Sivori, non per contraddire te, ma dal 2000 ad oggi parecchie cose sono cambiate. Ti ricordo che nel frattempo è subentrato l'euro, il potere d'acquisto dei consumatori è calato, ma si è alzata enormemente la capacità di fare debiti. Non è un azzardo affermare che i 5.000.000 di lire di allora, valgono i 5.000 euro di oggi. Ormai il cambio a 1936,27 lire per un euro ce lo possiamo anche sognare.
Quindi ribadisco che se un liutaio regolarmente iscritto all'artigianato vendeva i violini a 5.000.000 di lire 7 anni fa e oggi vende gli stessi violini a 2500 euro, o è un pazzo oppure è in malafede.
Quando il violino "strilla" (e non per colpa tua)
Su questo non ci sono dubbi!Ma non arriva nemmeno ai 5000!Penso che non arrivi nemmeno a 4000 ma non posso dirlo con certezza!E' da un po che nn lo sento!Comunque il succo del mio discorso non è una gara nel trovare il liutaio con i prezzi più bassi ma nel non fare un discorso troppo generico.Secondo me non è vero che ogni volta che ti propongono un violino a un prezzo più basso della media(ovviamente non parlo di 2000 euro) significhi per forza che sia una fregatura..o di un pseudo liutaio.Certo bisogna fare molta attenzione..
Adesso che mi viene in mente colgo l'occasione per chiederti una cosa che mi incuriosisce da tanto tempo.Rimango ancora legato alle lire per farti esempi di cui mi ricordo molto bene,all'incirca nel 1999.
Come mai quando andavo in giro (a cremona) per cercare un violino vedevo prezzi molto diversi da un liutaio all'altro?Come mai alcuni chiedevano 6 milioni altri 8 , altri ancora 12 e via cosi.Per alcuni,data la loro indiscutibile fama(e bravura),mi sembrava ovvio che chiedessero cosi tanto,ma per tanti altri la cosa non mi quadrava.Se toglievo i liutai freschi di scuola dalla lista mi rimanevano professionisti di una certa esperienza ma l'oscillazione di prezzo era sempre considerevole.Come mai?Ho provato a rispondermi che era dovuto alla fama e all'apprezzamento del liutaio ma egli stesso in base a quali criteri decide di quanto aumentare il prezzo dei propri strumenti?Fino a quanto è giustificato tale aumento?
Ciao e grazie
Adesso che mi viene in mente colgo l'occasione per chiederti una cosa che mi incuriosisce da tanto tempo.Rimango ancora legato alle lire per farti esempi di cui mi ricordo molto bene,all'incirca nel 1999.
Come mai quando andavo in giro (a cremona) per cercare un violino vedevo prezzi molto diversi da un liutaio all'altro?Come mai alcuni chiedevano 6 milioni altri 8 , altri ancora 12 e via cosi.Per alcuni,data la loro indiscutibile fama(e bravura),mi sembrava ovvio che chiedessero cosi tanto,ma per tanti altri la cosa non mi quadrava.Se toglievo i liutai freschi di scuola dalla lista mi rimanevano professionisti di una certa esperienza ma l'oscillazione di prezzo era sempre considerevole.Come mai?Ho provato a rispondermi che era dovuto alla fama e all'apprezzamento del liutaio ma egli stesso in base a quali criteri decide di quanto aumentare il prezzo dei propri strumenti?Fino a quanto è giustificato tale aumento?
Ciao e grazie
Io mondo della liuteria è sempre stato abbastanza schizofrenico, per cui l'acquirente non è assolutamente aiutato nel districarsi in questa complessa realtà. In poche parole si può dire che esistono due prezzi: quello del liutaio e quello di mercato. Il primo è il prezzo che decide il liutaio, non sempre rispondente a quello di mercato, poichè ci sono liutai che chiedono anche 20.000 euro per strumenti piuttosto discutibili. Poi c'è il prezzo di mercato, che si basa sulla fama del liutaio, sulla sua anzianità di servizio, sulla qualità del lavoro, sui concorsi vinti e così via. Non sempre il prezzo di mercato rispecchia il valore effettivo dello strumento, perchè, ad esempio, conosco un collega che si è specializzato nella vincita dei concorsi. Questo collega produce violini a bella posta per compiacere i giudici delle varie competizioni.
Per i prezzi dei miei violini mi sono basato sull'esperienza di liutai di provata esperienza come Francesco Bissolotti: considerando che io ho esattamente la metà degli anni della sua esperienza e che egli è sempre stata una persona seria, mi è sembrato giusto vendere i miei strumenti a circa la metà dei prezzi da lui praticati. In questi anni le differenze di prezzo sono andate assottigliandosi abbastanza perchè bisogna considerare che le spese per mantenere una bottega sono comunque alte e che se vuoi mantenere un alto standard qualitativo non si possono produrre più di un tot di strumenti all'anno, ma cmq il livello dei prezzi è assolutamente umano e coincidente con il valore di mercato.
La fregatura sopravviene quando si è pagato un violino per 15.000 euro e si arriva a rivenderlo. Se il mercato riconosce il valore di quello strumento, tutto ok, altrimenti son dolori.
Anche per le assicurazioni il problema è analogo. Anni fa mi capitò di assistere un collega anziano incaricato da una assicurazione a periziare gli strumenti di un'orchestra fiorentina. Ad un certo punto arrivò un violoncellista al quale fu detto che il suo strumento non valeva più di 10.000.000 di lire o giù di lì. Il musicista strabuzzò gli occhi ed esclamò: "ma io l'ho pagato 30.000.000!"
Insomma, come si può facilmente vedere non è facile orientarsi in questo mondo, ma seguendo la regola del buon senso spesso si riesce a cavarsela.
Per i prezzi dei miei violini mi sono basato sull'esperienza di liutai di provata esperienza come Francesco Bissolotti: considerando che io ho esattamente la metà degli anni della sua esperienza e che egli è sempre stata una persona seria, mi è sembrato giusto vendere i miei strumenti a circa la metà dei prezzi da lui praticati. In questi anni le differenze di prezzo sono andate assottigliandosi abbastanza perchè bisogna considerare che le spese per mantenere una bottega sono comunque alte e che se vuoi mantenere un alto standard qualitativo non si possono produrre più di un tot di strumenti all'anno, ma cmq il livello dei prezzi è assolutamente umano e coincidente con il valore di mercato.
La fregatura sopravviene quando si è pagato un violino per 15.000 euro e si arriva a rivenderlo. Se il mercato riconosce il valore di quello strumento, tutto ok, altrimenti son dolori.
Anche per le assicurazioni il problema è analogo. Anni fa mi capitò di assistere un collega anziano incaricato da una assicurazione a periziare gli strumenti di un'orchestra fiorentina. Ad un certo punto arrivò un violoncellista al quale fu detto che il suo strumento non valeva più di 10.000.000 di lire o giù di lì. Il musicista strabuzzò gli occhi ed esclamò: "ma io l'ho pagato 30.000.000!"
Insomma, come si può facilmente vedere non è facile orientarsi in questo mondo, ma seguendo la regola del buon senso spesso si riesce a cavarsela.
andante con fuoco
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