Riflessione notturna, ho comparato un vecchio violino per poter dilettarmi a restaurare, anche se mi affascina la costruzione ex novo vedo che mi affascina ancor di più il restauro, il violino in questione ha un etichetta Nicolaus Amatus Cremona 1641, naturalmente un falso anche se carino, e comunque abbastanza datato in quanto era montato con ponticello Leandro Bisiach, forse se è stato messo a punto da questo liutaio non era comunque così scadente. Il violino non è un 4/4 ha le misure che chiedevo prima dell'acquisto in questo topic https://www.claudiorampini.com/modules.p ... highlight= forse 1/2? Boh!?!
Vengo al dunque, è così necessario fare i diamantini sulle crepe? Questo violino aveva una crepa per tutta la lunghezza della tavola che passava al centro della effe, ho aperto il violono, incollato la crepa e posto i primi diamantini, poi mi son domandato: ma è così necessario visto il buon combaciare delle due parti?
Non ho praticamente esperienza nel restauro di violini, ma con il legno ci lavoro per professione da 31 anni, e devo dire che mai mi è capitato di rincollare due tavole e che mi si spezzassero nuovamente nello stesso punto, mai successo, anzi, anche in caso di prove di incollaggio, provando a spezzare le due parti mai si spezzano lungo la giuntura, si crea una sorta di inossamento tra le due parti che le rende ancora più forti.
Quindi domando a voi, e necessario apporre diamantini?
Diamantini si, diamantini no?
In pratica ti sei risposto da solo, se i diamantini fossero stati necessari, li avrebbero messi anche nelle giunte delle tavole e dei fondi, fin dall'inzio della liuteria classica, ma così con è stato. Forse l'unica eccezione la farei per quelle crepe vicine ai fori armonici per cui il legno che si presenta di testa unitamente alle sollecitazioni della cassa armonica inducono una certa debolezza della parte. Per questo motivo gli antichi, in particolare Stradivari, usava aumentare lo spessore di circa 0.3mm attorno al perimetro delle effe.
andante con fuoco