studiare con accordatore elettronico

Dedicato a chi si avvicina per la prima volta agli strumenti ad arco.
Avatar utente
sage
Frequentatore
Frequentatore
Messaggi: 73
Iscritto il: sabato 22 giugno 2013, 0:00
Località: Palazzolo sull'oglio BS
Contatta:

studiare con accordatore elettronico

Messaggio da sage »

ciao a tutti, eccomi al primo post (dopo quello di presentazione che farei coincidere con il mio personale post zero)

premetto che studio violino da quasi due anni e suono la chitarra acustica

un giorno in fase di studio, mentre cercavo di interpretare gli esercizi del curci, suonando mi accorsi che l'accordatore elettronico parcheggiato sulla scrivania( usato qualche minuto prima per accordare la chitarra prima dinriporla nella custodia) era acceso ed ovviamente l'indicatore luminoso, stimolato dal suono, indicava se la nota suonata fosse perfetta oppure calante o crescente.
questo breve cappello introduttivo per dire che da quel momento in fase di studio, precisamente durante gli esercizi di riscaldamento, accendo l'accordatore per far sì che mi aiuti a comprendere eventuali errori di intonazione ed il mio orecchio (non troppo perfetto) si abitui ad ascoltare la nota esatta.
ovviamente finita la scala di riscaldamento spengo l'accordatore e procedo allo studio senza ausilio di mezzi tecnologici.
credo che se usato con parsimonia ed evitandone l'abuso possa essere un ottimo compagno di studi...

qualcuno usa lo stesso metodo? pensate sia dannoso per l'apprendimento?
grazie
La musica aiuta a non sentire dentro il silenzio che c'è fuori [J. S. Bach]<br>
Avatar utente
kiki73
Frequentatore
Frequentatore
Messaggi: 69
Iscritto il: giovedì 11 giugno 2009, 0:00
Località: Lecco
Contatta:

Messaggio da kiki73 »

Ciao, io studio da circa tre anni e all'inizio avevo pensato anch'io di usare un accordatore per verificare se "centravo" la nota oppure no, però poi pensandoci ci ho rinunciato...

Nel suonare uno strumento ad arco l'orecchio è molto importante e, a meno di far parte dei fortunati dotati di orecchio assoluto, è necessario esercitarlo. Utilizzando l'accordatore si allena maggiormente l'occhio, invece dovrebbe esserci un ascolto attento di quello che si suona perché è l'udito che deve guidare la mano per intonare correttamente. All'inizio si ascolta e si corregge, col tempo la cosa diventa automatica nel senso che il dito colpisce la corda nel punto giusto senza pensarci. È importante però all'inizio, quando si sbaglia nota, non correggerla facendo scivolare il dito sulla corda ma piuttosto levandolo e rimettendolo nella posizione corretta. Il cervello impara il movimento, se si corregge scivolando sulla corda quello sarà il movimento acquisito e tutte le volte si suonerà la nota sbagliata e relativa correzione. Levando il dito e rimettendolo il cervello impara invece a "colpire" dove serve.

Un vantaggio degli archi poi è quello di poter suonare al di fuori del temperamento equabile per cui puoi suonare un bemolle che è un vero bemolle e un diesis che è un vero diesis, mentre di solito un accordatore non fa differenze (almeno il mio per cui b=#) per cui imparando ad intonare con l'accordatore si perdono queste sfumature.

Tra l'altro dici che lo usi solo per il riscaldamento, quindi non ne sei dipendente. Io come riscaldamento ai fini dell'intonazione trovo utile suonare le scale, gli arpeggi, le ottave, tutti esercizi con intervalli noti e per cui mi risulta abbastanza semplice capire se stono.. poi anche suonare le quinte e confrontarle con le corde vuote che sono un riferimento certo.

:ciao2:
Avatar utente
sage
Frequentatore
Frequentatore
Messaggi: 73
Iscritto il: sabato 22 giugno 2013, 0:00
Località: Palazzolo sull'oglio BS
Contatta:

Messaggio da sage »

grazie per la risposta..
la mia insegnante mi consiglia, qualora la nota non fosse precisa, di far scivolare il dito fino al raggiungimento della giusta intonazione, per far sì che il cervello memorizzi meglio la nota, una sorta di ricerca e non di movimento meccanico, ovviamente confrontando la nota con corde vuote quando possibile.
se mentre eseguo le scale sono abbastanza intonato per quanto riguarda l'arpeggio in sol maggiore sono sempre calante(e spesso non me ne accorgo), quindi l'accordatore mi aiuta a correggere le imperfezioni.
diciamo che dopo qualche scala con l'ausilio dell'accordatore lo spengo e continuo a suonare senza, affinando l'orecchio...oppure lo lascio acceso e lo sposto dal leggio, consultandolo solamente quando l'orecchio coglie imperfezioni, giusto come verifica.
diciamo che la mia mente razionale molte volte inganna, l'orecchio effettivamente si sta educando si tratta di vincere le barriere mentali e l'insicurezza di fondo, l'accordatore aiuta dando risposte precise.
altro fattore da non sottovalutare riguarda il fatto che suoni con la sordina (per ovvi motivi di rispetto del vicinato) quindi con un suono ovattato e scarso di armonici, molto più difficile a mio avviso da intonare....no?!?

:ciao2:
La musica aiuta a non sentire dentro il silenzio che c'è fuori [J. S. Bach]<br>
Avatar utente
OldFossil
Utente Esperto I
Utente Esperto I
Messaggi: 572
Iscritto il: giovedì 19 marzo 2009, 0:00
Località: Vigevano (PV)
Contatta:

Messaggio da OldFossil »

Io piazzo l'accordatore sul leggìo mentre studio e lo uso come riferimento in particolar modo quando faccio esercizi che comportino intervalli difficili da intonare ad orecchio. Si tratta di fugaci occhiate al led più che altro per avere delle conferme se ho il dubbio di aver preso con precisione la nota.
Talvolta può essere utile in certi giorni nei quali l'orecchio sente a modo suo e magari ti scopri calante o crescente pur essendo convinto di intonare bene.
Avatar utente
Stefania83
Frequentatore
Frequentatore
Messaggi: 124
Iscritto il: domenica 25 luglio 2010, 0:00
Contatta:

Messaggio da Stefania83 »

Solitamente quando si intona correttamente il violino risuona molto di più , a me sembra di sentire una specie di uuuuuuuuu perfetto di sottofondo!Non saprei come spiegarlo in altro modo! :roll:
Cmq come dice kiki c'è il problema del bemolle e del diesis che nel violino sono distinti perciò se usi l'accordatore finirai per fare le note "sbagliate". Bisogna allenare l'orecchio con pazienza, magari facendo il confronto con le altre corde e facendosi correggere dall'insegnante. Anche le doppie corde aiutano molto. Poi personalmente credo che ascoltare tanta musica classica aiuti ed anche imparare a cantare e quindi intonare correttamente con la voce.
Certo è che con la sordina sentire bene l'intonazione è in effetti complicato, ricordo che all'inizio dei miei studi avevo provato con la tipica sordina fatta in casa (la molletta di legno), ma notai che avevo molto + margine di errore ed una volta tolta la sordina la posizione delle dita non era mai del tutto corretta, quindi abbandonai l'idea di usarla!
Avatar utente
sage
Frequentatore
Frequentatore
Messaggi: 73
Iscritto il: sabato 22 giugno 2013, 0:00
Località: Palazzolo sull'oglio BS
Contatta:

Messaggio da sage »

effettivamente l'accordatore non segna diesis e bemolle, quindi quando cerco di intonare una nota alterata, dopo averla suonata controllo l'intonazione piazzando il dito successivo a distanza di un semitono. se la nota è giusta significa che pure quella alterata è giusta, se fosse calante o crescente capisco che ho sbagliato e cerco di sistemare iterando il procedimento.
(es: suono do diesis e verifico l'intonazione del re con l'accordatore)
a mio avviso l'accordatore è utile pure per capire, qualora la nota non fosse intonata, se è un effettivo problema di posizionamento del dito oppure solamente un'imperfezione del polpastrello sulla corda.
molte volte, quando la nota cala o cresce pochissimo, l'imperfezione sta nell'appoggio del polpastrello, quindi mi servo dell'accordatore per cercare la posizione ideale.

ultimamente la mia insegnante mi costringe a cantare gli intervalli, vincendo la timidezza iniziale del cantare di fronte ad altre persone, devo dire che il metodo funziona...
...quindi (dato che non posso avere in prestito l'orecchio della mia insegnante) sfrutto l'accordatore pure quando intono con la voce :skiz:
La musica aiuta a non sentire dentro il silenzio che c'è fuori [J. S. Bach]<br>
Giovanni16
Utente Registrato
Utente Registrato
Messaggi: 46
Iscritto il: venerdì 28 settembre 2012, 0:00

Messaggio da Giovanni16 »

Io ammetto che il mio orecchio, all'inizio, si lasciava ingannare parecchio. Facevo una scala e arrivavo alla corda del Mi ed ero sorpresissimo di quanto era basso il suono della corda vuota. Deliravo a proposito delle quinte giuste rispetto a quelle temperate. Poi ho studiato un po' di più, senza accordatore. Ammesso e non concesso che io sentissi realmente le quinte temperate è l'orecchio che deve trovare i propri compromessi con la realtà e cercare le soluzioni che ti fanno sentire bene.
Avatar utente
sage
Frequentatore
Frequentatore
Messaggi: 73
Iscritto il: sabato 22 giugno 2013, 0:00
Località: Palazzolo sull'oglio BS
Contatta:

Messaggio da sage »

il problema sta nel fatto che vedo l'insegnante una volta a settimana, quindi nei restanti sei giorni dovrei affidarmi al mio orecchio non ancora ben educato.
quando studiavo senza accordatore molte volte andavo a lezione e dovevo dedicare mezzora ad esercizi per l'intonazione.
ciò significa che in fase di studio, ero totalmente calante.
l'accordatore mi offre una risposta immediata, e posso concentrarmi e studiare suonando note sicuramente intonate.
cerco di memorizzare le note e dopo il riscaldamento spengo l'ausilio elettronico e mi dedico allo studio, facendo molta attenzione a come suono e soprattutto confrontando quando possibile con corde vuote
La musica aiuta a non sentire dentro il silenzio che c'è fuori [J. S. Bach]<br>
paganino
Utente Registrato
Utente Registrato
Messaggi: 4
Iscritto il: domenica 16 giugno 2013, 0:00

Messaggio da paganino »

Salve a tutti
anch'io mi sto aiutando con l'accordatore ed e' un anno che studio violino. Purtroppo mi capita ancora di posizionare male le dita sulla tastiera e quindi di sbagliare nota. Sono d'accordo che dovrei sforzarmi ad usarlo il meno possibile. Quindi mi esercito parecchio su note naturale, in b e # , cerco di sentirne la differenza anche chiudendo gli occhi.
Ciao e buon proseguimento
Avatar utente
OldFossil
Utente Esperto I
Utente Esperto I
Messaggi: 572
Iscritto il: giovedì 19 marzo 2009, 0:00
Località: Vigevano (PV)
Contatta:

Messaggio da OldFossil »

Stefania83 ha scritto:...
Cmq come dice kiki c'è il problema del bemolle e del diesis che nel violino sono distinti perciò se usi l'accordatore finirai per fare le note "sbagliate". ...
Non è tanto il violino, quanto il temperamento, se suoni in temperamento equabile i # ed i b sono enarmonici, altrimenti avrai delle sottili ma sensibili differenze tra l'alterazione crescente e quella calante.
Riguardo al suono particolare della nota intonata perfettamente ho la stessa sensazione, come dire di purezza estrema...quando il tono è perfetto te ne accorgi.
Quando si suona si dovrebbe cercare di ascoltarsi, questo aiuta molto a sviluppare l'orecchio, gli ausili vanno usati con criterio.
Avatar utente
kiki73
Frequentatore
Frequentatore
Messaggi: 69
Iscritto il: giovedì 11 giugno 2009, 0:00
Località: Lecco
Contatta:

Messaggio da kiki73 »

Sage, credo che andare a lezione una volta a settimana sia la normalità per molti (sicuramente per me!), l'importante è che durante la stessa vengano affrontati e corretti i problemi emersi nello studio a casa.
Difficoltà di intonazione credo che facciano parte del gioco ce ne saranno sempre, a volte leggo di mancanza d'intonazione anche nelle recensioni di concerti su The Strad!
Io mi sono accorto di avere avuto molte difficoltà all'inizio perché mi concentravo parecchio su una singola nota, probabilmente funziona se si ha l'orecchio assoluto ma non é il mio caso... Facendo invece uso dell'orecchio relativo e quindi ponendo in relazione la nota con quella precedente le cose sono molto più semplici. Certo occorre avere bene in mente l'intervallo corretto e qui mi sono inventato di associare gli intervalli alle prime due note di canzoni conosciute. Ad esempio le prime due di "I wish you a merry christmas" sono distanti una quarta, le prime due di "sul cappello" (canzone degli Alpini) distano una quinta, e così via... Quando avevo un dubbio provavo a ripetere l'intervallo pensando alla canzone e se l'errore c'era era abbastanza evidente.
Col tempo l'orecchio si è affinato e ora ho imparato ad ascoltare quello che sto suonando e a capire se l'intervallo è giusto o no, addirittura a riconoscere se la nota è leggermente fuori tono.
Certo a suonare bene e intonato ce ne vuole ancora ma in fondo il bello del violino è anche questo, ogni minima conquista è una soddisfazione immensa :1:

:ciao2:
Avatar utente
kiki73
Frequentatore
Frequentatore
Messaggi: 69
Iscritto il: giovedì 11 giugno 2009, 0:00
Località: Lecco
Contatta:

Messaggio da kiki73 »

Non è tanto il violino, quanto il temperamento, se suoni in temperamento equabile i # ed i b sono enarmonici, altrimenti avrai delle sottili ma sensibili differenze tra l'alterazione crescente e quella calante.
Infatti! Quello che intendevo dire è che il violino così come gli altri strumenti ad arco ha la possibilità di suonare al di fuori del sistema temperato e a volte potrebbe servire... Certo se si suona con un pianoforte non si scappa, bemolli e diesis coincidono, ma se si suona con altri archi credo sia davvero importante aprire le orecchie ed ascoltare non solo quello che si suona ma anche quello che suonano gli altri. Probabilmente in questo caso occorrerà aggiustare l'intonazione per essere tutti accordati e non sarà sicuramente una nota perfettamente inquadrata nel temperamento equabile (e probabilmente neanche nei 4 o 5 comma teorici :D )
Avatar utente
OldFossil
Utente Esperto I
Utente Esperto I
Messaggi: 572
Iscritto il: giovedì 19 marzo 2009, 0:00
Località: Vigevano (PV)
Contatta:

Messaggio da OldFossil »

kiki73 ha scritto:...

Infatti! Quello che intendevo dire è che il violino così come gli altri strumenti ad arco ha la possibilità di suonare al di fuori del sistema temperato e a volte potrebbe servire... Certo se si suona con un pianoforte non si scappa, bemolli e diesis coincidono, ma se si suona con altri archi credo sia davvero importante aprire le orecchie ed ascoltare non solo quello che si suona ma anche quello che suonano gli altri. Probabilmente in questo caso occorrerà aggiustare l'intonazione per essere tutti accordati e non sarà sicuramente una nota perfettamente inquadrata nel temperamento equabile (e probabilmente neanche nei 4 o 5 comma teorici :D )
Perfetto...come una quinta! :)
Avatar utente
sage
Frequentatore
Frequentatore
Messaggi: 73
Iscritto il: sabato 22 giugno 2013, 0:00
Località: Palazzolo sull'oglio BS
Contatta:

Messaggio da sage »

essendo l'orecchio assoluto un dono per pochi eletti, per chi si deve accontentare del relativo, come è possibile memorizzare un intervallo?
so che è difficilmente spiegabile, ma c'è qualche semplice esercizietto che possa aiutare?
oggi proverò seguendo il consiglio di kiki suonando canzoncine che conosco, e vediamo se di fronte all'evidenza la razionalità viene finalmente superata dall'orecchio, oppure se continua ad essere padrona.

ragionando quasi per assurdo: supponendo di suonare con il violino scordato, se l'orecchio fosse ben educato a riconoscere gli intervalli non si dovrebbero avere problemi a riconoscere quarte, quinte ed altri intervalli, nonostante questi non siano a frequenza standard, quindi l'orecchio potrebbe non averli mai sentiti....

grazie ai vostri suggerimenti capisco che finora ho sbagliato candeggio, mi concentrerò sull'intervallo e non sulla singola nota....
cosciente del fatto che un La a 440hz, preso da solo, non lo riconoscerò mai :roll:

ciau
La musica aiuta a non sentire dentro il silenzio che c'è fuori [J. S. Bach]<br>
Avatar utente
claudio
Liutaio
Liutaio
Messaggi: 12660
Iscritto il: sabato 15 maggio 2004, 0:00
Località: Tivoli
Contatta:

Messaggio da claudio »

Suonare intonato e riconoscere una nota per me sono due facce della stessa medaglia. Mi capita spesso di accordare senza diapason e di arrivare al La ad orecchio, per me è solo questione di memoria acustica e anche del fatto che le corde moderne sono tarate per rendere al massimo proprio su quelle note per cui furono progettate.
andante con fuoco
Rispondi