone in cui il legno si presenta di testa sono molto estese e quindi difficili da lavorare perchè maggiormente resistenti all'azione del taglio degli utensili.

Sugli utensili: quelli nelle foto non mi sembrano lo stato dell'arte dell'efficacia e dell'affilatura, soprattutto per quanto riguarda i pialletti. Questo, unitamente al legno anomalo, comporta uno sforzo notevole nella lavorazione del pezzo.

Possibili rimedi: procurarsi pialletti migliori. Si possono anche costruire in proprio, ma bisogna saperlo fare. Io ho preferito da sempre prenderli da gente che li sa fare.
Affilatura degli utensili: contrariamente a quello che si potrebbe pensare, la corretta affilatura anche solo del ferro di un pialletto può richiedere anni di apprendimento. Infatti bisogna capire il tipo di acciaio, il tipo di angolo di taglio giusto che può essere diverso dai canonici 25° e 30°, tipo di pietre di affilatura e loro corretto uso, spessore della lama, lunghezza della lama, tipo di tempra dell'acciaio, ed altre varianti minori che comunque hanno grande importanza ai fini dell'efficacia degli attrezzi.

Quindi con i giusti attrezzi ed usati nel giusto modo, possono rendere meno faticosa la lavorazione dei legni più scontrosi.
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Arca
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Messaggio da Arca »

È sempre un piacere vedere la vostra disponibilità, spesso si dà per scontato ma non è così, complimenti.
Claudio sono felice di sapere che se lavorato bene anche questo acero potrebbe dare buoni risultati, farò del mio meglio :-)
Riguardo alle piallette vedrò di fare delle migliorie, mi sono basato come inclinazioni del legno e di affilature delle lame sui pialletti che uso quotidianamente in falegnameria, ma qui le cose sembrano diverse, curvature e bombature cambiano notevolmente l'insieme, infatti non ho trovato gli stessi problemi sulle due mini pialle a suola piana. Ho visto che sul sito di goth ne hanno di carine, vedrò di informarmi sui prezzi.
Davide devo dire che inumidire la zona "scontrosa" ha notevolmente migliorato la lavorazione, dal giorno alla notte.
Riguardo agli spessori provvederò in fase di lavorazione/pesatura di vedere e giudicare cos'è meglio fare.
Al limite vi disturbo ancora.
Grazie maestri :-)
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claudio
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Messaggio da claudio »

Il filo delle lame degli utensili illustrati nelle foto sembrano essere stati lucidati con una mola di stoffa e pasta abrasiva. Se così fosse, prova anche ad imparare a fare una affilatura completamente manuale, il filo in genere dura di più e il bisello impiega molto più tempo prima di arrotondarsi rendendo difficoltoso l'uso dell'attrezzo.
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Messaggio da Arca »

No Claudio, non ho usato la mola di stoffa, ho usato il disco di cuoio della tormek abbinata alla pasta Iosso che è molto lucidante. D'ora in poi comincerò ad andare di pietra, grazie mille
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claudio
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Messaggio da claudio »

Mola di stoffa o altro simile, intendevo dire proprio di evitare l'uso delle macchine per la finitura del filo. Ma comunque hai già capito cosa intendo dire. Ovviamente per le fasi di "arrotatura", ossia di aggiustamento del bisello, è d'obbligo la mola ad acqua, perchè a volte gli aggiustamenti richiesti possono prevedere anche l'asportazione di una certa quantità di metallo.
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davidesora
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Messaggio da davidesora »

Un altro piccolo trucco per facilitare la scorrevolezza della sgorbia durante le sgrossature è passare del sapone (tipo marsiglia) sull'utensile e sul legno.
Alcuni liutai usano questo sistema anche per l'intaglio del riccio, ma è bene ricordare che con un'affilatura perfetta tutti questi espedienti sono superflui.
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Messaggio da Arca »

si effettivamente la differenza con affilatura a pietra è notevole. già dalle prime passate si notava chiaramente che la punta del tagliente era leggermente arrotondata, si può vedere che ancora la sgorbia sulla pietra dalla parte sinistra ancora non è arrivata al punto giusto.
Grazie dei consigli :-)

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claudio
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Messaggio da claudio »

Onde risparmiare fatica e olio di gomito, consiglierei di fare il bisello primario sulla mola ad acqua in modo da dargli una leggera curvatura, quindi procedere alla formazione di un piccolo bisello secondario, che si provvederà ad affilare al meglio possibile. In questo modo si ritarda di molto l'arrotondamento del bisello, che tanto aumenta la fatica nell'uso della sgorbia.
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Messaggio da Arca »

Grazie dei consigli Claudio
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claudio
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Messaggio da claudio »

Molto bella la pietra nella foto, si può usare ad acqua e ad olio, se non vado errato dovrebbe essere una turca piuttosto vintage.
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Messaggio da Arca »

Non sapevo fosse turca, era del papà del mio maestro falegname, l'ho "ereditata" quando ho comprato il negozio, si ha parecchi anni, è l'unica con cui mi trovo bene, peccato che da ragazzo mi ricordo molte altre pietre anche coniche che furono buttate in quanto già all'epoca le sgorbie praticamente non si usavano più
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