Il suono della viola
A proposito del suono della viola, per coloro che volessero sapere qualcosa in più propongo questo video della Zimmermann che esegue Pendereski. Il gesto al violista professionista potrebbe apparire persino troppo enfatico (e forse anche un pò metallico), ma secondo me evidenzia bene il gesto ampio del violista e il suo particolarissimo approccio con lo strumento.
http://www.youtube.com/watch?v=ljoJt_hc1Vc
http://www.youtube.com/watch?v=ljoJt_hc1Vc
andante con fuoco
Sono ancora il violista di Trento, che ha chiesto per la viola Pandolfi. Beh, intanto mi scuso col m.o Rampini, gli manderò al più presto le foto, ma cercavo più che altro di farle nella giusta luce, altrimenti sarebbero illeggibili. Mi sembra di aver scoperto che l'etichetta è sicuramente non originale, ma lo strumento dovrebbe essere del '700.
Comunque volevo tenermela, ha avuto ragione a dirmi il maestro che è peccato non provare viole moderne anche, ma quando uno suona per un periodo uno strumento del '700 poi basta, cerca solo quel tipo di sonorità ed è difficile tornare indietro. Io so che ho la mia Barbieri di Mantova del '92, una 41,5 che suona benissimo, eppure nelle ultime due settimane ho suonato solo la piccola "Pandolfi" 39, ditemi poi voi il perchè. Io non so come spiegare, ha un timbro eccezzionale, a parte che la profondità è meglio delle moderne anche sul do e poi all'ultima prova mi son sentito fare i complimenti per il bello e robusto suono, nella fuga dell'adagio e fuga di Mozart, da un violinista che era seduto agli antipodi dell'orchestra di dove stavo io ed ero l'unica viola in quella prova...boh, ditemi voi, anzi io stesso mi son detto: pensa se ne avessi trovata una 41 del '700!! Comunque tutto questo per dire che forse la mania delle dimensioni va un po' rivista, a favore del fatto che appunto il suono corra e sia preciso, rotondo, bello e ben intonato. E forse per chi fa anche musica antica come me queste sono le cose più importanti. Era proprio Primrose, che, in una certa occasione se non sbaglio disse: "a me le dimensioni non interessano" e forse aveva ragione...comunque...se trovate una 41 setecentesca, fatemi un fischio un caro saluto a tutti e al m.o e, dimenticavo, Viva Rolla!!
Comunque volevo tenermela, ha avuto ragione a dirmi il maestro che è peccato non provare viole moderne anche, ma quando uno suona per un periodo uno strumento del '700 poi basta, cerca solo quel tipo di sonorità ed è difficile tornare indietro. Io so che ho la mia Barbieri di Mantova del '92, una 41,5 che suona benissimo, eppure nelle ultime due settimane ho suonato solo la piccola "Pandolfi" 39, ditemi poi voi il perchè. Io non so come spiegare, ha un timbro eccezzionale, a parte che la profondità è meglio delle moderne anche sul do e poi all'ultima prova mi son sentito fare i complimenti per il bello e robusto suono, nella fuga dell'adagio e fuga di Mozart, da un violinista che era seduto agli antipodi dell'orchestra di dove stavo io ed ero l'unica viola in quella prova...boh, ditemi voi, anzi io stesso mi son detto: pensa se ne avessi trovata una 41 del '700!! Comunque tutto questo per dire che forse la mania delle dimensioni va un po' rivista, a favore del fatto che appunto il suono corra e sia preciso, rotondo, bello e ben intonato. E forse per chi fa anche musica antica come me queste sono le cose più importanti. Era proprio Primrose, che, in una certa occasione se non sbaglio disse: "a me le dimensioni non interessano" e forse aveva ragione...comunque...se trovate una 41 setecentesca, fatemi un fischio un caro saluto a tutti e al m.o e, dimenticavo, Viva Rolla!!
- pupazza
- Utente Esperto I
- Messaggi: 312
- Iscritto il: mercoledì 17 gennaio 2007, 0:00
- Località: Barletta
So che forse non c'entra niente in questo topic ma non volevo aprirne uno nuovo apposta solo per dire che ieri sera ho suonato per la prima volta una viola...e mi è piaciuto!!
ahahahaha
Su amici violisti non ve la prendete...
Comunque mi ha veramente stupito il suono e la potenza delle vibrazioni e ora mi piacerebbe molto averne una mia per divertirmi nelle registrazioni degli archi, solo che se torno a casa con un altro strumento mia madre mi caccia!
La cosa assurda -che poi nn lo so se è assurda- è che riuscivo a suonarla con una facilità incredibile! Mi sentivo comodissima!
Un bacio a tutti!
ciao!
ahahahaha
Su amici violisti non ve la prendete...
Comunque mi ha veramente stupito il suono e la potenza delle vibrazioni e ora mi piacerebbe molto averne una mia per divertirmi nelle registrazioni degli archi, solo che se torno a casa con un altro strumento mia madre mi caccia!
La cosa assurda -che poi nn lo so se è assurda- è che riuscivo a suonarla con una facilità incredibile! Mi sentivo comodissima!
Un bacio a tutti!
ciao!
La meta del musicista deve essere sintesi di estasi e ragione. (cit. nn ricordo di chi...)
- Fabio_Chiari_liutaio
- Liutaio
- Messaggi: 778
- Iscritto il: venerdì 18 settembre 2009, 0:00
- Contatta:
Se mi si permette una intromissione, faccio qui un piccolo intervento da liutaio e non da musicista. Secondo me per eliminare tutta una serie di problemi che ruotano intorno alla viola, dovrebbe essere adottato universalmente il metodo Toscanini: Le viole contralto dovrebbero essere obbligatoriamente 42/42.5cm punto e basta! Chi non ha le mani per suonarla non la suona, suona un'altro strumento. Fino a che ogni musicista non accetterà i propri limiti ci sarà sempre confusione. Mia moglie ha le mani piccole e non può suonare una viola, suona il violino, mi chiedo cosa avrei dovuto fare se si fosse impuntata a voler suonare il contrabbasso. Avrei dovuto costruirle un basso per le sue mani con cassa 86cm e se poi avesse avuto da ridire sul suono? Glielo avrei tirato nel groppone. Il problema delle viole oggi è proprio questo i violisti che non ce la fanno fisicamente a suonare viole di 42 vogliono le viole di 40, ma che suonino come quelle di 42. A voglia Claudio a dire che si può fare, certo che si può fare tecnicamente, ma se nei violini ci sono i problemi su una differenza di lunghezza minima (essi oscillano fra 35 e 36) figuriamoci cosa non vien fuori se lo strumento oscilla tra 38 e 42! I violisti allora impazziscono in giro dai liutai perchè trovano la viola che gli piace come suono ma non gli tornano le misure, e viceversa.......e poi dicono che sui violisti si raccontano le barzellette come sui carabinieri.....
<div>......chi va dietro altrui mai non gli passa innanzi.....(Michelagnolo Bonarroto fiorentino)</div><br>
- Alfredo
- Utente Esperto II
- Messaggi: 1851
- Iscritto il: martedì 25 gennaio 2005, 0:00
- Località: Italia/Germania
- Contatta:
E in violoncelli 7/8?Fabio_Chiari_liutaio ha scritto:Se mi si permette una intromissione, faccio qui un piccolo intervento da liutaio e non da musicista. Secondo me per eliminare tutta una serie di problemi che ruotano intorno alla viola, dovrebbe essere adottato universalmente il metodo Toscanini: Le viole contralto dovrebbero essere obbligatoriamente 42/42.5cm punto e basta! .
Io ho provato alcuni violoncelli di quelle dimensioni che si "mangiavano" i parenti più grandi, tra gli altri il Guadagnini Simson.
- Fabio_Chiari_liutaio
- Liutaio
- Messaggi: 778
- Iscritto il: venerdì 18 settembre 2009, 0:00
- Contatta:
Per i violoncelli mi pare che valgano regole diverse, anche perchè non è mai stata codificata una misura assoluta. Il fatto poi che un cello vibri su una frequenza più bassa lo distingue nell'orchestra a prescindere. Le viole invece sono sulla stessa frequenza del violino e quindi facendone una di 39.5, più che una viola si fa un violino grosso, e quindi quasi indistinguibile nell'orchestra, mentre una viola di 42,5 si fa sentire..e poi se Toscanini le voleva solo così ci sarà pure un motivo. Penso che sarebbe profiquo per i violisti stessi operare una distinzione netta dal violino anzichè usare strumenti ibridi. La questione della voce è un'altro discorso, l'orchestra richiede alla viola un ruolo per cui la sola voce non basta. Un cello piccolo che emette una bella voce non rischia di perdersi nell'orchestra come una viola.
<div>......chi va dietro altrui mai non gli passa innanzi.....(Michelagnolo Bonarroto fiorentino)</div><br>
- Orgelbau
- Utente Registrato
- Messaggi: 31
- Iscritto il: domenica 22 agosto 2010, 0:00
- Località: Firenze
Scusate se riprendo questa vecchia discussione in cui mi sono imbattuto questa sera non riuscendo a prender sonno.... leggevo si Zarlino... e sono rimasto parecchio perplesso mentre leggevo che ha costruito la scala studiando gli armonici di un suono!!! non è esattamente così, anche se negli armonici si ritrovano per un principio di fisica gli armonici di quinto e terzo grado e via via a salire (ma ci vuole una moderno stroboscopio) anche gli altri. Zarlino ha semplicemente teorizzato la scala musicale partendo dalla divisione del monocordo, ridistribuendo tutti i gradi nell'ottava eliminando il comma pitagorico, ma si parla di note non di fisica di un suono.
Anticamente si conoscevano i primi armonici fondamentali e cioè solamente quelli in ottava in quinta e in terza, e con questi si sono costruiti i registri di combinazione come il ripieno formato dal principale ottava (in ottava) decimaquinta (sempre in ottava) decimanona (in quinta) 22esima e cosi via, ma un conto è parlare di intervalli in una scala musicale e un conto è parlare di armonici di un suono, anche se le due cose hanno dei principi fisici in comune, ma non coincidenti
io ho uno strumento per analizzare gli armonici delle canne, e spesso le quinte armoniche sono parecchi cent fuori dalla quinta pura corrispondente sulla tastiera.
gli armonici li ascolto per intonare (tipo di suono prodotto) per esempio le viole hanno molti armonici perchè sono a canne strette, mentre gli intervalli di zarlino per accordare.. zarlino mesotonico, vallotti pitagorico, equabile-moderno ecc. dipende dall'organo.
Anticamente si conoscevano i primi armonici fondamentali e cioè solamente quelli in ottava in quinta e in terza, e con questi si sono costruiti i registri di combinazione come il ripieno formato dal principale ottava (in ottava) decimaquinta (sempre in ottava) decimanona (in quinta) 22esima e cosi via, ma un conto è parlare di intervalli in una scala musicale e un conto è parlare di armonici di un suono, anche se le due cose hanno dei principi fisici in comune, ma non coincidenti
io ho uno strumento per analizzare gli armonici delle canne, e spesso le quinte armoniche sono parecchi cent fuori dalla quinta pura corrispondente sulla tastiera.
gli armonici li ascolto per intonare (tipo di suono prodotto) per esempio le viole hanno molti armonici perchè sono a canne strette, mentre gli intervalli di zarlino per accordare.. zarlino mesotonico, vallotti pitagorico, equabile-moderno ecc. dipende dall'organo.