[Video] Sulla filettatura e la sguscia a cassa chiusa.

Strumenti, pensieri e confidenze a lume di candela.
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claudio
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[Video] Sulla filettatura e la sguscia a cassa chiusa.

Messaggio da claudio »

Dopo molto, troppo, tempo ho realizzato che la filettatura e la sguscia a cassa chiusa costituisca per i liutai vecchi e giovani un vero e proprio tabù, perché quando una cassa è chiusa non permette di avere un controllo totale sugli spessori di tavola e fondo, e grande è il timore di "sfondare" la cassa durante la sguscia, o perlomeno di andare su spessori troppo sottili ai bordi.

Ma al tempo stesso, c'è anche il grave inconveniente che se tavole e fondi vengono sgusciati a cassa aperta, non si ha il controllo totale sull'intonazione della cassa, cioè a dire che mentre si sguscia a cassa chiusa, al tempo stesso si intona la cassa armonica e la si aggiusta al suo meglio nelle capacità sonore. Lo si fa per tavole e fondi separati, perché non lo si dovrebbe fare per una cassa armonica?

Io non ho la matematica sicurezza che gli antichi liutai cremonesi praticassero filettatura e sguscia a cassa chiusa, tuttavia quando vedo un fondo o una tavola che vengono filettati e sgusciati prima di iniziare la bombatura vera e propria, vengo colto da una profonda perplessità: è come costruire una casa partendo dal tetto. Ma comunque ognuno ha i propri sistemi e non è detto che non funzionino, tuttavia voglio ricordare che queste non sono differenze di carattere meramente stilistico, ma di interpretazione vera e propria del suono.

Ormai sono più di trent'anni che costruisco violini e di strumenti ne ho visti e provati una gran quantità, posso dire con sicurezza che tra gli strumenti contemporanei, pochissimi sono quelli che mi sono piaciuti dal punto di vista sonoro, e parlo di un suono che dia buona prova di ampiezza e profondità nella migliore tradizione italiana. Purtroppo i violinisti italiani sembrano preferire molto spesso strumenti dalla voce fin troppo penetrante e sopranina, e questo è dovuto in massima parte al timore, che assume a volte connotati patologici, di non poter essere bene uditi dal pubblico che li ascolta suonare. Molto spesso il musicista nemmeno si rende conto di ciò che arriva del proprio suono, fidandosi troppo spesso, quasi ciecamente, di ciò che gli perviene da ciò che ha sotto l'orecchio.

Ho realizzato questi video di breve durata, molto imperfetti, ma che offrono una buona idea di come si affronta una filettatura e una sguscia a cassa chiusa.

Il violino è quello che sto costruendo in questi mesi ed è destinato ad una giovane ed esigentissima ragazza, studentessa avanzata di conservatorio.

Il primo video mostra una panoramica della cassa appena chiusa: i filetti e le sgusce sono completamente assenti, i bordi sono tutti da rifinire. La cassa è stata chiusa incollando fondo e tavola prendendo a riferimento solo il contorno delle fasce.




Il secondo video mostra la cassa armonica con i bordi rifiniti ed equidistanti dal contorno fasce, che vengono lavorati insieme con coltelli, pialletti e lime di varia grandezza e forma, riprendendo tutte le irregolarità prodottesi durante il piegamento delle fasce, a significare che questo strumento pur avendo la forma in comune con altri simili che ho costruito con essa, è comunque unico e non totalmente sovrapponibile ai precedenti (diversamente da strumenti realizzati con metodi diversi).




Nel terzo video si mostra una fase dell'incisione del solco dei filetti praticata con un attrezzo monolama regolato alla giusta distanza dal bordo, la tavola in abete nella zona della sguscia è stata trattata con acqua di colla per uniformarne la grana e diminuire il rischio di deviazioni.




Il quarto video mostra la fase di rifinitura della sguscia con il pialletto: dopo la filettatura si procede con sgorbie di diversi formati a scavare il solco della sguscia ad una profondità di circa 0.8mm e con una estenzione di circa un paio di centimetri per i polmoni e di mezzo centimetro per le zone centrali. Da notare come al proseguire del lavoro con il pialletto, le mie dita "saggino" l'elasticità del fondo, così da decidere momento dopo momento la profondità da dare alla sguscia. Com'è evidente, è diverso che fare una sguscia su una tavola o un fondo disancorati dal proprio contorno delle fasce.




Il quinto video mostra anch'esso la rifinitura della sguscia con il pialletto curvo, stavolta nella zona del polmone superiore, anche qui le mie dita "saggiano" l'elasticità del fondo.




Nel sesto video, dopo la rifinitura con il pialletto, che stabilisce ampiezza e profondità della sguscia, si procede con l'eliminazione dei segni lasciati dal pialletto curvo e ad una ulteriore ottimizzazione delle sgusce. Uso una piccola rasiera ottenuta da una lamina in acciaio armonico di 0.3mm di spessore, è la stessa che uso da più di 25 anni e che svolge egregiamente il proprio compito. Anche in questo caso l'orientamento della lampada tavolo è essenziale per la regolarità delle superfici.




Terminato il fondo si procederà analogamente per la tavola, lavorazione che verrà illustrata in un'altra piccola serie di video.
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Re: [Video] Sulla filettatura e la sguscia a cassa chiusa.

Messaggio da Arca »

Ho visto tutti i video, molto belli, devo dire che personalmente non mi sentirei pronto a filettare a cassa chiusa, credo e vedo che ci vuole una bella padronanza per lavorare in questo modo, a me preoccuperebbe persino arrotondare il bordo e fare le punte a strumenti chiuso.
Tu hai sempre lavorato così? O hai iniziato a lavorare a cassa aperta?
Alessandro Mattei
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claudio
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Re: [Video] Sulla filettatura e la sguscia a cassa chiusa.

Messaggio da claudio »

Io ho iniziato a cassa chiusa dal secondo o forse terzo violino, mi sono trovato bene e non ho più cambiato. Non c'è da sentirsi pronti per filettare e sgusciare a cassa chiusa, è un metodo di lavoro ottimo che presumibilmente fu lo stesso usato dai liutai classici (molti violini mostrano una filettatura incompleta nella sommità della tavola sotto la tastiera barocca). L'ho visto fare nella bottega di Francesco Bissolotti e mi è subito piaciuto.
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Re: [Video] Sulla filettatura e la sguscia a cassa chiusa.

Messaggio da claudio »

Ancora due video che mostrano un momento della lavorazione della sguscia della tavola armonica, e la cassa armonica praticamente finita, mancano alcune rifiniture, piccole correzioni e la lavorazione dei bordi. Ricordo che questa è una lavorazione che decisi di iniziare leggendo il libro di Sacconi e poi direttamente frequentando la bottega di Francesco Bissolotti a Cremona, che di Sacconi è stato allievo. Lo stile che ho sviluppato negli anni è comunque diverso da quello sviluppato da Bissolotti, vero fondatore dello stile cremonese moderno.

Le lavorazioni a cassa chiusa come la filettatura e la sguscia furono introdotte da Sacconi sulla base delle sue osservazioni e della sua grande esperienza sugli strumenti della classità cremonese. Nei fatti Questo tipo di lavorazione consente di poter lavorare le punte e i bordi, così come pure le sgusce e la filettatura, in contemporanea su una cassa armonica praticamente già pronta. Questo consente di "aggiustare" meglio non solo le sgusce ai fini della sonorità. Dal punto di vista stilistico lavorare su una cassa pronta consente di adeguarsi meglio al modello e di poterne sfruttare al meglio tutte le potenzialità. Nel processo di apprendimento non ci sono difficoltà particolare per cui le lavorazioni suddette fatte a cassa chiusa risultino più difficoltose rispetto a quelle della cassa aperta, anche in questo caso è necessaria una certa pratica per giungere a risultati sonori ottimali.



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Re: [Video] Sulla filettatura e la sguscia a cassa chiusa.

Messaggio da Arca »

Video molto interessante, grazie.
P. S le effe sono bellissime
Alessandro Mattei
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Re: [Video] Sulla filettatura e la sguscia a cassa chiusa.

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Qui un video del violino finito nella fase di preparazione del legno prima della verniciatura, il trattamento consiste in una coloritura leggera a base di essenze vegetali trattate chimicamente, come si può notare la marezzatura mantiene il suo cangiante senza essere stata "bruciata":

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Re: [Video] Sulla filettatura e la sguscia a cassa chiusa.

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Questo è uno strumento la cui cassa pesava alla fine della sguscia ben 270 grammi (rispetto ai miei ususali 250 grammi circa). In genere la preferenza viene data ad un legno di abete meno denso, ma in questa occasione pur essendo piuttosto pesante, questo abete ha una bellissima fibra che gratifica l'occhio e l'orecchio. Data la sua densità richiede un tempo di maturazione del suono leggermente maggiore, anche se ciò non vuol dire che già da subito non possa esibire un'ottima sonorità.

Qui la prova in bianco:




E qui la prova subito dopo aver montato lo strumento finito:




Qui la prova comparativa con un mio strumento costruito 6 anni fa, il video inizia con lo strumento appena finito:

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Re: [Video] Sulla filettatura e la sguscia a cassa chiusa.

Messaggio da Ananasso »

claudio ha scritto: lunedì 14 gennaio 2019, 11:35 Qui un video del violino finito nella fase di preparazione del legno prima della verniciatura, il trattamento consiste in una coloritura leggera a base di essenze vegetali trattate chimicamente, come si può notare la marezzatura mantiene il suo cangiante senza essere stata "bruciata":
....
Molto bello! Mi piacerebbe sapere qualcosina di più sulla "coloritura leggera a base di essenze vegetali trattate chimicamente".
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Re: [Video] Sulla filettatura e la sguscia a cassa chiusa.

Messaggio da claudio »

Si tratta di una miscela di coloranti vegetali, tra cui l'aloe succutrino (introvabile, ma sono riuscito a farmelo venire proprio dall'isola di Socotra), trattati con carbonati di sodio e potassio.
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Re: [Video] Sulla filettatura e la sguscia a cassa chiusa.

Messaggio da Ananasso »

Hai fatto decisamente un buon lavoro con l'aloe.
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Re: [Video] Sulla filettatura e la sguscia a cassa chiusa.

Messaggio da claudio »

Qualche osservazione sulla verniciatura, di cui fa parte anche il processo di preparazione del legno di cui ho accennato sopra. Ho usato una vernice alla sandracca da me preparata lo scorso anno, con un eccellente olio svedese crudo spremuto a freddo. Ho pesato con una bilancia di precisione ogni quantitativo di vernice prima e dopo l'applicazione. Tenendo conto che lo strumento è stato verniciato a mano, ossia usando i miei polpastrelli, riservando l'uso di un piccolo pennello solo per gli spigoli e per "tamponare" il riccio.

La prima mano incolore ha richiesto, com'è logico aspettarsi per la maggiore capacità di assorbimento del legno, circa 2.5 grammi di vernice, tenendo però conto che è stata diluita con essenza di trementina a circa il 50% e che parte della vernice è rimasta sul pennello e sulle mie mani, il quantitativo effettivo di vernice ammonta a poco più di 1 grammo circa. Le mani successive hanno richiesto meno vernice man mano che gli strati si andavano succedendo, fino ad arrivare a circa 0.4/0.3 grammi di vernice effettiva. Infine sullo strumento sono stati applicati in totale 6 grammi circa di vernice alla sandracca.

Questo significa che un quantitativo così ridotto di vernice sullo strumento, va a tutto beneficio del suono e al tempo stesso è in grado di ammorbidire le asperità tipiche dello strumento in bianco. Questo è il vero "segreto" delle vernici antiche, la loro leggerezza e ricchezza (sembrano sempre più spesse di quel che sono in realtà).

L'intero processo di applicazione di vernice alla sandracca ha richiesto una decina di mani, sono stati usati pigmenti coloranti della tradizione pittorica, cioè a dire lacca di garanza e ossidi di ferro, eccellenti per trasparenza e stabilità nel tempo e alla luce.

La levigatura è stata fatta in modo sommario con micro mesh e paste abrasive varie. Il bello di queste vernici ad olio è che contrariamente alle vernici ad alcool richiedono una levigatura molto limitata, grazie al loro grande potere espansivo.
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