Mi ero costruito anche il filettatore, ma poi ho deciso di comprarlo, devo dire che non mi convince molto in quanto credevo che lo spessore delle lame fosse al massimo 6 decimi di millimetro, così che affilandole internamente, magari a ogiva come ho visto spesso consigliare dal M° Rampini risultassero le facce esterne dritte e a squadra, invece le lame che mi sono arrivate di corredo misurano 1,5 millimetri (abbondanti) ogni lama.
Va da se che mettendo le lame contrapposte e affilando la parte interna arrivo a 3 millimetri abbondanti, come da foto sotto.
se metto le lame nella maniera non giusta ( come foto sotto) non scendo sotto il millimetro e mezzo.
C'è qualcosa che non capisco?
Qualcuno può darmi dei consigli?
Grazie
Filettatore
Le lame devono essere rimolate e adattate ai nostri bisogni. Va precisato che il filettatore dovrebbe essere usato con le lame accoppiate solo per tracciare il solco, che poi verrà tagliato a coltello o con il filettatore stesso con una sola lama. In questo caso se si vuol tracciare un solco di 1.2mm, si deve lavorare sull'angolo del bisello delle lame e adattarlo ai propri bisogni, anche per questo motivo l'abbondante spessore delle lame permette di fare più errori finchè non si trova la giusta misura.
Io questo filettatore con manico in legno lo uso a lama singola il cui taglio è a forma ogivale e bisello unico, cioè a dire che una delle pareti della lama è dritta e non ha subito nessuna molatura.
Invece per tracciare ne uso un altro già impostato e con lame rilavorate e adattate, che sono più o meno dello stesso spessore di quelle di cui stiamo parlando. Va da sè che all'arrivo le lame non sono usabili poichè il costruttore dell'attrezzo non può per forza di cosa prevedere le necessità sempre diverse di ogni liutaio.
Per inciso io ho adattato lama e filettatore ispirandomi all'attrezzo originale stradivariano conservato al museo del violino ed illustrato nel libro di Sacconi. Per me questa è la forma perfetta perchè permette uno sforzo "umano" nel taglio delle pareti del solco, e consente anche di poter lavorare avanti e indietro, cosa che è molto comoda quando si ha a che fare con curve un pò strette o legni particolarmente scontrosi e cocciuti.
Io questo filettatore con manico in legno lo uso a lama singola il cui taglio è a forma ogivale e bisello unico, cioè a dire che una delle pareti della lama è dritta e non ha subito nessuna molatura.
Invece per tracciare ne uso un altro già impostato e con lame rilavorate e adattate, che sono più o meno dello stesso spessore di quelle di cui stiamo parlando. Va da sè che all'arrivo le lame non sono usabili poichè il costruttore dell'attrezzo non può per forza di cosa prevedere le necessità sempre diverse di ogni liutaio.
Per inciso io ho adattato lama e filettatore ispirandomi all'attrezzo originale stradivariano conservato al museo del violino ed illustrato nel libro di Sacconi. Per me questa è la forma perfetta perchè permette uno sforzo "umano" nel taglio delle pareti del solco, e consente anche di poter lavorare avanti e indietro, cosa che è molto comoda quando si ha a che fare con curve un pò strette o legni particolarmente scontrosi e cocciuti.
andante con fuoco